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ANDREA BOCELLI, LA MADRE, LA LEGGE CHE NON C'ERA

 

SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Messaggi di Aprile 2015

Italicum e fiducia

Post n°5348 pubblicato il 30 Aprile 2015 da lo_snorki
 

Italicum e fiducia

In questi giorni alla Camera dei deputati si sta discutendo l'Italicum. Dopo essere stata approvata la prima volta alla Camera e poi al Senato, ora é ritornata alla Camera per l'approvazione definitiva visto che nel passaggio precedente erano state cambiate delle parti. La vera polemica sta nel fatto che Matteo Renzi ha deciso di mettere la fiducia al provvedimento e in molti dicono che la fiducia si usa per provvedimenti legislativi e non per le regole di tutti.

Ma Renzi non le ha cambiate da solo, le regole. Non le ha imposte. Le ha proposte al M5s, che ha detto di no. Quindi le ha sottoposte a Forza Italia (ricordate quando in molti si stracciavano le vesti per il patto del Nazareno?). Dopodiché le ha modificate accogliendo le obiezioni della minoranza Pd. Tutto questo è stato votato due volte dagli stessi che ora non vogliono più farlo solo per i propri capricci. E poi c'è chi parla di rischio di autoritarismo, ma pesatele le parole, vi prego!

La fiducia comunque ha fatto in modo che tutti gli emendamenti venissero by-passati e che si voti solo gli articoli in toto e poi il provvedimento complessivo per un totale di quattro fiducie (tre articoli su quattro perchè uno non è stato modificato al Senato più quella complessiva). La minoranza del Pd ha fatto una grossa polemica sulla fiducia quando in realtà ha sempre avuto intenzione di votare sia la fiducia, che di far passare il provvedimento. Quello che a loro interessava è fare passare qualche emendamento in modo da modificare la legge (sopratutto magari nel premio alla coalizione anzichè alla lista). In questo modo si sarebbe ottenuta una rivincita visibile su Renzi e si sarebbe resa inefficace la legge che non avrebbe garantito più la governabilità e che comunque sarebbe tornata al Senato dove quasi sicuramente si sarebbe impantanata.

E infine sulla presunta dittatorialità di Renzi. Cosa vuoldire democrazia? Approvare una legge quando sono d'accordo tutti, ma proprio tutti? No, questo si chiama immobilismo. Quello che Bersani e soci conosco bene e che ci ha portato a non riuscire a fare nemmeno una legge sul conflitto d'interesse. Decisionismo vuoldire dittatura, anzi... Spero in una rapida approvazione e che lo spazio lasciato libero dall'Italicum sia usato per parlare di scuola, di lavoro e di molto altro. Sono troppe le riforme da fare per discutere sempre delle stesse senza decidere mai. Passano i mesi e gli anni; invecchiamo tutti e sentiamo parlare sempre delle stesse cose. La lista delle riforme è lunga proprio perchè per decenni non è stato fatto nulla. E parte della colpa è anche di quelli che adesso nel Pd si trovano in minoranza. Invece di accusare di scarsa democrazia si facciamo un esame di coscienza ....

 
 
 

Il fuoco amico

Post n°5347 pubblicato il 29 Aprile 2015 da lo_snorki
 

Il fuoco amico

Si è avuta la notizia che un nostro connazionale (Giovanni Lo Porto) è stato ucciso da un drone statunitense insieme a un cittadino americano (Warren Weinstein) al confine tra Afghanistan e Pakistan. Si tratta di altre due vittime del fuoco amico che innocenti si spengono nelle varie guerre che il mondo occidentale fa a parte del mondo orientale per mostrare la propria superiorità bellica e per vincere senza perdere dei propri uomini (come invece si farebbe con una guerra da terra). Peccato che invece i morti ci sono e sono tanti. I droni non colpiscono solo gli obiettivi; ma anche tanti civili locali. Peccato che, la notizia ci sia solo quando a morire è anche qualche occidentale.

Lo Porto, 39 anni era palermitano ed era inanzitutto un volontario e si trovava li per prestare soccorso ai civili locali. È rimasto ucciso da un drone della Cia il 19 gennaio del 2015. Il governo Usa ha annunciato di aver ucciso per sbaglio Lo Porto nel corso di un’operazione di antiterrorismo contro Al Qaeda.
Il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, ha riferito che il presidente americano, Barack Obama, ha ordinato di rivedere i protocolli che vengono seguiti per le operazioni che prevedono bombardamenti con i droni, per valutare se si rendono necessari dei cambiamenti. E' nata una polemica per il fatto che quando Barack Obama e Matteo Renzi si sono visti alla Casa Bianca qualche giorno prima dell'annuncio del riconoscimento dei corpi non si è parlato di questo. Renzi difende il collega statunitense e sostiene che non si aveva la certezza e che Obama lo avvertito appena la cosa era certa.

