Creato da: senzaTe_Mi30 il 06/06/2005

Senza di Te
 
     
Dal primo giorno senza di te - Fino ad avvenuta guarigione. Grazie a chi è passato di qua, keep in touch :)

Solo l'amministratore può inviare MMS ed SMS su questo blog!


   
  
   Messaggio N° 123 04-10-2005    
  

Semplicemente

Ora che mi sento bene...eh...spengo la luce...
spero di riuscire a dimostrare...che...così va bene
ora che ci penso mi perdo in quell’attimo dove dicevo che tutto era fantastico...
mi sembra.. ieri...
e ora che è successo fa lo stesso...se non ti cerco non vuol dire che mi hai perso...
già sto sognando...ma adesso...

buona notte a te buona notte a me buona notte a chi ancora non ho incontrato...
buona notte pure a lui...lui, te dove sei...anche oggi che ti ho cercato...
buona notte a te buona notte a me buona notte a chi ancora non ho incontrato...
buona notte pure a lui...anche oggi che ti vorrei...

...semplicemente

la voglia di non ragionare ma vivere sempre disposto a rischiare e ridere...
riderne..la gioia di quest’attimo senza pensarci troppo solo gustandolo...
le stesse storie e quei percorsi che non cambiano...
quelle canzoni e le passioni che rimangono...
semplicemente non scordare... come i libri della scuola fra le dita...
la colazione ogni mattina da una vita...semplice..
come incontrarsi perdersi poi ritrovarsi amarsi lasciarsi...
poteva andare meglio può darsi...dormire senza voglia di alzarmi...
e faccio quello che mi pare...

se ci penso ora...e se ci penso adesso...
non so ancora che cosa ne sarà...
perché mi manca il fiato...
perché ti cerco ancora...non so dove che cosa ci sarà!

Semplicemente



 Commenti: 3
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 14:48

   Messaggio N° 122 04-10-2005    
  

The end

sono passati ormai 4 lunghi mesi da quel primo giorno di Senza Di Te.

La terapia ha avuto efficacia, questo blog doveva raccoglire i  miei momenti senza di te.

Ormai non ho più nulla da dirti. Ho accettato tutto. Ho superato le difficoltà, anche quella di vederti nella tua nuova vita.

Ho deciso di chiudere il blog.

Grazie a quelli che lo hanno letto, è solo una migrazione.

Da qualche parte ritonero', in una nuova veste, magari dai connotati a tinte forti degli ultimi tempi. O nella banalità di una nuova storia che nasce.



 Commenti: 1
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 14:45

   Messaggio N° 121 24-09-2005    
  

Not 4 u, for the next

Questa volta vedrai spegnerò le parole Per guardarmi attraverso i tuoi occhi Ridi pure se vuoi Ma in un angolo del cuore Ho scoperto i miei mille difetti Quante promesse ho tradito con te... Io con te... piccola vita che sai Le risposte ai perchè di una storia tutta mia Ma continui a girare il tuo film Dammi un attimo in più tutto quello che puoi La dolcezza di avere vent'anni Perché in fondo sei tu che mi coccoli e poi Ti diverti a cambiare programmi Tu che non sbagli e troppe volte m'insegni... lasciami qui... Perché nel mondo dei sogni... nei miei... apri i tuoi occhi oltre quello che sei...nei sogni Cogli fa rosa che non muore mai Questa volta vedrai mi saprò innamorare Del profumo di un'altra stagione Di una stupida idea lascia pure che sia La carezza di un'altra illusione E dolcemente scappare con te... io con te... Cambiando cuore e città Dammi un cielo più blu per non credere mai Che il respiro del vento si fermi Perché in fondo sei tu a dipingermi e poi Ti diverti a sbiadire i contorni Tu che non piangi e stringi in tasca i tuoi pugni lasciami qui... perché nel mondo dei sogni apri i tuoi occhi oltre quello che sei...nei sogni Cogli la rosa e vivrai nel mondo dei sogni Dammi un attimo in più tutto quello che hai E se dici davvero di amarmi... E se dici davvero di amarmi Respirandomi tu... Prima o poi capirai che ho bisogno, ho bisogno di te Di te che sei bella e sorridendo mi svegli E dici di si... perché nel mondo dei sogni apri i tuoi occhi oltre quello che sei...nei sogni Cogli la rosa che non muore mai...



 Commenti: 2
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 03:52

   Messaggio N° 120 22-09-2005    
  

Sinus Art

Beh forse potevo andare al cine ieri, ma non ho avuto tanta voglia.

Ci sono rimasto male, non ho voglia di conoscere nessuno dei tuoi nuovi amici. Anche se devo accettarlo. Ma per ora preferisco evitare. Spero di non vedere + la tua macchina sotto casa mia.

Ho cominciato il corso di fotografia. Il tizio non è affatto simpatico. E' piuttosto incoerente. Il bianco è brutto,meglio le ombre che danno 3D. Le ombre nere sono brutte meglio la luce. Insomma una contraddizione vivente. W le mie foto in controluce. E' esattamente quello che voglio far vedere, e poi W il digitale.

A pranzo mi ha chiamato U. dall'ufficio. Ho scoperto e spero che non sia tutta roba sua la fabbrica + rivendita + attracco. Dovremmo vederci a cena uno di questi giorni. Ho insistito x F.

All'uscita del corso ho nostalgia di farmi un giro e vado a PV. Forse arrivo tardi ma non ho voglia di mischiarmi nei trittici. Ho schifo ad utilizzare cose già bagnate da altri. E poi voglio l'esclusiva. Non sempre ho voglia di triangolazioni, specie x strada.

Mi richiama U. x dirmi che F. non ci sarà. Mi arrendo e in chat non mi dà nemmeno spiegazioni. In compenso B. ogni tanto torna a farsi rivedere. Sono sempre glaciale. E' quello che si merita. So benissimo che se ci rivediamo diventa sempre peggio e allora non gli dico niente nemmeno della cena.

Mi stiro tutti i panni che avevo da stirare. Devo solo fare pulizie e poi sono a posto il week end.

Chissà se arriva M. MGE mi ha mandato un MMS con le ultime foto ed eventualmente sabato ci sono anche loro.

So che ti rivedo sto week end. Devo essere forte. Non devo fare danni.

Mi cerco i voli x Madrid. Aspetto che arrivi J. x halloween.

Sono stato su da R. E' da un po' che mi chiedeva di andarlo a trovare. C'è in vista una nuova promozione. Speroche mi tiri su prima o poi. Mi ha raccontato il suo periodo buio, i miei consigli hanno avuto effetto. Ora sta meglio. Dopo xanax e terapia gli attacchi di panico sono spariti. Spero di prendere questa buona abitudine. Ho altre mire!

Forse mi son preso una sinusite...



 Commenti: 0
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 13:53

   Messaggio N° 119 21-09-2005    
  

Reality

lunedì 19 settembre

Progetto di andare in ufficio in auto. Mi sto lavando i denti quando suona il campanello. Non ci sono abituato, guardo dallo spioncino e sei tu. Apro e torno in bagno. Continuo a lavarmi i denti. Respingo il puzzo di fumo che porti addosso. Nonvoglio ascoltare i tuoi commenti. Porti addosso degli stracci. Pantaloni mimenti senza anfibi. Un orrore. Giacca a vento di 3 taglie + grande. Magliettina nera aderente completamente fuori luogo.

Guardi le lenzuola disfatte e ti chiedi come mai. Ti dico che per mezz'ora prima avresti incontrato B. In realtà ho dormito da solo x fortuna. Porto ancora in gola i segni e il dolore delle dita e delle sue unghie che ho spinto giù avidamente senza aver nemmeno il riflesso di vomitare. Potere dell'eccitazione. Esercizi della glottide.

