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Messaggi del 19/02/2015

Un uomo che si rispetti non ha patria (8)

Post n°367 pubblicato il 19 Febbraio 2015 da lab79
 

"[...]La loro avversità per lo Stato, estraneo e nemico, si accompagna (e la cosa potrà parere strana, e non lo è) a un senso naturale del diritto, a una spontanea intuizione di quello che, per loro, dovrebbe essere veramente lo Stato: una volontà comune, che diventa Legge.[...]"

Carlo Levi, da Cristo si è fermato a Eboli

 

"Noi non siamo cristiani", dicono i contadini nel libro di Levi, per dire che si sapevano considerati meno che uomini. Come le bestie, dimenticati in una terra brulla che però era tutto quello che avevano. Quella, e la malaria, e l'Italia aliena persino di più dello stato borbonico, che non sapeva chi fossero i contadini. I contadini non contavano nulla, in quello stato che cambiava, seguendo il profilo frastagliato della storia. Si sarebbe schiantato contro gli scogli, un giorno non tanto lontano, ma allora chi lo sapeva, e che importava. Quei contadini non erano cittadini, perché non abitavano la città, che regolava il mondo e dominava tutto; ne erano esclusi.

Agli esclusi non è dato avere patria.

Già altre volte l'ho detto, e continuo a pensarlo. Esistono due madri, per gli uomini che abitano il mondo: La Terra, e La Guerra. La Patria non è madre, è matrigna. Non è la terra fatale che dà la vita all'uomo, non è la guerra fatale che toglie la vita all'uomo. E' l'insieme della terra, la gente, la legge e lo stato che accoglie l'uomo, lo adotta e diventa la sua casa. E non importa quanto lontano un giorno quell'uomo sarà portato dal torrente della storia, la patria sarà sempre la sua casa, e vi troverà rifugio, e vi potrà guarire le sue ferite. La Patria è una matrigna clemente. Ed è per questo, solo per questa clemenza che gli uomini le dedicano la loro vita. E non sarà un pezzo di terra in più, o in meno, a fare la differenza. Non sarà la lingua che vi si parla, non saranno gli uomini nuovi che arriveranno, né quelli vecchi che se ne andranno, a fare la differenza. Non sarà il dio che vi si prega, a fare la differenza. 

Quante contraddizioni.

E non è forse altro da questo la vita? Un percorrerla in direzione sbagliata, ostinata e contraria, per trovare un giorno forse la propria casa. Un luogo in cui sanare le ferite che ci siamo procurati vivendo, in cui appenderne i ricordi alle pareti, e un letto in cui far riposare i nostri sogni.

 

Heima - Sigur Ròs

 


 
 
 

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