Creato da MANUGIA95 il 02/09/2007
racconti dal mare di una vita
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 14
 

SITI PIU' VISITATI

- http://digilander.libero.it/nycho/lucio_battisti.htm
- sottofondi musiche battisti
- LA MIA SCUOLA
- marco travaglio
- la repubblica
- www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli
- P 70
- miriam
- www.oknotizie.it
- Circolo Pd Miramare
 

I MIEI DIPINTI

 

Cosimo (olio su tela)

 

Acquerello, donna anziana

 

 
 

Ultimi commenti

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

POESIE

Casette

Padre mio

A Primo Levi
 
 
 
 
 

Affittasi villetta Torre Suda vicino a Gallipoli, a 400 mt. dal mare, climatizzata, 2 unità abitative, complessivamente: 2 camere matrimoniali, 2 saloni, una cameretta, sala con soffitto a stella,  8-9 posti letto, cucina abitabile + angolo cottura, grande giardino intorno, ampia veranda, posti macchina, terrazzo vista mare.

 

Acquerello: Rimini Ponte di Tiberio

 


 

Acquerello, donna allo specchio

 

 

Immagini di Auschwitz

Post n°1360 pubblicato il 20 Luglio 2011 da MANUGIA95

Racconti

 

Libero di pensare.

 

Scrostavo coi denti il torso dolce della cosa,

che una volta doveva essere stata una mela,

e guardavo attraverso la notte grigia

i bagliori ritmici nei cortili.

Gli uomini o meglio, le loro carcasse,

erano assopiti e buttati sui piccoli castelli di legno,

qualcuno grugniva nel sonno ristoratore e qualcuno

si lamentava del sogno più schifoso della realtà.

La morte non ci faceva più paura,

eravamo abituati all’idea di morire all’improvviso.

Qual dolore? Forse un ristoro… Il freddo alitava continuo

e il corpo lo assorbiva lentamente, diventando un pezzo di legno

senza calore alcuno.

I brividi erano inutili e i miei occhi spalancati

godevano delle scene paurose e del momento di assoluto riposo.

Non c’era più la paura, ma solo la curiosità di vedere la morte.

Alcune grida in lontananza portavano la pace nel cuore:

voleva dire che in quel momento i nostri futuri carnefici non pensavano a noi,

povere cose già morte.

Ero libero, libero di pensare veleno e vomito

di quello che provavo e vivevo.

L’angoscia aveva lasciato il posto alla pace interiore,

forse finta o voluta, della rassegnazione.

Impossibile non abituarsi a quel buio malefico e breve.

Presto ci avrebbero radunato con ordini secchi e violenti.

Avrebbero ottenuto con manganellate e scudisciate da morti che camminavano,

pattuglioni di infelici, inquadrati

come un perfetto rettangolo della sporcizia e dell’infelicità.

Uomini in stivali lucidi e neri

avrebbero colpito all’impazzata sulle nostre teste

per contarci e per avviarci di nuovo verso il lavoro

estenuante e mortale.

Come pazzi, solo dopo l’appello ci saremmo buttati sul velenoso caffè,

slavato e schifoso.

Come mandrie imbufalite ci saremmo riparati tra i muri delle latrine

per scaricare i nostri rifiuti. E ancora, a cercare un po’ d’acqua per bagnarci gli occhi.

Le putride bocche piagate, ridotte a ghigni disumani

sarebbero tornate ad aprirsi per accogliere le erbacce trovate tra i sassi,

sporche di terra e feci. Ma ancora era notte. Una notte corta e infelice,

con voci che urlavano sguaiatamente frasi tedesche e risate grasse e peccatrici,

sicuramente soldati andati a puttane, ubriachi e gonfi di cibo.

Ma noi liberi d pensare, nel buio, ancora per poco.

Lo stanzone puzzava di sterco e molti russavano

abbracciati ancora un poco al loro sonno bestiale.

Un capò passava ogni tanto dall’alta porta dalla quale si intravedeva

un cielo senza stelle, un latteo grigio

che prometteva solo fredde mattine di umiliazione, botte e fatica.

Ma ora tutto andava bene, ero libero di pensare.


Manu

                                                               

 
 
 

Folate

Post n°1359 pubblicato il 21 Giugno 2011 da MANUGIA95

Dirompente ecco l'estate
e sento le attese folate,
di venti dolci e fluttuanti
che corrono caldi e potenti.

Stringo il vento nelle mani,
mai sazia ne sono,
mi bagno la pelle nell'aria, nel suono
nel fresco e umido battito d'ali.

Vapori e odori di acque salate,
di erba, di boschi, di piane assolate,
una splendida fola che gonfia una vela,
che poi torna a ondeggiare sinuosa ed eterea.