Sono in ritardo, ti accompagno al cancello in macchina. Forse ci sono delle sigarette di B. ma è un bluff. Ti bacio mentre scendi. Grazie x la commissione in posta.

Sono felice e accetto. Saluto B. Risponde inequivocabilmente mettendo l'accento sull'amicizia. Lascio perdere e ignoro. A lungo. Spero.

Mi prende male quando nel pomeriggio mi dici che sei ancora opite chissà dove. Rimuovo, cancello.

Quando esco dall'ufficio l'aria è carica della pioggia del week end e dell'autunno che avanza.

Passo a prendere i vestiti in lavanderia. Faccio un po' di spesa. Bistecca, patate e vinello. Mi prendo pure i dolcetti. Mentre esco c'è Salvo del GF. Dio mio.

A casa mi apparecchio tutto x me. Mi voglio bene, poi mi metto a letto a vedere le DH. Un salto x salutare in chat e vado a letto prestissimo.

martedì 20 settembre

Sono andato a letto prestissimo e alle 5 non so se x depre o x sazietà ho già gli occhi aperti. Tiro fino alle 6.30 e poi con calma mi sbarbo e vadoa prendere il bus.

Ho lasciato il cell acceso, E. mi ha chiamato dal concerto. Mi ha lasciato Quello che di Meg in segreteria. Rido quando la sento cantare. Schale...

Continui a chiamarmi. W l'ipocondria, le tue analisi e le tue visite ormai mi interessano poco. Sei la giraffa di Madagascar.

Nessuna novità nella mia vita. Dopo lezione mi chiama U. x propormi la cena. Ho paura che non abbia capito che accetto solo xché spero che ci sia F. Non so cosa si aspetta. Spero niente.

A P. il giro è finito. Divieti di accesso. Gente anomala.

Pochi messaggi in chat. Mi sfaccio quasi mezzo chilo di pasta tra una pantomima di reality e i miei adorati nuovi W&G.

Fase down.



 Commenti: 0
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 14:50

   Messaggio N° 118 20-09-2005    
  

Melman

domenica 18 settembre

piove quando mi sveglio.L'acqua lungo la grondaia. Mi faccio da mangiare, ingoio spiccioli di buona domenica. Rabbrividisco.

Mi chiami xché vorresti passare e rimanere fino a lunedì mattina, ti dico che sono impegnato. Chiamo B. ho giusto il tempo di farmi la doccia e vestirmi. Sta arrivando.

Scendo andiamo al cine. Arriviamo un attimo dopo l'inizio dello spettacolo, faccio i biglietti al self service e per ingannare il tempo per la proiezione successiva, abbiamo 40 min da spendere al bar. Andiamo di Negroni. Se ci verrà fame possiamo sempre andare a cena.

Prima di entrare in sala ci prendiamo i nachos col formaggio. Il film non l'ho deciso io, ma sono contento che abbia scelto un cartone animato. Mi fa tenerezza sapere che ha questi gusti.

Ridiamo molto, il film è divertente. La giraffa ipocondriaca mi sembri te. Il leone io. Vedo bistecche ovunque.

All'uscita del film decidiamo di andare a cena. Parliamo di cucina etnica, di un suo appuntamento in settimana al japo. Optiamo x un cinese, poi mi ricordo che il centro commerciale è aperto e faccio il figo. Andiamo al kaiten. Ha cambiato gestione. Rimane colpito. E' entusiasta del fatto che puo' mangiare tutto. Gli piaceil sushi e lo divora. Mi racconta della sua esperienza col wasabi. Io mi sazio solo a guardarlo.

Dopo cena, puntatina a casa. Evito di chiamarti. Non voglio interruzioni. Abbassiamo le tende da sole, sala in penombra e musica dei Marlene. Guarda le riviste sul tavolo da pranzo, l'abbraccio da dietro. Sospira e stringo forte. Cerca la mia bocca.

Siamo occhi negli occhi e me lo guardo e riammiro. All'improvviso mi spiazza e mi sorprende. Mi chiede cosa penso quando e cosa voglio. Non rispondo, mi tradisce il battito del cuore, lo sente distintamente, mi tocca il petto, mi batte forte. Più di ogni parola. Mi sussurra che vuole andare di là su letto. Lo porto x mano, si spoglia. Mi spoglio. Ha voglia di star rilassato accanto a me. Solite carezze, soliti abbracci, splendidi baci. Prendo la situazione in pugno. Sono deciso e convinto. Ho il bicipite in fiamme, da manuale non mollo il ritmo. Eseguo le giuste pressioni e gli ordino di rilassarsi. Quando mi dice che ci siamo non posso credere al calore che micola sulla mano, non so quando fermarmi e continuo aspettando che cessino i sussulti. Lo bacio, sorrido. Entro nella rosa degli unici fab 5. E' capitolato. Inizia l'affinità. Forse ci lasciamo travolgere dalle sensazioni di una domenica passata assieme, dalle cose belle che abbiamo fatto, dall'entusiasmo. Vuole dirmi qualcosa, un commento, un'osservazione. Mi chiede se la voglio sapere. Dico di no. In bene o in male preferisco non sapere e che rimanga tutto così. Me lo coccolo un po', lo adatto al mio corpo come un lego, il mio giocattolo. Vuole vedermi x bene, mi alzo e gli rovescio sull'addome glabro.

Non facciamo tardi, io aspetto te. Ci lasciamo al solito cancello. Ti chiamo e piove addosso una pioggia fredda. Ti stai organizzando, sei altrove, non verrai. Chissà con chi. Chissà da chi. Devo accettarlo. Stilnox e vado a nanna x non pensarci +.



 Commenti: 0
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 17:38

   Messaggio N° 117 20-09-2005    
  

Seta

sabato 17 settembre

Mi sveglio che è già ora di pranzo. Mi faccio un po' di pasta in bianco, ho preso troppi chili e mangio troppa cioccolata. Sono ancora brillo, tv e pc. Poca voglia, poca concretezza. Mi guardo l'MTVday e mi risveglio proprio mentre Fede canta e Santi suona. Me li guardo e mi coccolo un po' per i volti familiari. Esco a fare un attimo di spesa, voglio tagliarmi i capelli, ma la tizia non mi accetta. Compro qualche cavolata e vado dalla concorrenza. Pago di + ma almeno oggi esco con i capelli in ordine.

Dopo il taglio faccio un giro all'E. Mi regalo 2 cd dei Marlene, i primi che hanno fatto. Mi ricordano E. ai tempi d'oro dell'uni. I concerti. Il cineforum. Jack Frusciante. I primi piercing. Le pogate.

Mi commuovo nuotando nell'aria, esiziale come una vile ape regina.

In TV nel frattempo suonano i sub. Ballo in camera e non resisto. Poi tocca anche a Giuliano e soci. Invariabile. Aspetto la fine della festa e mi vesto + pesante del solito. jeans e camicia, come quando fuori piove.

Il Co. è vuoto come non lo avevo mai visto di sabato sera. Sono tutti al R. a VR. Prima o poi si riempirà. Mi fermo a parlare con U. e la solita compagnia. Mi coccolano. U. vuole il mio numero per un'eventuale cena. Magari c'è anche F. Speriamo bene.

Conosco P. Viene dalla sardegna. Dice di avermi già visto ma io non mi ricordo assolutamente. Quando pero' affondo il colpo mi accorgo della ritrosia. Non puo' mi dice. Lascio perdere e cambio obiettivo. Cazzi suoi. Saluto L. e P.

