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Monicelli, senza cultura in Italia...
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Messaggi di Giugno 2015
Post n°12447 pubblicato il 30 Giugno 2015 da Ladridicinema
La voce, se confermata, sarebbe interessante: Ben Affleck potrebbe dirigere e interpretare (combinazione inedita nel mondo cinecomic!) The Batman, un assolo del supereroe che laWarner vorrebbe piazzare nell'autunno del 2018. Come ben sappiamo, il pre-contestato Ben interpreta già Batman nel Batman v Superman: Dawn of Justice di Zack Snyder, in uscita nel marzo del 2016. Con l'acclamata carriera di regista che ha, tenendo presente che lo sceneggiatore del suo Argo, Chris Terrio, ha collaborato al film di Snyder, si può dire che la voce abbia le gambe. Si attendono ovviamente conferme all'imminente ComiCon di San Diego, anche se qualcuno si chiede come la Warner abbia a questo punto in mente di giostrare le uscite DC: tra Dawn of Justice, Justice League, Flash, Aquaman e Shazam la situazione comincia a farsi incandescente. Di sicuro la data dell'autunno del 2018 sembra pensata per ostacolare laCaptain Marvel dello studio concorrente...
Post n°12446 pubblicato il 30 Giugno 2015 da Ladridicinema
Post n°12445 pubblicato il 30 Giugno 2015 da Ladridicinema
Nuovo Cinema Paradiso, 8 cose che non sapevi. A 25 anni dall'Oscar il film di Tornatore torna a emozionare Los Angeles Venticinque anni fa, a Cannes, la prima proiezione di Nuovo Cinema Paradiso in territorio francese valse alla pellicola di Giuseppe Tornatore il Grand Prix Festival della Giuria e il Premio Oscar come Miglior Film Straniero. Era il 1989. Oggi 11 novembre 2014 il film torna alla ribalta di fronte al pubblico di Los Angeles, dove è stata presentata come anteprima del festival Cinema Italian Style, nella sua versione digitale restaurata dall'Istituto Luce Cinecittà e di Dolce & Gabbana, in collaborazione con la Cineteca di Bologna. Anche se il film del maestro siciliano ha ormai sulle spalle un quarto di secolo, piccoli dettagli e curiosità sul cinematografo che proiettava celebri film americani e italiani dopo il certosino lavoro di "censura" ad opera del parroco di Ciancaldo, possono esservi sfuggiti in questi anni. Ecco qui 8 chicche: 1. Ciancaldo non esiste youtube Ciancaldo, il paesino in cui è ambientato il film, non esiste. Tornatore ha preso in prestito il nome dal monte che sovrasta il suo paesino natìo, Bagheria. “Un nome chiave che evoca tutto ciò che ho vissuto nella mia infanzia e adolescenza a Bagheria e che mi ha aiutato a distillare la storia del film” ha spiegato il regista. 2. L'addio di Totò youtube La scena dell’addio di Totò (il protagonista) che lascia il borgo natìo per andare a Roma è ispirata al Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel passo in cui dice che i siciliani dovrebbero andare tutti via dall'isola prima di compiere 16 anni, perchè dopo quell’età tutti i difetti dei siciliani si sono già formati e la "crosta" sedimentata. 3. La scena dei baci tagliati youtube Per realizzare la scena più famosa della sua pellicola, quella in cui nella sala vuota del cinema viene proiettato il montaggio dei baci censurati da don Adelfio, Tornatore avrebbe voluto inserire il bacio tra Orson Welles e Rita Hayworth in “La Signora di Shanghai”, ma il costo era esorbitante: 700.000 dollari per un estratto di 2 secondi. 4. Il collezionista di baci youtube Dalla sequenza finale dei “baci tagliati” è nata l’idea per un libro, “Il collezionista di baci”, sempre di Giuseppe Tornatore. A proporla al regista fu un esercente del suo paese, Filippo Lomedico (che oggi ha novant’anni) che nel suo archivio conservava una ricca collezione di fotografie dei baci classici dei film di una volta. 5. Nuovo Cinema Paradiso e i Simpson youtube 6. Padre Alfio "Il censore" aveva "snellito" anche un film sul circo youtube Il personaggio di padre Adelfio è ispirato a Don Carmelo Buttitta, che gestiva il cinema parrocchiale della Chiesa del santissimo Sepolcro. Il suo aiutante, Padre Gaiano, che oggi ha novantaquattro anni, racconta che ogni film si montava in due o tre tempi e che la mattina del primo giorno di programmazione, a sala vuota, Padre Buttitta lo guardava in solitudine per epurarlo dalle scene “peccaminose”. Una volta, addirittura, fece tagliare 20 minuti di pellicola perché in un film ambientato in un circo c’era una sequenza con delle trapeziste a cosce nude. 7. Il film "si ritirò" spontaneamente dal festival del Cinema di Berlino youtube Il film quando uscì fu molto sfortunato perché non conquistò né la critica cinematografica né il pubblico. Andò cosi male che dopo un weekend fu tolto dalle sale. Si disse che a decretarne l’insuccesso fosse stata l’eccessiva lunghezza (due ore e mezza). Tornatore tagliò allora 26 minuti – e farne le spese fu l’attrice Brigitte Fossey (Elena da adulta nel film) che tuttavia rimase nei titoli di coda – ma andò peggio di prima. Al Festival di Berlino, poi, dove il film era stato invitato, Tornatore decise di ritirare la propria partecipazione a causa di una sortita indelicata del direttore del festival. Si aprì una querelle che fu il preludio per l’invito ufficiale al festival di Cannes. L’uscita in Francia sancì il successo della pellicola. 8. Nuovo Cinema Paradiso è in uno spot youtube Alcune scene del film sono state utilizzate per lo spot televisivo di lancio della nuova Fiat 500: Alfredo che accende il proiettore durante la prima proiezione privata per padre Adelfio, e Salvatore che ride assistendo ad una pellicola di Charlie Chaplin
Post n°12444 pubblicato il 30 Giugno 2015 da Ladridicinema
