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Goodbye to Alice

L'autunno non è mai stato malinconico davvero. Certo, quando come oggi inizia con una pioggia rotonda, abbondante benchè calma e quasi silenziosa, non lo si può tacciare di certo di smodata allegria. Ma la sua è in fondo la quieta stanchezza del mondo che cerca riposo, dopo i fasti di aprile, e le scorribande di agosto. Ed è certo la stagione degli adìi, la chiusura di un'estate che resterà per sempre nei ricordi. Degli autunni, invece, nessuno si ricorda. Ottobre ha un nome che si pronuncia sottovoce, poco prima di mettere a dormire il cuore perchè sia pronto a fiorire quando ritornerà la primavera.

Anche per Alice fu così. Nacque come un'idea piena di entusiasmi un pomeriggio di novembre, e crebbe sulle pagine lungo le notti di tutte le stagioni che seguirono, per un anno intero. Finì i suoi sogni un pomeriggio di inverno, quando era ormai buio. Ma era già da ottobre che languiva, come languiva l'amore che per lei avevamo costruito, con tutta l'ingenuità di cui potevano essere capaci di scrivere due ragazzi. Si ruppe ogni cosa, poi, al rumore delle gocce di pioggia che scrivemmo per poterla sepellire, decisi ognuno a prendere una strada che andasse il più possibile lontana dall'altro, ma Alice e la sua ombra ci seguirono ancora per anni. Era solo un fantasma. Ma un fantasma che avevamo riempito con i nostri reciproci rancori e che non poteva andarsene così, desiderandolo semplicemente. Fu il lungo addio alle nostre adolescenze. Eppure arrivò un giorno in cui i tormenti che le davano vita si dissolsero, e fu un giorno di ottobre, e quel giorno il fantasma di Alice finalmente sorrise, libero di tornarsene sui fogli ingialliti e dimenticati tra i nostri ricordi. Quel giorno sorrisi anch'io nello scoprirmi adulto, e libero. E fu naturale sedermi a giocare con i suoni, e mettere insieme una melodia da niente, da poterle dedicare. Mentre la pioggia.

Goodbye to Alice - By TheNesT