Vedo entrare una vecchia conoscenza. Quando cercavo casa a MI ricordo che mi aveva chiesto il numero x un appartamento libero. Non si fece + sentire. Nè x la casa né x altro. Stenta a riconoscermi. Riesco ad agganciare ancora e a tracinarlo nel privè in alto. Stessa location della prima volta.  Luce arancione dall'esterno. La pioggia che continua a cadere. Poca soddisfazione e la sensazione tremenda che abbia finto. Ci vuole uno che finge per scoprirne un altro. Sono troppo poco lucido x rendermi conto. Ci rivestiamo e scendo. Lascio che cali il tasso alcolemico. Non voglio rischiare. Il locale è quasi vuoto.

Ho voglia di dormire, giro veloce mattutino, mezzo stilnox e schianto. Nessuna allucinazione.



 Commenti: 0
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 15:53

   Messaggio N° 116 20-09-2005    
  

Sliding doors

venerdì 16 settembre

Solito tempo di merda del week end.

Mentre aspetto l'autobus  x S.D. che non arriva, decido di andare in metro. Sono di fretta ma tutte le occhiate maliziose vanno a segno. Ad un certo punto devo decidere e decido. Nel giro di una fermata il contatto è già stabilito. Sento la sostanza ingrossarsi e impossessarsi del mio desiderio. Mi fa cenno di uscire, lo seguo e mi dà il numero di telefono. Italiano stentato.

Scappo dal B. a fare l'intervento. Sistemo le opzioni security per permettere l'esecuzioni di script e cookies dal server con la BD e tutto dunziona, ricavandone grande plauso. Stacco la nuova nota e incasso assegno. Mi chiede il preventivo marketing.

Quando esco chiamo il numero di M. Mi costringe a vederci alle 20 a P.R. Mi reco all'appuntamento in metro, ho la Venere avvolgente, faccio danni continui.

Aspetto un po' davanti al Mac mi chiama x dirmi che arriva. Mi trascina x i viali fino ai giardini. Ho caldo, sono in giacca, ho già allertato A. Non mi fido tanto. Ci inoltriamo nel parco alla ricerca di un cespuglio, chiamo S. e capisco che x il momento salta. Non ho voglia di mettere su un castello di movimenti. Lascio che sia il caso a farci incontrare di nuovo. Magari al T.

Si infratta nel cespuglio, chiudo la chiamata mi guardo intorno ed entro come su un ring. Siamo accucciati uno davanti all'altro, mi assicuro che non ci veda nessuno e vorrei già passare all'azione quando mi chiede dei soldi. Vorrei smadonnare x la sudata e la sfacchinata, dovevo aspettarmelo e ormai non darò + nulla x certo. Devo solo cercarmi un varco x uscire, studio la situazione, mi blocca l'uscita. Mi sollevo tra gli arbusti, mi si aggancia alla gamba x non farmi andare via. Forse si pente, ma sono inamovibile. Mi avvio per il vialetto, accelero, mi volto. Arrivo sulla strada ma ho troppo caldo. Aspetto il bus e poi mi ributto in metro. Mi guardo intorno x vedere cosa offre il caso, ma sbaglio solo momento, xché alla seconda fermata sale il piazzatore di buste. Mi fa cenno di scendere. Ci salutiamo, palpatina e contrattazione. Al massimo un pacchetto di sigarette. Mi invita a S.D. ma il bar è chiuso. Preparo la banconota da 5 euro, non si sa mai. Mi fa entrare nello sgabuzzino. Gli accordi erano do ut des ma io in cambio voglio divertirmi. Quando si rifiutato di appagarmi gli richiedo indietro i soldi. Me li rende. Ci rimane male. Si ribaltano i ruoli. Ha volgia ma ha anche orgoglio. Non voglio creare precedenti, dico di uscire. Saluto e vado via. Non fa x me la mercificazione e x stasera ho già avuto troppo.

Vado a casa, mi cambio e sono pronto x rimettermi in pista. Ho dato appuntamento a B. x un cinemaa domenica pomeriggio. Ha accettato.

Al Co. non ci sei, ti cerco, oggi sarei pronto. Mi prendo da bere ma fino al secondo drink non succede nulla, quando rivedo F. Era dal T. che non mi ricapitava, ci pensavo anche a RM. Continua a sorridermi e a fare le facce. Mi avvicino e ci stiamo bene a scherzarci. Ci sediamo e partono i primi contatti, gli sfioramenti. Il bacio. L'orrore. Non ho mai provato una sensazione più vomitevole di quella. Lingua felpata, ruvida un pezzo di feltro. Vado in paranoia e vorrei piangere. Piangere sulla ciccia, sulle tette col piercing, sulla panza e la mancanza di sostanza. Non reagisce, non vuole. Mi racconta del lavoro ma ho l'interesse che rasenta il ribrezzo. Per fortuna vanno via. Non c'è nemmeno E. o U. x farmi consolare un po', ho voglia di abbracci. Vado a casa brillo come al solito. Mi metto a letto e... bona!



 Commenti: 0
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 15:24

   Messaggio N° 115 19-09-2005    
  

Marlene

Pelle: è la tua proprio quella che mi manca
in certi momenti e in questo, momento
è la tua pelle ciò che sento, nuotando nell'aria.
Odori dell'amore nella mente dolente,tremante,ardente,
il cuore domanda cos'è che manca
perché si sente male,molto male,
amando,amando amandoti ancora.
Nel letto aspetto ogni giorno un pezzo di te
un grammo di gioia del tuo sorriso
e non mi basta nuotare nell'aria per immaginarti:
se tu sapessi che pena.
Intanto l'aria intorno è più nebbia che altro
l'aria è più nebbia che altro.
E' certo un brivido averti qui con me
in volo libero sugli anni andati ormai
e non è facile dovresti credermi
sentirti qui con me perché tu non ci sei
mi piacerebbe sai sentirti piangere
anche una lacrima per pochi attimi
mi piacerebbe sai sentirti piangere
anche una lacrima per pochi attimi.



 Commenti: 0
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 18:14

   Messaggio N° 114 16-09-2005    
  

Repulisti

giovedì 15 settembre

sto toccando il fondo del c/c. E' arrivato l'addebito della carta di credito e sebbene non fosse un importo così alto, devo aver sbagliato qualcosa nella gestione... Ah ecco cos'era. Manca un assegno. Maledizione.

Sistemo le ultime cose al B. e ne approfitto x pompare la nota. Ho bisogno di rimpolpare le mie tascocce. E sono stufo che pensi che lavoro gratis. Sono salato. Se non gli va bene chiami qualcun altro. Ci metto 2 secondi a fargli UNDO.

Verso le 12 mi chiama A. Non so chi sia. Non mi ricordo, devo avergli distrattamente allungato il mio num in qualche messaggio. Ho una vaga idea. Ma non sono entusiasta del test vocale. Ci diamo appuntamento alle 20 a maciacchini.

Dopo una bella giornata lavorativa ricca di successi esco x andare al C. a consegnare le relazioni dei corsi. Ho detto a R. di aver contattato A. Non l'ha presa bene. Mi ha fatto troppi giochettini diabolici con cui sono riuscito solo a peggiorare la situazione abboccando.

In metro cadorna incrocio uno sguardo sibillino ma sonocosì poco convinto che non do il meglio di me e mi limito più che posso. Condizioni poco favorevoli.

Deve essere la mia giornata fortunata. Riscuoto l'assegno che avrei voluto + voluminoso.