Lo Stato Italiano era sulle tracce del connazionale all'inizio dell'anno e stava per per liberare anche lui, dopo averlo fatto anche con Greta e Vanessa. Ma poi, il dialogo si è interrotto e adesso si è venuto a sapere il perchè. Obama si è scusato e ha poi dichiarato di «assumersi tutte le responsabilità di tutte le operazioni antiterrorismo, compresa questa». E ha definito Lo Porto e Weinstein «un esempio per tutti noi». «Quelle persone che vedono la sofferenza e rispondono con la compassione, vedono guerre e rispondono con la pace». «I servizi umanitari di Giovanni riflettevano l'impegno degli italiani, nostri alleati e amici nel garantire la sicurezza di tutti nel mondo».

Rimane comunque la polemica sull'uso dei droni. Il ministro degli esteri Paolo Gentiloni ha dichiarato: «Lo Porto è morto per un tragico e fatale errore dei nostri alleati americani riconosciuto dal presidente Obama» ma «la responsabilità della sua morte e della morte di Warren Weinstein è integralmente dei terroristi contro i quali confermiamo l’impegno dell’Italia con i nostri alleati». La Casa Bianca ha sottolineato che l’operazione è stata condotta in osservanza delle politiche antiterrorismo e che sono in corso indagini per comprendere cosa sia avvenuto e per impedire che possano ripetersi altri incidenti in futuro. «A volte si fanno errori mortali, ma una delle cose che rende eccezionali gli Stati Uniti è la nostra volontà di imparare dai nostri errori, sto aspettando una relazione di ciò che è successo per chiarire che lezione dobbiamo imparare, faremo di tutto per non ripetere questi errori ed evitare la perdita di vite innocenti». Ipocrisia?

 
 
 

Divorzio breve è legge

Post n°5346 pubblicato il 28 Aprile 2015 da lo_snorki
 

Divorzio breve è legge

L’aula della Camera ha approvato in seconda lettura e in via definitiva il disegno di legge che è ora pronto per essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e diventare legge. I voti favorevoli sono stati 398, i contrari 28, gli astenuti 6. A votare a favore insieme alla maggioranza (Pd, Area Popolare e Scelta Civica) sono stati anche Forza Italia (che ha sottolineato di avere lasciato libertà di scelta ai singoli deputati), SelAlternativa liberaMovimento 5 stelle. La Lega Nord, che si è invece dichiarata contraria, ha lasciato libertà di coscienza.

Per le richieste di divorzio “consensuale” serviranno 6 mesi, mentre lo scioglimento del matrimonio con ricorso al giudice necessiterà di un anno rispetto ai 3 fino ad ora necessari. Tra le novità la decorrenza del tempo: non partirà dalla prima udienza di fronte al presidente del tribunale, ma dal deposito della domanda di divorzio. Nuove indicazioni anche sull’affidamento dei figli e il loro mantenimento: la sentenza del giudice varrà anche dopo l’estinzione del processo, fino alla sostituzione da un altro provvedimento emesso per ricorso. Sono previste modifiche anche sul fronte della separazione dei beni. Il ddl prevede che la comunione venga meno già nel momento in cui il giudice autorizza la coppia a vivere separata. Il divorzio breve, come già menzionato, sarà operativo anche per i procedimenti in corso.

Alessia Morani (Pd), relatrice del ddl sul divorzio breve, ha espresso la sua soddisfazione su Twitter: “Il divorzio breve è legge. L’avevamo detto, l’abbiamo fatto. Questo Paese lo cambiamo davvero #cosefatte #cosegiuste #lavoltabuona”. Anche Luca D’Alessandro (Fi), co-relatore con Alessia Morani, ha commentato sul social: “Il divorzio è breve! Approvata definitivamente la legge. La politica dei fatti e non delle parole”. Matteo Renzi ha twittato: “Il #divorziobreve è legge. Un altro impegno mantenuto. Avanti, è #lavoltabuona”.

Il Pd è soddisfatto del risultato e Barbara Pollastrini ha scritto in una nota: “Il divorzio breve è legge dello Stato! Un passo importante nella civiltà del diritto, per il rispetto delle persone e della cultura del Paese”. Area popolare si è espressa positivamente sulla legge e Dorina Bianchi ha specificato in aula: “Ridurre i tempi per il divorzio è un atto importante, perché risponde in modo adeguato ad una richiesta della nostra società”. Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari Costituzionali, ha commentato: “Non è una scelta di leggerezza ma una scelta di responsabilità. Il divorzio breve è dunque una pagina di civiltà che ci incoraggia a proseguire sul cammino delle riforme che riguardano i diritti delle persone”.

Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, non è stata dello stesso parere: “Voto contro il ddl sul divorzio breve: no al matrimonio usa e getta soprattutto in presenza di figli. I bambini non sono un dettaglio: vanno tutelati sempre”. Giuseppe Marinello, presidente della commissione Ambiente del Senato (Ap) ha usato parole dure: “Con il divorzio breve il Parlamento oggi ha delegittimato e banalizzato il matrimonio tra uomo e donna, quasi rendendolo ridicolo. Se questa è civiltà, non posso che prendere le distanze da un provvedimento di legge di cui mi vergogno come parlamentare e come senatore del Nuovo Centrodestra”.

Famiglia Cristiana ha per ora commentato sul proprio sito la nuova legge sul divorzio breve: “Il Parlamento ha offerto una prova di forza trasversale a danno, ancora una volta, della famiglia. Ridurre il matrimonio a qualcosa di sempre più simile a un patto elastico di convivenza, che si può sciogliere in brevissimo tempo e con estrema facilità, è un pericolo per tutti a cominciare dai figli, le vere vittime di questi casi. A parole tutti i politici affermano di voler difendere la famiglia ma purtroppo si legifera in senso esattamente contrario come dimostra questa riforma”.

 
 
 

Il Cile riconosce le unioni civili

Post n°5345 pubblicato il 27 Aprile 2015 da lo_snorki
 

Il Cile riconosce le unioni civili

La presidente del Cile Michelle Bachelet, ha firmato la nuova legge sulla famiglia che introduce la possibilità per tutte le coppie (gay ed etero) di poter contrarre un'unione civile. «Oggi compiamo un importante passo avanti come società sulla strada dei diritti, della giustizia e del rispetto per le libertà individuali», ha dichiarato nell'occasione.

La nuova legge entrerà in vigore entro sei mesi ed è il frutto di ben quattro lunghi anni di trattative parlamentari. Tutte le coppie potranno così finalmente veder riconosciuti i propri diritti, dalle prestazioni pensionistiche alla condivisione dei beni, dalla gestione delle eredità alle decisioni sui trattamenti medici. Gli attivisti glbt brasiliani hanno plaudito alla norma, ritenendola il primo passo verso il matrimonio egualitario. «Questa è una buona notizia per il Cile. Finalmente è terminato il monopolio del matrimonio per riconoscere le famiglie», ha detto Rolando Jimenez, presidente del Movimiento de Liberación e Integración Homosexual.

Nell'America latina l'Argentina, il Brasile, l'Uruguay e la Guyana Francese hanno già istituito il matrimonio egualitario, mentre Colombia ed Ecuador hanno legalizzato le unioni civili fra persone dello stesso sesso. Il Cile va ora aggiungersi a loro, nonostante la sua storia non lo renda uno dei paesi più all'avanguardia in tema di diritti civili (l'omosessualità stata depenalizzata solamente nel 1998 ed divorzio è legale solo dal 2004).

 
 
 

Il decreto antiterrorismo è legge

Post n°5344 pubblicato il 26 Aprile 2015 da lo_snorki
 

Il decreto antiterrorismo è legge

II cosiddetto decreto antiterrorismo incassa la fiducia al Senato con 161 sì, 108 no e un solo astenuto e diventa legge. Ma l'opposizione attacca, non solo per il fatto che su una «materia così delicata» sia stato chiesto il voto di fiducia, come denunciano i 5 stelle. Ma anche per il contenuto «visto che - come osserva il senatore di Sel Peppe De Cristofaro - misure dettate da una logica emergenziale come quella degli interrogatori in carcere da parte di agenti dei servizi segreti, senza che sia presente l'avvocato difensore, rischiano di diventare permanenti». Quindi, si afferma anche nella Lega, sarebbe stato meglio un confronto parlamentare su questi temi anziché «blindarli con il voto di fiducia». Sandro Bondi e Manuela Repetti hanno votato sì: due senatori hanno di recente lasciato Forza Italia confluendo nel gruppo Misto.

Ma il governo, si spiega in ambienti della maggioranza, aveva fretta (il decreto sarebbe scaduto a breve) e «davanti all'ostruzionismo minacciato da FI» già in commissione, avrebbe deciso di forzare la mano impedendo di fatto al Senato di modificare il testo già cambiato alla Camera rispetto alla versione uscita da Palazzo Chigi. Così, oltre alla proroga delle missioni internazionali, che Sel chiede da tempo e «inutilmente» di «spacchettare per poterle analizzare una ad una visto che sono tra loro molto diverse», diventano legge anche tutte le misure messe a punto dal governo all'indomani della strage di Parigi al Charlie Hebdo. Tra le principali novità introdotte con il decreto c'è I' affidamento alla Procura Antimafia anche della competenza sul terrorismo; dai 5 agli 8 anni di reclusione per i "forcing fighters", cioè quelli che si arruolano per andare a combattere all'estero con i terroristi, contro i quali scatterà anche la pena accessoria della perdita della potestà genitoriale nel caso in cui sia coinvolto un minore.

 
 
 

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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

Per non dimenticare

 

DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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