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Archeologia, ambiente e territorio: news, informazioni, discussioni, risorse, viaggi.

 

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ARCHEOCLUB D'ITALIA

Archeoclub d’Italia è una associazione culturale che rappresenta un grande movimento di opinione pubblica al servizio dei beni culturali e ambientali.
Le molteplici attività di volontariato che si articolano in assoluta conformità alle esigenze sempre diverse dei Comuni italiani, pongono Archeoclub d’Italia in primo piano assoluto tra le associazioni di settore e lo rendono il luogo naturale di aggregazione per tutti coloro che hanno a cuore il futuro del nostro grande patrimonio culturale.

Vai al sito internet: www.archeoclubitalia.it

 

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITà CULTURALI

immagineIl nuovo Ministero per i Beni e le Attività Culturali, istituito nell'ottobre 1998, riunisce diverse competenze nel settore della cultura, dello spettacolo, della tutela del paesaggio e della vigilanza sugli organismi sportivi.

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Vai al sito internet: www.beniculturali.it

 

ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARCHEOLOGI

L’Associazione Nazionale Archeologi è una associazione professionale senza fini di lucro che intende riunire e rappresentare gli archeologi operanti in Italia per promuovere e tutelare gli interessi di una categoria fin troppo bistrattata, facendo sentire alle istituzioni forte la presenza e la voce delle migliaia di archeologi che ogni giorno nel nostro paese operano nei settori più vari per la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico italiano.

Vai al sito internet: www.archeologi.org

 

RISORSE BIBLIOGRAFICHE ON-LINE

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L'Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU ) assume il compito di catalogare l'intero patrimonio bibliografico nazionale.

Questo obiettivo è oggi perseguito grazie ad una strategia di forte cooperazione tra le biblioteche. Risultato di tale cooperazione è la realizzazione del Servizio Bibliotecario nazionale (SBN), la rete informatizzata di servizi nazionali alla quale sono collegate biblioteche dello Stato, degli Enti locali e delle Università, che contribuiscono alla creazione del catalogo collettivo nazionale in linea gestito dall'Istituto.

Vai al sito internet: www.iccu.sbn.it

 

UNIVERSITà DI MACERATA

Dipartimento di Scienze Storiche e Archeologiche dell'Antichità

il Dipartimento è sorto nel 1995 dalla fusione di due precedenti Istituti, quello di Archeologia e quello di Storia Antica, dei quali ha fatto proprie, continuandole, alcune iniziative di ricerca.

Vai al sito internet: www.unimc.it/web_9900/prov_dip/archeol/Dipa_arc.htm

 

AMNESTY INTERNATIONAL

immagineAmnesty International è un’organizzazione non governativa indipendente, una comunità globale di difensori dei diritti umani, fondata nel 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson, che lanciò una campagna per l’amnistia dei prigionieri di coscienza. Conta attualmente quasi due milioni di soci, sostenitori e donatori in più di 140 paesi. La Sezione Italiana di Amnesty, costituitasi nel 1975, conta oltre 80.000 soci.

Vai al sito: www.amnesty.it

 

EMERGENCY

immagineEmergency è un'associazione italiana indipendente e neutrale.
Emergency offre assistenza medico - chirurgica gratuita e di elevata qualità alle vittime civili delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.
Emergency promuove una cultura di solidarietà, di pace e di rispetto dei diritti umani.
Vai al sito: www.emergency.it
 

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SOS Beni Culturali Abruzzo

Post n°162 pubblicato il 29 Aprile 2009 da Whilky
 

Per contribuire dall'Italia e dall'Estero, utilizzare il seguente conto corrente postale

Intestazione: MINISTERO BENI E ATTIVITA'CULTURALI SALVIAMO L'ARTE IN ABRUZZO

IBAN: IT-85-X-07601-03200-000095882221

Codice BIC o SWIFT: BPPIITRRXXX

Numero conto: 95882221

 

 
 
 

Sisma Abruzzo

Post n°161 pubblicato il 29 Aprile 2009 da Whilky
 

il Ministero per i Beni e le Attività Culturali in costante contatto con Direzione Regionale per danni al patrimonio artistico

Il Ministro per i beni e le attività culturali, sen. Sandro Bondi, ha presentato oggi durante il Consiglio dei Ministri, la lista dei quarantaquattro monumenti, gravemente danneggiati dal sisma che ha colpito l’ Abruzzo, tutti da restaurare con la massima urgenza.

