Creato da maria.carrassi il 27/02/2010

Nell'Infinito

... tentai di conoscere me stessa

Messaggi di Novembre 2016

CONOSCI TE STESSO

Post n°3890 pubblicato il 30 Novembre 2016 da maria.carrassi
 

 

 

Un mendicante se ne stava seduto sul ciglio di una strada da più di trent'anni
Un giorno un tale gli passò accanto:
"Hai qualche spicciolo?"mormorò il mendicante, tendendo meccanicamente il suo berretto di baseball.
"Non ho niente da darti" rispose lo sconosciuto. Poi chiese: "Su cosa sei seduto?"
"Non è niente" rispose il mendicante, solo una vecchia scatola. Ci sono seduto sopra da sempre."
"Non hai mai guardato dentro?" chiese lo sconosciuto
"No, rispose il mendicante." A che pro? Tanto non c'è niente dentro."
"Dacci un'occhiata" insistette lo sconosciuto.
Il mendicante riuscì a sollevare il coperchio e con meraviglia, incredulità e gioia vide che la scatola era piena d'oro.
"Ecco, io sono quello sconosciuto che non ha niente da darti e che ti sprona a guardare dentro.
Non in una scatola, come in questa parabola, ma in un posto molto più vicino: dentro di te.

- E Tolle -

''Che cos'è l'illuminazione''

 

 
 
 

CONOSCI TE STESSO

Post n°3889 pubblicato il 29 Novembre 2016 da maria.carrassi
 
Tag: RUMI

 

Là fuori
al di là delle idee di falso e giusto
c'è un vasto campo:
come vorrei incontrarti là.
Quando colui che cerca

Raggiunge quel campo
si stende e si rilassa:
là non esiste credere o non credere.

Jlal Ad-Din Rumi

 

 

 

 

 
 
 

CONSAPEVOLEZZA

Post n°3888 pubblicato il 28 Novembre 2016 da maria.carrassi
 

 

 

Una calda solitudine...

un caldo silenzio è quello che ci vede in ascolto di noi stessi...

e nella profondità del sentire condividiamo emozioni e sensazioni

che senza essere sottoposte a giudizio accogliamo

perchè fanno parte della nostra vita @ Maria Carrassi

 

 
 
 

CONSAPEVOLEZZA

Post n°3887 pubblicato il 27 Novembre 2016 da maria.carrassi
 

 

 

"Questa vita, come tu ora la vivi e l'hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione.

Le lacrime di Nietzsche.

 

 
 
 

CONOSCI TE STESSO

Post n°3886 pubblicato il 22 Novembre 2016 da maria.carrassi
 

 

 

"È cercando di elevarvi fino alla sommità del vostro essere interiore che entrerete veramente in comunicazione con il mondo divino. Quando sentite di avere finalmente raggiunto una regione situata al di là della polvere e delle nuvole, ossia al di là del piano astrale e del piano mentale inferiori, rimanete là fermamente il più a lungo possibile. Poi, dato che è difficile far durare questo sforzo di concentrazione più di qualche minuto, allentate un po' la tensione e lasciatevi trasportare dalla luce come se galleggiaste su un mare calmo. Voi non pensate più, non sentite quasi più, ma la vostra anima che è lì, vivente e vibrante, si impregna degli elementi più sottili delle regioni della luce.
Ripetete questo esercizio più spesso che potete. Constaterete che quando dovrete riprendere le vostre abituali occupazioni in famiglia e nella società, gli elementi spirituali che avrete captato introdurranno in voi l'armonia; il vostro desiderio di lavorare, di aiutare gli altri e di vivere in armonia con loro aumenterà. È una sensazione che non inganna: essa vi conferma che continuate a essere in comunicazione con il mondo divino".

- O. M. Aïvanhov -

 
 
 

CONSAPEVOLEZZA

Post n°3885 pubblicato il 22 Novembre 2016 da maria.carrassi
 
Tag: ZEN

 

 

Un grande maestro di tiro con l'arco organizzò una gara tra i suoi allievi per valutare il loro grado di preparazione. Nel giorno fissato, un bersaglio di legno con al centro un cerchio rosso fu legato su un albero ad una estremità della radura. All'estremità opposta, fu tracciata sul suolo una linea, dietro la quale si piazzarono i concorrenti.
Un giovane avanzò baldanzosamente, impaziente di dimostrare la sua abilità.

Afferrò saldamente l'arco e una delle frecce, poi si sistemò in posizione di tiro.
"Posso tirare, maestro?" chiese.
Il maestro che lo fissava attentamente gli domandò:
"Vedi i grandi alberi che ci circondano?".
"Si, maestro, li vedo benissimo tutt'intorno alla radura".
"Bene", rispose il maestro, "torna con gli altri perché non sei ancora pronto".
L'allievo, sorpreso, posò l'arco e obbedì.
Un secondo concorrente si fece avanti, prese l'arco e la freccia e mirò con cura.

