MARIA

Post n°24 pubblicato il 08 Gennaio 2006 da luna_bionda2005
Foto di luna_bionda2005

Ritorno al blog. Ritorno alla mia vita di sempre.
Finite le vacanze natalizie,finito  il grasso e pigro torpore di intere giornate passate a mangiare panettoni, zamponi, torroni…
Devo ritornare snella e scattante, grintosa e arrabbiata, per affrontare al meglio questo 2006.
Il 2005, tutto sommato, l’ho divorato per benino. Qualche boccone veramente amaro c’è stato (e quando mai non c’è?) ma non mi ha tolto la fame, fame di vita, di nuove esperienze.
La voglia…Quella, grazie al cielo, c’è sempre.
Ho affrontato sfide difficili ma le ho vinte. Ho superato ostacoli davvero imprevisti. Ho imparato cose nuove, non mi sono negata al dialogo, al confronto, alle critiche (costruttive). Ho cercato di vincere le mie paure, le mie ansie, i miei preconcetti.
Ho ancora tanto da fare, tanto da costruire, ma sono pronta.

La ragione per cui mi sento così motivata, così su di giri, così carica è una sola, ed ha un nome: Maria.
Maria è una donna che vive sola, ama i gatti, cucina le migliori torte del mondo e apre la sua casa a chiunque abbia bisogno di un consiglio, di una parola, di un po’ di conforto.
Maria è anziana, è malata di cancro, ma ha dentro di se talmente tanta vita, talmente tanta energia, da vincere la malattia, la diffidenza di chi la giudica una vecchia eccentrica, i consigli amorevoli ma scontati dei parenti che le dicono di riposarsi, di chiudere la porta prima di andare a dormire, di prendere le medicine.
Maria ha vissuto una vita straordinaria, fatta di tanto lavoro, viaggi, lotte sociali. Non si è mai risparmiata, mai tirata indietro, ha lottato sempre ed i sacrifici non le fanno paura.
Maria non scrolla le spalle, non fa finta di niente, non si copre gli occhi, non si nasconde.
Maria conosce il dolore e lo guarda dritto in faccia, gli parla e lo sta a sentire.
“Il dolore è un insegnante severo ma non è tuo nemico”.
Maria sta diventando quasi cieca ma i suoi occhi brillano ancora di una luce straordinaria e se li guardi vedi il mondo come se fosse la prima volta, vedi colori che non sapevi esistessero, dimentichi il bianco e nero della tua esistenza, ti accorgi che ogni giorno, quando ti alzi,  scarti il regalo più grande e meraviglioso che esista: la vita.

Vado spesso a trovare questa splendida e coraggiosa creatura, questa fata che ad ogni incontro mi regala una sferzata di energia e vitalità. La conosco da sempre, è stata per me una madre, una sorella, un’amica, una guida, e lo è tuttora. Prego Dio, il Destino, o chi per esso, di lasciarmi ancora del tempo da trascorrere insieme e benedico ogni minuto in cui è stata con me.
Comincio questo nuovo anno ringraziando Maria e tutto quello che ha fatto e continua a fare, per i suoi insegnamenti, per la sua saggezza, la sua semplicità.

GRAZIE.

 
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SURVIVED (quando le uova di pasqua sono meglio dei panettoni!)

Post n°23 pubblicato il 29 Dicembre 2005 da luna_bionda2005
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Per prima cosa buon Natale (con qualche giorno di ritardo) a tutti! :-)
Siete sopravvissuti?
Come ogni anno per questa speciale ricorrenza sono ritornata nella mia città originaria, a casa dei miei genitori.
Il periodo festivo non è ancora finito ma, almeno per quello che mi riguarda, il peggio è passato.
Il 25 dicembre è ormai andato ed io posso tirare un sospiro di sollievo.
Cenone della vigilia, pranzo natalizio, scambio dei doni, parentame in tiro e al gran completo che invade il tuo appartamento, la tua vita…tutto finito.
Sono una donna orso, lo so.
E’ che dopo un po’ mi scoccia avere gente che mi gironzola per la casa, che schiamazza, che si rimpinza di quello che la mia povera mamma ha cucinato senza accorgersi nemmeno di che sapore ha.
Del resto, però, i miei parenti mi piacciono molto di più quando hanno la bocca piena ed impegnata a masticare cibo che quando ce l’hanno vuota e pronta a sparare veleno, pettegolezzi inutili e cazzate varie.

Detto ciò, l’ultimo scoglio che mi manca da superare è il veglione di capodanno anche se quest’anno c’è qualche possibilità che sia meno schifoso del solito. Le ragioni che mi spingono ad azzardare queste ottimistiche previsioni sono semplici: innanzitutto lo passo con N, non andrò alla solita festa nel locale X ma resterò a casa (la sua) in compagnia di pochi intimi amici (amici suoi in verità, ma comunque gente simpatica con cui vado d’accordo). Insomma….atmosfera tranquilla e casalinga, una cena in cui ognuno porta qualcosa da mangiare, fiumi di buon vino (una cassa di un Montepulciano Doc davvero squisito) e gente con cui sto volentieri. Non potrei chiedere di meglio.

Ho quasi paura a dirlo ma credo proprio di averla scampata, almeno per quest’anno.
Intendiamoci, non ho nulla contro il Natale in se quanto, semmai,  con tutto ciò che spesso (nel mio caso sicuramente) lo circonda,  come l’obbligo (quando non dovrebbe esserlo affatto) di festeggiare con parenti che a stento conosci e di giocare con loro alla “famiglia felice”, tutti abbracci e coccole, a scambiarsi sorrisini e frasi fatte attorno al luccicante albero di Natale…
Queste scenette da telefilm che i miei genitori si ostinano a voler ripetere anno dopo anno a me danno davvero il voltastomaco. Non riesco ad interpretare ruoli preconfezionati, ne a giocare alla figlia/nipote/cugina modello solo perché l’atmosfera del Natale vuole che tutti siano più buoni per forza. Che senso ha festeggiare così? Si può davvero chiamare Natale questo?

Se “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi”….allora W LA PASQUA!

 

 

 
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IL PESO DEI RICORDI

Post n°22 pubblicato il 21 Dicembre 2005 da luna_bionda2005
Foto di luna_bionda2005

Sono ripetitiva, lo so. Due post nello stesso giorno e sullo stesso argomento.
Vorrei evitare che un pensiero diventasse per me sempre (o quasi) un ossessione ma non ne sono capace. E’ carattere, non ci posso fare niente nonostante i buoni propositi di distacco, autocontrollo, calma.
Fan’ culo le lezioni di training autogeno. Con me non funzionano.
Se comincio a pensare troppo ad una cosa è la fine...non smetto più.
Nel post di prima qualcuno in un commento mi ha scritto: “
 prima di buttare davvero tutto, chiediti se veramente l' hai consumato”.
Bang…bersaglio centrato.

In effetti, le ragioni per cui la mia vecchia storia è finita sono legate ad un fatto molto semplice.
Ero arrivata ad un punto in cui credevo che le cose si fossero davvero esaurite. La mia relazione era come una batteria scarica, come una candela talmente consumata da non riuscire più ad accendersi e la stima, il rispetto e l’affetto che avevo (ed ho tuttora) per il mio ex compagno non erano per me una ragione sufficiente per continuare la relazione. Così c’è stata la chiusura, chiara, consapevole, condivisa anche da lui.
Il problema è che a distanza di tempo non ero pronta ad avere queste reazioni. Non ero pronta a provare quella morsa, quel groppo in fondo alla gola, che ho provato ieri nel rivedere lui e quella che è stata la nostra casa. La prima vera casa dopo quella in cui ho vissuto con i miei. La prima vera storia importante. Il primo vero e grande amore.

L’amore può finire, si può consumare. Io ero convintissima di aver consumato definitivamente (e per ragioni diversissime che non starò qui a spiegare nel dettaglio) il mio mentre ora, non so come ne perché, dopo l’incontro di ieri inizia a viaggiare nella mia mente l’idea che forse non è andata veramente così. Forse l’amore c’era ancora quando ci siamo lasciati. Forse un po’ di quel sentimento è ancora rimasto, anche se non stiamo più insieme, anche se io sono felice con un'altra persona.
Cosa devo fare?