Manugia

 

 Vento

 

 

 

 
 
 
 
 

Il fiume Marecchia

Post n°1356 pubblicato il 09 Giugno 2011 da MANUGIA95

Cascata del Presalino

 

 

Alto Marecchia

 

I week end che preferisco sono quelli che mi portano a visitare i magnifici panorami delle nostre vallate.

Giovedi 2 giugno mi sono spinta insieme a un gruppo di temerari del gruppo del Ponticello (nota associazione escursionistica) a visitare i crinali che separano Val Foglia e Val Marecchia.

Il fiume Marecchia nasce da Monte Zucca (m. 1258), rilievo che fa parte del versante piu’ marginale e settentrionale della catena dell’Alpe della Luna.

Durante il suo corso attraversava sino a due anni fa, tre provincie: nella parte piu’ alta la provincia di Arezzo, nella parte media la provincia di Pesaro-Urbino, nella parte bassa la provincia di Rimini.

Purtroppo la provincia di Pesaro ha perduto circa due hanni fa, in seguito a un referendum, l’intera parte meduana della vallata, che ora e’ Romagnola e Toscana solamente.

Il nostro itinerario si e’ svolto completamente nella provincia si Arezzo sino a lambire il paese di Badia Tebalda.

il nostro cammino si e’ svolto sempre sotto l’ombra di due curiosi rilievi a forma di parallelepipedo che non ci hanno mai persi di vista, il sasso Simone e il Simoncello.

La loro posizione, piu’ prossima al mare Adriatico che al Tirreno , coincide con l’estrema punta orientale della Toscana, incuneata nelle Marche.

 

www.paolaseveri.com

 
 
 

BERLUSCONI DURANTE LE PROIEZIONI DEI BALLOTTAGGI....

Post n°1355 pubblicato il 30 Maggio 2011 da MANUGIA95

 
 
 

Cautamente

Post n°1351 pubblicato il 04 Maggio 2011 da MANUGIA95
 

Cautamente guardo attraverso
il vetro dei ricordi,
alcuni brillano di vividi colori,
certi son piatti e sbiaditi...
sono io che cerco le mie segrete
storie, di sensazioni passate,
di gioie spezzate.

Nel mio corpo che cambia
statica rimane la curiosità per la vita,
e piano respiro la primavera
e inalo queste fresche ali di vento.

Dolcezze mai sopite,
emozioni mai sbiadite
di giovani sogni,
inauguro un nuovo giorno
che non sarà ancora l'ultimo.

Manu

 
 
 

Timide margherite

Post n°1347 pubblicato il 23 Aprile 2011 da MANUGIA95

Timide margherite,
rare e sparute, erbe
sparse e timorose,
giovani e odorose,

là, tra ciottoli e cemento
fili di verde e polvere d'argento,
piccole dune ventose,
strade spazzate dal vento.

E a tratti piccole lacrime di pioggia
e tra le nubi si intravede un sole nuovo
che brucia e poi sparisce per poi tornare.
Piano l'inverno si allontana
incerto ancora se lasciare il suo regno
di freddo e di buio. Di luci appena sfocate.

Di bianche mattine
e fredde brine sui monti.
Di tristi abbracci
e scheletrici cespugli.
Torna stagione di promesse!
Allieta i nostri animi freddi,
Donaci speranze e amori.

A tratti la luce ci acceca;
si scorge un profilo lontano
di ombre a noi note:
montagne grigie e lontane
ora brillano e paion più vicine.



Emanuela

 
 
 

A tutti i ragazzi della 5^ C....

Post n°1346 pubblicato il 16 Aprile 2011 da MANUGIA95

A tutti i ragazzi della 5^ C, mi raccomando completate il blog: sarà oggetto di valutazione. Gli elementi principali che saranno valutati: presenza di almeno tre post riguardanti la tesina dell'esame di stato, caricamento di box fissi, presenza del mio blog tra "I miei Blog Amici". Alcune immagini attinenti gli argomenti dei post e magari qualche commento sul mio blog... saluti Manugia!

pace

Auguri di Buona Pasqua!!!

Manugia

 
 
 

Le vere cause delle rivolte in Nord Africa

Post n°1343 pubblicato il 01 Marzo 2011 da MANUGIA95
 

Mi sembra molto interessante quest'analisi sulle cause delle rivolte in Nord Africa:

http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=114002f5bbcdd4b1

 
 
 

La scuola privè

Post n°1342 pubblicato il 28 Febbraio 2011 da MANUGIA95
 

Bunga bungae

 
 
 
 
 

LA CONOSCENZA RENDE LIBERI

Post n°1340 pubblicato il 05 Febbraio 2011 da MANUGIA95
 

I giorni della merla, i giorni più freddi, la notte della democrazia.