C’è poco da fare. A poche ore dal termine della quinta stagione Il trono di spade si conferma come la serie tv più vista e più amata del globo. E poco importa se vengono annualmente inviate maledizioni al suo ideatore, le storie raccontate daGeorge R.R. Martin continuano a conquistare tutti attraverso le vicende che legano i numerosi personaggi. Un intreccio di vite che, episodio dopo episodio, vanno a formare il mosaico riguardo il passato (ed il futuro) dei Sette Regni. Finalmente negli scorsi giorni il filone letterario de Il trono di spade si è allineato con quello televisivo (attraverso la serie tv in onda su Sky Atlantic). Gli appassionati de Il trono di spade che si sono dedicati alla lettura dei libri scritti da George R.R. Martin, avevano un vantaggio rispetto a chi la serie invece la guardava solo in tv e ne approfittavano per guardare le reazioni dei “novellini” di fronte alle scene più sconvolgenti delle stagioni televisive. Come dimenticare, ad esempio, le terribiliNozze rosse in cui Robb Stark e sua madre Catelyn venivano brutalmente assassinati? Le reazioni ad un tale scempio sono testimoniate su Youtube attraverso decine di imperdibili video. Il trono di spade 6: anticipazioni, possibili sviluppi e colpi di scena Adesso però, come dicevamo, tutti gli appassionati de Il trono di spade sono ugualmente in attesa di sapere cosa succederà nella sesta stagione. Abbiamo lasciato Daenerys lontana dai suoi protettori e circondata da un gruppo di Dothraki, Arya Stark resa cieca per punizione, Thion e Sansa in fuga da Grande Inverno (e dalla psicopatia di Ramsay Bolton) e Cersei ricoperta di “Shame”. Ma, soprattutto, lo sconvolgente finale della quinta stagione è stato caratterizzato dalla morte di un suo storico protagonista: Jon Snow. Tralasciando le macumbe nate contro il giovane traditore Olly, l’ampia pozza di sangue che andava man mano formandosi sotto al corpo di Jon Snow, sembrano indicarne morte certa. Ma tra i “GoT addicted” regna un certo scetticismo riguardo ad una fine così incolore (ed insensata) per un personaggio che in realtà aveva ancora troppe situazioni da affrontare e portare avanti. Si sono quindi sviluppate in queste ore svariate teorie riguardo il futuro del personaggio interpretato da Kit Harington, nate da un confronto di opinioni tra appassionati lettori e fedeli telespettatori. Noi vi elenchiamo quelle che riteniamo più plausibili: 1- C’è da premettere che, come in molti hanno notato da tempo, alcuni dettagli presenti nel libro vengono omessi o modificati nella serie televisiva. Precisiamo questa cosa perché nel libro l’ultima parola pronunciata da Jon Snow prima di cadere a terra esanime risulta essere Ghost (spettro). Dunque una teoria da tenere in considerazione riguardo Jon Snow sarebbe quella di vederlo tornare in vita grazie al trasferimento dell’anima nel suo meta-lupo, il cui nome è appunto Ghost.Melisandre, sempre nel libro, profetizzava “Ora un uomo, ora un lupo, ora un uomo di nuovo”. Che si riferisse proprio a Jon Snow? Il trono di spade 6: il ruolo di Melisandre diventa decisivo 2- La seconda teoria che circola nelle ultime ore riguarda proprio Melisandre, citata poco fa: dopo la morte di Stannis Baratheon, la Strega rossa si è recata versoCastello Nero. Non è un mistero che proprio lei notasse da tempo una certa idoneità in Jon per diventare il suo “protetto” ed il suo arrivo al cospetto dei guardiani della notte fa pensare ad un suo possibile intervento per far tornare in vita Jon Snow. Qualcuno potrebbe obiettare e dire che Melisandre non ha mai resuscitato nessuno. Questo è vero, ma un suo incontro con Thoros of Myr, nella terza stagione, ha palesato il fatto che i sacerdoti del Signore della Luce hanno il dono di far rinascere chi ormai è senza vita. 3- Le teorie si fanno sempre più complesse, quindi se pensate di aver già capito tutto, sappiate che ci sono altre interessanti pulci da mettervi nell’orecchio. I più attenti hanno notato che, mentre moriva gli occhi di Jon Snow cambiavano leggermente colore diventando purpurei, quasi viola. Sempre chi ha letto i libri, sa che il colore viola corrisponde ai Targaryen. Perciò, se davvero gli occhi dell’inermeJon sono stati modificati, un motivo dovrà pur esserci. Questo fatto poi, testimonierebbe una discendenza Targaryen per Jon Snow la cui nascita in realtà sarebbe ricollegabile al rapporto tra Lyanna Stark e Rhaegar Targaryen. A questo punto, considerando che i guardiani della notte bruciano il corpo dei morti, Jon Snow tornerebbe in vita tra le fiamme così come fece Daenerys quando uscì dal rogo con i suoi tre piccoli draghi. Il trono di spade 6 richiama la profezia di Azor Ahai? 4- Nei libri de Il trono di spade, viene spesso raccontata la vicenda di Azor Ahai, un cavaliere che migliaia di anni prima era riuscito a sconfiggere l’esercito dei non morti e le Ombre Bianche che invadevano il mondo, proprio come sta nuovamente accadendo nella serie. Stando alla profezia, cinquemila anni dopo, lo spirito di Azor Ahai avrebbe dovuto reincarnarsi in qualcuno capace di imitarne l’impresa. Melisandre, a conoscenza di tale profezia, era convinta di aver trovato l’uomo giusto in Stannis Baratheon ma dopo la morte di quest’ultimo per mano dei Bolton(e poi di Brienne) la strega rossa fa ritorno al Castello Nero. Solo coincidenze? C’è da dire che il modo in cui il capo delle Ombre Bianche fissava gli occhi di Jon Snow dopo la battaglia di Aspra Dimora aumenta nettamente i dubbi riguardo ad una definitiva morte di Jon Snow. Troppe cose lasciate in sospeso e, ad esempio, la battaglia contro gli Estranei perderebbe un pezzo troppo importante per il suo regolare proseguimento. E se invece questi fossero solo dei “viaggi mentali” per allontanarci da un’unica verità troppo difficile da accettare e cioè la morte definitiva di Jon Snow?
