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L'urlo della civetta

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Messaggi del 21/02/2018

Black Panther

Post n°2940 pubblicato il 21 Febbraio 2018 da eric.trigance
 

Così a prima vista Black Panther, film uscito il 14 febbraio nelle sale italiane, potrebbe sembrarvi l’ennesimo fumettone targato Marvel, tutto azione e tutine (ma comunque tutine di un certo livello, vedi sotto alla voce costumi) . Invece il film che macina incassi record e critiche positive (sul sito Rotten Tomatoes ha un punteggio del 98 per cento) è stato definito addirittura un punto di svolta nella rappresentazione cinematografica degli afroamericani: per la prima volta un blockbuster da 130 milioni di dollari ha un cast quasi tutto afro e un regista di colore (Ryan Coogler di Creed) e, sempre per la prima volta, viene adottata una visione fieramente afro-centrica della storia che tocca temi anche di attualità, dalla diaspora africana alla battaglia per i diritti civili. Tratto dal fumetto di  Stan Lee e Jack Kirby nel 1966, che volevano creare un personaggio pop in cui i lettori di colore potessero identificarsi, Pantera Nera è il primo vero supereroe nero. Nelle strisce fu ripreso e abbandonato negli anni da più autori diversi,  fino all’ultima serie, quella uscita nel 2016 e firmata da Ta-Nehisi Coates, tra i più rilevanti intellettuali afroamericani contemporanei. “È la prima volta che in un film ci sono personaggi di colore che sono re, scienziati, inventori. Non è il solito film sui neri, in cui si parla sempre di povertà, sofferenza, emarginazione”, spiega Jamie Broadnax, fondatore del sito Black Girl Nerds. Trama: l’immaginario stato africano di Wakanda che grazie a tecnologie aliene è il più avanzato del mondo deve combattere per mantenere il suo segreto protetto dal re T’Challa, alter ego del super eroe Black Panther.

by EMANUELA GRIGLIÉ

 
 
 
 

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