Da un lato c’è la piena e lucida consapevolezza che se (parlando per assurdo) ricominciassi di nuovo la storia con il mio ex, da qui a poco tempo i problemi che si sono presentati quando ci siamo lasciati non tarderebbero a riproporsi. Le cose, come ho detto prima, non sono cambiate. Lui è sempre lo stesso. E’ sempre la persona che ho amato alla follia ma che, negli ultimi tempi della nostra relazione, mi era diventata quasi insopportabile. I problemi che ho vissuto ieri con lui li rivivrei anche domani, questo è sicuro.
Dall’altro lato, però, c’è questo sentimento che non so gestire e che è venuto fuori tutto in una volta, dopo il nostro incontro di ieri pomeriggio. Provo un senso di nostalgia e di infinita tristezza nel saperlo li da solo, nel sapere che gli sono mancata tanto e che ancora prova qualcosa per me. Mi sento incapace di capire veramente cosa sento ed è la prima volta che mi succede davvero.
Forse è ancora troppo presto per capire, è capitato tutto solo ieri. So solo con certezza che se tornassi alla vita passata sarei contenta per un certo periodo ma poi tutto ritornerebbe grigio e spento. Si spegnerebbero gli entusiasmi di un nuovo inizio ed i problemi di fondo (che già una volta non siamo stati in grado di affrontare e risolvere) ritornerebbero a galla.
Saremmo più preparati questa volta? Sarebbe diverso? O le mie (le nostre) incapacità sono rimaste le stesse?
Vorrei solo capire i contorni di questo sentimento, capire da dove nasce e cosa sta a significare.
Adesso mi sento solo triste, pesante eppure vuota.

"Ho il cuore pesante

per tante cose che conosco,

è come se portassi pietre

smisurate in un sacco,

o la pioggia fosse caduta,

senza sosta, sulla mia memoria."

Pablo Neruda

 
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EX FACTOR

Post n°21 pubblicato il 21 Dicembre 2005 da luna_bionda2005
Foto di luna_bionda2005

Ieri ho rivisto il mio ex. Erano mesi e mesi che non lo rivedevo, che non ritornavo nella casa in cui abbiamo vissuto insieme per 2 anni.

Dovevo prendere alcune cose rimaste li, vecchie borse e delle scarpe, roba dimenticata nella fretta di andare via…Sì, perché una cosa è evidente: ho avuto fretta, tanta tantissima fretta. Fretta di chiudere, fretta di rifarmi una vita, fretta di dimenticare.
Le prime due cose mi sono riuscite, la terza un po’ meno.
Non si può (e credo non si debba nemmeno) dimenticare una parte del passato così importante. Insieme siamo stati davvero felici anche se le cose poi non hanno funzionato.
L’ho amato come non ho mai amato nessuno in vita mia.
Ritornare in quella casa ieri ha avuto l’effetto di una bomba.
Rivedere il suo viso un po’ teso, certe espressioni dolci rimaste immutate, e poi quei muri, i libri, i quadri…Tutto è rimasto così come l’ho lasciato. Non ha buttato via niente, non ha cambiato una sola cosa in quell’appartamento.

Per tutto il pomeriggio ho avuto una stretta al cuore difficile da spiegare.
Ho pianto, ho pianto tanto e non so perché. A lui tengo ancora molto e so che anche per lui è lo stesso. Ieri sera, dopo esserci visti nel pomeriggio, mi ha mandato un sms in cui mi ha detto che è felice di avermi rivisto, che gli sono mancata tanto e che mi vuole ancora molto bene. Quando ho finito di leggere sono scoppiata a piangere come una bambina.

So di provare ancora qualcosa di molto forte per lui, un affetto che difficilmente il tempo o la distanza potranno cancellare. Il punto è che mi sento in colpa, in colpa per non essergli stata vicina dopo la nostra rottura come invece ci eravamo reciprocamente promessi. Lui mi ha cercata, ha cercato di vedermi come amica, ma io sono scappata, trovavo scuse per non vederlo perché ci stavo troppo male. Occhio non vede cuore non duole.

Subito dopo, poi, è cominciata la storia con N e voltare pagina è stato ancora più semplice. Non lo vedevo ed avevo una nuova persona accanto a me. Credevo che questo bastasse, che fosse sufficiente a rifarmi una vita, ad essere di nuovo felice, felice come ero stata con lui, anche se alla fine eravamo diventati due estranei che vivevano sotto lo stesso tetto.
Con N sono davvero appagata, è un ragazzo dolcissimo che mi sta dando tanto e con il quale sto veramente bene…Eppure il fantasma del mio ex ieri si è rifatto sentire come mai era successo prima d’ora.

Inevitabile che adesso mi senta in crisi,
Perché, dopo 6 mesi, provo ancora una stretta al cuore pensando a lui?
E’ normale?
 E’ senso di colpa per averlo evitato per tutto questo tempo o è qualcos’altro a farmi stare così male?

So che nessuno ha la risposta a queste domande…solo il mio cuore può rispondere.
Il mio cuore, però, sta battendo all’impazzata e non riesce a spiegarsi il perché di certe mie reazioni.
Se solo qualcuno potesse aiutarmi a capire…

“I keep letting you back in
How can I explain myself
As painful as this thing has been
I just can't be with no one else
See I know what we got to do
You let go and I'll let go too
'Cause no one's hurt me more than you
And no one ever will”.
                                       Lauren Hill - “Ex Factor”

 
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PRECETTO CINESE

Post n°20 pubblicato il 17 Dicembre 2005 da luna_bionda2005
Foto di luna_bionda2005

Odio le catene di S. Antonio, sia quelle che un tempo ti venivano recapitate nella cassetta delle lettere, sia quelle che oggigiorno spesso ti intasano la casella di posta elettronica.
L'idea che qualcuno (sconosciuto che ha avuto il tuo indirizzo non si sa bene come) affidi a te la responsabilità di continuare un giochino al quale non hai scelto di partecipare ma di cui ti ritrovi, tuo malgardo, protagonista, mi da letteralmente i nervi.
La cosa che più mi manda in bestia, poi,  sono le maledizioni semi- profetiche alla fine di ogni lettera/catena, stronzate della serie:
" Se non spedirai questa mail ad almeno 10 persone nei prossimi 2 giorni ti verrà la diarrea per tutte le vacanze di Natale".
Insomma....cose che ti verrebbe voglia di rintracciare il mittente, andare sotto casa sua e prenderlo a "sganasciate" finchè non stramazza al suolo morto stecchito.

Oggi però mi è arrivata una cosa davvero carina...
Mittente sconosciuto, nessun virus (per fortuna)...Qualcuno ha pensato bene di spedirmi un antico precetto cinese , il tutto senza obbligo di inoltrare la mail a nessun' altro.
Una semplice riflessione sull'importanza, spesso eccessiva, che la nostra società consumista attribuisce al dio denaro con il quale puoi avere tutto e niente allo stesso tempo.
Siccome l'ho trovato carino nella sua semplicità e molto pertinente vista la corsa (spesso sconsiderata)agli acquisti , tipica del periodo natalizio, ho pensato di riportarlo sul blog, forse solo per ricordarmi che le cose davvero importanti si donano e non si comprano. Mai.

Buona lettura a tutti!

PRECETTO CINESE
IL DENARO

PUO' COMPRARE UNA CASA
MA NON UN FOCOLARE;
PUO' COMPRARE UN LETTO
MA NON IL SONNO;
PUO' COMPRRARE UN OROLOGIO
MA NON IL TEMPO;
PUO' COMPRARE UN LIBRO
MA NON LA CONOSCENZA;
PUO' COMPRARE UNA POSIZIONE
MA NON IL RISPETTO;
PUO' PAGARE IL DOTTORE
MA NON LA SALUTE;
PUO' COMPRARE L'ANIMA
MA NON LA VITA;
PUO' COMPRARE IL SESSO
MA NON L'AMORE.

 
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TELETHON: 48548 UN NUMERO DA RICORDARE

Post n°19 pubblicato il 17 Dicembre 2005 da luna_bionda2005
Foto di luna_bionda2005

Mi associo all'appello di  vaniglia_arancia per promuovere la solidarietà di "Telethon".
E' Natale, occasione in più per essere generosi e contribuire a finanziare la ricerca.
Con l'aiuto di tutti si possono ottenere grandi risultati.