Raggiungo la metro e nel fresco dell'aria condizionata noto un viso piacevole e attacco. Si libera il posto accanto, contatto di ginocchio, gomito sul fianco. Ha un maglione sulle gambe con la manica a separare le nostre cosce. Lo libera e il contatto è totale. Faccio pressione e sfioro le costole. Non si disturba e continuo indomito. Si risistema il maglione e si sfiora. Lo rifà e si tocca con decisione. Mi piazzo la valigetta sulle gambe a fare da barriera. Introduco furtivamente la mano sulle sue gambe, celata dal maglione. Siamo in prima linea, gli sguardi addosso. Prendo a massaggiarlo, vorrei districarlo ma non posso. Ne sento la consistenza e vorrei assaporarla. Immagino la circoincisione e il suo colore scuro. Ha gli occhi dritti davanti a se, fiero, le braccia sode, la cicatrice sotto lo zigomo. Preme i suo gomiti sul maglione  a contatto spinto sulla mia mano nascosta. Nons o se vuole che vada avanti, non so se vuole che smetta, non so se vuole dirmi di fare attenzione. Sono quasi arrivato, con un gesto unico sposto la valigetta e mi libero. Non mi ha mai guardato.

Arrivo in maciacchini, A. mi dà appuntamento sotto casa sua. Dal semaforo opposto mi sembra ok ma poi quando mi avvicino noto tanta somiglianza con G.

Andiamo al messicano lì vicino. Non volevo spendere, ma non posso tirarmi indietro. Ho la camicia madida di sudore, pezzata. Prendo un margarita al cocco, dei tacos e dei nachos. Comincia a parlarmi delle sue vacanze in Brasile con due amiche suocere che inizio subito ad odiare. Mi sembra la plati senza parrucca. Dice di sentirsi maschio in tutto e per tutto. Vorrei morire, vorrei scappare. Sono stanco. Paghiamo e sotto il portone di casa sua, mentre sta x entrare dico che vado via. L'ho scampata bella ma non me la sentivo proprio.

Mi ha chiamato R. Richiamo io. Odio i livornesi. Odio i loro modi di dire. Odio la gente che registra e interpreta a proprio modo le frasi dette. Odio essere frainteso. Odio non essere compreso. Sono lì senza voce. Sono lì davanti ad un tribunale che non ho chiesto. Ma che ci faccio, dovrei buttare giù. Al diavolo il week end insieme. No paranoici ho scritto sul profilo. La gente dovrebbe imparare a vivere invece che a chattare. Mi innervosisco x il tempo che sto perdendo, x la stanchezza e x il credito che va giù. Sono fermo e brusco. Dico buonanotte. E lo mando al diavolo.

Faccio un giro a P. Credo che lascero' perdere.

R. si scusa, ma nulla sarà come prima. Non mi interessano i rapporti difficili.

A casa parlotticchio con E. Sta facendo la tesi. Conferma l'intenzione di vederci. Sono un po' confuso. Devo fare un po' di repulisti.



 Commenti: 0
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 11:54

   Messaggio N° 113 16-09-2005    
  

BOXE

lunedì 12 settembre

al via la vendita dei biglietti x i DM unica data italiana a MI a febbraio. Ticket1 è down come sempre. Quando riesco a connettermi non hanno + biglietti. E. sgancia le sue conoscenze. Dopo pranzo ci comunica che ce li abbiamo. Per fortuna!

Passo la serata in casa. Il lunedì era dedicato a B. ma qualcoa si è inceppato. E lascio correre. Ignoro i suoi messaggi in chat. Poi non posso fare a meno di cogliere la provocazione.

Mi chiede di vederci la sera dopo. X cosa? x vedere le foto? ma se aveva detto che non sapeva se ci sarebbe stato dell'altro...??

Mah. Accetto in modo lapidario. Ho anche lezione quella sera.

Finalmente hai deciso che farai le analisi. Sono quasi in ansia x te e vorrei essere lì a coccolarti prima di addormentarti.

Mi manchi.

martedì 13 settembre

Con scarsissima voglia vado a lezione. Per fortuna so già di cosa parlare. Chiamo P. è giù x una multa. Mi piace la sua voce e il suo tono. Mi spiace che ci siano 600 km di distanza.

Quando esco perdo tempo x arrivare a casa e infatti quando arrivo sono ancora vestito e mi faccio vedere così da B. che ha da ridire sulla mia splendida cravatta color sushi al salmone.

Mi spoglio e offro a bere. Beviamo la birra e non mi azzardo. Sto alla larga e non capisco i suoi intenti. Lascio che faccia la prima mossa e mi trascini in camera da letto.

Ci abbracciamo e ci baciamo cme al solito, ma stavolta conduco io. Sono ribelle. Divento aggressivo con un nuovo sguardo da menefreghista e da sfruttatore. Ci usiamo, lascio che mi accarezzi e si prenda cura di me. Egoisticamente lancio fin sul petto e il braccio. Non aspetto e abbandono i tentativi di capire i suoi ritmi e i suoi tempi. Vorrei qualcosa di + ma non c'è assolutamente intesa. E mi racconta. E chi le vuol sentire!?!?

Mi accuccio come un koala sulla sua schiena liscia, la faccia sul suo collo le braccia incorciate sotto il suo peso.Così aderenti passano minuti in cui comincio a sognare e mi riscuoto solo quando sposta il braccio.

Ci mettiamo di lato, le labbra vicine, pizzo contro pizzo. Sento il suo respiro entrare e uscire dalle nostre bocche socchiuse. E' caldo e morbido. Vado via di nuovo.

Sarà mica troppo soporifero?

Cerco di indagare. Dice che probabilmente non si innamorerà mai di me. Gli chiedo di non farlo che non voglio le sue catene e voglio solo essere me stesso. E poi io voglio tutto. Sesso e tempo. E non qualcuno che abbia la testa altrove. Mino la sua sicurezza e sai che sono abile. Ingigantisco i limiti della sua storia.

Ho uno sguardo nuovo stasera, se ne accorge. Sono felice e rilassato come il pugile che scampa il pericolo dopo il lancio della spugna.

mercoledì 14 settembre

rimango a casa ad aspettare la consegna del longherone. dopo un'ora di ritardo mi arrendo. Buca anche stavolta. Mantengo la calma. Mi incazzo lo stesso e diserto anche la riunione condominiale.

Me ne sto in casa a stirare qualche camicia e a vedermi H.P. Mi faccio da solo i complimenti quando mi accorgo di aver finito tutti i panni.

lascio il mio numero in giro, lascio il mio contatto su msn. Chissà cosa ne usicrà fuori.



 Commenti: 0
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 11:01

   Messaggio N° 112 16-09-2005    
  

Giada

domenica 11 settembre

quando apro gli occhi sento forte il bisogno di andare al bagno, la sveglia non è ancora suonata. Innaffio tutto e aspetto di risvegliarmi completamente. M. non dorme, è quasi mezzogiorno, colazione saltata, fuori la luce annuncia un'altra giornata mitica.

Decidiamo di fare un salto x la benedizione, ma la J. non c'è è in teelconferenza.

Arriva C. e finalmente ci congediamo definitvamente. M. non ne puo' più. Continuerà x tutto il giorno a lamentarsi dell'insistenza.

Chiamo P. dice che ha ricevuto in ritardo i miei SMS. Mi invita x pranzo  o x un caffé. Propone di andare da G. al cinese. M. e G. boicottano, se la tirano, si coalizzano, ma alla fine mi vogliono bene e mi assecondano.

Arriviamo un po' in anticipo davanti al ristorante, quando arriva P. non me ne accorgo, stavo solo guradando quel fusto che chiudeva la moto e... quando si gira mi sorride.