Post n°12443 pubblicato il 26 Giugno 2015 da Ladridicinema
George R.R. Martin offre il suo punto di vista sulla notizia della scorsa settimana circa la possibilità che Il Trono di Spade - la serie di HBO basata sui suoi romanzi - duri più di sette stagioni, a meno che i suoi ideatori David Benioff e D.B. Weiss non credano sinceramente che altre due stagioni bastino per concludere le storie dei Sette Regni sullo schermo. Scrivendo nel suo blog, Martin conferma il desiderio di HBO di mantenere in onda lo show il più a lungo possibile ("Continuo a sentirglielo dire ogni volta che li incontro"), sottolineando (come già aveva fatto il presidente del network Michael Lombardo) che nulla è ancora deciso e potrebbe non esserlo per un po'. "In questo momento, Il Trono di Spade è garantita solo per sei stagioni. Questo è tutto quello che HBO ha ordinato, per contratto", scrive l'autore. “Possiamo speculare sulle ulteriori stagioni quanto volete, ma è questo che sono, speculazioni. Cose strane accadono in tv, e sono davvero molti i fattori coinvolti. I contratti degli attori. Nuovi show in sviluppo. Ascolti... Quando arriverà il secondo episodio della stagione 6 o giù di lì, HBO ordinerà la settima stagione, speriamo... o forse, solo forse, ordineranno la settima E ottava stagione. Ma anche nel caso in cui ordinassero solo la settima, questo non vorrà dire che la serie si concluderà con la settima stagione; potrebbe semplicemente significare un ritorno alla politica iniziale di impegnarsi per una sola stagione alla volta". Che Il Trono di Spade avrà una settima stagione è fuori discussione, giacché a ottobre dello scorso anno tutti i membri principali del cast hanno esteso i propri contratti fino al 2017. Se questa fosse davvero l'ultima, HBO potrebbe trovare un facile compromesso nel numero di episodi della stessa, che potrebbe essere superiore ai soliti 10, trasmessi eventualmente in due momenti (anni?) differenti. Lo aveva già fatto con I Soprano e lo ha fatto di recente AMC conMad Men e Breaking Bad senza rimettere mano ai contratti delle professionalità coinvolte. Per quanto riguarda le voci sulla possibilità che la saga si concluda con un film, Martin fa notare che non si tratta di una sua idea, nonostante fan e media continuino ad attribuirgliela. Ma aggiunge: "È un'idea che mi è stata suggerita, che appoggio con entusiasmo. Ma visto che sono stato il primo a sollevare la questione in pubblico, in qualche modo sono visto come il suo promotore. Certo, l'idea mi piace. Perché no? A chi non piacerebbe arrivare nelle sale con un film epico? E il recente successo dell'iniziativa IMAX dimostra che il pubblico è pronto per un film del genere. Se lo mettessimo insieme, lo faremmo. Ma lo metteremo insieme? Non ne ho la più pallida idea".
Post n°12442 pubblicato il 26 Giugno 2015 da Ladridicinema
Si è a lungo parlato del season finale di Game of Thrones 5, che ha lasciato tutti a bocca aperta: nonostante tutte le indiscrezioni, coloro che non avevano ancora letto l’ultimo capitolo delleCronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R. R. Martin non hanno voluto credere, sino all’ultimo momento, che la quinta stagione potesse terminare davvero così. Stiamo ovviamente parlando della morte di Jon Snow, che ha concluso l’episodio 5×10 di Game of Thrones –“Mother’s Mercy” – in maniera a dir poco spettacolare. Attirato allo scoperto con una scusa, il Lord Comandante dei Guardiani della Notte è stato circondato dai suoi confratelli e pugnalato a morte: gli ultimi istanti dell’episodio, ricchi di suspense, ci hanno mostrato il povero Jon Snow a terra nella neve, in una pozza di sangue che va man mano ingrandendosi, ad esalare il suo ultimo respiro. Ma le cose saranno davvero andate così? I fan diGame of Thrones non riescono a credere che Jon Snow sia morto davvero, che non comparirà nella sesta stagione già tanto attesa dal pubblico. Ed in effetti ci sono alcuni indizi che potrebbero far pensare al miracolo: primo tra tutti il contratto diKit Harington, che secondo i meglio informati vedrebbero la presenza sul set dell’attore che impersona Jon Snow anche della sesta e della settima stagione. Lo stesso Kit, in una recente intervista, ha dichiarato di non poter spiegare questa contraddizione, e che per il momento lui sa solamente di essere morto. Indiscrezioni su Game of Thrones 6 ce ne sono a non finire, ma ovviamente ancora nulla di ufficiale; eppure sul web non si fa che parlare di Jon Snow e del suo destino. Alcune teorie sono state elaborate per spiegare il possibile ritorno in scena del Guardiano della Notte: ad esempio si è fatto cenno al viaggio di Melisandre verso la Barriera. Come mai la donna ha abbandonatoStannis per mettersi in marcia verso il freddo confine del mondo? In passato si è fatto cenno ai presunti poteri di Melisandre, derivateli da R’Hllor, che se effettivamente posseduti dalla donna potrebbero riportare in vita il nostro Jon Snow. Dunque una resurrezione è il futuro del Lord Comandante dei Guardiani della Notte? Si è fatto cenno anche ad un’altra possibilità, che riguarda le misteriose origini di Jon Snow: se l’uomo fosse effettivamente, come oramai presunto dai più, figlio di Rhaegar Targaryen e di Lyanna Stark, potrebbe avere poteri stupefacenti. Daenerys in passato ha fatto mostra di poter attraversare il fuoco indenne, quindi possiamo ipotizzare che i confratelli di Jon Snow gettino il corpo del loro compagno tra le fiamme, ignari di quello che potrebbe accadere. Certo, la curiosità ora ci fa da padrone: potrà davvero Jon Snowutilizzare il fuoco per risanare le sue ferite? Questo è ciò di cui si parla in questi giorni, e mentre attendiamo qualche notizia in più non ci resta che goderci ancora una volta l’episodio 5×10 di Game of Thrones, questa sera in onda su Sky Atlantic doppiato in italiano. Approfondisci qui le teorie sulle origini di Jon Snow, il Lord Comandante dei Guardiani della Notte. Giulia Sbaffi
Post n°12441 pubblicato il 26 Giugno 2015 da Ladridicinema