Un grazie a chiunque voglia contribuire.
Per farlo basta mandare da oggi fino al 15 gennaio 2006 un sms al numero 48548 (valido per wind, vodafone, tim, tre). Così facendo si potranno donare 2 euro per finanziare ricerche importanti su svariate malattie genetiche. E' un piccolo contributo, ma è importante darlo.

Se volete contribuire ancora di più pubblicate questo post sul vostro blog!
Altre modalità di donazione http://www.telethon.it/maratona/

 
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WORK IN PROGRESS...IL RITORNO.

Post n°18 pubblicato il 16 Dicembre 2005 da luna_bionda2005
Foto di luna_bionda2005

Guardo il mio blog ed è come se il tempo si fosse fermato agli ultimi due post.
Che la mia vita abbia subito una netta ed inattesa battuta d’arresto è cosa evidente a tutti.
Improvvisamente ho tirato su il freno a mano ed ho inchiodato con violenza.
Stop.
Tutto fermo, immobile, marmorizzato, surgelato.
Sulle ragioni ed i perché di tutto ciò  ho già discusso e tornarci sopra sarebbe superfluo.
Ho detto davvero tutto.

Una cosa che però non riesco a sopportare è questo senso di cose lasciate in sospeso che aleggia nella mia vita adesso e che si ripercuote anche in questo spazio virtuale.
E’ come se agli occhi del mondo avessi chiuso la porta del mio cuore appendendo all’ingresso un  grosso cartello che dice:
“Lavori in corso: ritornerò appena possibile”.
Il punto è che io ci sono, sono ancora qui e la mia vita va avanti.
Non me ne sono mai andata via, anche se per un po’ ho pensato fosse bene farlo. Non mi riferisco ovviamente al fatto in se di scrivere o meno sul blog, ma alla mia vita in generale.
Pensavo di dovermi prendere una pausa da tutto e tutti per raccogliere le forze ed affrontare questo problema, accantonando tutto il resto, i miei progetti, le cose che stavo realizzando, i rapporti che stavo approfondendo …Tutto lasciato così, a mezz’aria, volutamente in stand by chissà per quanto tempo ancora. Il tempo necessario mi dicevo. Quello che servirà.
Il problema però è che quest’attesa non porterà a un bel niente e lo capisco solo ora. Costringere l’orologio della mia vita a fermarsi, a non battere più ore, minuti e secondi serve solo a peggiorare la situazione. Non posso pretendere che tutto si arresti e oltretutto farlo non renderà le cose più facili o meno dolorose.
Credevo di dover dedicare a questa cosa tutto il mio tempo, la mia attenzione, il mio pensiero. Aprire la mia mente ad altro era quasi un tradimento, sentivo che ogni muscolo del mio corpo e ogni neurone del mio cervello doveva concentrarsi su questo problema, era necessario, era la mia unica risorsa, la mia unica speranza di superarlo. Il punto è che questa totale dedizione alla mia causa stava diventando lentamente un ossessione che mi impediva di vedere tutto il resto e di accorgermi di situazioni che stavano cambiando o di persone importanti che avevano bisogno di me.
Ero come un cavallo col paraocchi che  punta gli zoccoli a terra e decide di non muoversi più, e non c’erano frustate o incitamenti che riuscissero a spostarmi da quella posizione.

Poi ho capito. All’improvviso. Ho capito che non c’è gioia nell’immobilità, che non c’è vita se chiudiamo gli occhi e non guardiamo il mondo in faccia.
E’ vivendo che si superano i problemi.
E’ andando avanti che si cresce e si migliora.

Io mi sono fermata, è vero, ma adesso mi sono rialzata ed ho ripreso a camminare. Il semplice fatto di aver preso coscienza di ciò ed aver ripreso il mio cammino mi riempie cuore ed anima di una gioia ed un coraggio inaspettati.

E’ bello tornare.
E’ bello sapere di esserci ancora, di avere ancora tante cose da fare.

 
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GRAZIE

Post n°17 pubblicato il 12 Dicembre 2005 da luna_bionda2005

Ciao ragazzi,
voglio innanzitutto ringraziarvi tutti per le vostre parole, per il tempo e il sentimento che avete dedicato al difficile e controverso argomento del post precedente
Inutile dire che mi sento ancora "sottosopra.
Ogni commento, ogni consiglio datomi è stato importante perché mi ha dato modo di riflettere ulteriormente su quello che mi sta accadendo, sui contorni di questa situazione così angosciante.
Faccio fatica ad immaginare come saranno i prossimi tempi ma mi sento, perlomeno, più serena.
Dopo sofferte meditazioni la mia decisione resta immutata anche se qualcosa è davvero cambiato.

So cosa voglio fare, ora lo so con assoluta certezza, ma so anche che dopo averlo fatto non sarò più la stessa. Già ora sento che un pezzo di me se ne andrà, un pezzo del mio cuore verrà portato via.
Soffro per questo, soffro da morire, ma credo ancora fermamente che sia la cosa più giusta da fare.
Le scelte più importanti sono sempre le più difficili diceva qualcuno…e questo qualcuno aveva davvero ragione.

Si avvicina il Natale e questo clima festaiolo cozza pesantemente col mio attuale stato d’animo.
Molto probabilmente mi stamperò un bel sorriso di plastica sulla faccia, dispenserò regali, baci e strette di mano ad un sacco di persone, persone per lo più inutili, di cui poco mi importa e alle quali certamente ancora meno interessa  di me. Il teatrino delle feste arriva ogni anno ed anche sta volta allestirà il suo spettacolo, puntuale, immancabile, scontato.
L’unica cosa che mi consola, che mi rasserena, è che non dovrò fingere con le persone care, con chi mi vuole veramente bene. Non sarò obbligata a sorridere, a festeggiare, a mostrarmi entusiasta. Non ho maschere con gli amici, con la famiglia, col mio uomo. Questo, credetemi, è un grosso peso in meno.
Mi sono accorta davvero di quante persone mi vogliano bene nonostante il mio caratteraccio, la mia ostinazione, le mie stranezze. Ho avuto appoggio, conforto e sostegno da tutti quelli su cui contavo. Hanno tutti risposto all’appello…Mi sento più forte anche grazie a loro.

So, questo è certo, di essere comunque sola nella mia decisione. La scelta, in questo caso, cadrà completamente su di me come è giusto che sia, ma sono pronta comunque a correre il rischio, a mettermi in gioco, a prendermi le mie responsabilità.

Approfitto ora per fare gli auguri a tutti gli amici bloggers, leggo tanti di voi con passione ed affetto ed ogni parola, ogni post, mi dice qualcosa in più sul vostro mondo, mi rende più partecipe delle vostre storie e spesso mi offre spunti per riflessioni che nella frenesia del vivere quotidiano trovano sempre poco spazio.
Grazie di cuore a tutti e tantissimi auguri di buone feste, che spero possiate trascorrere nel modo e con le persone a voi più congeniali.

Un bacio ;-*
Luna

 
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Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 08 Dicembre 2005 da luna_bionda2005

Primo blog che scrivo senza titolo.
Prima volta che non scrivo per così tanti giorni.

La verità è che sono sconvolta e non so dare un nome preciso a quello che mi sta succedendo.
So perché mi sento così, so quali sono le cause che mi fanno sentire questo buco allo stomaco, questo senso di impotenza e fragilità e so che non c’è modo per liberarsene.

Due settimane fa ho fatto un test di gravidanza. Qualche giorno di ritardo, niente di allarmante per una che ha il ciclo irregolare come me, eppure qualcosa mi diceva che questa volta sarebbe stato diverso. Il sesto senso non fallisce mai.
Sono incinta.

Non sono una donna sposata, studio ancora, non ho un lavoro e sto con N da pochi mesi.
Siamo giovani, ci conosciamo da poco e siamo ancora impreparati ad avere un bambino.
E’ una responsabilità che sento di non potermi prendere.
Non posso mettere al mondo un figlio senza garantirgli per lo meno una famiglia, una coppia che lo vuole, che l’ha cercato. A noi è successo per “sfortuna”, non per incuria o leggerezza. Siamo stati attenti ma non è bastato.


Non posso tenere questo bambino.

