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« Il sorriso di BennyL'Italia che vorrei »

Quelli che "tanto sono tutti uguali".

Post n°24 pubblicato il 23 Febbraio 2013 da marina3210

Se l’ultimo post ha raccolto più o meno lo stesso numero di commenti pubblici degli altri, in compenso mi ha permesso di stabilire un nuovo piccolo record in quanto a commenti privati, va da sé non sempre benevoli.

Vediamo di riassumere: al primo posto, e di gran lunga superiori agli altri, i consigli su dove e con quale parte del corpo, preferibilmente, dovrebbe andare a battere una troia comunista. Ho preso accuratamente nota, la crisi economica è innegabile e, chi lo sa, magari un domani questi appunti potrebbero tornare utili.

Subito a ruota quelli che, irrilevanti ai tempi del testo di Enzo Jannacci, marea dilagante nei giorni di Laura Pausini, a votare non ci andranno, perché “tanto sono tutti uguali”.

Infine la perla, il messaggio che aspettavi come da bimbi si attendeva la mamma all’uscita della scuola: Dora, una lettrice attenta anche se non sempre presente fra i commentatori per qualche suo eccessivo timore verso il corretto utilizzo della lingua italiana, che, anche commuovendomi un po’, mi regalava i ricordi di quello che significava votare negli anni del crepuscolo dell’Unione Sovietica  e poi, nell’orgia di quella pseudo democrazia rappresentata dalla Russia di Eltsin e Putin.

Le ho chiesto il permesso di citarla e riassumere il suo pensiero: non nascondo l’ambizione che qualcuno di voi domenica o lunedì ne faccia tesoro quando dovrà decidere se continuare a godersi il calduccio della propria cucina o condividere i previsti fiocchi di neve con chi sceglierà di recarsi alle urne.

Votare in Unione Sovietica era come andare allo stadio: assistevi a quell’incontro liberamente e senza alcun obbligo ma senza nemmeno poter far nulla per cambiarne le sorti. L’applauso era tanto gradito quanto inutile, il pallone andava dove doveva, dove l’accompagnava il più spregiudicato fra i contendenti.

Poi un giorno Boris Eltsin salì su un carro armato, riuscì ad occultare per qualche minuto  la fedele fiaschetta della vodka e cominciò ad arringare la piazza (ops, lo sapevo che ci sarei caduta… vi prego, dovessi cominciare a grillare anch’io, scuotetemi pure, ve ne sarò grata).  Arrivarono gli altri, i giovani rampanti, quelli che la tessera del PCUS avevano appena fatto in tempo a prenderla e già, frettolosamente, dovevano farla scomparire, in nome della nuova Internazionale, potente ed imbattibile, sul campo e fuori, quella del capitale.

Il nuovo potere, ancora una volta, aveva un solo volto, sorridente e rassicurante, ma spaventosamente unico, insostituibile anche quando momentaneamente scambiava il volto di Putin con la maschera di Medvedev.

Ascolta, Dora, gli italiani lamentarsi ogni giorno dei mille partiti. Percepisce che la voce maggioritaria è quella di chi li mette al bando quali inutili megafoni della stessa mediocre idea. Se ne indigna, Dora, mi scrive che è tipico di chi ha avuto tutto, il non accorgersi dell’importanza di quello che si ha.

Hai ragione Dora, ragione da vendere.

Regalo i tuoi ricordi a chi quando va in pizzeria ama farsi scegliere la pietanza dal cameriere ben istruito sul piatto da dar via subito perché quasi avariato, a quelli che decidevano dopo la messa domenicale, mentre un nuovo dipinto iniziava a lacrimare ed un prete operaio veniva scomunicato, a chi passava a ritirare il pacco di pasta del Comandante Lauro insieme alla scheda precompilata, ai tifosi di Balotelli, elargito agli elettori milanisti subito dopo essere stato pubblicamente definito “mela marcia”, a chi lascerà nel carrello della spesa il decuplo del rimborso dell’IMU dandone la colpa al proprietario del negozio.

