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ANDREA BOCELLI, LA MADRE, LA LEGGE CHE NON C'ERA

 

SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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« Le confessioni di un prete gayIl 2 giugno di sessant'anni fa »

La Valeri 60 anni fa: "Che festa il primo voto"

Post n°1368 pubblicato il 02 Giugno 2006 da lo_snorki
 

FRANCA Maria Norsa il 2 giugno del 1946 aveva 26 anni meno un
mese. Senza lo pseudonimo di Franca Valeri, con cui sarebbe diventata
celebre, come milioni di donne italiane votava per la prima volta.
«Abitavamo in zona San Babila e il seggio era in una scuola elementare in
via Vivaio. Scelsi la Repubblica. Avevamo già sofferto abbastanza a causa del fascismo, la monarchia era un macigno da rimuovere». Anche la sua famiglia era repubblicana «Si sarebbe rivelata tale. Fino ad allora il problema non si era posto ma in casa nessuno aveva particolare simpatia o devozione per i Savoia. Inoltre, la mia famiglia era sempre stata antifascista. Non che servisse a granché. Se ci si esponeva, si veniva mandati al confino. Dunque, si sopportava. Il guaio è che mio padre non solo detestava il duce, era pure ebreo». Come andò «Lui e mio fratello riuscirono a riparare in Svizzera. Mia madre e io, scioccamente, restammo a Milano, e rischiammo moltissimo. Bastava un nonno ebreo per essere deportati. Così i
giorni della Liberazione sono i più belli che io ricordi». Con la
Liberazione arrivò il suffragio universale.
«Milano era piena di fervore.
Rinasceva la politica, con personalità di rilievo. Uscivamo da una guerra
massacrante e che avevamo perso. Un fatto, quest'ultimo, dimenticato, e
invece era importante. Dopo vent'anni di fascismo si voleva cambiare tutto e
per le donne fu una certa emozione poter votare. Tornavano la libertà e la possibilità di avere opinioni. Chi non ha vissuto quegli anni ha perso
qualcosa di grande». Il 2 giugno si votò anche per la Costituente. «I miei erano per i repubblicani di La Malfa. Io preferii il partito socialista, che sosteneva le classi meno abbienti e aveva alle spalle una storia importante.
Ascoltavo Nenni alla radio e speravo che il Paese sarebbe rinato dall'oscura voragine in cui era precipitato». Un socialista... nessuno cercò di farle cambiare idea «Come capita spesso ai giovani, ci piaceva la sinistra. Avevo molti amici comunisti. Altri votavano democristiano ma non era una cosa avvilente, c'erano persone di valore anche lì». C'era prevenzione nei confronti del voto femminile «Non ho mai riscontrato prevenzione verso alcuna attività femminile, forse perché ero sicuradelle mie opinioni, dei miei ideali e dei miei desideri. Che le donne in generale ci abbiano messo
un po'a rendersi conto di questa nuova situazione è possibile, credo che nei
primi anni siano state molto influenzate dal voto degli uomini di casa. Va
anche ricordato il contesto particolare di quel cambiamento». Qual era, signora Valeri «La vita sociale stava già evolvendo lentamente. Però nel '46 ci fu un salto. Le donne avevano partecipato attivamente alla Resistenza, avevano vissuto la guerra in modo eroico. Il diritto di voto non lo ricordo
come una cosa imprevedibile ma come una cosa normale, che ormai ci spettava. Tutti avevamo cominciato, o ricominciato, a votare e lo facevano anche le donne. In fondo, per anni gli uomini avevano condiviso la condizione femminile di non poter esprimere il proprio pensiero. A scuola il professore di italiano e storia, un emiliano molto simpatico, quando giunse all'ultimo capitolo che parlava del fascismo, chiuse il libro e disse: questo ve lo studiate da soli». Lei cosa faceva nel '46 «Cominciavo a recitare. In tre o quattro anni sarei emersa alla radiocon il personaggio della signorina snob». Cosa pensa delle quote rosa «Se mi dicessi contraria mi ammazzerebbero. È un colore che in politica mi sembra improbabile. Non lo giudico un grande problema, oggi non ci sono più imposizioni e la donna oggetto non esiste più. Fatta salva la tendenza, che rimane, di considerarsi lei stessa, a
volte, un oggetto». Oggi la sua Milano ha il primo sindaco donna, Letizia Moratti. «Perché me ne volete far parlare? Non mi entusiasma, ma non certo perché sia una donna. La sua non è la parte politica per la quale ho palpitato». In questo anniversario come ricorda quel 2 giugno di  sessant'anni fa «In casa facemmo festa. Eravamo contenti e un po' impauriti dal futuro. Votai repubblica pur non essendo contro la monarchia. Quella inglese, anzi, mi piaceva molto. Aveva combattuto dalla parte giusta».

Repubblica 02.06.06 Pag. MI 5

 
 
 
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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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