Creato da pepitadellapampa il 19/07/2005

VITE TRAT..TENUTE

“ La città è fatta di torri e palazzi che ne rappresentano il potere, la gestione; ma io sento che la sua architettura più armonica e più vera nasce dalla dedizione alla giustizia. Carceri, scuole, ospedali, da focolai di devianza, di isolamento, di emarginazione, possono allora diventare i gangli vitali di questa città”. Architetto Giovanni Michelucci

 

 

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LA pseudo-PRINCIPESSA SUL...PISELLO

Post n°1848 pubblicato il 05 Agosto 2007 da pepitadellapampa

Vi racconto la storia di una "principessa"che si reca in visita di cortesia fuori porte.

Prepara le sue belle cosine e parte per questo lungo e caldo viaggio estivo.

Giunge al di là delle mura dopo ore.

Incontra la prima famiglia "Brambilla".

In realtà la prima cosa che nota è un vecchio signore che col fiatone e,  in compagnia di una dolce e puzzosa cagnolina, l'accoglie nella sua umile dimora con un sorriso alquanto sincero.

Questo fa presagire che... tutto di positivo ci sarebbe stato all'orizzonte.

Due chiacchiere, qualche domanda, fra un eh? e un ah? Ma tutto piuttosto sereno.

All'improvviso da lontano la principessa vede spuntare un cespuglio mobile... rosso e arancione.

"Oddio!" urlò la principessa!!!!

Era un deja vous della favola di cenerentola.

A fianco al predetto cespuglio, alla guida di una fiammante 126 bianca, c'era una signorina tutta sprint con un sorriso a 69 denti che per fortuna consolò la pseudo-principessa.

Il cespuglio avanzò verso di lei e con un sorriso ad un dente e mezzo iniziò a scrutarla con uno sguardo fra lo schifato e l'incazzato.

Trascorsero insieme il tempo della cena. Poi, la pseudo decise di farle vedere delle foto che custodiva gelosamente nel suo borsone da viaggio.  Erano la testimonianza di giorni felici trascorsi in terre lontane.

A un certo punto il cespuglio, guardando stupito alcune foto della principessa, esclamò: "ah, però sembri carina in queste foto!" "sembri diversa!"

Scende una nuvola sulla faccia del vecchio e della donnina che accompagnava il cespuglio, i quali in coro cercarono di rimproverarla perchè per l'ennesima volta usava quella terribile bocca senza mettere in moto il pezzettino di cervello di cui la natura l'aveva fornita.

Si sentì un coro da stadio:

"MA COSA STAI DICENDO?"

Lei, impassibile e con la sua mega faccia di cazzo, continuò a ripetere che la principessa era stata graziata da quelle foto.

Si superò la cosa con un colpetto di bacchetta magica sul  cespuglio che smise di parlare dopo aver fatto un pò di capricci perchè il suo desiderio era quello di far dormire la principessa su un groviglio di paglia.

Per fortuna, quella sera, grazie ad una puntura di tranquillante, il cespuglio si addormentò e la principessa dormì nel castello insieme al principe "arancione".

Sì lo so, di solito il principe è azzurro, ma quello che si accompagnava con la principessa aveva tutt'altro colore. Ma su questo torneremo dopo.

L'indomani, ancora una volta, la principessa volle tornare in quella casetta di campagna.

Tutto sembrava apparentemente tranquillo...

Fecero due chiacchiere, mangiarono qualcosa e organizzarono insieme alla famiglia del cespuglio un viaggio di due giorni al mare.

Si dormì ancora...

Al risveglio ognuno avanzò delle proposte... Le carrozze pronte a trasportare le valigie della pseudo erano due.

Il viaggio fu lungo e faticoso. Il cespuglio aveva anche cercato di sistemarsi meglio con le cesoie, ma i peli uscivano fuori anche dqalle dita dei piedi...

Durante il tragitto, la principessa, accompagnata dal principe arancione,  ebbe modo di udire delle frasi molto molto cattive nei suoi confronti e nei confronti delle damigelle di corte,  al punto che capii che in fondo lei "principessa" non si sentiva più perchè da qualche anno nessuno era stato più capace di renderla tale.

E già! Perchè quello che si era spacciato per principe sin dal primo giorno, in forndo era solo un servo della gleba. Nato dall'incrocio tra un vegetale privo di sentimenti e un pover uomo ricco di buoni propositi e molto molto educato.

Di conseguenza, essendo prevalente la parte vegetale della madre, spesso oerdeva ogni forma di grazia e diventava aggressivo e presuntuoso.

Più che principe andrebbe denominato "chi è senza peccato scagli la prima pietra". Perchè era una di quelle persone pronte a puntare il dito contro il mondo intero ma...quando si trattava dei propri errori si nascondeva dietro un dito deno minato "trauma".

  In quei momenti si sentiva sola e avrebbe voluto trovarsi nelle braccia del nonno al di là di quel mondo così troppo reale da sentirlo proprio.

In fondo lei non si era mai sentita parte di quei discorsi, di quelle brutte parole, di quella falsità e cattiveria di cui si era circondata.

Ripensò alla loro Africa, ai leoni, alle tigri, ai coccodrilli...Alle pioggie violente e brevi, al caldo che richiedeva un cappotto di lana.

Quello sì che era il suo di mondo.

Comunque decise di non scappare e resistere alle continue provocazioni per misurare la sua pazienza. Il nonno sarebbe stato fiero di lei che, pur in quello stato fisico e mentale, continuava a combattere contro il male.

Giunserò al mare.

Ah se erano belli quei posti!!!