 

Di seguito la lista sottoposta dal Ministro Bondi:

1 Cattedrale e Palazzo Arcivescovile (piazza Duomo)
2 Complesso Monumentale e Basilica di Santa Maria di Collemaggio
3 Complesso Monumentale e Chiesa di Santa Giusta (piazza s. Giusta, L’Aquila)
4 Complesso Monumentale e Chiesa di San Pietro a Coppito (piazza s. Pietro, L’Aquila)
5 Complesso Monumentale e Chiesa di Santa Maria Paganica (L’Aquila)
6 Complesso monumentale e Chiesa di San Marciano (piazza s. Marciano, L’Aquila)
7 Complesso Monumentale e Chiesa di Santa Maria del Suffragio detta delle Anime Sante
8 complesso monumentale e Chiesa di San Biagio d’Amiternum (via Sassa, L’Aquila)
9 Complesso Monumentale e Chiesa di San Marco (piazza della Prefettura, L’Aquila)
10 Complesso Monumentale e Monastero della Beata Antonia
11 Complesso Monumentale e Chiesa di San Silvestro (piazza s. Silvestro, L’Aquila)
12 Complesso Monumentale e Chiesa di San Domenico (piazza San Domenico, L’Aquila)
13 Complesso Monumentale e Chiesa di Sant’Agostino
14 Fortezza Spagnola
15 Complesso monumentale e Chiesa di San Bernardino
16 Convento agostiniano o Palazzo della Prefettura
17 Palazzo Ardinghelli
18 Palazzo Branconi
19 Palazzo e Torre di Madama Margherita (sede municipale)
20 Palazzo della Biblioteca (quattro cantoni)
21 Palazzetto dei Nobili
22 Teatro Comunale
23 Palazzo Carli (Rettorato Università dell’Aquila)
24 Museo di Santa Maria dei Raccomandati
25 Palazzo Persichetti
26 Oratorio di Sant’Antonio da Padova
27 Chiesa di Santa Maria del Soccorso
28 Chiesa di Santa Maria di Roio
29 Palazzo Quinzi
30 Area archeologica di Amiternum
31 Chiesa e Catacombe di San Michele a San  Vittorino
32 Chiesa di Santa Maria della Misericordia
33 Palazzo Alfieri (via forte braccio)
34 Chiesa e Oratorio di San Filippo
35 Complesso Monumentale e Chiesa di San Gregorio Magno
36 Chiesa della Concezione a Paganica
37 Chiesa di San Giusta (Bazzano)
38 Complesso Monumentale e chiesa di Santa Maria della Croce (Santuario di Roio)
39 Chiesa di Santa Maria ad Cryptas (Fossa)
40 Abbazia di Santa Lucia (Rocca di Cambio)
41 Torre Civica di Santo Stefano (Santo Stefano di Sessanio)
42 Complesso Monumentale e chiesa di San Clemente a Casauria (Castiglione a Casauria)
43 Badia Morronese (Sulmona)
44 Chiesa di S. Esaunio (S. Eusanio Forconese)

 

Roma, 23 aprile 2009
Ufficio Stampa – MiBAC
tel. 066723.2261 .2262

 

Gli uffici centrali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali sono in costante contatto con il Direttore Regionale per i Beni Culturali dell’Abruzzo, Annamaria Reggiani, e il Soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici dell’Abruzzo, Maurizio Galletti, per avere ogni aggiornamento sui danni al patrimonio artistico.
Il Segretario Generale del Ministero, Giuseppe Proietti, sta coordinando il monitoraggio di musei, monumenti e siti archeologici in sintonia con le operazioni di soccorso in atto.