Li regalo, Dora, a chi infine, magari in buona fede, si è fatto mettere in testa dai tribuni con barba in faccia e capitali in Svizzera, che “tanto sono tutti uguali”. No amici, non sono tutti uguali: non ho notizia di minorenni nel letto di Bersani né di vulcani eruttanti in casa Vendola. Non credo abbia governato mai l’economia italiana il coraggioso Ingroia o il sindaco Renzi. Chi ha guidato l’Italia negli ultimi anni, quelli dello sfascio, ha un nome ben preciso e, per una volta ed a scanso di equivoci, quel nome lo scriverò senza ricorrere a sinonimi utili ad attenuare quel vago senso di nausea ricorrente ad ogni suo materializzarsi ai miei occhi: Silvio Berlusconi.

A chi altro dovremmo attribuire colpe e demeriti se non a chi ha spadroneggiato per lustri dall’alto del suo capitale, sostenuto da schiere di camerieri prezzolati e da una infame legge elettorale?

Facile anche individuare i compagni di cordata della prima e dell’ultima ora: una scelta compagnia di razzisti sgrammaticati, economisti da barzelletta, politicanti voltagabbana, giuda da avanspettacolo, principi del foro monouso e baldracche rifatte.

A votare ci andrò, con le idee più chiare che mai, le parole di Dora in mente, una bandiera rossa nel cuore, la voglia di esserci quando finalmente arriverà qualcuno a cacciare i mercanti dal tempio e a ridarci il gusto di vivere in un Paese che una volta, e a giusto dire, amavamo chiamare il “Bel Paese”.

 
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marina3210
marina3210 il 24/02/13 alle 22:56 via WEB
E' l'eterna diatriba, questa, cari Roberto e Giorgia, fra rivoluzionari e riformisti. Per formazione, carattere e senso pratico (che non è una parolaccia), mi iscrivo ai secondi. Credo di aspirare alle vostre stesse conquiste; su come arrivarci le nostre strade divergono. Il problena consiste non tanto nell'assenza, in giro, di un Lenin, quanto nell'assoluta mancanza di un qualsivoglia spirito rivoluzionario in una generazione cresciuta su un divano davanti alle veline di turno, non a caso mandate avanti dal Grande Corruttore, qualche anno prima della sua discesa in campo. Oggi il massimo a cui aspirare è un governo di gente onesta e senza colossali conflitti di interesse. Non sempre si può scegliere il meglio; molto più spesso ci si deve accontentare del meno peggio, ed è già qualcosa.
(Rispondi)
 
 
SEMOINDU
SEMOINDU il 25/02/13 alle 06:11 via WEB
Il meno peggio è cio' che contraddistingue le vite di molti , avrei dovuto invece entrare anche io in qualche movimento " giusto " e magari fare qualcosa in piu' , che va comunque sempre contro la mia vera natura . Cioè , non posso occasionalmente come faccio , aiutare in una onlus e premere un grilletto contro uno dei tanti " eroi di stato " , quelli che io stesso ho visto picchiare il mendicante nero o " anormale " di turno . Poi li fanno santi . Ti dico una cosa , sono figlio di un militare , per carita' mio padre è morto quasi 10 anni fa e qualcosa di lui mi porta anche qualche bel ricordo , ma IO ricordo che LUI si portava la caserma in casa , e questo mi ha portato a compiere vari errori , contro di me . Credo , tornando al discorso originario , che votare il meno peggio , tale Pd o Ingroia , non servira' praticamente a nulla , e per una questione di numeri e per una questione di sostanza . Occorre invece che la gente si rifiuti di pagare le tasse e blocchi tutto , dico tutto , guarda la Francia , qui da noi seguono le peripezie di uno stato massone come il vaticano e poi vanno in chiesa a pregare la statuina attaccata al muro , anche questo è il meno peggio , ritenere che Dio possa trovarsi all'interno d una patatina Chips . Vedi , io parlo e ragiono sempre così e non dire che offendo . Quando schiatta un eroe di stato per me è solo e sempre FESTA , mi spiego ? Il comunismo ha avuto il solo torto di non essere veramente impositivo , per questo motivo oggi ci ritroviamo in una " democrazia " che consente la ricchezza di pochissimi basata sulla poverta' della moltitudine . E muoiono circa 40.000 bambini ogni giorno , Gesu' o non Gesu' . Votando non fate altro che assicurarvi meglio il cappio al collo . Prova a pensare cosa succederebbe se molta gente come me decidesse d'impugnare le armi ... secondo te riescono a fermarci tutti ? Io dico di no ...
(Rispondi)
 