E ora sbirciamo tra le anticipazioni della prossima stagione di Game of Thrones, che arriverà probabilmente nel 2016: quelli che non mancheranno assolutamente saranno i draghi, che addirittura raddoppieranno in dimensioni. Questo è quanto ci è stato svelato da Joe Bauer, il supervisore degli effetti speciali, intervistato da Yahoo.TV; ci aspettano quindi scene ancora più spettacolari di quello che abbiamo visto finora, e ad esserne protagoniste saranno proprio le magiche creature che tanto ci hanno appassionato nel corso delle prime cinque stagioni di Game of Thrones. In effetti sappiamo già – o almeno lo sapranno bene coloro che hanno divorato i romanzi di George R. R. Martin – che i draghi possono crescere all’infinito, e se per rappresentare le piccole creature della prima stagione ci si è serviti di sagome di gommapiuma, nella sesta stagione queste potranno essere riutilizzate solamente per un dito di drago! Immaginare le dimensioni delle creature alate partorite dalla fantasia di Martin è già di per sé un momento spettacolare, vederle sullo schermo sarà a dir poco impressionante. Ma ancora qualcosa di più ci è stato rivelato da Barrie Grower, un altro supervisore della serie tv: sembra infatti che l’intera sesta stagione di Game of Thrones si baserà su un colpo di scena incredibile, una scena epica che non è ancora stata girata e che è stata rimandata da lunghissimo tempo. Questa volta nessuna scusa: la scena verrà registrata e sarà trasmessa sui nostri schermi nel corso della prossima stagione della saga, per lasciare tutti i fan a bocca aperta. Sul web si è inoltre parlato di alcuni nuovi personaggi che entreranno a far parte della sesta stagione di Game of Thrones, cerchiamo di capire chi sono. Grazie alle approfondite supposizioni di Tv.Zap, abbiamo scoperto che la produzione della serie tv è alla ricerca di diverse nuove figure che amplieranno il cast. Un pirata tra i 40 e i 50 anni, che potrebbe corrispondere a Euron Greyjoy, lo zio di Theon – il pericoloso uomo tornerà per riconquistare il trono del mare? Un uomo tra i 50 e i 60 anni, uno tra i più grandi soldati di Westeros, verrà direttamente coinvolto nella storyline di uno dei protagonisti. Ancora un personaggio maschile, un sacerdote tra i 40 e i 50 anni, potrebbe essere un altro zio di Theon, l’ex soldato Aeron Greyjoy. Infine due ragazzini di 12 e 7 anni, con un marcato accento del Nord: qui si può spaziare fino ad arrivare ad una teoria che, se confermata, farà la felicità di tutti i fan. I due potrebbero infatti essere nientemeno che Re Robert Baratheon e Ned Stark da bambini; tutto ciò è possibile dal momento che Bran riuscirà a vedere il passato tra gli alberi del parco di Grande Inverno. Siamo forse sul punto di avere una grande rivelazione, come le vere origini di Jon Snow? Giulia Sbaffi
Post n°12440 pubblicato il 25 Giugno 2015 da Ladridicinema
Post n°12439 pubblicato il 25 Giugno 2015 da Ladridicinema
Marc Forster si occuperà di portare sul grande schermo una sceneggiatura scritta da Stanley Kubrick. The Downslope verrà sviluppata come una trilogia e nel team dei produttori ci saranno anche Lauren Selig, Barry Levine e Renee Wolfe. Il progetto può contare sull'approvazione della famiglia Kubrick e il leggendario regista aveva scritto il materiale dopo la realizzazione di Paura e desiderio e prima di Orizzonti di gloria. The Downslope si concentrerà su alcune battaglie avvenute durante la Guerra Civile nella valle Shenandoah, tra gli schieramenti guidati dal generale George Armstrong Custer e dal colonnello John Singleton Mosby, soprannominato "fantasma grigio" per la sua capacità di essere furtivo e inafferabile. I Ranger di Mosby riuscivano a sconfiggere le forze nemiche, ben più numerose, grazie a una sequenza di incursioni che fecero infuriare Custer e crearono una serie di tentativi di vendicarsi. La storia ideata da Kubrick si basa su eventi storici ed era stata sviluppata insieme a Shelby Foote, una storica esperta del periodo, nel corso di diversi anni, creando mappe e scrivendo molti appunti su come girare il film. I due successivi capitoli della trilogia espanderanno ulteriormente la storia originale ideata dal regista, spostando l'ambientazione anche verso ovest e mostrando la situazione dei cittadini americani dopo il conflitto. La produttrice Lauren Selif ha dichiarato: "Ci hanno dato il privilegio unico di produrre una sceneggiatura di Stanley Kubrick che nessuno aveva avuto l'opportunità di realizzare. Il primo capitolo della trilogia, scritto da Kubrick, è una storia coinvolgente che mostra un momento cruciale della storia negli ultimi anni della Guerra Civile Americana". Hobbs e Lanning hanno aggiunto che il progetto meritava un regista unico e dotato. Marc Forster ha dichiarato: "Sono in debito con Stanley Kubrick e i suoi film visionari. E' un onore e un'immensa responsabilità ocuparsi di questo progetto e ringraziamo la sua famiglia per il supporto". Il regista ha spiegato che The Downslope mostrerà con attenzione la situazione di fratelli e amici in contrasto uno contro l'altro, aggiungendo: "Crediamo sarà una trilogia incredibilmente interessante e un'esperienza grandiosa". Renée Wolfe ha infine spiegato che ha potuto accedere a centinaia di appunti scritti a mano, mappe disegnate, bozze e pagine di diario dedicate all'idea che avrebbe voluto sviluppare in un film.
Post n°12438 pubblicato il 25 Giugno 2015 da Ladridicinema
Appena appresa la notizia dal sitoHuffingtonpost, siamo qui per mettervi al corrente sulle ultime speculazioni riguardo la morte o la non morte di Jon Snow. Dopo il tragico momento finale della 5 stagione di Game of Thrones, i fan hanno teorizzato sul personaggio di Jon Snow, se sia realmente morto o di un ritorno dell’attore Kit Harington. Dopo aver dichiarato di non essere presente per la sesta stagione di Game Of Thrones, questo fa presumere che non ci saranno molti problemi per gli sceneggiatori nel rivelare la vera identità dei suoi genitori. Grazie soprattutto alle informazioni sul nuovo cast della sesta serie, potremmo finalmente scoprire la verità entro un anno. In base alle ultime notizie trapelate in questi mesi, abbiamo ottenuto nuovi dettagli riguardo ad alcuni personaggi della serie, soprattutto grazie alla comunità web di Watchers on the Wall. Seguendo le teorie del sito, la descrizione di uno deinuovi volti della prossima stagione, potrebbe essere associata ad uno dei personaggi riguardanti le origini di Jon Snow. Il nome di questo personaggio è “Legendary Fighter” ed è descritto nel libro nel seguente modo: “Un uomo sulla trentina o poco più, grande combattente e modello di cavalleria. Porta un’enorme e famosa spada sulla schiena.” Lo show a questo punto sta cercando un impressionante attore per questo ruolo, il migliore in Europa, per una settimana di riprese riguardanti alcune scene di battaglia. A differenza di molti ruoli, la sua etnia o razza non è stata specificata. Come speculato da Vanity Fair, costui potrebbe essere Arthur Dayne, uno dei personaggi dei libri di Martin quasi del tutto assente da quando è iniziata la serie tv. Nei libri,Dayne era un valoroso combattente e membro della Guardia Reale di Re Aerys II Targaryen. Il guerriero è stato soprannominato “Sword of the Morning” proprio per portare la sua grande spada, ribattezzata Dawn, sulla sua schiena. Vi chiederete ora: in che modo questo è relazionato con Jon Snow? Anticipazioni Game Of Thrones 6: Arthur Dayne e Ned Stark personaggi chiave