Stabilito per i più pruriginosi che i giorni della merla non sono,  come loro potrebbero  intendere, i giorni delle uccelline, le ragazze dell’Olgettina. Devo peraltro ammettere che qualche collegamento c’é eccome: ai giorni più freddi dell’anno  corrispondono in effetti i giorni più bui della democrazia,  questa interminabile notte della civiltà. La vicenda Minetti/Ruby e tutto il resto rappresenta il punto più basso del potere politico in Italia dalla nascita dello stato ad oggi. Neanche Mussolini si portava a casa le mignotte in tale quantità, egli anzi pare aggisse sempre in trasferta e con maggior riservatezza. Nè gli capitava di essere ricattato e costretto a peripezie improponibili e spesso illecite solo per risompensare una bella figa.

Nè puo’ dirsi che a Palazzo Venezia entrassero cani e porci, nani e ballerine in quantità industriale, per non dire di scionosciuti che si nascondevano in bagno per telefonare, rendendo l’Italia il paese meno sicuro d’Europa.

Stabilito ciò , ritorno al titolo : i giorni della merla ( gli ultimi tre di gennaio) sono tradizionalmente i giorni più freddi dell’anno.

Il nome deriverebbe da una leggenda secondo la quale, per ripararsi dal gran freddo, una merla e i suoi pulcini, in origine bianchi, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il 1º febbraio, tutti neri a causa della fuliggine. Da quel giorno tutti i merli furono neri.

Un po’ quel che è successo a noi italiani, solo che non è stata la fuliggine, ma siamo diventati realmente più neri, opachi e ignoranti.

Come sappiamo ormai da anni, la società italiana reca dentro di sé un corpo estraneo, alieno  e letale, vale a dire una gran quantità di individui che hanno votato e continuano a votare per Berlusconi: sono gli ultracorpi,  ormai noti  a tutti, quelli del film di Carpenter” Essi vivono”.
C’è uno spazio, quasi fisico, tra il sogno utopico di vivere in una società umana non improntata sul principio homo homini lupus, e una società violenta, poliziesca, militarizzata, tirannica e oligarchica che quel principio ha portato alle streme conseguenze.

Anche prima la ragione ed il diritto appartenevano  sempre al più forte, ma almeno c’era una dialettica, una opposizione viva e strutturata, una idea politica alternativa. Oggi peraltro il principio di hobbes ha pervaso ogni anfratto della società.

Buona parte degli italiani è ormai convinta che solo la furbizia paga, che solo l’ipocrisia cattolica paghi, che solo inserendosi  in un sistema clientelare e nepotista paghi. Ed hanno ragione: prova ne sono la parentopoli  del comune di Roma e l’assunzione diretta di diecimila insegnanti di religione assunti, motu proprio, dai vescovi  italiani e inseriti a forza nelle scuole di stato. Noi sappiamo che queste persone vivono perennemente in un tragico ‘bunga bunga’, dove chi offre meglio il culo e aderisce, più in fretta degli altri, a questo puttanaio, avrà almeno qualche osso da rosicchiare. La prostituzione della propria identità umana, e quindi del sé più profondo, è un fatto normale e auspicabile per i berluscones.

E se qualcuno tra costoro talvolta si è ricordato di sussultare per una ingiustizia, subito l’hanno convinto di lasciar perdere,  non era niente, “sò cose e niente” come diceva Edoardo De Filippo, ricordato da Saviano di recente.

Pian piano sono tutti diventati “cose  e niente”  entrando a far parte dell’inferno dell’irresponsabilità e dell’assenza, fino a trasformare in difetto la capacità di dire “no, io non ci sto”.

Chi non ci sta oggi è un essere stravagante, un rompicoglioni, minimo comunusta.

E’ stato molto difficile non accecarsi e non divenire complici di questo sistema -  i resistenti hanno speciali occhiali -  ed è  conunque tutt’ora dura resistervi,  soprattutto se tutti i santi giorni dell’anno, viene iniettata, attraverso  le televisioni,  la droga della mediocrità e del sotterfugio. Chi ha cominciato ad ingerire queste droghe pesanti poi non ne ha più potuto fare a meno.

Come un drogato assuefatto l’esercito muto degli inebetiti ha continuato a cercare la risata facile, lo spettacolo tutto culi e tette, gli intrattenimenti urlati, e anche la partita alla televisione e la fiction, unici momenti della sua vita nei quali si potrà identificare in un eroe. Poi, dopo questi lavacri catartici, ha continuare ad essere una nullità umana che parla e discute con altre nullità di niente .

E’ chiaro che nel buio delle notte si affacciano solo fascisti e mignotte – fa pure rima – quindi accendiamo la luce.

