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ANDREA BOCELLI, LA MADRE, LA LEGGE CHE NON C'ERA
SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!
Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.
E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.
Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.
3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA
Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.
Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa.
Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...
REPUBBLICA.IT
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Fausto BertinottiFausto Bertinotti (Sesto San Giovanni (Mi), 22 marzo 1940), è stato un sindacalista e un importante uomo politico italiano e Presidente della Camera dei Deputati in carica della XV legislatura della Repubblica italiana. A Sesto S. Giovanni ottiene il diploma di perito industriale. Aderisce al Psi nel 1960. Nel 1964 entra nella CGIL, diventando il segretario della locale Federazione Italiana degli Operai Tessili (l’allora FIOT), e tre anni dopo divenne segretario della Camera del lavoro di Novara. Nello stesso anno entra nel Psiup che nel 1972 confluirà nel Pci. Dal 1975 al 1985 è stato segretario regionale della CGIL piemontese (si era infatti trasferito a Torino). Nel 1972 si iscrive al Partito Comunista Italiano, e poco dopo diventerà il leader della corrente più a sinistra della CGIL, ovvero Essere sindacato, fortemente critica nei confronti della politica di concertazione condotta dalla maggioranza. Da questa importante prospettiva prende parte alle grandi lotte operaie di quel tempo, e quindi a quella degli operai della FIAT, terminata con la famosa occupazione di 35 giorni delle fabbriche, nel 1980. Sindacalista "duro e puro", sosterrà la necessità della classe operaia di scioperare contro "le ingiustizie della classe padronale" attirandosi l'ira anche dei sindacalisti più moderati. Nacque allora la polemica con Sergio Cofferati che continua, seppur in maniera diversa, fino ai giorni nostri. Nel 1994 - anno del suo insediamento nella segreteria nazionale di Rifondazione Comunista e della sua elezione a parlamentare italiano ed europeo - abbandona ogni incarico sindacale. Continua tuttavia ancor oggi ad occuparsi di economia e dei diritti dei lavoratori, tantochè molti esponenti dell'Ulivo gli hanno proposto la carica di Ministro del Lavoro, da lui però seccamente rifiutata. Bertinotti è, sostanzialmente, un socialista massimalista fin da ragazzo. Nei primi anni '60 milita nel Partito Socialista Italiano all'interno della corrente di sinistra di Riccardo Lombardi. Quando il Psi entrerà nel governo nel 1964, decide di aderire alla scissione del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, una piccola forza che nel 1972 deciderà di confluire nel Partito Comunista Italiano. Qui Bertinotti si avvicina a Pietro Ingrao e da ingraiano si opporrà alla nascita del PDS nel 1991, ma accetterà di militarvi comunque fino al maggio 1993, quando deciderà di essere un sindacalista senza partito. Poco dopo (settembre 1993) entra nel Partito della Rifondazione Comunista di cui diventa segretario nel gennaio 1994, prendendo il posto di Sergio Garavini che aveva diretto il partito fin dalla sua fondazione al momento dello scioglimento del Partito Comunista Italiano. Curiosamente Bertinotti negli anni '80 entrò nella segreteria della Cgil prendendo il posto di Garavini. L'avvicendamento al vertice fu appoggiato da Armando Cossutta, col tempo però Bertinotti si renderà indipendente dall'ombra del presidente del partito, riuscendo ad attirare e consolidare intorno alla sua figura una buona fetta di iscritti, ottenendo così per le sue mozioni sempre l'appoggio del partito. La carica di segretario del PRC gli sarà confermata anche nel terzo (dicembre 1996), nel quarto (marzo 1999), nel quinto (aprile 2002) e nel sesto (marzo 2005) congresso di Rifondazione. In quest'ultimo, però, la sua relazione ha ottenuto meno consensi del solito, attestandosi circa al 59% delle preferenze. In seguito all'elezione a Presidente della Camera dei Deputati si ritira da segretario del partito e il 7 maggio 2006, il Comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista elegge segretario Franco Giordano. Alleato della coalizione dei "Progressisti" nelle perdenti elezioni politiche del 1994, stipulò un patto di desistenza con l'Ulivo nel 1996: Rifondazione non si presentava in alcuni collegi, dando ai suoi elettori l'indicazione di votare per i candidati scelti da Romano Prodi, e il centrosinistra faceva lo stesso, cioè non si presentava in alcune città, favorendo così l'elezioni dei candidati comunisti. Alle elezioni