Se Dayne fosse incluso nella sesta stagione di Game of Thrones, questo potrebbe significare solo una cosa: avere la possibilità di vedere alcuni flashback sulla battaglia contro Ned Stark alla Tower of Joy. Nei libri, Dayne era amico di Rhaegar Targaryen, infatti lo aiutò nel rapimento di Lyanna Stark, sorella di Ned – potreste ricordare a tal proposito una discussione fra Sansa e Ditocorto nella 5 stagione- . In seguito, Dayne si trovò insieme a due uomini della Guardia Reale, proprio vicino alla Torre dove Lyanna si trovava agonizzante. Quando Ned giunse in soccorso, insieme ad alcuni uomini, ci fu uno scontro nel quale Dayne rimase vittima. Una volta raggiunta sua sorellaLyanna, Ned le fece una misteriosa promessa prima che lei morisse. Nessuno è a conoscenza di questa promessa, ma ci sono molti sostenitori della teoria che vedono Lyanna e Rhaegar genitori di Jon Snow. Che dunque Ned promise di prendersi cura di suo nipote? Se esistesse quindi l’idea di prendere Dayne nel cast, questo potrebbe far pensare di poter rivedere alcuni momenti di questa storia e, cosa ancora più azzardata, il ritorno di Sean Bean. Dopo aver avanzato queste interessanti teorie, ci si chiede se questo possa avere influenza sul destino di Jon Snow. Anticipazioni Game Of Thrones 6: Kit Harington sta girando segretamente le nuove scene? La teoria più azzardata riguardo al fatto che Jon Snow sia ancora vivo, è quella del cambiamento di colore dei suoi occhi nei suoi ultimi istanti di vita, sempre se così possiamo azzardarci a dire. Altro indizio è quello riguardante i membri del cast che dovranno apparire al Comic-Con panel di quest’anno. Stranamente, Weiss e Beninoff potranno non essere presenti e, ancor meno sorprendente, nemmeno Harington. Che gli sceneggiatori abbiano deciso di tenersi fuori per evitare domande scomode sulla questione Jon Snow? Un altro indizio è quello riguardante i poster “Beautiful Death”: lavori commissionati dalla HBO per rappresentare le morti dei personaggi più importanti in ogni episodio. L’ultimo rilasciato è stato quella sulla morte diStannis, ma non è stato fatto quello di Jon Snow. Questo potrebbe essere un modo subdolo per la HBO nel voler suggerire che Jon non sia realmente morto. Infine, se ancora non siete convinti del non ritorno di Kit Harington nella prossima stagione, alcuni fan provenienti dall’Irlanda potrebbero farvi cambiare idea. L’attore infatti è stato visto a Belfast da alcuni fan. Quando uno di loro ha chiesto una foto, Kit Harington ha risposto che non poteva, in quanto i media non dovevano sapere che lui si trovasse proprio lì. Che Harington si stesse facendo solo un giro turistico o stia segretamente girando le nuove scene riguardanti Jon Snow?
Post n°12437 pubblicato il 25 Giugno 2015 da Ladridicinema
Grande lo sconcerto degli spettatori della serie per via di alcune morti "illustri". Se i lettori dei libri nutrivano qualche speranza, a spegnerla ci si sono messi gli attori... E alla decima puntata della quinta stagione, o ‘season finale’ che dir si voglia, Game of Thrones riuscì di nuovo a “spaccare l’internet”. Alla faccia del titolo – Mother’s Mercy, ossia La misericordia della Madre – la puntata non ha avuto misericordia alcuna per i fan, uccidendo uno dei personaggi più in vista de Il Trono di Spade (più svariati altri). Tra i molti che la amano e i molti che la criticano, Game of Thrones continua a mietere ascolti, con 8 milioni di telespettatori sintonizzati per il season finale, e con una serie di deviazioni dai libri – cui oramai anche i detrattori hanno fatto il callo: e va detto che alcune libertà creative, come l’incontro tra Tyrion e Daenerys a Meereen, non sono state sgradite – lo show chiude alcune storyline e ne apre altre. Ma cosa è successo – spoiler – nella puntata andata in onda domenica sera negli Stati Uniti e lunedì su Sky Atlantic nella versione sottotitolata? Molte le morti, a partire da quelle diStannis (prevedibile) e Jon Snow: se nei libri il destino di quest’ultimo è lasciato in sospeso (George R.R. Martin ha spiegato che essere morto nei libri non significa molto e rimandato a The Winds of Winter per tutti i dettagli del caso), nel Trono di Spade versione serie tv il figlio di Ned Stark (…forse) è stato pugnalato a morte da Olly e dai Guardiani della Notte, e la sua morte è da considerarsi definitiva. Pubblicità Se i lettori dei libri nutrivano qualche speranza, a spegnerla ci si sono messi Kit Harington e Dan Weiss e David Benioff:“Mi è stato detto che sono morto e non tornerò nella prossima stagione”, ha detto l’attore (che girerà un paio di film e forse scriverà qualcosa). “I morti sono morti, la scena è abbastanza chiara, non lascia altre interpretazioni possibili su cosa potrebbe essere successo”, hanno aggiunto i due showrunner. In realtà di scappatoie su un Jon Snow ‘redivivo’ ce ne potrebbero essere, ad esempio nelle scene finali si vede Melisandre, che ha il potere di far risorgere i morti, oppure Jon Snow potrebbe incarnarsi nel metalupo Spettro, ma al momento queste sono pure teorie e chissà cosa si inventeranno – e se si inventeranno davvero qualcosa – i due autori. Un altro morto-veramente-morto è Stannis, ucciso da Brienne: in questo caso la scena lasciava qualche dubbio, ma David Nutter, regista della puntata, spiega che la morte del personaggio veniva spiegata dagli eventi: “Non ha più niente per vivere, è una situazione in cui Stannis è pronto alla morte”. Se nella sesta stagione di Game of Thrones ritroveremo anche Sansa e Theon(sopravviveranno al salto, garantiscono gli sceneggiatori), dobbiamo dire addio anche a Meryn Trant e a Myrcella. In quest’ultimo caso non è chiaro come Cersei (protagonista di una delle sequenze non mortali più dure del season finale: nuda e rasata, è costretta ad una walk of shame per le strade di Approdo del Re) reagirà, visto che – hanno già fatto sapere gli autori – vero che potrebbe avere il dorniano Trystane sotto mano, ma per il personaggio di Lena Headey il colpevole dell’addio a sua figlia è Tyrion, responsabile (per Cersei) e della morte di Joffrey e dello sbarco di Myrcella a Dorne. Ultima nota di colore, le dichiarazioni (preventive?) di Martin: l’autore de Le Cronache del ghiaccio e del fuoco ha più volte difeso i cambi creativi degli autori, ma le continue lamentele dei fan lo hanno così scocciato da costringerlo a scrivere un post sul blog in cui invita i fan a non coinvolgerlo nelle “guerre” scatenate dagli ultimi episodi de Il trono di spade. “Non posso controllare quello che gli altri – siano essi fan o professionisti – dicono o fanno, l’unica cosa che posso controllare è quello che succede nei libri, ed è quello che farò tornando a scrivere adesso il nuovo capitolo di The Winds of Winter”.