Crazyhorse70

Scritto da mediolungo

gennaio 30, 2011 a 23:36

 
 
 

Margherita

Post n°1338 pubblicato il 05 Gennaio 2011 da MANUGIA95
 

Stavi piccolina seduta nella grande cucina
con le mani in grembo
sempre impegnate a fare l'uncinetto,
una tenda o una coperta colorata,
con i pochi capelli bianchi raccolti,
il viso minuto e tondo, gli occhi azzurri fissi
che guardavano, ma non vedevano.
Si leggeva in essi il ricordo per la gioventù passata,
senza disperazione e con grande dignità,
mi raccontavi pezzi di vita che tornavano a te fulminei,
ma ormai persi per sempre. Cantavi a bassa voce:
"Giovinezza... giovinezza..." e sorridevi persa nell'emozione,
e io ti chiedevo: "Chi cantava così?" e tu mi rispondevi, ancora con le pupille
immobili e lontane, sorridendo ammaliata,
"Tanti giovani che passavano... di notte..."
Forse a Lucca tua città natìa?
Attribuivi alla canzone l'emozione
del canto notturno delle bande di soldati,
di voci maschili e potenti
che ti riportava indietro nel tempo
e ti faceva rivivere i momenti esaltanti
del periodo della grande guerra.
Nonna, ricordavi il tuo essere donna
scorso in un attimo,
ricordavi il palpitare della vita,
fremente di sensazioni ancora vivide
e ricordavi la tua anima nei momenti più intensi e felici.
Quelle notti scorrevano ancora nelle tue pupille
sbiadite dal tempo e io capivo... vedevo attraverso
i tuoi occhi, ora cenere nel vento.

Lucca

Lucca

 
 
 

Il brigantaggio - La vera storia del Sud Italia

Post n°1336 pubblicato il 21 Dicembre 2010 da MANUGIA95
 

La storia mai raccontata


Apriamo una via nuova, una via che ci porterà alla scoperta della nostra vera storia, la storia sopravvissuta alla storia raccontata dai vincitori. La storia di 140 anni fa, la storia del Sud post-unitario cha ha finanziato le grandi imprese del Nord, la storia di settori industriali meridionali all'avanguardia, la storia di una cultura da rivalutare, o scoprire, per conoscere le nostre vere radici, la nostra identità.
02/05/05

Briganti: delinquenti o resistenti, malfattori o patrioti?

raccolta di appunti mix e frammenti di una storia troppo poco raccontata
(lametropolis.it, Settimo Sigillo del 02/05/05

Se i briganti furono delinquenti allora l'Italia nacque legittimamente, ma se i briganti furono patrioti e resistenti allora è tutta un'altra storia. La storia del mezzogiorno contemporaneo pare essere un tutt'uno con la storia della questione meridionale. La storia delle cause e delle responsabilità piuttosto che la vicenda storica effettiva. Vae victis, una storia raccontata dai vincitori ed i vinti del Sud che si dovranno sempre giustificare sul perché si siano battuti "per la parte sbagliata".

Una rivendicazione di una storia autonoma del Sud Italia è improponibile ma è possibile individuare le radici profonde dello sconvolgimento della vita di milioni di uomini e dell'economia che hanno cambiato la faccia delle popolazione meridionale negli ultimi 150 anni. La storia dei rapporti tra Nord e Sud, le radici della storia della questione meridionale.

Il Brigantaggio ebbe inizio storicamente all’indomani della partenza per l’esilio del Re Francesco II di Borbone, avvenuta il 13 febbraio 1861, già due giorni dopo ci furono le prime sollevazioni. Quel Popolo che si ribellò fu marchiato con la parola "BRIGANTE" dall' idioma francese brigant che significa delinquente, bandito. La repressione messa in atto dai Piemontesi fu violentissima sin dall’inizio, ma inefficace.

Il nuovo Regno d’Italia schierò ben 211.500 soldati e inviò i suoi ufficiali di maggior rilievo, eppure per molto tempo non riuscì a distruggere neppure una banda. Nel 1863, fu istituita una Commissione Parlamentare d’inchiesta presieduta dal deputato Giuseppe Massari quale venivano indicate le cause del brigantaggio: la miseria delle popolazioni, dovuta ovviamente all’oppressione borbonica; era povera perché affamata dai Borbone. Dalla relazione Massari ebbero come risultato la promulgazione della che autorizzava lo stato d'assedio nei paesi battuti dai briganti.