Lo so che mi attirerò le ire di tutti i cattolici/benpensanti, mi chiameranno assassina, diranno che sto per uccidere una vita e che la gravità di questo peccato peserà su di me per il resto dei miei giorni. Non so se hanno ragione, non lo so davvero.
Però mi chiedo: non è forse un crimine più grande prendersi la responsabilità fisica e morale di far nascere una vita che non si vuole, della quale si è lucidamente consapevoli di non potersi occupare?
Non è un crimine più grande far nascere un bambino sapendo di non potergli garantire una situazione base di solidità e tranquillità?
Non due genitori in grado (sia psicologicamente che economicamente) di occuparsi di lui, ma due persone che non sanno da che parte mettere le mani, due persone alle quali manca ancora tutto, tutto ciò che si dovrebbe giustamente garantire ad una nuova vita che si affaccia al mondo.
Non siamo pronti, e forse per  tutti voi che leggerete non ci sarà nessuna ragione (tra quelle che ho scritto) valida per non volere un figlio. Direte che sono tutte scuse, che sono un irresponsabile, un’ immatura, una stronza che fa pagare alla vita che ha in grembo il peso della sua immaturità, delle sue incapacità, delle sue mancanze.
Il punto è, che ci crediate o no, che mi sentirei veramente peggio a far nascere un bambino nelle condizioni in cui mi trovo ora.

C’è un tempo giusto per ogni cosa, anche per la vita.

Questo è, senza alcun’ombra di dubbio, il tempo sbagliato.

Se sto facendo un errore lo sto facendo sempre mossa dalla convinzione di fare la cosa più giusta e non solo per me ma anche per quel grumo di cellule che tra 9 mesi potrebbe essere il mio bambino. Rinuncio alla vita e scelgo la morte, perché se scegliessi la vita sarebbe un inferno. Non voglio far mancare a mio figlio due genitori amorevoli e desiderosi di occuparsi di lui. Non voglio che mio figlio nasca tra le braccia di una madre nevrastenica che non lo voleva, di un padre immaturo che non lo cercava, e il tutto senza la benché minima risorsa economica. In futuro, lo so bene, potrebbe essere tutto diverso. Un domani, se la storia tra me e N si consolidasse nel tempo (e pochi mesi non bastano), se riuscissimo ad avere un indipendenza economica (non dico i soldi per comprare una casa ma quanto meno per affittarla) per mantenere noi ed il bambino…sarebbe tutto diverso.

Ma ora no. Ora siamo soli, non c’è nessuno che ci possa aiutare. Non possiamo dare alle nostre famiglie d’origine altri pesi, altre incombenze (soprattutto economiche).

Buffo, l'ultima volta ho scritto un post sulla solitudine ed affermavo che soli, infondo, non lo siamo mai.

Oggi invece mi sento assolutamente ed irrimediabilmente sola come non lo sono mai stata in vita mia. Sola e sconfitta.

 
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SIAMO SOLI????

Post n°15 pubblicato il 14 Novembre 2005 da luna_bionda2005
Foto di luna_bionda2005

Ognuno nella propria vita conosce attimi di solitudine.

Talvolta questa solitudine è cercata e voluta, è la risposta ad un esigenza di raccoglimento e riflessione, ad un bisogno di stare a faccia a faccia con se stessi, qualunque cosa ciò possa significare.
A volte, invece, la solitudine è un atto subito, involontario, un isolamento che gli altri decidono per noi senza preoccuparsi che la cosa ci stia bene oppure no.
Questi sono i momenti in cui ci si sente veramente smarriti, persi nella propria forzata condizione di “isolati” dal mondo ed uscirne non è sempre semplice.
Che sia un caldo rifugio in cui scegliamo di rintanarci in alcuni momenti o che sia una fredda prigione in cui siamo condannati a vivere contro la nostra volontà, la solitudine è un sentimento che l’animo umano conosce assai bene e con il quale ha un rapporto contrastante.
Amica dell’analisi e della conoscenza di se stessi o pesante fardello da cui si sogna, un giorno, di potersi liberare, essa è presente in tanti momenti della nostra vita.

C’è chi dice addirittura che “siamo nati soli e soli ce ne andremo”, che nonostante i 1000 e più incontri e forme di socializzazione (più o meno durature) che avvengono nell’arco della nostra esistenza alla fine la condizione di base nella quale nasciamo e nella quale moriremo è di completa e assoluta solitudine.
Siamo davvero soli in questo nostro viaggio?
Me lo sono chiesta spesso. Mi sono chiesta se tra due persone si può davvero instaurare un rapporto che abbatta le barriere della solitudine in cui, a quanto pare, sono destinati a consumarsi l’animo umano e la vita stessa.
Forse siamo davvero nati soli ma credo che da questa condizione di isolati si possa uscire.
La vita non è necessariamente un viaggio che dobbiamo compiere da soli. Il destino (o la volontà umana per chi al fato non crede) ci mette davanti a degli incontri, alcuni insignificanti
e alcuni importanti che durano nel tempo. Ognuno di noi ha uno o più compagni con cui confrontarsi e crescere durante il viaggio. Ognuno di noi ha conosciuto almeno una volta nella vita qualcuno con il quale non si è sentito solo.

La solitudine è una presenza a cui possiamo scegliere di aprire o chiudere le porte del nostro animo. Se lo vogliamo essa entrerà, altrimenti ne resterà fuori. Anche quando subiremo un isolamento non voluto da parte di chi ci sta accanto avremo sempre la possibilità di porre fine a questa condizione. Con la volontà, guardando il mondo con gli occhi di chi vede in esso infinite possibilità, infiniti percorsi. Se ad un dato momento della nostra vita ci accorgeremo di essere rimasti soli,  gli unici a percorrere una certa strada e soffriremo per questo, saremo sempre liberi di percorrere strade diverse, di incontrare nuovi compagni di viaggio che percorrano con noi un pezzo di vita. Quanto lungo sia il viaggio che faremo insieme e la strada che percorreremo dipenderà da noi, da quanto saremo contenti del percorso intrapreso e della compagnia che avremo al nostro fianco.

Riporto una poesia molto bella di Herman Hesse che, a differenza della sottoscritta, non vedeva la solitudine come una condizione da cui potersi liberare. Nonostante non la pensi come lui voglio comunque riportare questo suo testo che è stato la fonte di queste poche righe di riflessione su di un argomento tanto vasto e complesso (e che per queste ragioni non ho la benché minima intenzione di considerare in alcun modo esaurito).
Un bacio a tutti ^-^

Nella nebbia

Strano, vagare nella nebbia.

E' solo ogni cespuglio ed ogni pietra,
né gli alberi si scorgono tra loro,
ognuno è solo.

Pieno di amici mi appariva il mondo
quando era la mia vita ancora chiara;
adesso che la nebbia cala
non ne vedo più alcuno.

Saggio non è nessuno
che non conosca il buio
che lieve ed implacabile
lo separa da tutti.

Strano, vagare nella nebbia.
Vivere è solitudine.
Nessun essere conosce l'altro
ognuno è solo.
                                    H. Hesse

 
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AMORE, CONDIVISIONE E INSICUREZZE

Post n°14 pubblicato il 13 Novembre 2005 da luna_bionda2005
Foto di luna_bionda2005

Strano il titolo di questo post, lo so….
Comincio ponendo a chi leggerà una semplice domanda:Amare, secondo voi, vuol dire condividere ogni cosa con il proprio partner?

Ecco quanto mi sono domandata  ieri sera, quando, nel corso della consueta telefonatina della buona notte, ho appreso che N. sta passando un brutto periodo tra le mura domestiche. La cosa mi ha lasciata di sasso perché, pur avendo un rapporto molto aperto e votato al dialogo, lui non mi ha mai accennato a questa situazione che, a quanto pare, interessa il suo rapporto con i  genitori già da diverso tempo.
Con me è sempre stato allegro e spensierato, al massimo un po’ stanco in certi periodi della settimana, ma non ha mai fatto menzione di un aspetto della sua vita decisamente non secondario e che ultimamente lo sta condizionando e rendendo piuttosto nervoso. Da quel poco che mi ha detto (e la voglia di parlarne non era molta) ci sono problemi di fondo che si trascinano in casa sua già da diverso tempo e che ultimamente, dopo un periodo di quiete, sono tornati prepotentemente a farsi sentire.