G. è piacevolissima, sa tutto a memoria, si ricorda di tutti e di chiunque. P. mi accarezza, G. fa le facce. Riparte con la teiera. Rido. Avrei voglia di baciare P. a lungo, invece mi accontento di rubarne solo uno giù nel bagno.

Quando usciamo G. ci regala gli uccelletti con le ali e la coda mobile, che faranno compagnia al tuo pescetto sul micro-onde.

Facciamo un giro lungo i Fori. P. mi saluta. Ci abbracciamo e spero di rivederci presto.

M. e G. mi portano a vedere le rovine. Il Mamertino con la sua storia angusta, i resti vari. Mi piace questo angolo di mondo e di storia. Non ci ero mai passato attraverso!

Dal colosseo prediamo la metro e passiamo a prendere le valigie. Ci facciamo un gelatino e prendiamo gli arancini x la cena sul treno.

In stazione mi giro intorno x vedere se c'è B. Mentre sono sotto la scaletta con G. lo vedo avanzare con la sua maglia verde, il pizzo e la faccia scura. Lo accompagna un armadio che potrebbe contenerlo. Come al solito mi guarda e stenta a riconoscermi e a salutarmi.

Saluto G. Il treno parte. M. dorme. Ancora i segni dello yogurt e della nutella sul viso. B. dice che potremmo vederci tra la 8 e la 9, manco fossimo a NY.

Comincia un viaggio strano, fatto di racconti. La luce che emano dai miei racconti, la recensione della città e di Botero. I miei viaggi. Il suo w.e. inaspettato. E' cotto ormai. Riesco a farglielo confessare. Avverto la sua totale confusione. Io cambio atteggiamento. Si spinge e si ritira come una marea. Ci facciamo le foto con l'autoscatto, a volte sembra esserci sintonia, a volte mi fa capire che non ce ne sarà mai.

Dividiamo un arancino, si chiacchiera anche con M. Ma quando esagero e si scompone, mi accorgo di aver passato il segno.

Mi irrigidisco e torno al mio posto. Per oggi già danni.

Torniamo a casa e mi sento un bisturi da crioterapia. Cerco di eliminare ogni emozione. Ho lasciato la macchina fotografica nello zaino di M. Spero di rivedere presto le mie foto.



 Commenti: 0
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 10:16

   Messaggio N° 111 13-09-2005    
  

Abu Grahib

sabato 10 settembre

Quando suona la sveglia mi sento riposato e pronto alle mie vacanze romane. Dalla tenda trapela una raggio di sole, scosto la tenda e mi assale unfiume di luce calda e avvolgente. M. si stiracchia. Mi butto sotto la doccia e cerco di scendere in fretta x la colazione entro le 10.

Siamo un po' sfatti ma va bene. Al buffet è quasi finito tutto. Splendide le solite posate d'argento. L'acqua fresca, il succo denso, la disnvoltura con cui chiedo il cappuccino e come mi muovo tra i tavoli con il giornale in mano. Mi fa sentire  a casa questo posto, in qualunque parte del mondo. I colori audaci, i grigi, i bordeaux, i gialli, i dittici e trittici.

Mi chiama G., sta arrivando. Gli ordino un caffè e parte  a raccontare con la storia della teiera indiana. Mi diverte.

Ci buttiamo fuori per le vie di RM, direzione Musei Vaticani. Fila chilometrica, tra M. e G. c'è un bel feeling. Mi prendo il lusso anche di allontanarmi e vederli parlare. Attrazione generazionale. Facciamo gli indiani e ci infiliamo nella coda all'ultima curva.

Sono contento di questa escursione, G. mi porta in libreria a cercare il busto di A. Ma non lo troviamo. Paghiamo il biglietto, caccia fuori la guida dei musei e via ad evitare i flussi. Mi piacciono le sue descrizioni, le sue storie, la mia ignoranza. Sti due insieme sanno troppe cose.

Ci perdiamo a riconoscere i marmi greci, i busti, le opere famose. A. e A. le iscrizioni greche, le carte geografiche. Il top è nelle stanze di Raffaello e poi la Cappella Sistina. Scatto delle foto col telefono anche se non si potrebbe. Quasi un nuovo indizio x te. Ci cacciano via di corsa attraverso le sale del museo di arte moderna. Ci ritroviamo a scendere la scalinata tra le guardie svizzere.

La piazza non è piena, è pomeriggio inoltrato, approfittiamo per visitare le tombe. Un passaggio veloce da K. e poi in basilica.

Abbiamo fame, siamo affamati, ci buttiamo in metro e andiamo da P&P. Proviamo anche le farfalle pere e balsamico, che prima o poi riprovero' a casa.

Scopro un negozio di arredo etnico interminabile che si snoda per i cunicoli del sottosuolo. Mi affascinanoi materiali e i colori intensi, spero di trovare la lampada ma la caccia non va a buon fine. Molto piacevole l'accompagnamento della ragazza. Etnica anche lei.

Torniamo in albergo, ci spogliamo e ci stendiamo un attimo. Mi imbarazzo a lasciar da soli G. e M. mentre sono in bagno. Ma non so se succede qualcosa di là o meno. Ma sì, chi se ne frega.

Per paura di far tardi insisto per uscire e andare a palazzo Venezia. Entriamo e sono già emozionato a vedere il cavaliere a sul cavallo all'ingresso, anticipazione delle rotondità e della mano grassoccia ai piedi delle scale.

La sala si spalanca subito su una carrellata di colori intensi tra cui risalta la vivacità e il dinamismo del trittico.

Mi lascio affascinare dalla sensuale coppia sulla spiaggia, il pelo sul petto ampio di lui, gli sguardi annoiati della fase postorgasmica.

Sento i commenti inorriditi dei ritratti di Abu Grahib. Tutta le ferocità dei morsi e del sangue, dell'urina e delle percosse, delle derisioni e degli abusi sessuali, su quei corpi grossi e tozzi, poco iraqueni ma molto erotici. Non faccio a meno di pensare che è arte erotica per me abituato a vedere scene di violenza e di corpi mascolini denudati e abusati. Farebbero il loro effetto mimetico sulle pareti army del Co.

Un intervallo di colori e sollievo con le nature morte e le sue arance e strumenti tondeggianti. Il vaso di fiori, per finire su un cristo insanguinato e altre torture, i ritratti dei Montefeltro e i seminaristi annoiati. La coppia al picnic e dolce e melanconica con sguardo lontano e innamorato ognuno di chissà chi. Messi vicini per caso.

Alzo la testa sui soffitti dipinti e i lampadari impegnativi e non posso fare a meno di avere un brivido quando penso che lì inquelle stanze, lui ha preso quelle decisioni. Loro hanno tremato alla luce di quelle lampade, lui ha percorso con lo sguardo quegli affreschi cercando ispirazione. Si sarà disperato e ispirato percorrendo i metri della sala che lo dividevano dal balcone, prima di quei giorni. Quei giorni.

Un percorso fatiscente guida alla seconda esposizione di foto dipinte cinesi. Fotogrammi tratti dall'Ultimo Imperatore, il bambino che fatica a salire sul trono, i volti accesi di luce pallida, il perfezionismo dei contorni nitidi, i rilievi degli stucchi. Mi piace e l'apprezzo, G. critica, cerco le sbavature e i difetti e ci sono. E' opera umana e trasfette realtà. Stupefacente.

Ci affacciamo un attimo sulla terrazza, mentre M. e C. parlano. Decidiamo di separarci, torno al J. con G. e loro vanno in convento dalla zia.