Risultato: quasi un milione di morti, 54 paesi distrutti, stupri e violenze inaudite, processi e fucilazioni sommarie. Da un diario di un ufficiale sabaudo: . Pontelandolfo paese del beneventano fu letteralmente raso al suolo. Anche la storiografia corrente ha riconosciuto che la repressione contro
il Brigantaggio ha fatto più vittime di tutte le altre guerre risorgimentali messe insieme. Ma c'è di più, purtroppo, ... campi di concentramento il più temibile quello di Fenestrelle fortezza situata a quasi duemila metri di altezza, sulle montagne piemontesi, sulla sinistra del Chisone, faceva tanto spavento come la relegazione in Siberia. Ufficiali, sottufficiali e soldati (tutti quei militari borbonici che non vollero finire il servizio militare obbligatorio nell'esercito sabaudo, tutti quelli che si dichiararono apertamente fedeli al Re Francesco II, quelli che giurarono aperta resistenza ai piemontesi) subirono il trattamento più feroce. La liberazione avveniva solo con la morte ed i corpi (non erano ancora in uso i forni crematori) venivano disciolti nella calce viva collocata in una grande vasca situata nel retro della chiesa che sorgeva all'ingresso del Forte.Una morte senza onore, senza tombe, senza lapidi e senza ricordo, affinché non restassero tracce dei misfatti compiuti. Ancora oggi, entrando a Fenestrelle, su un muro è ancora visibile l'iscrizione: "Ognuno vale non in quanto è ma in quanto produce". (ricorda molto la scritta dei lager nazisti). ... Già nel 1862 Nel mese di ottobre, essendosi fatta insostenibile la sistemazione dei prigionieri di guerra e dei detenuti politici, con la deportazione degli abitanti d'interi paesi, con le "galere" piene fino all'inverosimile, il governo piemontese diede incarico al suo ambasciatore a Lisbona di sondare la disponibilità del governo portoghese a cedere un'isola disabitata dell'Oceano Atlantico, al fine di relegarvi l'ingombrante massa di molte migliaia di persone da eliminare definitivamente. Il tentativo diplomatico, tuttavia, non ebbe successo, ma la notizia riportata il 31 ottobre dalla stampa francese suscitò una gran ripugnanza nell'opinione pubblica. (fonte www.cronologia.it/storia/a1863b.htm)

L'aspetto più indecente di questa porzione di storia è che sullo sfondo c'è una storia di debiti di guerra (Cavour ne fece tre in dieci anni!) a cui si sommavano anche quelli per comprare quei cannoni a canna rigata che permisero la vittoria sull'esercito borbonico. Il piemonte era indebitato con Francia e Inghilterra ed il regno borbonico rappresentava una vera e propria miniera d'oro per la borghesia espansionistica piemontese e per gli affaristi internazionali. Le riserve auree del Regno delle Due Sicilie, (500 milioni contro i 100 dei piemontesi) avrebbero permesso di stampare carta moneta per circa tre miliardi una vera e propria manna se a ciò si aggiunge le nuove tasse imposte ai 9 milioni di abitanti, i risparmi, le terre ed i beni sottratti alle autorità ecclesiali destinati allo sviluppo dell'agricoltura padana. Tutto in nome dell'unità d'Italia.

Il Sud fu depredato e soggetto ad una dura imposizione fiscale "Nel Regno delle Due Sicilie la tassazione era, nel 1859, di 14 franchi a testa. Nel 1866, sotto il nuovo regime, le tasse erano salite fino a 28 franchi a testa, il doppio di quanto pagava l"’oppresso" popolo napoletano prima che Garibaldi venisse a liberarlo". L'abolizione del protezionismo e l'eccessivo liberismo dello stato sabaudo espose le industrie alla concorrenza esterna, l'economia dei borboni non era pronta all'internazionalizzazione come del resto quella italiana non lo è stata fino al 1960, 100 anni dopo! La stampa europea definiva il sud borbonico arretrato ed inefficiente, termine ancora oggi in uso per indicare qualcosa che non funziona, ma come giustificare il proliferare di attività industriali? Come mai molte fabbriche vennero smantellate come il famosissimo complesso di S. Leucio, i cui telai furono portati qualche anno dopo a Valdagno, dove fu creata la prima fabbrica tessile nel Veneto e le ferriere di Mongiana, i cui macchinari furono trasferiti in Lombardia.