Post n°12436 pubblicato il 25 Giugno 2015 da Ladridicinema
a cura di nocensura.comAdesso è praticamente certo. A distanza di oltre 20 anni - ventuno, per la precisione - dall'omicidio, a Mogadiscio, della coraggiosa giornalista del TG3, Ilaria Alpi, che aveva 33 anni, e del cameraman che l'accompagnava, Miran Hrovatin, emerge la verità. Furono i servizi segreti statunitensi, con l'ausilio di quelli italiani.Che l'omicidio della giornalista fosse legato a qualche trama oscura, in molti lo sostenevano sin dall'inizio, anche per le modalità dell'omicidio. In molti sospettavano che Ilaria avesse scoperto qualcosa che non doveva, e infatti è andata proprio così. Come nel caso di Ustica, i tentativi di insabbiare tutto sono riusciti a posticipare l'emergere della verità, ma alla fine questa è venuta a galla.La cosa vergognosa, o meglio la vergogna nella vergogna, è il silenzio mediatico sulla vicenda: non ne ha parlato praticamente NESSUNO! L'unica testata giornalistica ad aver riportato la notizia nel modo dovuto, è Il Manifesto, con un ottimo articolo di Manlio Dinucci, di cui vi consigliamo la lettura:La docufiction «Ilaria Alpi – L’ultimo viaggio» getta luce, soprattutto grazie a prove scoperte dal giornalista Luigi Grimaldi, sull’omicidio della giornalista e del suo operatore Miran Hrovatin il 20 marzo 1994 a Mogadiscio. Furono assassinati, in un agguato organizzato dalla Cia con l’aiuto di Gladio e servizi segreti italiani, perché avevano scoperto un traffico di armi gestito dalla Cia attraverso la flotta della società Schifco, donata dalla Cooperazione italiana alla Somalia ufficialmente per la pesca. In realtà, agli inizi degli anni Novanta, le navi della Shifco erano usate, insieme a navi della Lettonia, per trasportare armi Usa e rifiuti tossici anche radioattivi in Somalia e per rifornire di armi la Croazia in guerra contro la Jugoslavia. (...) LEGGI TUTTO
Ilaria Alpi è stata uccisa perché era una giornalista VERA, una reporter che si era recata sul posto, in Somalia, per raccontare la guerra, e non per commentare le veline propagandistiche trasmesse dagli uffici stampa militari, e prese come "oro colato" dai giornalisti servi, ormai praticamente la totalità.
In passato in RAI ci hanno lavorato dei giornalisti molto validi: oltre ad Ilaria Alpi, merita menzione Silvestro Montanaro, il più grande documentarista italiano, che curava "C'era una volta", e che è stato incredibilmente escluso nel 2013. Montanaro è stato autore di numerose inchieste scomode, come Predatori Globali, un documentario che mette sotto accusa potenti multinazionali come Coca Cola e Nestlé. Purtroppo in questa società i giornalisti in gamba non fanno strada, vengono ostacolati in tutti i modi, e laddove i metodi "soft" falliscono, talvolta vengono uccisi.
Staff nocensura.com
Post n°12435 pubblicato il 25 Giugno 2015 da Ladridicinema
L’incredibile finale di stagione di The Blacklist ci ha lasciato con alcune domande a cui la terza stagione dovrà rispondere. Il finale di stagione di The Blacklist, andato in onda venerdì scorso su Fox Crime, è stato qualcosa di epico, pieno di colpi di scena e verità finalmente svelate che ci hanno letteralmente tenuti inchiodati sul divano davanti alla televisione. La vera domanda però è: e adesso? Inutile girarci attorno, The Blacklist si è rivelata in queste due stagioni una delle serie più promettenti ed elettrizzanti degli ultimi anni, e ora gli scrittori avranno il loro bel da fare per riuscire a mantenere lo stesso altissimo livello qualitativo a cui ci hanno abituato. A legare la prossima stagione con le precedenti saranno, oltre che i protagonisti, le domande con cui ci ha lasciato questo finale di stagione. Domande a cui noi fan non vediamo l’ora di ricevere risposta. Iniziamo con la più ovvia: Dove si sono nascosti Red e Liz? Sappiamo che dovranno nascondersi dalla Congrega, per evitare di essere uccisi, ma in quale parte del mondo è possibile rimanere al sicuro da un nemico di tale portata? La seconda questione da risolvere riguarda un personaggio “scomodo”, uno di quelli che abbiamo amato-odiato per tutto il tempo: Tom. Quale sarà il suo destino? Riuscirà a rimanere fedele ai suoi sentimenti per Liz oppure cederà nuovamente al lato oscuro della forza? Sinceramente speriamo nella prima, anche se l’idea di averlo nuovamente dalla parte dei villain un po’ ci stuzzica. L’FBI, invece, ci porta alla terza domanda: Cooper e Ressler come agiranno nei confronti di Liz e Red? Entrambi, infatti, sono sia agenti collaborativi del Bureau, sia presenti nella lista dei maggiori ricercati di sempre. Seguiranno il diktat della cattura oppure faranno il doppio-gioco cercando di nasconderli dalla Congrega? Proprio quest’ultima ci porta dritti dritti alla quarta questione: quello che sembrerebbe essere il nemico principale della prossima stagione, continuerà a lavorare dietro le quinte cercando di dare la colpa della cospirazione a Liz oppure uscirà definitivamente allo scoperto dando il via ad una caccia alle streghe? E infine lei, LA DOMANDA: quale connessione c’è tra Red e Liz? Speriamo che la prossima stagione possa darci tutte queste risposte e, soprattutto, che gli autori sappiano creare una storyline che abbia lo stesso livello di tensione di quest'ultima. Anche perché, si sa, la terza serie è un po' come la cartina di tornasole per gli show televisivi. E noi siamo certi che The Blacklist riuscirà a prendere il massimo dei voti. Nel frattempo, voi, che idea vi siete fatti?