politiche del 1996 l'Ulivo riuscì a vincere e Prodi divenne presidente del Consiglio. Non mancarono, però, durante il suo governo, punti di attrito tra il Presidente del consiglio e Bertinotti: in materia di riforma delle pensioni e soprattutto nel 1998, quando Prodi presentò una nuova legge Finanziaria, lo scontro fu molto pesante. Sulla finanziaria fu posto il voto di fiducia e Bertinotti votò contro, provocando la caduta di Prodi e una scissione nel proprio partito. Non fu alieno da tale scelta un sostanziale accordo con il Segretario del PDS Massimo D Alema che divenne cosi Presidente del Consiglio, dopo la caduta di Prodi. La maggioranza del partito nonostante queste decisioni spregiudicate rimase con Bertinotti ma gran parte dei parlamentari di Rifondazione seguì Armando Cossutta, non aderendo nel contrastare Prodi, e facendo nascere così il partito dei Comunisti Italiani. Il PRC, indebolito dalla scissione, ebbe un sostanziale insuccesso alle elezioni europee del 1999, nelle quali comunque Bertinotti sarà eletto deputato al Parlamento di Strasburgo. Nel 2001 fu promotore della desistenza unilaterale e sopravvisse una sua rappresentanza in Parlamento.Insieme ai no-global Nel 2005, grazie a Rifondazione Comunista è nato un altro importante organismo di espressione politica della sinistra d'alternativa, la Sinistra Europea: da questo progetto nascono alcune importanti candidature provenienti dal movimento per le elezioni politiche 2006, tra cui Daniele Farina e Francesco Caruso Dal 2002 è iniziato il disgelo tra Rifondazione e il Centrosinistra: sono state fatte alleanze tra i due movimenti sia per le elezioni amministrative, sia per le europee del 2004 (dove il PRC ottenne il 6,1% dei voti), sia per le regionali del 2005, nettamente vinte dall'Unione, la nuova denominazione dell'alleanza di centrosinistra, di cui Rifondazione entra a far parte. Nel frattempo, è stato eletto al Parlamento europeo: attualmente ne è deputato, eletto nel 2004 per la lista di Rifondazione Comunista in tutte le cinque circoscrizioni, ricevendo in tutta Italia circa 380 mila preferenze. Iscritto al gruppo della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica di cui è presidente, è membro della Commissione per i problemi economici e monetari; della Commissione giuridica; della Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-ex Repubblica iugoslava di Macedonia. In previsione del referendum sulla fecondazione assistita del 12 e 13 giugno del 2005, ha invitato gli elettori comunisti a votare sì a tutti e quattro i quesiti referendari. Il quesito referendario tuttavia fallì, essendosi recato alle urne solo il 25,5% degli aventi diritto (la percentuale più bassa nella storia referendaria della Repubblica).Le primarie dell'UnioneBertinotti ha presentato la sua candidatura alle elezioni primarie per scegliere il candidato premier della coalizione. Per la sua campagna elettorale, uno stand vagante per tutta la Penisola ha chiesto ai cittadini cosa vorrebbero da un nuovo Governo di centrosinistra: sono stati disribuiti tanti bigliettini di colore giallo con la scritta "Voglio..." Le primarie si sono svolte il 16 ottobre 2005: Bertinotti è arrivato secondo, raccogliendo 631.592 voti (il 14,7% dei consensi), alle spalle di Prodi. In seguito alle elezioni politiche del 2006, dopo essere stato indicato dalla coalizione dell'Unione come candidato alla presidenza della Camera dei Deputati, e dopo la rinuncia di D'Alema alla stessa carica, il 29 aprile 2006 Bertinotti è stato eletto Presidente della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana alla quarta votazione, avendo superato con 337 voti la soglia dei 305 richiesti dal quorum. Prima di iniziare il suo discorso d'insediamento, Bertinotti ha dedicato la sua elezione alle operaie e agli operai. 140806 Bertinotti loda Castro: è polemica |
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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI
Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...
DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD
Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'.
“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.
“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.
2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!
Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.
Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.
Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?
Inviato da: cassetta2
il 13/08/2019 alle 19:15
Inviato da: Z.Ven
il 09/05/2017 alle 13:06
Inviato da: lo_snorki
il 11/02/2017 alle 12:51
Inviato da: lo_snorki
il 11/02/2017 alle 01:57
Inviato da: jigendaisuke
il 11/02/2017 alle 01:47