Il maestro si portò di fianco all'arciere e gli chiese: "Puoi vedermi?".
"Sì, maestro, posso vedervi. Siete qui vicino a me".
"Torna a sederti con gli altri" rispose il maestro, "Tu non potrai mai colpire il bersaglio".
Tutti i partecipanti, gli uni dopo gli altri, afferrarono l'arco e si prepararono a scoccare la freccia, ma ogni volta il maestro poneva loro una domanda, ascoltava la risposta e li rimandava al loro posto.
La folla sorpresa cominciò a rumoreggiare. Nessuno degli allievi aveva tirato una sola freccia.
Allora si fece avanti il più giovane degli allievi. Se n'era stato in disparte, silenzioso. Tese l'arco poi restò perfettamente immobile, gli occhi fissi davanti a lui.
"Vedi gli uccelli che sorvolano il bosco?" gli chiese il maestro.
"No, maestro, non li vedo".
"Vedi l'albero sul quale è inchiodato il bersaglio di legno?"
"No, maestro. non lo vedo".
"Vedi almeno il bersaglio?".
"No, maestro, non lo vedo".
Dalla folla degli spettatori si levò una risata. Come poteva quel ragazzo colpire il bersaglio se non riusciva nemmeno a distinguerlo dall'altra parte della radura?
Ma il maestro impose il silenzio e domandò pacatamente all'allievo: "Allora, dimmi, che cosa vedi?".
"Io vedo un cerchio rosso" rispose il giovane.
"Perfetto" replicò il maestro. "Tu puoi tirare".
La freccia solcò l'aria sibilando leggera e si piantò vibrando nel centro del cerchio rosso disegnato sul bersaglio di legno. (Racconto Zen)

Morale : Tu sarai il risultato di ciò che vedi <3

 

 
 
 

CONSAPEVOLEZZA

Post n°3884 pubblicato il 21 Novembre 2016 da maria.carrassi
 

 

 

Ogni essere è un frammento luminoso dell'anima universale


(Gottfried W. Leibniz)

 

 
 
 

CONOSCI TE STESSO

Post n°3883 pubblicato il 17 Novembre 2016 da maria.carrassi
 

 

 

O Risata Silenziosa, sorridi attraverso la mia anima.

Fa' che la mia anima sorrida attraverso il mio cuore,

e che il mio cuore sorrida attraverso i miei occhi.

O Principe dei Sorrisi!

Che Tu sia incoronato sotto la volta celeste del mio viso,

al sicuro nel castello della mia sincerità,

così che nessuna ipocrisia ribelle possa celarsi furtiva

per distruggere la Tua presenza in me.

Fa'di me un milionario di sorrisi,

affinché io possa diffondere, ovunque,

i Tuoi ricchi sorrisi nei cuori tristi!


Paramhansa Yogananda

("Sussurri dall'Eternità", Ananda Ed.)


 

 
 
 

CONOSCERE

Post n°3882 pubblicato il 09 Novembre 2016 da maria.carrassi
 

 

 

MUSICA , SUONI, COLORI E TERAPIA

La musica ha un colore.
Le sette note della musica corrispondono ai sette colori. rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto.
I suoni, come la luce, sono formati da colori che hanno una grande influenza sull'organismo.


Do: rosso. Eccita il cervello ed agisce sul plesso dello stomaco e l'intestino.


Re: arancione. Agisce sullo stomaco, l'addome, l'intestino in maniera attiva, soprattutto a sinistra.


Mi: giallo. Gli effetti sono deboli. Agisce sul cuore, la regione cardiaca, la milza, ma debolmente.


Fa: verde. Agisce in profondità. Contrae il diaframma.


Sol: azzurro. È fresco. Ha la sua azione principalmente sulla parte superiore degli organi e sulle braccia.


La: indaco. Dà dei tremori sopra o dentro il cuore e tende a separare le fibre nervose.


Si: violetto. Questa nota è più forte essa agisce direttamente sul cuore.
La nota alta ha degli effetti più deboli della bassa.


Se il suono produce degli effetti sull'organismo umano, è perché pesa.
La luce, come il rumore, occupa posto nello spazio; essa ha peso come la musica ha colore. Dunque, tutto ha peso, la luce come il suono .
Più tardi si arriverà con i suoni a riconoscere le malattie e a sapere quale suono, corrispondente a un dato colore, bisognerà impiegare per guarirle. Sarà molto semplice (3.5.1897).

http://www.maitrephilippe.it/.../librosecondo/coloriesuoni.php

 
 
 

CONSAPEVOLEZZA

Post n°3881 pubblicato il 02 Novembre 2016 da maria.carrassi
 
Tag: FOTO

 

 
 
 

CONSAPEVOLEZZA

Post n°3880 pubblicato il 02 Novembre 2016 da maria.carrassi
 
Tag: FOTO

 

 
 
 

CONSAPEVOLEZZA

Post n°3879 pubblicato il 01 Novembre 2016 da maria.carrassi
 

 

 

NON TRATTENETE I MORTI

Lasciate che i morti partano tranquillamente, non tratteneteli col vostro dolore e la vostra sofferenza. Pregate per loro, inviate loro il vostro amore, pensate che si liberino e si elevino sempre più nella luce. Se li amate veramente, sappiate che sarete un giorno con loro. Questa è la verità. Là dove è il vostro amore, là un giorno sarete anche voi. Per incontrare nuovamente quell'essere là dove si trova ora, l'unico mezzo infallibile consiste nel fare lo sforzo di coltivare le stesse qualità che si sentivano e si apprezzavano in lui quando era in vita. Se volete veramente ritrovare un essere a voi caro, non avete altra soluzione che cercarlo attraverso le sue virtù, perché un tale incontro può verificarsi soltanto per la legge di affinità. Sviluppando le sue stesse qualità, ritroverete il suo spirito, che è realmente quell'essere.


- O. Mikhaël Aïvanhov -

 

 
 
 

 

 

 

 

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