C’era una parte di me che captava in lui il bisogno di sfogarsi e raccontare queste situazioni e dall’altra una profonda chiusura che gli impediva di tirare fuori ciò che dentro gli faceva male. Ovviamente non l’ho sforzato. Metterlo alle strette mi sembrava una cosa del tutto fuori luogo e ho preferito semplicemente rendergli manifesta la mia disponibilità ad ascoltarlo (e se ne avrò le capacità anche a capirlo), convinta come sono che parlare con qualcuno delle situazioni che ci fanno soffrire non può che fare bene.
Aprire gli armadi e fare uscire gli scheletri ha una sicura funzione liberatoria per l’animo umano, catartica direi…
E poi, chi meglio di chi ti ama  può aiutarti a sostenere  il peso di certe questioni importanti? In fin dei conti l’amore non è “nel bene e nel male”?
Stare insieme a qualcuno quando tutto gli va a gonfie vele è bello ma davvero troppo facile. Al contrario, stare accanto ad una persona dimostrandosi pronti e disponibili anche quando le cose nella sua vita si complicano è un segno evidente di grande amore e dedizione e non può essere sottovalutato. Desidero dargli il mio appoggio ed il mio sostegno…che c’è di male in questo?

Vorrei mi rendesse più partecipe della sua vita e che dimostrasse coi fatti la fiducia che a parole dice di avere in me aprendomi davvero le porte del suo cuore e facendomi entrare senza paura. Non è di certo per una qualche forma di curiosità morbosa che mi interesso tanto ai fatti suoi, solo credo sia normale quando si prova qualcosa di molto intenso per qualcuno, voler condividere (reciprocamente) gli aspetti più importanti della vita, tra i quali il rapporto con la famiglia occupa, secondo me, un posto preminente.
Qualunque questione gli stia a cuore (e questa gli sta a cuore di sicuro) merita a parer mio di essere condivisa. Un parere, un’opinione da chi vive le cose dall’esterno, o semplicemente un consiglio o un commento possono essere di grande aiuto e conforto, specie se la situazione ci sta sfuggendo di mano.

La mia impressione al telefono è stata che lui mi volesse in qualche modo escludere da certe problematiche, forse per proteggermi o forse per evitare di affrontare anche con me quei discorsi che in qualche modo è obbligato ad affrontare ogni giorno con i suoi genitori e che lo stanno davvero logorando. Le sue valvole di sfogo per stemperare il nervosismo e la rabbia sono le serate spensierate con gli amici, la palestra, le uscite insieme…insomma tutti quei momenti e quelle circostanze in cui può evadere e dimenticare i problemi di casa, accantonandoli per un po’.
E’ solo che….vorrei capisse che con me può anche parlare di queste cose perché stare insieme vuol dire, infondo, dividere con l’altra persona anche i propri problemi. Almeno, io la penso così.
Certo ognuno ha i suoi tempi e forse ieri sera non era ancora il momento giusto per affrontare quest’argomento. Rispetterò il suo silenzio e finche non sarà lui a parlarmene spontaneamente non tirerò più fuori la questione.
Onestamente, però, dopo la sua telefonata e dopo le riflessioni che ne sono seguite, sono tante le cose che non riesco a smettere di domandarmi.
Voglio che mi parli di certe cose perché credo davvero di poterlo aiutare o perché voglio dimostrare a me stessa di saperlo fare? E’ come se in un certo senso volessi mettermi alla prova, dimostrare a lui (ma a me stessa soprattutto) di saper gestire situazioni così delicate, di essere efficiente, sicura, la donna giusta al momento giusto. Credo forse che mi amerebbe di più se lo aiutassi? Mi sentirei migliore se sapessi farlo davvero?

Ancora una volta, seppur in circostanze apparentemente “insospettabili”, emerge la mia insicurezza di fondo.
Nel mio cervello “bacato” è come se non parlandomi avesse implicitamente ammesso di non ritenermi “adatta” ad affrontare certi argomenti così delicati…oppure, ancora, è come se mi avesse (sempre implicitamente) messo a distanza di sicurezza dalla sua parte più debole e vulnerabile in questo momento, come se non si fidasse davvero di me al punto tale da mettere nero su bianco le cose che lo fanno soffrire davanti ai miei occhi.

Questi pensieri paranoici sono razionalmente del tutto infondati e questo lo so bene.
Non credo nemmeno ad una delle cose che ho appena scritto. Non credo che lui non si fidi di me, non credo che  voglia mantenere le distanze e non credo che non mi stimi abbastanza intelligente e sensibile per affrontare certi discorsi. Ne sono più che convinta.

Il punto però è un altro: perché, nonostante sappia che è così, il mio cuore non riesce a smettere di provare queste paure assurde e prive di qualsiasi fondamento? Perché ,anche se non vi è ragione di provare queste insicurezze, io le provo e basta?

 
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HAPPYNESS IS A WARM GUN

Post n°13 pubblicato il 06 Novembre 2005 da luna_bionda2005
Foto di luna_bionda2005

Ennesimo weekend piovoso.
Questa è una di quelle domeniche che mi piace trascorrere in assoluto relax, a casa, pigiamone con gli orsacchiotti, in camera mia, a sorseggiare tè al gelsomino distraendomi con un buon libro, un po’ di tv e qualche chiacchiera telefonica con la mia migliore amica.
Alcuni dicono che “l’ozio è il padre di tutti i vizi” ma per me non è assolutamente così.

Ieri sera è successa una cosa importante.
Ho detto a N. che l’amo. Non è una confessione da poco.
Credo che queste parole fossero già nell’aria da qualche tempo ma una parte di me faceva una fatica bestiale a dirle e non so bene perché. Forse perché temevo, dopo il mio precedente fallimento sentimentale, di rivivere certe situazioni, certe emozioni, cose che da un lato sono esperienze stupende che ogni persona al mondo dovrebbe provare almeno una volta nella sua vita, ma che dall’altro diventano (quando la storia finisce) dei macigni terribili che si piazzano direttamente sul tuo cuore rompendolo in tanti pezzettini.
Ciò che voglio dire è che quando una storia importante finisce i bei ricordi possono divenire molto dolorosi da sopportare, per lo meno fino a quando si riesce a superare lo shock della rottura voltando definitivamente pagina;  allora (ma solo allora!) i bei ricordi tornano ad essere solo ricordi, cose lontane alle quali si guarda anche con dolcezza ma non con rimpianto e non sono più fonte di malinconia e sofferenza.
In questi mesi mi sono lentamente liberata dallo sguardo a tratti “ossessivo” verso un passato che non mi apparteneva più ed ho ricominciato a dare fiducia (in primis a me stessa) e a rimettermi piano piano in gioco.

Il risultato è questo: SONO FELICE!

Lo sono per la prima volta dopo diversi mesi. Ho ritrovato serenità con una persona che mi da tanto, ho ristabilito un equilibrio diverso da quello che avevo in precedenza e non a caso. Sono cambiata parecchio, le circostanze sono mutate radicalmente ed è ovvio che anche il mio equilibrio interiore adesso si basi su prospettive completamente differenti da quelle passate. Ho cambiato pelle, ho riconquistato un po’ di fiducia, ho mantenuto viva la fiammella che da sempre arde dentro di me. Questa fiamma (questo fuoco fatto da tanti fuochi come l’amor proprio, l’orgoglio, la grinta, l’ottimismo….) non si è mai spenta, si è forse a tratti sopita, fatta flebile, ma non è mai morta. Questo mi ha mantenuto viva dentro, mi ha dato la voglia di lottare ed il coraggio di ritentare di nuovo.

Ho imparato che l’amore è un sentimento in grado di rigenerarsi anche quando tutto sembra perduto, anche quando pensi che non amerai più così una persona. A volte passano mesi, anni, ma l’amore tornerà sempre a farti visita, bussando alle porte del tuo cuore magari in modo inatteso, sotto spoglie nuove e completamente differenti da quelle con cui l’avevi conosciuto ma non importa: sarà sempre lui. Distinguere l’amore da un affetto non è sempre facile ne immediato ma se si è onesti con se stessi e con quello che si prova alla fine lo si riconoscerà. Questo è quello che ho imparato.