G. mi porta in giro, passiamo dalla profumeria, poi a vedere il busto di A. in P. di P. il num. 40 ha il portone fatiscente. Un salto al Pantheon e poi a vedere S. Maria sopra Minerva con i suoi ospiti illustri. Mi spiega il trucco di S. Ignazio, prenoto da S. per le 22 e torniamo al J.

Entriamo in camera, G. vuole lavarmi la schiena, mi insapona e nonmi sento a disagio. So solo che vorrei che passasse in fretta questo momento. Sento scarsa l'attrazione. Ci risciacquiamo e ci asciughiamo con la stessa spugna bianca. A letto si gioca, cerco di accelerare i tempi, guido G. alla rovina e invece dichiaro il mio fallimento. Voglio il massaggio, mi lavo ancora, mi cosparge di olio satinante e mi massaggia la schiena. Poi mi volta e mi appoggia la testa sul suo grembo e prende a massaggiarmi il viso.

Sento che sto x addormentarmi, mi sdraio sul suo petto e passano minuti interminabili. In cui mi addormento.

Quando decido che è quasi ora di uscire, vado a lavarmi, sento trafficare dietro la porta. Sono tornati M. e C. Svelo il trucco dell'appuntamento con mezz'ora di anticipo, ma almeno prendiamo l'autobus e arriviamo al ristorante in tempo.

La piazzetta a quinte è sgombra da auto, la serata piacevole. Antipasti a gogo, mi faccio fuori il mio filettino al pepe verde afrodisiaco e non aspetto altro che i frutti di bosco col gelato e i dolcetti alla ricotta.

Il caffè lo prendiamo a S. Eustachio, si ventila l'ipotesi che M. vada a letto, G. invece ha con sé la borsa dopo che ho preferito che non rimanesse a dormire con me.

Prendiamo un taxi, andro' al V. da solo. Nessuna news da P. Solo R. che chiama e dice che è a MI in pizzeria.

Non si trova un taxi nemmeno a corromperlo. In p.zza Venezia chiamo il radio taxi e do appuntamento sotto al balcone. Traffico congestionato x l achiusura dei Fori. Mi faccio lasciare al V., G. prosegue, passo la mia quota e ci salutiamo.

Mi sarei aspettato la fila x entrare, invece c'erano solo automobilisti incazzati x la maratona. Solo due piste, bella musica, bella gente.

Mi prendo da bere un L.I. annacquato e stucchevole, girello, vedo gente di MI. Scopro l'angolo bear e il bar con i drink + strong. Mi servo. In coda davanti a me c'è A. di AdMDF. Lo riconosco dalla voce. Non mi sarei mai aspettato di trovarlo qui. Parliamo un po', mi guarda, abbiamo le stesse origini ma l'accento quello no. Era meglio con qualche chiletto in più.

Faccio un po' di conoscenze in giro e addiritttura ribecco F. che era al B. con V. qualche domenica fa.

Al terzo drink mi scappa di andare in bagno. Mentre faccio la fila conosco L. Ce ne rimaniamo a parlare attaccati all'albero per un po'. Mi dice che viene spesso a MI e che ci rivedremo a fine mese. Lascio numero, chiamo un taxi ed esco.

Il tassista sarà 2 metri x 120. Mi guarda dallo specchietto e faccio l'occhietto. Prende a ridere e  a parlare, sembra la canzone di Lorenzo. Ha avuto un cucciolo da poche settimane, pacca sulla spalla e domande indagatrici. Sparo un po' di balle ma so che ci riuscirei se fossi + sobrio :)

Entro in camera e mi accorgo che nel letto M. ha compagnia. Mi innervosisco giusto il tempo dil avarmi i denti e mettermi i tappi. Andrà via prima che sorga il sole. Romeo e Giulietta. Mi eclisso.



 Commenti: 0
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 18:10

   Messaggio N° 110 12-09-2005    
  

Fist

sabato 10 settembre - esterno notte

Sul marciapiede di piazza MF cerchiamo l'ingresso dello S. Leggo i nomi su un citofono, cerco targhette, alzo la testa e vedo due tipi giusti uscire dalla porticina a 20 metri da me. E' lì. Le scale scendono di qualche metro sotto il livello stradale. Ci guardiamo intorno spaesati, la guardarobiera di turno sghignazza e ci spiega. Aho', non vengono mica dalla ciociaria, sto a MI certe cose le sapro' pure io.

Quando apriamo la porta per entrare, l'atmosfera è piuttosto cupa. Toni tossi e neri, gente in piedi, alcuni già nudi, attaccati e legati al muro, si baciano e si leccano. Jock straps. Due gabbioni: a dx un mini bar e un barman super fat, a sx una sling e attrezzi da tortura. Ai muri i soliti video. In fondo una tenda separa la dark e il fumoire. Aria irrespirabile umida e densa di fumo. M. e C. son fuori io mi aggiro. Loro mi raggiungono li perdo nel buio. Vedo una camicia a quadretti uno sguardo serio e affidabile. Non riesco ad approcciare sono entrato da troppo poco. C'è A. dall'inconfondibile pizzo juventino. Mi guarda e forse mi riconosce, due parole scambiate veloci aspettando che si liberasse il bagno. Odore forte di sporco e piscio, una doccia senza soffione accanto al water.

Chiedo dal bere al grassone, il mio solito L.I. Mi guarda stupito, sono uno straniero. Gli americani bevono acqua, i romani birra o bacardi breeze. Serve prima loro mentre affetta le limette e dosa gli ingrediente nello shaker con il doppio misurino. Mi versa lo zucchero di canna direttamente dal sacchetto e poi si agita tutto, rimpiendomi il bicchiere. Lo prepara con dovizia e compiacenza. Una cosa diversa dal solito. Ha usato persino la coca pura.

Mentre mi aggiro tra i corpi e non trovo nulla che valga la pena cominica lo show nell agabbia delle torture. Il dj si spoglia, va in bagno e ritorna. Quando sento ululare è già al cock intermedio. Aspira forte il popper da una boccetta industriale. Il master in jeans e  maglietta sembra un controsenso contro le sue nudità. Aspira forte e ulula, mentre le mani sporche di crisco lubrificano il cock. Lo inserisce, lo gira, urla che vuole quello più grande. Nessuna emozione, nessuna erezione. Sono in prima fila. Ammiro la margarina candida, una boccetta di popper per caso lì x gli spettatori. Entra un terzo ammiratore, gli urla di chiudere la porta. Ma è in una gabbia, un emiciclo di spettatori. La porta è chiusa. Lo step successivo è come una bomboletta di lacca spray da parrucchiere. Stessa manovra stesse torture. Vuole andare oltre, mentre è libero si auto trafigge con tutta la mano aperta. Si gira si mostra, mette in evidenza la sua dilatazione, i suo vasi arrossati e nodosi. Quando arriva il prossimo cock penso a una bottigilia da un litro e mezzo. Gli entra quasi con un urlo di dolore. Prima un pezzo poi tutto in fondo, fino all'elsa. Il fister gira e spige, impenna e lui geme. La voce baritonale non si ferma e mi ghiacci quando chiede quello più grande.
E' come una bottiglia da 2 litri di coca, rugosa, nera, innaturale, fallica. La punta non entra, il limite fisico delle pelvi ne impedirebbe l'ingresso, ma l'ammirazione per il suo desiderio è potente. Regressione a due misure prima: forse allenamento, non so dove vuole arrivare. Quello accanto a me prende la boccetta di popper, aspira, mi scanso. Non voglio mal di testa. Guardo M. Entrerei se ci fossero guanti. Cambio posizione per vedere inghiottire un cuneo scuro. Sono annoiato. Mi allontano.