Post n°12434 pubblicato il 25 Giugno 2015 da Ladridicinema
Allo scrittore la laurea honoris causa in «Comunicazione e Cultura dei media» a Torino Il conferimento laurea honoris causa in “Comunicazione e Culture dei Media” a Umberto Eco «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli». Attacca internet Umberto Eco nel breve incontro con i giornalisti nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale a Torino, dopo aver ricevuto dal rettore Gianmaria Ajani la laurea honoris causa in “Comunicazione e Cultura dei media” perché «ha arricchito la cultura italiana e internazionale nei campi della filosofia, dell’analisi della società contemporanea e della letteratura, ha rinnovato profondamente lo studio della comunicazione e della semiotica». È lo stesso ateneo in cui nel 1954 si era laureato in Filosofia: «la seconda volta nella stessa università, pare sia legittimo, anche se avrei preferito una laurea in fisica nucleare o in matematica», scherza Eco. IL COMMENTO - “Ecco perché Eco sbaglia” (Gianluca Nicoletti) La sua lectio magistralis, dopo la laudatio di Ugo Volli, è dedicata alla sindrome del complotto, uno dei temi a lui più cari, presente anche nel suo ultimo libro `Numero zero´. In platea il sindaco di Torino, Piero Fassino e il rettore dell’Università di Bologna, Ivano Dionigi. Quando finisce di parlare scrosciano gli applausi. Eco sorride: «non c’è più religione, neanche una standing ovation». La risposta è immediata: tutti in piedi studenti, professori, autorità. «La tv aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore. Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità», osserva Eco che invita i giornali «a filtrare con un’equipe di specialisti le informazioni di internet perché nessuno è in grado di capire oggi se un sito sia attendibile o meno». «I giornali dovrebbero dedicare almeno due pagine all’analisi critica dei siti, così come i professori dovrebbero insegnare ai ragazzi a utilizzare i siti per fare i temi. Saper copiare è una virtù ma bisogna paragonare le informazioni per capire se sono attendibili o meno». Eco vede un futuro per la carta stampata. «C’è un ritorno al cartaceo. Aziende degli Usa che hanno vissuto e trionfato su internet hanno comprato giornali. Questo mi dice che c’è un avvenire, il giornale non scomparirà almeno per gli anni che mi è consentito di vivere. A maggior ragione nell’era di internet in cui imperversa la sindrome del complotto e proliferano bufale».
Post n°12433 pubblicato il 25 Giugno 2015 da Ladridicinema
A dieci anni dall'uscita di Batman Begins, ci rituffiamo tra le oscure strade di Gotham City per analizzare l'approccio inedito e moderno di un regista in grado di aggiornare ed espandere l'icona cinematografica dell'Uomo Pipistrello. Christopher Nolan è uno di quelli che il buon vecchio Alfred lo ha sempre ascoltato con la dovuta attenzione. Così, quando il paterno maggiordomo di Casa Wayne gli disse "perché cadiamo? Per imparare a rimetterci in piedi", il regista trovò la forza per far rialzare proprio Batman, personaggio nobile e complesso, caduto nell'oblio cinematografico sotto i colpi dei capitoli goffi e circensi diretti da Joel Schumacher (Batman Forever,Batman & Robin). Come fece papà Wayne nel pozzo con suo figlio, Nolan prende per mano un piccolo Bruce impaurito per condurlo fuori dall'oscurità in cui era caduto e ridargli nuova luce. Di Batman era rimasto solo il costume, svuotato di peso e senso, ma il regista londinese, che qualche anno dopo avrebbe esplorato sogni in ascensore e sfidato lo spazio, si cimentava nel suo primo grande esempio dicinema verticale, fatto di rilanci e di rivincite. Nel 2005 Batman Begins, nonostante le ombre e i fumi di una città inospitale come Gotham City, ha iniziato a segnare la strada per una nuova concezione del cinecomic, matura e priva dello smaccato piacere ludico dei film Marvel. Perché, al contrario dell'universo cinematografico della Casa delle Idee, aperto e ipertestuale, la trilogia di Nolan è un racconto a sé stante che non ammette intrusioni e interferenze, solido e compatto nel suo voler delineare una traiettoria personale dell'uomo dentro l'eroe e dell'icona che, invece, ne è la sua estensione pubblica. Sul filo tra l'intimo e il sociale, il dentro e il fuori, il volto spigoloso di Christian Bale è stato il palcoscenico ideale per mettere in scena la paura e il tormento alla base della motivazione di Batman, un personaggio che Nolan ha reso scalfibile e per questo ancora più vicino allo spettatore. Il suo Uomo Pipistrello ci ha tenuto a far pensare prima che a intrattenere, a scavare nelle debolezze piuttosto che lanciare divertimento tridimensionale sul pubblico. A dieci anni di distanza, quel bat-segnale luminoso si distingue ancora dal resto dei film ispirati ai fumetti e brilla sempre negli occhi di tutti noi. Adesso, ci chiede di tornare ancora sui tetti di Gotham, a guardare dalla giusta distanza i dieci motivi che hanno reso il Batman di Nolan un fenomeno cinematografico unico.
Post n°12432 pubblicato il 25 Giugno 2015 da Ladridicinema
ssr22/06/2015 E' morta a Ladispoli, vicino Roma, l'attrice Laura Antonelli. Nella sua carriera cinematografica, costellata da commedie sexy, è stata protagonista di pellicole di grande successo come Malizia (1973) di Salvatore Samperi che l’ha fatta conoscere tra il grande pubblico. Ma al periodo d'oro è poi seguito il declino per il suo coinvolgimento in una storia di droga: l'attrice fu arrestata nel '91 nella sua villa alle porte di Roma, dove furono trovati 24 grammi di cocaina. L'odissea giudiziaria di Laura Antonelli fu lunga e clamorosa perché si concluse con l'assoluzione e la condanna del Ministero di Grazia e Giustizia a risarcire l'attrice.
