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SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Pensioni, sotto i 60 anni arriva la penale

Post n°1660 pubblicato il 02 Settembre 2006 da lo_snorki
 

Nel 2008, al posto del divieto assoluto previsto dalla riforma Maroni, un disincentivo ad andare in pensione di anzianità prima dei 60 anni. Questo prepara il governo di centro-sinistra, ha spiegato ieri il ministro del Lavoro Cesare Damiano, nel tentativo di riallacciare il dialogo con i sindacati: un disincentivo «lieve», ovvero una pensione un poco più bassa. Ma il dialogo non si riapre; pur se il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, smentisce di aver definito «opzione concreta» uno sciopero generale.

No ai disincentivi, dichiara il segretario generale della Uil Luigi Angeletti. E di nuovo si dissocia dal governo l’ala sinistra della maggioranza, con il segretario di Rifondazione comunista Franco Giordano: i disincentivi non possono essere accettati, lievi o no. Quanto lievi, tra l’altro? Il ministro Cesare Damiano non fa cifre; secondo l’economista Elsa Fornero, presidente del centro studi torinese Cerp, per ottenere risultati bisognerebbe togliere dalle pensione il 3-3,5 per cento ogni anno di anticipo, dunque circa il 10 per cento in meno se si vuole lasciare il lavoro a 57 anni invece di 60.

La pensione di anzianità prima dei 60 anni sarà vietata a partire dal 1° gennaio 2008, secondo la legge Maroni approvata dal centro-destra. Il centro-sinistra vuole invece scoraggiare l’uscita dal lavoro prima di quell’età senza proibirla, spiega Damiano in una nota firmata dal capo della sua segreteria Giovanni Battafarano. All’opposto, chi deciderà di restare anche oltre i 60 dovrebbe essere incentivato. Mentre è del tutto falso, si legge, che il governo voglia alzare ancora l’età obbligatoria a 62 anni, contro i 60 della Maroni. Assurdo dunque, «incomprensibile», afferma la nota del Lavoro, che alcuni dirigenti sindacali trovino «meglio lasciare la legge Maroni».

Tuttavia circola una ulteriore ipotesi, senza conferme ufficiali: per il 2007, anno per il quale la Maroni non prevede cambiamenti sostanziali, si andrebbe a una riduzione delle finestre di uscita per le pensioni di anzianità. In serata, Bonanni ha detto di aspettare una convocazione ufficiale dal governo, per discutere sulla base del principio della «libertà di scelta».

Confermate sono altre misure di cui i giornali avevano parlato: un «prelievo straordinario sulle pensioni più alte», l’aumento dei contributi previdenziali a carico dei precari (che nell’immediato aumenta le entrate, ma consentirà in futuro a questi lavoratori pensioni meno basse); la «eliminazione di situazioni residue di privilegio per alcune categorie» (regole pensionistiche più favorevoli rispetto al regime Inps). In modo «graduale» dovrebbe essere eliminato il divieto di cumulo tra pensione e redditi da lavoro.

Un altro motivo di dissenso tra governo e sindacati è la «revisione dei coefficienti di trasformazione prevista dalla legge Dini» che pure il ministro Damiano non vuole prendere senza «consultazione con le forze sociali». Si tratta di una misura per l’equilibrio di lungo termine del sistema, che però «influirà solo intorno al 2016»: occorre tenere conto che la durata della vita media si è allungata (due anni e mezzo rispetto al 1995), e che quindi di fatto l’importo totale versato in media a ciascun pensionato aumenta.

Il dissenso all’interno del governo investe anche uno dei sottosegretari al ministero del Lavoro, Rosa Rinaldi di Rifondazione comunista. In appoggio alle ipotesi di riforma parlano invece il presidente della commissione Lavoro del Senato Tiziano Treu (Margherita) e il ministro dello Sviluppo Pierluigi Bersani (Ds): occorre aggiustare il sistema per continuare a poter pagare pensioni ai giovani in futuro. Per l’opposizione, l’ex ministro Gianni Alemanno sostiene che i continui annunci di interventi «impauriscono i lavoratori» ottenendo l’opposto di quanto si desidera, ossia una crescita dei pensionamenti anticipati.

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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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