Belli, ma che rievocavano lacrime amare. Lacrime che non aveva dimenticato e goccia dopo goccia scendevano ancora dentro di lei.

Arrivarono in una casa, grande, ma fatta di marzapane. Nessuno poteva osare toccare o mangiare, anche se la tentazione di addentare tutto quello zucchero era sempre forte.

Lì incontrarono i padroni di casa.

Il capofamiglia: denominato "le sa tutte!!!" Soggetto psicotico con frequenti turbe abortite furtivamente ma evidentemente provato.

Il figlio: denominato "Pazzesco!!" Visto che è la parola che ripete almeno 3000 volte al giorno inserendola in ogni sua frase, naturalmente nessuna di esse ha un senso compiuto. Tipico soggetto del posto, ansioso di dimostrare qualcosa che neanche lui sa. Alla ricerca di conferme, praticamente frustrato fino all'osso.

La nuora: denominata "santa maria goretti". Ha sempre l'aria di quella che passa il tempo a portare acqua all'inferno. Tutti le devono qualcosa e nessuno le da niente.

La sua frase più frequente (a parte le centinaia dette all'orecchio) è "ricordami che dopo devo dirti una cosa", detta chiaramente in pubblico in modo tale da creare curiosità in tutti ed evidentemente "maleducata".

La figlia: denominata "questa sono, ma me tocca apparì artro"",l'esempio tipico della donna di quel luogo. Ansiosa, complessata, frustrata, bulimica (ma non se n'è accorto nessuno )

In quella casa c'erano tre mendicanti giunti perchè invitati dal padrone.

Una nonnina di oltre 80 anni denominata "mi faccio i cazzi miei perchè mi avete rotto i cabasisi", molto discreta e annoiata.

Un tale di nome Roccosì denominato "ce l'ho solo io", che con una parte del corpo paralizzata da un ictus voleva far credere a tutti che in gioventù aveva frequentato dei night club con un orgoglio da 110 lode/110. Ma la cosa più seria è che, nonostante una ridotta produzione di ormoni, i suoi capelli necessitano di due tagli al mese, uno all'inizio e uno alla fine.

E infine un giovane straniero, di nome irripetibile, che non aveva proprio niente a che vedere con quel clan. L'unico col quale potevi portare a termine un discorso senza vederti le spalle girate o un'interruzione repentina dell'altro interlocutore che evidentemente aveva di meglio da fare.

°La serata trascorse... abbastanza in fretta e tutti si addormentarono nei talami scomodissimi che il padrone gli aveva offerto.

Si svegliarono di nuovo nell'incubo...La principessa ebbe ancora a che fare col cespuglio che non si rassegnò al fatto che la loro taglia di vestiti fosse diversa...e ancora una volta rimase sconfortata, anche perchè il figlio continuava a ripeterle che la sua pancia diventava giorno dopo giorno sempre più indecente (cuore di mamma sua).

Quando giunse la carrozza la principessa capì che era proprio l'ora di tornare nella sua oasi di serenità, anche se ormai il  pensiero era turbato da troppi brutti ricordi.

Forse un sincero abbraccio della sua gallinella annah poteva farla sentire di nuovo protetta.

Il viaggio sembrò interminabile ... e la sua serenità irragiungibile.

Capì che nessuno, al di là delle mura del suo castello,(che per fortuna aveva una latitudine immensa) l'avrebbe mai considerata una principessa, ma solo una vecchia, brutta e grassa donna comune. 

E vissero tutti tristi e depressi-con relativa esofagite da reflusso.

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PEPITO FRATELLO MIO!!!

 

TESTO ORIGINALE

DI PEPITO DELLA PAMPA 

 ZECCHINO D'ORO DEL 1973

Pepito de la Pampa
Tranquillo sta dormendo,
che cosa sta sognando
nemmeno lui lo sa.
Ma sente che una voce
Lo sveglia all'improvviso:
"Pepito stai dormendo?
La tua casa sta bruciando.
La casa nella Pampa
è già tutta un gran falò!"
Galoppa Pepito de la pampa-ppà
galoppa galoppa galoppa-ppà
galoppa Pepito nella pampa-ppà
e galò - e galò - e galoppa-ppà!
Galoppa galoppa galoppa-ppà
galoppa Pepito nella pampa-ppà
chissà quando arriverà!
Cavalca giorno e notte:
Pepito ha le ossa rotte,
finché per un momento
si vuole riposar.
Ma sente quella voce
Ancora che gli dice:
"Pepito, stai scherzando?
La tua casa sta bruciando!
Se non arrivi in tempo
Tutta quanta brucerà!"
Galoppa Pepito de la pampa-ppà
galoppa galoppa galoppa-ppà
galoppa Pepito nella pampa-ppà
e galò - e galò - e galoppa-ppà!
Galoppa galoppa galoppa-ppà
galoppa Pepito nella pampa-ppà
chissà quando arriverà!
Galoppa per sei giorni,
ma poi improvvisamente
la mano sulla fronte
si batte e dice "Ohibò!
Adesso che ci penso
che sto correndo a fare?
Ma come può bruciare
la mia casa nella Pampa,
se proprio nella pampa
io la casa non ce l'ho?"
Ritorna Pepito dalla pampa-ppà
E quando la storia racconterà
Che grande risata allora ci sarà
Nella pam - nella pam - nella pampa-ppà.
Chissà quanto tempo ancora passerà,
ma là nella pampa si riderà
e con le chitarre ancora si canterà
la storia di Pepito de la Pampa-ppà.
la storia di Pepito de la Pampa-ppà.

 

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