Nata a Pola nel 1941, diploma di insegnante di educazione fisica, Laura Antonelli ha girato il suo primo film nel 1969: Le malizie di Venere, diretto da Massimo Dallamano e bloccato dalla censura. L'anno dopo ha ottenuto il primo successo, a fianco di Lando Buzzanca, nel Merlo maschio di Pasquale Festa Campanile. Dopo il trionfo di Malizia (sette miliardi d'incasso nel '73, quando il biglietto del cinema costava mille lire), la bellezza prorompente e 'antica' della Antonelli ha attratto prima Giuseppe Patroni Griffi, che la volle per La divina creatura (1975), e poi Luchino Visconti che le affidò il ruolo della moglie di Giancarlo Giannini ne L'innocente (1976) da Gabriele D'Annunzio. Ma l'attrice ha avuto miglior fortuna nelle commedie: da Sessomatto di Dino Risi a Mio Dio come sono caduta in basso di Luigi Comencini in cui faceva la parodia delle eroine dannunziane. Negli ultimi anni aveva scelto di vivere sempre più appartata. Tra le sue ultime apparizioni, due ruoli da protagonista in tv: ne Gli indifferenti di Mauro Bolognini, tratto da Alberto Moravia, e in Disperatamente Giulia di Enrico Maria Salerno, trasmessi su Canale 5 nel 1988 e nel 1990.
"Esprimo sincero cordoglio per la scomparsa di Laura Antonelli, attrice di rara bellezza e di grande bravura del cinema italiano. Tante le sue interpretazioni di successo che nel corso della sua ricca carriera le hanno reso importanti riconoscimenti", ha dichiarato il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini.
"E' con profonda tristezza che ho appreso della morte di Laura che fu per me prima di tutto una compagna adorabile, dallo charme eccezionale", ha detto Jean-Paul Belmondo. "Fu anche una partner di grande qualità, che tutti apprezzavano sui set. Di lei voglio conservare solo questi meravigliosi ricordi".
"Una grande fragilità e un'altrettanto grande bontà. La sua morte mi rattrista enormemente e mi fa restare con l'angoscia di non averla aiutata abbastanza. Un'attrice così bella e brava non doveva finire così", è il commento commosso di Lino Banfi. Proprio Lino Banfi, insieme al fratello Claudio, al parroco di Ladispoli e all'ex attrice Claudia Koll sono gli ultimi amici che l'attrice ha chiesto di chiamare quando sarebbe morta. "Lo ha scritto su un biglietto - racconta l'assessore ai servizi sociali del Comune di Ladispoli Roberto Ussia - ed ora stiamo cercando di rintracciare il fratello che vive in Canada".
Post n°12431 pubblicato il 25 Giugno 2015 da Ladridicinema
ssr24/06/2015 Un Nastro speciale per Cristina Comencini, è il premio che il Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici (Sngci) consegnerà sabato 27 giugno al Teatro Antico di Taormina alla regista di Latin lover. Un Nastro speciale a un'autrice che, tra regia e scrittura, ha avuto il coraggio di scelte forti. La Comencini sarà festeggiata a Taormina insieme ai premiati di questa 69/ma edizione dei Nastri d'Argento.
Post n°12430 pubblicato il 25 Giugno 2015 da Ladridicinema
Ang23/06/2015 A quasi 84 anni, l'artista, nata in Turchia nel nel 1931 con il nome di Magali Noélle Guiffray, è deceduta nella casa di riposo per anziani, nella località di Chateauneuf-Grasse, nel dipartimento delle Alpi Marittime. Formosa e vistosa, Noel aveva debuttato come cantante di cabaret e poi si era lanciata nel cinema negli anni '50, in anni in cui il volto femminile del cinema francese erano Brigitte Bardot, Jeanne Moreau, Annie Girardot.
Ottanta film all'attivo, il suo primo successo arrivò nel 1956 grazie a Jean Renoir, con la pellicola Elena e gli uomini, che le aprì una carriera artistica molto legata al cinema italiano. Ma il suo volto sarà ricordato per sempre per aver dato concretezza alle fantasie di Fellini, con il personaggio della Gradisca.
Pochi anni fa al festival di Locarno che le dedicava un omaggio raccontò: "Federico mi telefonò a Parigi alle 2.30 di notte: 'Magalotta, così mi chiamava, domattina alle 10 ti aspetto a Cinecittà'. Non sapevo nulla del personaggio di Gradisca ma il mattino dopo ero lì, non so come. Subito le prove con il costumista Danilo Donati che mi mise addosso una coperta di lana spessa che sembravo una botte. Andai da Federico così, a piedi nudi e chiesi che dovevo dire o fare. Niente, fai sci sci, fai grimaces, cioè smorfie, sberleffi, boccacce, morsica coi denti una collana di perle lunga fino ai piedi. E nacque la femme fatale. Alla fine del provino mi accorsi che dietro di me su una lavagna Federico aveva scritto: è arrivata la Gradisca e tutti applaudirono". Video L'attrice di origine turca aveva 83 anni e viveva in Francia. La popolarità grazie ai personaggi in "Amarcord" e "La dolce vita" In Francia, ebbe anche una carriera di successo come cantante, grazie soprattutto a una canzone -'Fais-moi mal Johnny'- che aprirà la strada al rock and roll francese e che fu anche oggetto di censura.
Sposata con l'attore Jean-Pierre Bernard, con cui ebbe una figlia, in seconde nozze adottò due bambini.
Post n°12429 pubblicato il 25 Giugno 2015 da Ladridicinema
Cr. P.22/06/2015 “La scomparsa di Remo Remotti – dichiara il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini – priva il nostro paese di un artista poliedrico e vivace: attore, scrittore, cantante e poeta romanesco che nel corso della sua vita ha avuto il privilegio di lavorare con i maggiori registi italiani in film originali e di grande successo. Indimenticabile la sua canzone 'Mamma Roma addio' amata da intere generazioni che è subito diventata inno dell'anticonformismo'.
Post n°12428 pubblicato il 25 Giugno 2015 da Ladridicinema
ssr22/06/2015 All'età di 90 anni, Remo Remotti, poeta, artista e attore si è spento stanotte al Policlinico "Gemelli" di Roma. Era nato nella capitale il 16 novembre del 1924 e oltre ad aver partecipato ad alcune pellicole di Moretti, come Sogni d'oro,Bianca e Palombella rossa, aveva avuto una parte anche nel film Padrino - III di Francis Ford Coppola. Aveva lavorato anche con Ettore Scola, Marco Bellocchio, Nanny Loy, Carlo Mazzacurati, i fratelli Taviani e Carlo Verdone. Per festeggiare i 90 anni, lo scorso novembre, si era tenuta a Roma una mostra di suoi quadri e sculture.
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Inviato da: Mr.Loto
il 28/03/2022 alle 11:57
Inviato da: Mr.Loto
il 15/10/2020 alle 16:34
Inviato da: RavvedutiIn2
il 13/11/2019 alle 16:33
Inviato da: surfinia60
il 11/07/2019 alle 16:27
Inviato da: Enrico Giammarco
il 02/04/2019 alle 14:45