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Fine di un sogno di mezza estate

Post n°327 pubblicato il 02 Settembre 2014 da lab79
 

Ha soffiato un vento caldo, per tutto il giorno, che si è portato via molte cose. I panni stesi ad asciugare, mentre le nuvole correvano a perdifiato sul prato azzurro del cielo. Il lago increspato e luminoso, il sole caldo, le rondini che ormai sembrano sparite. L'estate volge al termine, e con la fine dell'estate i sogni perdono quota. 

I sogni visti da vicino sono tutta un'altra cosa. Intanto perdono lucentezza, ora che mostrano le piccole ruvide imperfezioni di cui sono fatti. Sono più banali, simili alle cose della terra, da cui probabilmente sono nati. 

Anche i giorni si sono accorciati, ma nessuno sembra notarlo. Intanto il calendario si assottiglia, e le rughe nello specchio si fanno più profonde. I sorrisi si fanno più radi, appesantiti da tanti pensieri, e resi più complessi da un retrogusto amaro. Come sorsi di un vino rosso stagionato, che nelle asprezze accumulate trova una sua armonia. 

Con l'autunno alle porte le cose smettono di essere semplicemente quelle che sono. Un bacio non è più soltanto un bacio, una stretta di mano, una carezza. Si portano tutti dietro anche altri significati. Un abbraccio ora significa "ricordati di quel che è stato", come una cartolina inviata a casa quando era ancora estate, ed eri soltanto un ragazzo. Una cartolina che credevi perduta, ed invece è arrivata solo ora, quando è troppo tardi. Sorridi appena all'ironia delle cose, e già la metti da parte, perché che senso ha ricordarsi dell'estate? Oramai è passata, ma ancora troppo recentemente perché possa evocare nostalgia. 

Adesso la notte si porta dietro molte più stelle. Una brezza tiepida sembra alimentarne le fiammelle tremolanti, qualcuna saetta disegnando un taglio preciso nella tela del cielo, e già fantastichi di vederci un altro mondo attraverso. 

Io alla luce fiocca della notte conto i sogni che mi sono rimasti. Li sfilo dalle dita, e li rigiro nel palmo della mano. Mi accendo una sigaretta, e contemplo il fumo che svanisce nel buio, prima di svuotare le tasche e fare un passo fuori dal prato, nelle mie scarpe con le suola bagnate.

 

Fade into you - Mazzy Star (So tonight that I might see, 1994)

 
 
 
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