Tutti abbiamo diritto ad una seconda (e a una terza, una quarta…) possibilità e non rischiare, non mettersi in gioco per timore di farsi male è un peccato imperdonabile.
Dal dolore, in un modo o nell’altro, si può uscire. Con fatica. Con il tempo.
Una cosa che invece non si può fare è vivere adesso le esperienze che in ieri ci siamo negati per paura o  per codardia . Ecco perché è importante superare ORA (per non avere rimpianti poi!) i blocchi e le catene che ci rendono immobili e fortemente ancorati alle esperienze che abbiamo provato e vivere pienamente le chance che il nostro presente ci offre giorno dopo giorno.
Non è vero che si può essere davvero felici una volta sola nella vita (e soprattutto con una persona soltanto).

Ecco perché, come cantava John Lennon,  “la felicità è una pistola calda”, perchè spara da un momento all’altro, quando meno te l’aspetti e soprattutto ha diversi colpi in canna, più di quanti si possa immaginare.
La pistola della felicità non spara mai una volta soltanto.
Grazie a dio è così.

 
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SULLA STUPIDITA'

Post n°12 pubblicato il 02 Novembre 2005 da luna_bionda2005
Foto di luna_bionda2005

Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana…e non sono sicuro del primo.” 
A. Einstain

Diceva bene il caro vecchio Albert…

Contro la stupidità è una battaglia già persa in partenza, sia perché la quantità di stupidi a questo mondo cresce esponenzialmente ogni giorno che passa, sia perché il vecchio detto “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” è vero sempre e comunque.
Gli stupidi sono così: non sentono, o per ignoranza o perché (peggio ancora) sono dannatamente ottusi. Gli stupidi ignoranti li perdono, mi fanno quasi pena…quelli ottusi (che spesso sono anche ignoranti) invece non li reggo proprio. Quelli talmente limitati da non vedere oltre il proprio naso, quelli che non ci arrivano (o fanno finta di non arrivarci?), quelli che sono talmente convinti delle loro posizioni senza mai averle confrontate con altre, quelli che vogliono sempre aver ragione, quelli che non hanno mai l’umiltà di imparare, di dire “ho sbagliato”…

L’elenco delle “varianti” della stupidità sono pressoché infinite e continuare questa lista sarebbe tedioso per me che scrivo e insopportabile per quelli che leggono.

Oggi, mio malgrado, ho dovuto avere a che fare con una persona veramente, ma VERAMENTE stupida. Io per gli stupidi ho un fiuto infallibile, mi bastano poche battute e li “sgamo” subito, solo che non sempre mi trovo nelle condizioni per poterli evitare.
Questo è quanto mi è successo oggi.

Anche stavolta il mio “naso” non mi ha tradita e Mr Stupidità è stato beccato praticamente all’istante.
In circostanze normali appena incoccio individui simili me la do a gambe (anche perché sforzarsi di redimerli o farli riflettere sulla loro pochezza è tempo sprecato) ma oggi, per cause di forza maggiore, non ho potuto farlo ed ho trascorso quasi un intero pomeriggio a sorbirmi, senza vie di fuga, una lista interminabile di cazzate senza senso e soprattutto senza la benché minima possibilità di evitarle.

Intrappolata per un intero pomeriggio in una fitta ragnatela di frasi inutili, banalità, luoghi comuni. Ingoiare amaro e far finta di ascoltare con attenzione cose che 9 volte su 10 avrei fatto a pezzi, teorie assurde che avrei smontato in un batter baleno.

Perché? Semplice…Per convenienza, per quieto vivere, per non aggiungere un problema in più a quelli con cui normalmente mi ritrovo a dover fare i conti tutti i giorni. Mi sono sentita una vera IPOCRITA.

E’ incredibile, ma spesso molti “Mr Stupidità” hanno una posizione, o occupano un ruolo tale da renderti se non  impossibile  almeno  “tremendamente sconsigliabile” ribattere e metterli a tacere con una frasetta ad hoc. Anche il Mr Stupidità di oggi non faceva eccezione.


Non sarà che più stupido sei e più chance hai di occupare una qualche privilegiata posizione di controllo sugli altri? No, non ci voglio credere. E’ stato solo un caso. C’è tanta gente in gamba che si dà da fare, e che arriva dove arriva grazie al duro lavoro, all’impegno, alle capacità.

E’ stata solo una brutta giornata, tutto qui.

Un bacio a tutti ^-^

 
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AMORE E VERGOGNA

Post n°11 pubblicato il 31 Ottobre 2005 da luna_bionda2005
Foto di luna_bionda2005

Vigilia di Halloween.
Stavo giusto ascoltando l’ultimo lavoro di P J Harvey (cantante che adoro), “Uh Huh Her” è il titolo dell’album. C’è una canzone che mi piace moltissimo, si chiama “Shame” (Vergogna).
C’è una frase che mi ha colpito in questa canzone:
”Shame is the shadow of love”
”La vergogna è l’ombra dell’amore”.
Così canta la minuta e grintosissima Polly Jean.

Amore e vergogna…Binomio insolito al quale non avevo mai pensato in verità.
Cosa vorrà dire ”la vergogna è l’ombra dell’amore” ?
Il punto forse è che quando siamo innamorati davvero di una persona saremo capaci di fare qualunque cosa, anche la più folle, per lei/lui. Anche il gesto razionalmente più insensato trova una sua collocazione, un suo senso se fatto in balia di un sentimento così grande e potente come l’amore. E’ facile fare, per amore, cose di cui normalmente ci si vergognerebbe.
Azioni, frasi, pensieri che lucidamente riteniamo lontani da noi, dal nostro essere, possono divenire parte di noi in certi momenti della vita.
Le persone per amore cambiano, si trasformano. Sono investite da un’energia nuova, da una forza creatrice e distruttrice insieme. Ciò che prima era impensabile, incontemplabile dall’alto della nostra fredda razionalità diviene il pane di tutti i giorni.
E non importa se sia giusto o sbagliato.
Anche Nietzsche diceva: “Ciò che si fa per amore è sempre al dilà del bene e del male”.

Il gesto più folle, il pensiero più ardito, la frase più sconclusionata del mondo…tutto trova spiegazione, giustificazione, se fatto per amore. Non una spiegazione razionale ma squisitamente emotiva. Il cervello non capisce, non accetta, mentre il cuore prova empatia, sviluppa solidarietà verso queste forme di vergognosa pazzia.
Forse è questo il significato della canzone.
O forse queste sono le “pippe mentali” della sottoscritta  ^-^

Vabbè…intanto riporto il testo della canzone.

"Shame"

I don't need no rising moon
I don't need no ball and chain
I don't need anything but you
Such a shame, shame, shame
Shame, shame, shame
Shame is the shadow of love

You changed my life
We were as green as grass
And I was hypnotized
From the first 'til the last
Kiss of shame, shame, shame
Shame is the shadow of love

I'd jump for you into the fire
I'd jump for you into the flame
Tried to go forward with my life
I just feel shame, shame, shame
Shame, shame, shame
Shame is the shadow of love

If you tell a lie
I still would take the blame
If you pass me by
It's such a shame, shame, shame

 
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BIDIBIBODIBIBU' (fa la magia tutto quel che vuoi tu?)

Post n°10 pubblicato il 31 Ottobre 2005 da luna_bionda2005
Foto di luna_bionda2005

Metereologicamente parlando ho cantato vittoria troppo presto.
Se ieri mi gongolavo beata per la splendida giornata di sole oggi invece le labbra mi si contorcono in una strana smorfia di disapprovazione. Quello che i miei occhi vedono fuori dalla finestra è, ahimè, il solito scenario della settimana scorsa: pioggia. Sempre pioggia. Ancora pioggia!

Niente di personale contro la pioggia, anzi.
Ogni tanto ci vuole, mi piace starmene in casa al calduccio e vederla cadere dal cielo sugli alberi, le case, le macchine. ..solo che sorbirsela ininterrottamente per giorni e giorni alla fine stufa. Tutto qui.

Situazione meteo a parte, oggi sembra essere una giornata positiva. Ho studiato bene in mattinata e anche nel primo pomeriggio, la mia stanza è in ordine, ho fatto un salto in facoltà per vedere se c’è qualcosa di nuovo (ed in effetti sì, ci sono le date dei prossimi appelli…e che Dio me la mandi buona!!) e più tardi N. passa a trovarmi.