P. è dall'altra parte della gabbia, non guarda, dalla sua posizione non si vede nulla. Si sente soamente. Ha gli occhietti solil e spauriti, ci incrociamo, è in compagnia. Quando si libera ci salutiamo, gli accarezzo il bracci liscio e magro, la testa piccola e i capelli corti e morbidi. Gli bacio le guance, mi piace il suo timore e la sua incredulità. Adoro la sua voce e il tono con cui mi parla. Lo prendo per mano e lo guido verso il buio al di là della cortina di fumo e pvc.

Prendo a baciarlo in maniera più decisa, lo stringo a me con convinzione, gli accarezzo la schiena, stringo gli avambracci venosi. Mi piace baciarlo, è morbido e dolce. Gli apro la camicia, mi sbottono e gli offro il mio petto in cui si perde tra la mia villosità. Amo mordicchiarli le labbra, i capezzoli, la pelle liscia dello stomaco, lo spoglio e lo inghiotto. Credo che ricambi, non ne ho la percezione. Stringo i glutei sodi e glabri, lo giro mi appoggio di schiena, lo massaggio con vigore fino a quando sento fremere e contrarsi.

Continuiamo a baciarci, sento ancora la sua erezione e mi spiace mollarlo così. Mi faccio maneggiare fino a quando simulo il solito orgasmo girando e facendo finta di non voler sporcare.

Continuano i baci anche all'esterno. Sui divanetti M. e C. Presentazioni. Baci e quando vieni a trovarmi. Voglia di dormire abbracciati, stanchezza, sorrisi. Sdraiati noto la macchia violace sul sedere di M. Stanno dando spettacolo. P. mi lascia il suo numero mentre va via. Mi ritrovo solo x improvvisa scomparsa e abbandono. Faccio un danno nell'antibagno, ma ne esco indenne. E' ora di andare a letto. Sono le 4. Fra poche ore la colazione.

Saliamo su un taxi in piazza 500, molliamo C. in piazza Venezia e scendiamo al J. Sveglia alle 9.30, tappi e buonanotte



 Commenti: 0
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 16:45

   Messaggio N° 109 12-09-2005    
  

Hospes comesque

venerdì 9 settembre

raccolgo il raggio di sole tra le gocce di pioggia e ne approfitto x salire in auto. Ho bisogno di andare a casa anche se la borsa è già pronta nel bagagliaio.

Faccio tutto con calma, M. che mi ricorda di non perdere il treno, io che sono indeciso se anticipare la partenza e magari viaggiare con B. Opto x l'indifferenza e la discrezione. Ognuno x cavoli propri.

Arrivo in centrale 15 min prima che parta il treno. Tentativi maldestri davanti a me in coda da psrte di chi cerca invano di fare un biglietto al self-service. Prelevo il moi col codice di prenotazione, copro la schermata col mio nome e me ne vado al binario, mi cerco il posto e me ne sto tranquillo.

Quando mi chiami non so se è il caso di rispondere. Ci rimani male che sto andando a roma senza di te. Dovevamo andarci insieme, inseguire gli indizi di brown, vedere i musei. Mi salvo il tuo nuovo numero, mi spiace dover cambiare la convenzione. Ho un tono triste e silenzioso. Sono in treno, sono malinconico. Senza di te. A casa va tutto bene, non è successo nulla. Ho solo nostalgia di te e piango.

Il viaggio si rivela un inferno. Minuti di ritardo, il buio fuori, le luci abbaglianti, la gente che urla, la musica sparata a tutto volume nelle orecchie, il dolore degli auricolari, il rifornimento al bar. Non riesco a stendere le gambe, il tizio davanti a me si è messo di sbieco, mi ha chiuso l'unico sbocco con la sua borsa di finta pelle. Evito di chiedere di spostarla x non essere aggressivo, aspetto che si alzi e con un colpo secco la giro e mi faccio un varco e ci stendo le gambe.

Arrivo a RM e c'è G. ad aspettarmi, nel frattempo arriva anche M. che aspetta una conquista. Mio Dio che vergogna, è sempre il solito. Si caccia in queste situazioni orrende e  non so mai come fare.

G. ci acocmpagna all'autobus, saliamo senza biglietto e va via. E' già tardi e domani ci vedremo x colazione.

Il 40 si guasta in via Nazionale. Scendiamo tutti e montiamo su quello successivo. Mi ritornano in mente i momenti vissuti a roma. Le vie, le luci gialle, gli incontri. Ho un tuffo al cuore quando rivedo il mausoleo. La luce arancione e il riflesso sui sanpietrini bagnati mi mettono una nostalgia autunnale.

L'albergo è splendido come al solito. Mi faccio consegnare un secondo badge e saliamo su in camera. Il tempo di lavarmi il viso e di mollare la valigia che siamo già in strada ad aspettare un autobus che non passerà mai. Quando finalmente arriva un notturno, lo prendiamo x scendere in senato. Attraversiamo piazza navona, scatto la foto alla fontana e te la mando come indizio Water. Il ristorante aperto tutta la notte è chiuso, il mac anche. Siamo affamati. M. è irrequieto, sfiora l'isteria. Io ho voglia di buttarmi nella notte romana. Ho voglia di conquiste.

In largo di torre argentina saliamo su un taxi e ci facciamo portare nei pressi dello S. Prima cerchiamo da mangiare, attraversiamo la stazione con tutti i bar chiusi e troviamo una tavola calda con pizza alla romana. Ci facciamo un vassoio di pizza e focaccia, ci ingolfiamo di birra mentre mi slumo i magnifici PS che vengono a fare lo spuntino della notte e siamo pronti per uscire.

Hanno chiuso la stazione, per cui la dobbiamo circumnavigare a piedi e quando arriviamo in piazza MF, vedo uscire la gente giusta a uno scantinato. L'ingresso dello S.



 Commenti: 0
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 16:00

   Messaggio N° 108 09-09-2005    
  

Newcastle

I miei sforzi stanno reggendo al colpo. Ho evitato di alimentare B. rispondo a monosillabi alle sue domande. Ho evitato x un soffio di dover prendere lo stesso treno, non voglio che ci si incontri, preferisco non vedere e non sapere.

C'era J. e non so xché, sarà che cercavo i voli gratis, ho detto di dare un occhio. Era entusiasta, ha prenotato x halloween e mi toccherà avere un ospite proprio x i giorni del raduno.

Dovrebbe andare tutto bene, e farà un certo effetto andare aspasso con un cagnone irlandese di quella stazza.

Mi concentro solo su S. e forse R. I miei prossimi obiettivi di settembre. Strano, ma rimangono solo 2 week end liberi. Uno a testa.

ieri mentre tornavo a casa è scoppiato il temporale. Ho dovuto comprarmi un ombrello rosso fuoco da un cinesino. Non è male. Qualcosa è cambiato :)

Stasera partenza x RM. M. è già lì. G. mi aspetta. Forse verrà giù anche RSP. Io ho voglia di divertirmi, di stare bene. Quel che succede è tutto positivo.