- Verso la fine del tremendo decennio, il Brigantaggio, decimato e incattivito, andò perdendo la spinta ideale che lo aveva animato e le bande rimaste si diedero, allora sì, ad atti di malavita, istigate anche dalla condizione di estrema povertà nella quale le regioni meridionali eranocadute e dalla nascita del latifondo, che toglieva ai contadini ogni possibilità di una sopravvivenza dignitosa. Solo da quel momento in poi, la repressione piemontese prese il sopravvento: il Brigantaggio fu debellato definitivamente e i Meridionali andarono a cercare una nuova vita nelle Americhe, avviando un fenomeno del tutto sconosciuto fino nel Regno delle Due Sicilie. Nel 1861, infatti, si contavano soltanto 220mila italiani residenti all’estero; nel 1914 erano 6 milioni. È inquietante, se si pensa che la popolazione dell’ex Regno napoletano era composta da 8 milioni di persone. - L’esercito sardo aveva avuto la propria vittoria, ma non così il regno d’Italia: i briganti non erano distrutti, avevano trovato un’altra forma di resistenza, l’emigrazione. (fonte www.morronedelsannio.com/sud/brigantaggio.htm)

Una nuova interpretazione del fenomeno del brigantaggio ciò che ha costituito un marchio d'infamia,
e che metaforicamente ha accompagnato la storia dei meridionali fino ai giorni nostri così --- (spunto) riappropriarsi della sua storia in quanto risorsa, una traccia della memoria da recuperare, un segno forte che la storia ha lasciato nella zona, un “bene culturale” da valorizzare patrimonio di una terra ed esempio per una lealtà mostrata ad una cultura locale, ad una ’appartenenza comune.
“Terra di Briganti” è la terra del SUD.

 

 

  

Due diverse immagini del brigantaggio, una romantica l'altra cruda e spietata: quattro partigiani patrioti del Sud catturati dall'esercito nord-piemontese e da mercenari locali. I quattro, nonostante le apparenze sono tutti morti, sono tenuti dritti dalle braccia assassine dei loro carnefici.

http://www.lametropolis.it/briganti.htm

 
 
 

Neve

Post n°1333 pubblicato il 16 Dicembre 2010 da MANUGIA95

Neve magica

Inconsistente e languida
scendi piano e candida,
silenziosa copri di arabeschi gelati
gli umani umori, gli umani passati.

Avvinghiando in un abbraccio
le mille cose nel ghiaccio,
riporti ad un tempo passato
le forme, come in un vestito già usato.

Disegni nuovi pensieri e speranze
lenta, laboriosa e paziente
come una fata che mischia i colori,
 
e, forse, 
un'alba nuova ne verrà fuori.

Manu


 
 
 

Bestia educat

Post n°1332 pubblicato il 24 Novembre 2010 da MANUGIA95

E' metallico il mio sapere:
fili, ingranaggi e grigie sfere,
mille funzioni e mille opzioni
volteggio tra calcoli, immagini e creazioni.
Dischi, tasti, bit e byte,
icone, cartelle, programmi e file.
Memorie umane e memorie strane
come cervelli avvolti in spirali,
ora vicine, ora lontane,
tra molle e cavi, piatti e canali.

Manu

 

 

 

 

 
 
 

Un'anima in pena

Post n°1331 pubblicato il 22 Novembre 2010 da MANUGIA95
 

 

Sovrasto con pena i sassi gelati,  
gli umidi e grigi canali
tra i resti di luridi ghiacci,
abbandonati come mesti stracci.

E volo su pendii scoscesi,
tra nebbie e secchi rami sospesi,
tra melme e larghi lastroni
fra orizzonti infiniti e scorci di valli
lontane e grigie, tra muschi marroni.

E l'anima mia plana senza colore
su visioni spezzate e venate
da timidi rigoli di lente acque piovane.
Tra rocce indurite dal gelo,
marcite da cascami di foglie perite.

Manu

 

 
 
 

Un' analisi interessante

Post n°1330 pubblicato il 21 Novembre 2010 da MANUGIA95
 

RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA – 20 DICEMBRE 2010
ARCHIVIO RASSEGNA STAMPA

20 DICEMBRE 2010 – E LA CRISI DOVEVA ESSERE ALLE SPALLE …
Italia, siamo in deflazione
da super debiti, bolla nei bilanci immobiliari delle banche!
È ufficiale il taglio delle pensioni e la tassa patrimoniale