Niente feste di Halloween per me stasera, colpa di mia sorella che ha fatto una specie di sogno  premonitore in cui, secondo lei, se esco la notte del 31 mi succederà qualcosa di brutto….Ora, non che io sia particolarmente superstiziosa però non mi piace nemmeno andarmi a cercare le sfighe (anche solo presunte), non so se mi spiego....

E poi, chi se ne frega di Halloween? Me ne starò a casuccia  tranquilla tranquilla a guardarmi un dvd.
N. invece stasera va ad una festa coi suoi amici, una specie di festa in maschera a quanto ho capito.

Ok….Vengo dritta al punto: SONO GELOSA.
So che non ne ho ragione. E’ dolce, presente, innamorato. Ha voglia di vedermi (fa di tutto per venirmi a trovare fosse anche solo per un’ora, come stasera), sta bene con me, è pieno di attenzioni. E allora?

E allora sono scema, punto. Sono insicura e paranoica e penso sempre che il pericolo sia li dietro l’angolo, che ogni occasione sia buona per incontrare una ragazza migliore di me, più simpatica, più intelligente, più bella, più colta ecc…
Provo un costante, incessante (e masochistico) desiderio di metterlo alla prova, di osservarlo in situazioni “a rischio” per vedere come si comporta, cosa dice, cosa fa…
Stasera, per esempio, non so cosa darei per essere invisibile e poterlo seguire a questa “festa” mascherata con gli amici.
Anzi no, stasera ci vorrebbe la fata di Cenerentola (quella che ha trasformato i topi in cavalli e le zucche in carrozze), le chiederei di trasformarmi in una mosca, o in un insetto alato piccolo piccolo, per poter seguire N. e vedere cosa fa.
Non mi fido dei suoi amici, sembrano un gruppo di iene pronti a lanciarsi sulle loro prede e temo che, in qualche misura, possano influenzare il comportamento del mio “principe azzurro”istigandolo a fare cose che normalmente, per sua natura, non farebbe mai.

Sono pazza vero???
Il problema non sono i suoi amici, lo so bene. E’ inutile cercare scuse. La verità non è che non mi fido di lui: la verità è che non mi fido DI ME.
Evidentemente, nonostante l’aspetto grintoso e sicuro che normalmente sfoggio (e non senza una certa convinzione) agli occhi del mondo, sono una persona che ha scarsa stima di se e delle proprie capacità, forse non mi ritengo “abbastanza” (bella, buona, brava, intelligente…insomma abbastanza tutto) per lui. Semplicemente questo.

In realtà so che razionalmente queste sono paure assurde e prive di ogni fondamento logico eppure il mio cuore non smette di provarle. So che non devo fissarmi ma mi fisso lo stesso.
E non importa se tutti dicono che sono brava, bella, capace…E’ ovvio che io non mi sento così, non fino in fondo. In apparenza forse. In superficie. Ma dentro sono molto fragile.


Forse alla fata di Cenerentola non dovrei chiedere di trasformarmi in mosca per una notte ma di donarmi un po’ più di sicurezza in me stessa. La fiducia nel mio uomo sarebbe la prima conseguenza logica di una maggior autostima, questo è sicuro.
Volersi bene davvero è la prima grande lezione che ognuno di noi dovrebbe imparare.

 
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OPEN ROAD (viaggiare dentro se stessi)

Post n°9 pubblicato il 30 Ottobre 2005 da luna_bionda2005
Foto di luna_bionda2005

Domenica pomeriggio: l’intento come sempre era degno di lode (avevo deciso di studiare) ma come al solito la voglia di portarlo a termine mi ha abbandonata a metà strada. Quindi, piuttosto che stare china su di un libro e dimenticare quello che leggo 5 secondi dopo averlo letto (e questo perché non ho la giusta concentrazione) è meglio chiudere tutto e fare qualcos’altro.

Di gite fuori porta nemmeno l’ombra oggi (anche se il tempo era quello giusto) quindi sola soletta nella mia stanza (vivo in una casa assieme ad altri studenti) mi sono messa a dare un occhiata ai miei libri, a quelli letti, a quelli che ho lasciato a metà (orrore!) e a quelli che non ho ancora cominciato a leggere (pigra, sempre e comunque!).

Mi è capitato tra le mani un libro bellissimo di Alessandro Baricco, “Seta”, libro che ho divorato in un pomeriggio qualche anno fa, quando una persona cara me l’ha regalato.

Tra me e Baricco (anzi tra me e il suo libro) è stato amore a prima vista.

L’ho letto subito, tutto d’un fiato, le parole così semplici e scorrevoli, così dolci e carezzevoli…e poi come si fa a non amare un libro che parla di un viaggio, e per di più nella terra che ho sempre sognato di visitare (il Giappone)?

Sfogliando le pagine e ripercorrendo pezzi di quella storia che mi aveva tanto affascinato, ho ripensato ad una frase di A. Tarkowsy sull’importanza del viaggio come metafora dell’eterna (ed incompiuta) ricerca dentro noi stessi, ricerca di ciò che siamo, del nostro significato, dello scopo ultimo (ammesso che esista) della nostra vita.
“L’uomo deve poter viaggiare” perché è camminando per le strade del mondo che impara a conoscere le strade della propria anima, i percorsi che ha dentro di se, quelli nascosti ma importantissimi, che ci rendono ciò che siamo, nel bene e nel male.

Non mi voglio addentrare in argomenti filosofici troppo impegnativi ma voglio comunque riportare questa frase molto bella che, a parer mio, sarebbe  un ottima “prefazione” (o quanto meno un introduzione più che pertinente) al libro di Baricco.

 “C’è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore.
Non credo si possa viaggiare di più nel nostro pianeta.
Così come non credo si viaggi per tornare.
L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato.
Da se stessi non si può fuggire.
Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio.
Portiamo con noi la casa della nostra anima come fa una tartaruga con la sua corazza.
In verità il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l’uomo un viaggio simbolico.
Ovunque vada è la propria anima che sta cercando.
Per questo l’uomo deve poter viaggiare”.

 A. Tarkowsky

 
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SCENT OF A WOMAN (profumo di donna)

Post n°8 pubblicato il 30 Ottobre 2005 da luna_bionda2005
Foto di luna_bionda2005

Sunday morning…C’è un sole che spacca le pietre oggi e questa è una grande novità considerando il fatto che nelle ultime settimane non ha fatto altro che piovere a dirotto.
Non avevo mai visto così tanta acqua in vita mia, intere giornate in giro con ombrello e giacchetta impermeabile, scarpe sempre zuppe, per non parlare dei vestiti poi…
Oggi invece la città ha cambiato faccia, i colori grigi e cupi sono spariti per lasciare spazio ad una miriade di tonalità. Sarebbe la giornata ideale per una gita da qualche parte…

Il problema è che come al solito non mi sono organizzata per niente ed in più  ieri sera ho fatto pure molto tardi, “colpa” di N, animale notturno, che non contento della cena, dopo cena, localino ecc…ha pure voluto noleggiare un film horror (genere di cui andiamo matti entrambi) da guardare insieme prima di andare a dormire. Ovviamente ho retto 10 minuti e poi sono crollata beata e soddisfatta tra le braccia di Morfeo per poi svegliarmi ancora,qualche ora dopo, sotto il peso dolce e caldo delle sue mani e dei suoi baci. Fare l’amore nel cuore della notte, col sonno che ancora ti intorpidisce il corpo e ti sopisce un po’ i pensieri è qualcosa di magico.

Mi sono alzata da poco, lui è appena andato via.
C’è ancora il profumo della notte in questa stanza e le lenzuola sanno di noi. E’ dolce sentire questi odori quando ci si alza, fuori è giorno e c’è il sole ma è come se in questa camera fosse ancora buio, è come se il tempo si fosse fermato a quei momenti, a quegli istanti di me e lui insieme.
Prima di andare via mi ha detto che la cosa che più gli mancherà di me, più dei miei baci, più delle mie carezze,  sarà  il mio profumo, la mia essenza. Quando gli ho domandato cosa avesse di così speciale il mio profumo (credendo stupidamente che alludesse alla boccetta di “Miracle” di Lancome che ho sul comodino) lui mi ha risposto:
“Sai di donna, ogni centimetro della tua pelle mi ricorda questa differenza sostanziale tra quello che sono io e quello che sei tu  e questo mi fa davvero impazzire”.

