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SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Il 2 giugno di sessant'anni fa

Post n°1369 pubblicato il 02 Giugno 2006 da lo_snorki
 

2 giugno 1946, sessant’anni fa nasceva la Repubblica italiana
Il referendum istituzionale vede sconfitti i sostenitori monarchici: 2 mln di voti in meno mandano in esilio i Savoia. Inizia l'era repubblicana, dopo la lotta di liberazione dal nazifascismo

"O la Repubblica o il caos’’. Così Pietro Nenni, socialista e partigiano, presentava agli italiani il referendum istituzionale del 2 giugno 1946. (Speciale 60 anni di Repubblica). E nel Paese di sicuro il caos lo conoscevano bene: le rovine fumanti della guerra mondiale e poi civile erano ancora di fronte a tutti. Morte e distruzione avevano colpito dal Nord al Sud. Gli anglo-americani e i partigiani hanno appena sconfitto a duro prezzo il nazi-fascismo e i nuovi partiti italiani che hanno guidato l’opposizione alla dittatura – dal Pci di Longo e Togliatti, al Psi di Nenni e Pertini, passando per la Dc di De Gasperi e per gli azionisti di Parri - cercano una strada comune per la ricostruzione di un Paese in ginocchio.

Dopo oltre vent'anni di dittatura fascista, e dopo la tragedia del conflitto, l'Italia deve scegliere se continuare con la Monarchia o se cambiare pagina e scegliere la Repubblica. La lotta di liberazione è appena terminata: il 25 aprile de 1945 vede la liberazione del Nord, di Milano e Genova e poi il 28 aprile l’esecuzione di Mussolini, il cui cadavere è appeso a testa in giù a Piazzale Loreto.

Sono passati venti mesi dall’armistizio dell’8 settembre del 1943, oltre 30 mila partigiani sono caduti e gli eccidi degli sconfitti (e dei vincitori) hanno riempito di lutti gran parte del Paese. Che ora deve trovare il modo per cambiare strada. Innanzi tutto bisogna sciogliere il rebus istituzionale. La Monarchia, da molti considerata complice del regime fascista, deve continuare a regnare? Matura la scelta del referendum e dell’elezione di un parlamento finalmente libero: il popolo si reca al voto il 2 giugno del 1946. per un confronto duro, che si concluderà con una lotta all'ultima scheda (Audio: 1946, l'Italia al referendum). Una attesa interminabile prima del verdetto, con il giallo dei risultati ufficiali che tardano a venire. Ma alla fine a favore della Repubblica si registrano il 54% circa dei consensi, due milioni di voti in meno invece sono quelli dei sostenitori della Corona. Alle urne si era recato l’89,1% degli aventi diritto, pari a 24.947.187 italiani, di cui 12.998.131 donne, che si recano ai seggi per la prima volta.

La gente si riversa nelle piazze, si celebra l'inizio di una nuova era. Si cambia: il 5 giugno alle 18.30 il ministro degli Interni Romita, attorniato dai giornalisti di mezzo mondo, annuncia il risultato provvisorio ma che non verrà smentito (Audio: 1946, il ministro Romita sul referendum). L’Italia sarà repubblicana. Il 10 giugno arriva la conferma ufficiale da Roma: il presidente della Corte di Cassazione Giuseppe Pagano legge alla presenza del governo i risultati, sancendo il passaggio alla forma repubblicana e l’abbandono della monarchia.

A nessuno sfugge il valore simbolico di una data – quella del 10 giugno – che è la stessa che vide nel 1924 cadere, sotto i colpi della violenza fascista, Giacomo Matteotti e solo sei anni prima, nel 1940 l’annuncio della guerra da parte di Mussolini. Ma ora dice il leader socialista Pietro Nenni: ‘’Si apre una nuova fase della nostra attività’’. Quattro sono gli obiettivi indicati: ‘’La pace con i popoli vicini, la pacificazione interna, pane e lavoro, e la nuova Costituzione’’. (Audio: 1946, Parlamento e insediamento Repubblica)

Il 13 giugno, Umberto II, spontaneamente, nonostante il voto del referendum venisse ancora contestato dai sostenitori della Corona, parte da Ciampino per l'esilio portoghese: la monarchia dei Savoia rappresenta ormai il passato. Il futuro lo sta per scrivere la neoeletta Assemblea Costituente, incaricata di redigere la nuova Carta costituzionale. Un lavoro che porterà il 1 gennaio del 1948 a promulgare la Costituzione della Repubblica Italiana. E a sancire che l’Italia repubblicana, come è stato deciso nel referendum, sarà anche – come recita l’articolo 1 della Carta - una ‘’Repubblica democratica, fondata sul lavoro’’. La cui ‘’sovranità appartiene al popolo’’.

 
 
 
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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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