ECONOMIA E FINANZA GLOBALE | LA CRISI NON È DI LIQUIDITÀ MA DI INSOLVENZA – Secondo il Guardian … in un post riportato da Mike Shedlock tra i file di Wikileaks ci sono interessanti riferimenti alle condizioni del sistema finanziario mondiale in alcune comunicazioni riservate che riguardano la Banca d’Inghilterra e il suo governatore Mervyn King nelle quali già nel marzo del 2008 si evidenziava come questa non fosse una crisi di liquidità ma di insolvenza, alla faccia di tutti gli inutili stress test finora eseguiti a livello nazionale e internazionale.
E badate bene che si tratta di marzo 2008, ben prima del crollo di Lehman Brothers, questo a testimoniare se mai ve ne fosse stato bisogno che questa crisi non avrà termine sino a quando buona parte del sistema finanziario mondiale non sarà completamente ricapitalizzata o in buona parte nazionalizzata.
BANCHE ED HEDGE FUND SCOMMETTONO SULLA FINE DELL’EURO – Le banche e i loro hedge fund stanno scomettendo sulla fine dell’euro. È incredibile osservare l’accanimento terapeutico in atto nell’area euro, dove sono evidenti le insolvenze di Stati e banche esaltati dalla follia immobiliare. Ma quello che lascia sbigottiti è il masochismo europeo che non fa passare giorno senza favorire l’interesse dei paesi anglosassoni, come America e Inghilterra, che tramite le loro banche e i loro hedge fund stanno scomettendo sulla fine dell’euro. Sia ben chiaro, si tratta di una scommessa a cui partecipano anche le grandi banche europee e probabilmente la stessa Germania almeno negli atteggiamenti politici che contano, ma si tratta pur sempre di una scommessa tra zombie, gli zombie di un sistema destinato a collassare prima o poi, perché la scommessa non è tanto il se ma quando ciò avverrà.
LA DEFLAZIONE DA DEBITI E LA BOLLA DEI BILANCI IMMOBILIARI – Le città fantasma spagnole di cui parla il New York Times non sono altro che il risultato di una follia di massa dove in dieci anni le quotazioni sono volate del 500% e il Pil per almeno il 60-70% era costruito sul nulla immobiliare. Da noi si è generata la bolla dei risparmi immobilizzati in case in virtù del mito della crescita infinita dell’immobiliare, si veda – L’immobiliare italiano ritorna alla Lira, si venderà solo al prezzo degli anni ’90! e Italia, AAA cercasi abitanti per 15 milioni di abitazioni costruite negli ultimi 15 anni. Quello che è strano è che se ne parli ora, proprio della Spagna di cui immaginiamo tutto e di più, ma giusto per distogliere l’attenzione dalla Cina, dall’Australia, dal Canada, dall’Inghilterra e via dicendo. Ci vorrà almeno un’altra decina di anni per assistere ad una ricomposizione delle follie immobiliari mondiali ognuna con le sue dinamiche e i suoi tempi. Scordatevi la fine di questa crisi perché il sistema finanziario ha attivi con sottostante immobiliare per oltre la metà del suo patrimonio presunto. Se poi diamo un’occhiata anche agli ultimi dati usciti dalla Banca Internazionale dei Regolamenti – Con gli Euro di aiuti dell’Unione Europea (Bce), le Banche hanno speculato sui Paesi Emergenti – allora possiamo comprendere che il resto è in buona parte debito sovrano spesso periferico, nella maggioranza dei casi in pancia alle banche di coloro che credono di rappresentare le formiche virtuose d’Europa o Inglesi la cui Bank of England nel recente Financial Stability Report evidenzia il rischio di una fobia pericolosa verso il debito sovrano che farebbe esplodere i tassi e l’ inflazione come avvenne nel 1994. Non c’è peggior sordo e cieco di colui che non comprende che questa è una devastante deflazione da debiti e che l’inflazione è solo un’ossessione per i paesi occidentali devastati da disoccupazione e sovrapproduzione. C’è però da riflettere sull’interessato riferimento di Goldman Sachs – Per piccoli investitori, Italia più rischiosa dei mercati emergenti – alla situazione italiana, al di là delle vicende politiche, che ha molto probabilmente il sistema finanziario meno violentato da questa orgia del debito. Aggiungerei il primato mondiale nel risparmio privato, oltre il 50% del debito in mani italiane, unico paese al mondo ad aver ridotto proporzionalmente il rapporto debito/Pil durante la crisi e che ognuno ne tragga le conclusioni che meglio gli si addicono.
ALLARME BANKITALIA SULLE PENSIONI – Tenore di vita a rischio per i giovani …e per i vecchi. Ergo, il futuro per i precari, giovani e non, non c’è … anche se lavorerete, le pensioni per voi non ci saranno. E noi a scrivere Siamo già un Paese per “poveri” vecchi, ma almeno non rincoglioniamoci più! I giovani emigrano, anche gli immigrati evitano l’Italia. Ve lo andiamo raccontando da tempo, ma come direbbe il nostro Presidente del consiglio … catastrofisti … bisogna chiudere la bocca a chi distrugge la fiducia … la crisi è alle spalle, la crisi non è congiunturale ma sistemica, guardate su youtube queste tre perle di saggezza del nostro Premier, quando Berlusconi diceva agli italiani consumate, consumate – sulla crisi dei consumi e le famiglie 6 marzo 2009sul decreto anticrisi 26 giugno 2009al G20 … 28 giugno 2009 – per noi giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. A volte c’è da chiedersi se non ti prendono in giro deliberatamente, perché di visione strategica sull’economia mondiale e italiana non c’è neanche l’ombra, il governo ha fallito e con esso tutte le opposizioni vecchie e “nuove” e ci sta facendo fallire tutti. Dalla politica, in democrazia, ci si aspetta che ti rappresenti, qui, non c’è né ammissione di responsabilità né capacità di programmazione economica di lungo periodo, figuriamoci messaggi che ispirino fiducia, solo demagogia. Oggi, come fa Bankitalia, si indirizza il messaggio ai cittadini con contenuti e toni drammatici, mettendo le mani avanti, in modo tale che quando le tasse aumenteranno (patrimoniale) o quando avremo due zone euro, o quando si taglierà ancora il welfare… il popolo dovrà prendere atto che era l’unica soluzione praticabile. E ancora una volta non si avrà il coraggio di andare in piazza, tutt’al più qualche migliaio di studenti che verranno tacciati di ignoranza dalla classe politica e dalla stampa. Oggi gli studenti che contestano servono al sistema per creare ansia, tensione … tutte cose che servono e serviranno per occultare l’amaro calice dell’impoverimento, con misure straordinarie ai danni dei cittadini. La realtà è ben differente da quella che ci vogliono far credere. Si doveva nazionalizzare il sistema bancario e i Monopoli che sono stati regalati ai privati. Invece si è preferito che i politici continuassero la grande abbuffata insieme agli imprenditori amici di questa casta mentre la piccola e media impresa e il commercio chiude giorno dopo giorno. Si è preferito non colpire i proprietari di azioni e obbligazioni bancarie, che avrebbero dovuto perdere tutto – in quanto falliti – si è preferito non ristrutturare il debito pubblico, con un taglio dei rimborsi di più del 30% per non far incazzare la gente … si è preferito indorare la pillola e nascondere sotto il tappeto la monnezza. Invece di percorrere la strada della consapevolezza. Concludo con un sorriso amaro sulle labbra dopo aver ascoltato nel fine settimana e negli ultimi giorni mille riferimenti alle giovani e future generazioni, non tanto per la mancanza di un possibile futuro o della dinamica del sistema pensionistico, ma perché è incredibile come questa società si accorga dei suoi figli solo quando ormai tutto sembra destinato ad un grigio futuro… figli di cui si è disinteressata e dei quali per egoismo e grazie ad un manipolo di dementi esaltati ha sequestrato il loro futuro!