 Commenti: 0
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 11:57

   Messaggio N° 107 08-09-2005    
  

Apnea

Dimmi perché dovrei lasciarti ancora tempo
non sarò io a dirti dove, come e quando
Quando è così, la storia è gia chiusa
non serve più né l’imputato né l’accusa

La colpa dov’è, è far l’amore senza sentimento
lasciami qui, tu che trasformi il sorriso in pianto,
Hai già deciso
stai meglio fuori
Ti basta un sorriso
per conquistare nuovi amori

e mi lasci come un’ancora, incagliata proprio in fondo al mare
un relitto alla deriva, un aereo che non sa atterrare

perché sei tu
come l’apnea
mi spingi giù
mi lasci solo nella marea


Dimmi cos’è che fa cambiare direzione al vento
sarà che io sento di amarti ancora tanto
L’amore sai, se vuoi si frantuma
un anno fa, sembrava terra e adesso è luna

e mi lasci come un’ancora, incagliata proprio in fondo al mare
un acrobata in caduta, con le ali che le scioglie il sole
e mi lasci come un’ancora, una vela che non puoi spiegare
un satellite fuori orbita, come un ladro che non sa rubare


perché sei tu
come l’apnea
mi spingi giù
mi lasci il vuoto della marea
tu
sei la mia apnea
mi tiri giù
togli il respiro ad ogni idea



 Commenti: 1
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 14:50

   Messaggio N° 106 08-09-2005    
  

The ONE

periodo di pausa e riflessione. taglio dei contatti, potatura dei rami morti. snelliro' le iniziali in questi post, non voglio affolarmi la vita.

aspetto theOne che mi cerchi, mi troverà anche se mi nascondo dentro di me.



 Commenti: 0
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 11:14

   Messaggio N° 105 07-09-2005    
  

Sex and the City

A volte mi sembra che il tempo non passi mai, che faccia di tutto x invischiarmi in questa tela. Non sopprto l'idea e la minaccia di sentirti qui intorno, di sapere che passi sotto casa mia e non mi chiami, che vieni a fare chissà cosa.

Riprendero' a ignorarti, cancellero' il tuo vecchio numero, togliero' la tariffa promozionale.

Ho ripreso le lezioni, con buona dose di pazienza devo sopportare le divagazioni deliranti del cicatrizzato comatoso. Non credo resistero'. Spero vada via presto.

All'uscita sono passato alla F. x prendere un libro x G. Ho preso il libro di M. Spero piacerà. Quello che avevo ordinato non arriverà in tempo.

Ho visto L. e abbiamo mangiato al B.K. Ci siamo raccontati alcuni particolari scottanti, sembravamo una puntata di S&C. Mi piace la complicità che si è instaurata, con G. non va male, è solo un momento così.

Siamo tornati a casa in tram fino all'ultima fermata utlie x me x prendere la metro.

A casa ci siamo rivisti onlie, ci siamo scambiati un po' di nick x curiosare. Ho scoperto che gli amici della CZ altri non sono che L col suo tatuaggio maya e il suo daddy di C.V.

C'era E. non sopportavo + di stare a girarci intorno, troppa vaghezza. Ho chiesto cosa pensava di fare. Sono stato troppo crudo, ma forse è meglio così. Non credo ci sentiremo +.

Ho chiamato B. prima di andare a lezione, una telefonata normale. Quando ci siamo rivisti in chat non ho chiamato di proposito. Poi mi ha detto che andava a RM venerdì. Ci andro' anche io ma dubito ci incontreremo. So benissimo cosa ci va a fare, è giusto, ma non voglio c'entrarci x niente. Ha avuto un'uscita poco felice quando ho detto che ero stanco o e riflessivo. Ha vinto la mia totale indifferenza.

Chiudo con tutto e tutti. Non prego + nessuno io.



 Commenti: 0
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 15:38

   Messaggio N° 104 06-09-2005    
  

Drinking in L.A.

Mi sveglio assonnato + che mai. Per fortuna che ho evitato di andre fino a  BS da S. Prendo il mio tempo.

Racconto a G. di B. Ho bisogno di consigli, adesso che in amor vince chi fugge e credo di esserci cascato piano piano con tutti i piedi e le scarpe. Dice che non dobbiamo avere fretta che non c'è nulla di rimediabile. IO che sono così pratico e faccio solo quello che mi và...

Lascio che cuocia nel suo brodo. Invito A. x stasera. L. è in piena crisi e non parla. Sarà una serata tranquilla da bravo ragazzo. Ho voglia di starmene un po' a casa a guardarmi la TV senza farmi distrarre.

Mentre esco dall'ufficio finisce la tregua di B. vuole passare stasera. Non riesco a dire di no. La mia ultima sera libera. Evito solo di fissare la cena, così posso mangiarmi le mie schifezze tranquillamente.

Rimetto a posto i bicchieri mentre parlo con mamma al telefono. Sbrigo le faccende online, mi vedo W&G e un po' di MRevolutions. Giusto il tempo di iniziare Big Fish e mi chiama B. che è già sotto casa.

Ha portato la chiavetta con le foto delle vacanze. Non chiudo la tende, la lamapda accesa, mi bacia sul divano e mi sembra di essere in vetrina. Offro da bere e andiamo di là ad abbracciarci. Ne usciremo solo 4 ore + tardi.

Ho voglia di stringere e baciare, ne abbiamo voglia entrambi. Ho rivoltato il lenzuolo macchiato xché non avevo tempo di rifare il letto. Mi perdo tra le sue labbra. Ride dei miei giochetti, la lingua sotto il labbro, il morsetto, il soffio.

Ci raccontiamo un po' di cose, giochiamo e ci fermiamo. Vuole stabilire dei ruoli, io non ne voglio o meglio avrei già il mio ma sarà una battaglia.

Ha paura di cominicare qualcosa, che non ha voglia di legarsi, che è tempo di singletudine, come la mia.

Parliamo dei suoi viaggi negli USA, di F. Di te.

Ha la capacità di accedendermi gradatamente e di scortarmi al piacere puro, neanche fossi da solo. Gli archi di piacere mi arrivano sul petto, sulle spalle, ma non c'è sincronia.

Un attimo di pausa e di carezze, gioco con le labbra, sto davvero bene. Non so ancora come muovermi, faccio fatica a comprendere le sue reazioni a volte deboli, a volte incipienti. Lascio che faccia da se e mi passa il testimone nell'attimo estremo. Mi fermo un po' prima del necessario per aver frainteso i suoi spasmi. La prossima volta sapro'.

Tra le 23 e l'1 passano due ore di coccole e carezze impercettibili. I brividi sulla sua pelle, il ventilatore che mi ghiaccia la schiena, godo delle sue carezze e lascio che si prenda cura di me, accoccolato sul suo petto.

Si intenerisce ma è titubante. Ha un w.e. a RM. Lo stesso mio, ma meglio non vedersi, meglio ognuno x cavoli suoi.

Prima che vada via diamo un'occhiata alle foto. Mi accorgo di aver lasciatoil pc collegato. Mi volevi salutare, pensavi stessi chattando con chissà chi e invece ero di là con chissà chi. I nostri soliti punti di vista differenti.

Mi piace quando ci abbracciamo davanti alla porta, adoro la sua voce e la sua stretta. Non mi vergogno di farmi vedere in sua compagnia. E' un punto molto a favore.

Spero non passi troppo tempo, sono già dipendente. Eppure non capisco se ne ha ancora voglia.



 Commenti: 0
 
Inviato da senzaTe_Mi30 @ 12:21


Successivi >>

Luglio 2024
Lu Ma Me Gi Ve Sa Do
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31  
 In my life
 
  Sono Nient'Orecchi
  Il diario di Nancy
  Anacleto Mitraglia
  Entropy
  Fata Ignorante
  Alexis
  Alessandro
  Taste in Men: La metamorfosi di Senza di Te
 MENU
 
Home di questo blog
Invia a preferiti
Segnalazione abusi
 ULTIME VISITE
 
   antonellacastelli74
 magestaedilizia
 betta231973
 minsterr999
 volandfarm
 toorresa
 lottergs
 fck4vhm4fck
 dario42
 redazione_blog
 roscally
 sexraul1