L’importanza degli odori è fondamentale.
N ha un odore che mi piace davvero tanto e d’altra parte non potrebbe essere altrimenti visto che stiamo insieme. Non potrei mai stare con una persona, seppur bellissima, che ha un odore che non mi piace. Penso all’aroma naturale della sua pelle ed immediatamente mi viene voglia di fare l’amore con lui.

E’ chimica. E’ qualcosa di antico, di ancestrale, qualcosa che risale alla notte dei tempi….
E’ la parte animalesca che ognuno ha dentro di se, quella parte che ci permette di riconoscere a naso le differenze fondamentali che fanno di un uomo un uomo e di una donna una donna.
Siamo bombardati da una miriade di cazzate artificiali eppure ancora ci ricordiamo di queste cose, ancora siamo capaci di sentirle. E’ scritto nel nostro dna, deve essere così.

Ok, plachiamo i bollenti spiriti e andiamo a prepararci qualcosa di buono da mangiare!!! Oggi niente surgelati e cosine precotte da fare al microonde, nossignore, è domenica ed ho voglia di qualcosa di buono e succulento, fatto in casa, come le lasagne della mamma.

Vado ai fornelli ed auguro a  tutti una buona domenica!!!

 
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ALL YOU NEED IS LOVE!

Post n°7 pubblicato il 27 Ottobre 2005 da luna_bionda2005
Foto di luna_bionda2005

Finalmente ritorno a scrivere sul mio blog!
Questi giorni di "astinenza" forzata mi sono pesati...(ero senza pc, quel "rottame" ha quasi tirato le cuoia questa settimana e poi, dopo qualche giorno di lenta agonia ha ripreso a funzionare....mah!!! Finchè dura è fortuna!!).

Il weekend alla fine è andato bene, la serata con N. è stata più tranquilla del previsto (e con mio grande gaudio perché ero a pezzi e di trascinarmi in giro per locali non ne avevo voglia).
Sabato sono stata tutto il giorno con lui, siamo andati in giro a curiosare per negozi. Sto lentamente riscoprendo il sottile piacere di trascorrere non un paio d'ore o una serata, ma un intera giornata con una persona con la quale sto bene.
Sì, con N. sto bene.... Ho quasi paura a dirlo ma è così.

In questi giorni lui è stato via per lavoro e non ci siamo visti per niente...Però che dolce trovare, ad ogni risveglio un suo messaggio, un pensiero, un saluto per me. 
Questo pomeriggio rientrerà in città e stasera ci vedremo.
Mi è mancato davvero tanto. Mi è mancata la sua presenza, il suo profumo, le sue coccole.
Non ci siamo visti per 5 giorni ma a me è sembrata un eternità. Mi sentivo così spenta, scarica, persino + stanca del solito. Inutile dare la colpa di questa apatia al tempo grigio, alla pioggia, alle giornate di studio sempre uguali...La verità è che mi mancava lui. 
Già oggi, per il semplice fatto che so di rivederlo stasera, mi sento diversa, più pimpante, più solare, più bella.

E' il miracolo dell'amore?
Forse avevano ragione i Beatles..."ALL YOU NEED IS LOVE" : tutto ciò di cui abbiamo bisogno per stare bene è l'amore.
Voglio cominciare a crederci davvero.

Nel frattempo mando un bacio a chiunque, passando di qui, mi ha lasciato un messaggio in questi giorni.
Sm@k!! ^-^

 
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FRIDAY NIGHT FEVER(seeeeeeeee)

Post n°6 pubblicato il 21 Ottobre 2005 da luna_bionda2005
Foto di luna_bionda2005

Probabilmente a quest'ora dovrei essere in bagno ad imbellettarmi a suon di creme, profumi, trucchi & Co, visto che tra un oretta N. passa a prendermi per portarmi a cena fuori.
Stasera si preannuncia scoppiettante...^-^

Il punto è che non ho voglia di mettermi in tiro anche se, da quello che ho capito, il proseguimento della serata nel post cena potrebbe essere molto MOLTO sexy.
Ho un cassetto pieno zeppo di tutti quegli "armamentari" femminili d'obbligo in certe circostanze (completini, perizoma, autoreggenti e via dicendo), solo che stasera il mio istinto avrebbe + voglia di infilarsi le mutandine di topolino, il pigiama, e restare a casa, pinza nei capelli e occhiali sul naso, a guardare un dvd.
Non dico da sola, in compagnia di N. naturalmente...Ma di movida, locali, minigonna e tacco alto e poi "noche de fuego" a casa di N....non ne ho proprio voglia!! :-(

Vabbè....bando la pigrizia, adesso mi preparo, non mi lustrerò stile "grandi occasioni" ma mi darò quanto meno una rassettata, ora come ora sembro la sorella brutta della strega di biancaneve (perchè sono stata a casa e ho studiato ancora tutto il giorno...non so quale miracolo stia accadendo ma finchè dura ne approfitto!!!!) ^-^

Un bacio a tutti i bloggers e buon weekend !!!

 
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INSONNIA (D'AMORE???)

Post n°5 pubblicato il 21 Ottobre 2005 da luna_bionda2005
Foto di luna_bionda2005

Ok....nottata senza sonno. Ho bevuto un solo caffè in tutto il giorno quindi non è la dose di caffeina che mi circola in corpo (solitamente a tassi elevati) la causa di questa momentanea (spero) scarsa voglia di dormire.
Oggi ho pure studiato bene (se studiassi ogni giorno un quarto di quello che ho studiato oggi sarei laureata da un pezzo), dovrei essere stanca e felice di essermi smazzata per una giusta causa (la laurea)...e invece?
Invece non ho sonno per niente....

Apro la finestra e prendo una boccata d'aria, aria gelida della notte, di quella che tiri su col naso e ti arriva  diritta ai polmoni come una lama ghiacciata.
Rumori di pioggia, di pioggia incessante che non smette di venire giù. Mi sento bagnata, umida, è impossibile non sentire un empatia con tutta quest'acqua che scende dal cielo e che ha accompagnato la mia lunga giornata di studio.
Improvvisamente un ricordo, come un lampo.


Sono nella mia vecchia casa (quella in cui ho vissuto fino a 4 mesi fa). Inverno. E' pomeriggio ma fuori è già buio. Piove tanto, piove a lungo, proprio come adesso. Sento il rumore delle gocce sui vetri della mia finestra. Improvvisamente due braccia forti e calde mi abbracciano da dietro e una voce calma e rassicurante, una voce che il mio cuore conosce bene, mi sussurra "Ti amo".
Momenti dolci di un passato che non voglio ne posso dimenticare. Ho dato tanto ma ho preso tanto a mia volta.

Ora è tutto è finito ma dico grazie a quell'amore, grazie a quei momenti (tanti) di felicità, di dolcezza, perchè mi hanno donato tanta gioia e mi hanno fatto imparare una lezione che, nel bene e nel male, non dimenticherò mai.
NIENTE DURA PER SEMPRE.
Lo dico con disincanto ma non con cinismo, in modo pacato ma non arrendevole. E' così. Semplicemente. Prendo atto di una verità che fino a poco tempo fa ignoravo. Faccio mio quest'insegnamento e cerco di non cadere più in vecchi errori.

Ci sono tante di quelle strade che si stendono ogni giorno davanti ai nostri occhi che non voglio minimamente pensare di ripercorrere vecchi percorsi che per di + si sono rivelati tortuosi e lunghi, difficili e complessi. Certo le mie soddisfazioni le ho avute ma so che c'è dell'altro la fuori. Altre strade, altre vie, altri viaggi.
Si dice che nella vita quando si chiude una porta si apre poi un portone...Non lo so, non so davvero se sia così, ma tutto quello di cui sono certa è che una porta aperta e poi chiusa non va MAI riaperta di nuovo.
Ho tanti dolci ricordi dentro di me e li conserverò finchè avrò vita ma non vivrò per loro. Non perderò tempo lanciando inutili sguardi su di un passato che non c'è più, ne celebrerò una felicità che mi ha abbandonato già da un pezzo.
Vivrò il presente e costruirò la mia felicità ORA, con i mezzi di cui dispongo...e non lascerò che niente e nessuno me la porti via.

 
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