GLI ESERCIZI
"Non sapeva cosa avrebbe voluto:capiva solo quant'era distante,
lui come tutti,dal vivere come va vissuto quello che cercava di vivere."
Italo Calvino,La giornata di uno scrutatore
Messaggi di Gennaio 2017
Post n°423 pubblicato il 23 Gennaio 2017 da boezio62
"La felicita' viene e poi va 'dice Jung,ne' esistono criteri stabili per assicurala per sempre.Certo,la salute fisica e mentale,buone relazioni personali,una sensibilita' estetica (per il bello d'arte e il bello di natura),un ragionevole tenore di vita,un lavoro soddisfacente e una concezione del mondo filosofica o religiosa,sono tutti fattori capaci di garantire determinate garanzie.Tuttavia non sono sufficienti a calmare l'aspirazione dell'essere umano alla completezza.La felicita' è un dono degli dei.E' soggetta,diremmo noi con parole di Jung che Jung non usa nell'occasione, 'alla legge ferrea dell'enantiodromia'.Tutto precipita verso il suo opposto e cio' che rende felici in una determinata occasione,puo' non sortire lo stesso effetto in una occasione successiva.Si tratta di essere ragionevoli nelle proprie aspettative e di accettare l'ombra che incombe."
'Essere ragionevoli nelle proprie aspettative' non è la stessa cosa che non averne.Questo disse Jung.Me l'avevano raccontata diversamente.Sa' di buon senso anche se quell'accettare l'ombra che incombe', è difficile.
Ma robe à fleurs sous la pluie de novembre, Tes mains qui courent, je n’en peux plus de t’attendre. Les années passent, qu’il est loin l’âge tendre. Nul ne peut nous entendre.
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Si ammucchiano,si stringono.Chi sta' all'esterno congela,cade,muore.
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Post n°421 pubblicato il 12 Gennaio 2017 da boezio62
“Invano il sognatore rovista nei suoi vecchii sogni, come fra la cenere, cercandovi una piccola scintilla per soffiarci sopra e riscaldare con il fuoco rinnovato il proprio cuore freddo, e far risorgere ciò che prima gli era così caro, che commuoveva la sua anima, che gli faceva ribollire il sangue, da strappargli le lacrime dagli occhi, così ingannandolo meravigliosamente.” Le notti bianche,Fedor Dostoevskij
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Post n°420 pubblicato il 03 Gennaio 2017 da boezio62
“[…] di nuovo ti chiedi: cosa hai fatto dei tuoi anni? Dove hai sepolto il tuo tempo migliore? Hai vissuto o no? Guarda, ti dici, guarda come il mondo è diventato freddo. Passeranno altri anni, e con loro arriverà la tetra solitudine, arriverà con le grucce la malferma vecchiaia, e con loro l’angoscia e lo sconforto” p. 47. Il Sognatore si innamora della ragazza, si fida di lei al punto da “confessare” la sua solitudine: “non faccio che sognare, ogni giorno, che alla fine, chissà quando incontrerò qualcuno. Ah, se sapeste quante volte sono stato innamorato in questo modo!…” p. 30. Per un attimo che dura quattro notti il ragazzo si illude di poter cambiare, si sente finalmente compreso da un altro essere umano che gli mostra calore e genuino interesse. Nastenk’ka vuole conoscere la sua storia ma lui non ha passato, così può solo definirsi un tipo. “Un tipo? Un tipo è un originale, è una persona talmente ridicola!”, risposi, io stesso ridendo forte sul suo riso infantile.”E’ un carattere così. Sentite: sapete che cos’ è un sognatore?”. “Un sognatore? S’intende che lo so, io stessa sono una sognatrice! A volte stai seduta accanto alla nonna e ti entrano in testa un sacco di cose. Insomma, inizi a sognare e ti vengono in mente tante di quelle cose –insomma, va a finire che sposo un principe cinese…” p. 35. Le notti bianche,Fedor Dostoevskij
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Ogni commento rispettoso dei contenuti e delle persone è gradito.Non sempre rispondero'. A volte,anzi spesso, un commento è una sensazione,un'emozione,un racconto chiuso in se'.E se non vi sara' altro da aggiungere,non rispondero'.Non per spocchia o maleducazione,non per fare differenze.Perche' sara' giusto rispettarne la compiutezza.Perche' è giusto rispettare chi l'ha scritto.
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il particolare è frantumato in polvere fino a farsi uomo.
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