 
 
aridipiu
aridipiu il 25/02/13 alle 12:15 via WEB
Io impugno le armi se non per difesa. Votare il meno peggio non significa assicurarsi il cappio al collo. La Puglia può essere l'esempio di come governare una Nazione. Certo non è il massimo, si potrà migliorare!
(Rispondi)
 
 
 
marina3210
marina3210 il 25/02/13 alle 12:34 via WEB
Io invece dico di si...
(Rispondi)
 
 
 
 
marina3210
marina3210 il 25/02/13 alle 12:40 via WEB
La risposta precedente, erroneamente finita sotto il commento di Aridipiù, era per Semoindu. Con l'occasione aggiungo che, con questi discorsi, rischiamo di regalare l'Italia alle destre per altri vent'anni. Io sono completamente con Ari: la possibilità che qualcuno faccia meglio degli ultimi due governi c'è, me la tengo stretta e, per ora, mi accontento.
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
SEMOINDU
SEMOINDU il 26/02/13 alle 04:16 via WEB
Io dico che non ci fermano e cio' accade nel momento in cui vedrai che molta gente non scrivera' piu' perché è in strada a sparare . Le destre ? Perché , dove sono le sinistre ? Bersani che parteggia con Monti e con Berlusconi a turno , sono quelle le sinistra ? Pd che non partecipa alle manifestazioni degli operai e non depreca l'utilizzo della violenza da parte degli sbirri , è di sx ? Ingroia che parte a spron battuto e si sputtana non entrando in parlamento , vuole il dimezzamento del debito pubblico ( e sa che non si puo' ) , è di sinistra ? Beh , allora meglio sfruttare cio' che ho imparato sotto le armi in aviazione , Garand ed M16 compresi . Oppure l'alternativa c'è : avere il coraggio di dichiararsi veramente di sinistra comunista e lasciar perdere fregnacce come democrazia e simili . Io la penso così ... e dico che se la gente come me , e siamo in tanti , perde la pazienza veramente ... io dico di no . Perché " è NO " . Detesto i moderati e la moderazione ha trasformato il buon vecchio Pci , pur con tutti i suoi limiti , successivamente in pds , ds , pd ... pronto a fare un super partitone insieme col pdl . Se è questo che volete , provate a farlo . Poi ce la vediamo . Io dico che aumenteranno i funerali di stato , quelli che andrebbero effettuati solo per gli operai che muoiono di " morti bianche " , ignorate dal buon Napolitano & company . Io dico di no .
(Rispondi)
 
 
 
 
antonio70a
antonio70a il 26/02/13 alle 09:30 via WEB
Sento in giro odor di Cambogia. Vedo che Pol Pot ha insegnato poco. E sugli Italiani la penso come Marina: tutti sul divano a guardare Canale 5, dichiarare pubblicamente di aver votato per Bersani e concedersi, come massima trasgressione, il voto segreto a Grillo. Possiamo parlare di tutto e tutti i punti di vista meritano considerazione ma se lo facciamo obiettivamente ci accorgiamo che briciole di Stato Sociale si possono ritrovare solo nelle socialdemocrazie del nord Europa, notoriamente ostili ai forconi.
(Rispondi)
 
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