Giovanni Pivetta HOUSE LIVING AND BUSINESS

 
 
 

LA TOSCANA SOTTERRANEA

Post n°1329 pubblicato il 21 Novembre 2010 da MANUGIA95
 

La Toscana sotterranea è molto poco conosciuta e poco valorizzata a livello turistico, ma questa regione offre meraviglie anche nel suo “interno”: 270 chilometri di gallerie, ricchi di ben 1.597 grotte naturali e di stupefacenti fenomeni carsici.


Foto: dalla Rete

L’itinerario potrebbe incominciare dal Monte Corchia, sulle Alpi Apuane: alla sorgente del torrente Frigido si dipanano 60 chilometri di gallerie fra cui si trova l’Abisso Paolo Roversi, il più profondo in Italia coi suoi 1249 metri. Le tre grotte principali sono anche turisticamente attrezzate. E allora via alla scoperta della Grotta del Vento in Garfagnana, delle Grotte di Equi Terme in Lunigiana e dell’Antro del Corchia in Versilia, autentici “teatri geologici” da esplorare.


Dalle parti di Grosseto, a San Quirico di Sorano, si possono ammirare gli insediamenti abitativi, le tombe e gli stupefacenti villaggi etruschi scavati nel tufo, come anche i tumili di Sovana.  In provincia di Pistoia, si trova quella che Giuseppe Verdi definì “l’ottava meraviglia del mondo”, la Grotta Giusti, a Montesummano Terme. E’ la terza più grande d’Europa, una delle cose più deliziose è il suo bagno turco naturale diviso in tre caverne “dantesche”: il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno. Dotata di piscine terapeutiche termali, cascate e idromassaggi, centro benessere termale, fangoterapia, cure inalatorie e idromassaggi è l’ideale per chi fra le rocce vuole anche ritrovare l’equlibrio psico-fisico.

(26 gennaio 2011)

 

 
 
 

Il sole nero

Post n°1327 pubblicato il 15 Novembre 2010 da MANUGIA95
 

Il sole è ormai nero,
le stelle sono sassi
di un sentiero,
il mare è stagnante
e l'aria soffocante.
Tutto s'è svuotato,
del solito significato.
I monti sono piatti,
senza cime nevose,
le spiagge scure,
non più bagnate dal mare.
Veleno negli animi stanchi,
i capelli ogn'or più bianchi,
la vita come persa
in una nebbia opaca immersa.
Manu

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963