 
 
 

neandertaliana da copertina!

Post n°160 pubblicato il 28 Marzo 2009 da Whilky
 
Foto di Whilky

Un pezzo da Museo! Solitamente lo si riferisce a qualcosa che non serve più e che può essere buttato. Invece non è così e la copertina del National Geographic International di Ottobre lo dimostra.

La ricostruzione di una neandertaliana dai capelli rossi e occhi chiari - non proprio una bellezza da copertina patinata! - è invece finita sulla copertina della rivista scientifica più popolare del mondo.

Decine di milioni di copie in tutto il mondo mostrano la ricostruzione della fisionomia di questo gruppo umano che ha avuto un grande successo per più di 200.000 anni. Poi è stato soppiantato dal più tecnologico Homo sapiens.

Ma cosa c’entra la ricerca paleoantropologica italiana in tutto questo? Molteplici sono i legami tra questo eccezionale riconoscimento mondiale e quella che si fa alla Sezione di Preistoria del Museo di Storia Naturale di Verona.

Prima di tutto la ricerca di cui tratta l’ampio articolo del NG è stata condotta anche su un fossile di neandertaliano che viene da Riparo Mezzena, presso Avesa (Verona).

Inoltre i fratelli Kennis, i due artisti olandesi che hanno prodotto la nuova ricostruzione sulla base dei dati desunti dalla ricerca sul DNA nucleare dei fossili spagnolo e veronese, avevano prestato le loro opere al Museo di Storia Naturale in occasione della mostra "Fossili antichi e modelli virtuali"? allestita a Verona nel 2002-2003.

Quella mostra ebbe un tale successo da essere "comprata"? e riallestita l’anno successivo al Museo Archeologico Provinciale di Bolzano, quello che espone la mummia di Otzi. Decisamente una buona partenza.

Inoltre molti dei ricercatori coinvolti lavorano nei Musei di Storia Naturale più prestigiosi del mondo: Madrid, Gibraltar, Londra, New York.

Da quella mostra è partito un progetto di ricerca internazionale coordinato da Laura Longo, Conservatore di Preistoria del Museo veronese, che ha portato ai risultati di oggi. Che non saranno certo gli ultimi, visto che è appena stato campionato un altro reperto di Riparo Mezzena, una mandibola femminile questa volta.

Fonte: Le Scienze Web News

 
 
 

Earth Hour

Post n°159 pubblicato il 28 Marzo 2009 da Whilky
 
Foto di Whilky

Il 28 marzo dalle 20.30 alle 21.30 ora locale. 2.848 città in 83 paesi spegneranno le luci in un gesto di mobilitazione globale. Il numero delle adesioni cresce di ora in ora anche grazie alla rete. Earth Hour si è infatti rivelato uno straordinario evento di comunicazione globale: 1,1 milione di amici nella rete sociale web, ogni 0,8 secondi seguiti online i video di promozione, tra i temi più cliccati su Twitter mentre come termine è apparso nelle ultime 24 ore quasi un milione di volte nel web. 

Dalle piccole nazioni insulari del Sud Pacifico alle città più popolose di Asia e America, da Monteriggioni e Loro Piceno a Roma, Milano, Napoli, Venezia e 160 altre in Italia, milioni di persone parteciperanno all’Earth Hour da tutti gli angoli del mondo, dando il loro segnale contro il riscaldamento globale che speriamo i Governi di tutto i mondo accolgano nell’ Anno del clima. E già lunedì a Bonn, in Germania, avranno inizio i negoziati che dovranno tracciare l’ossatura e i contenuti del nuovo accordo globale; l’incontro terminerà l’8 aprile, pochi giorni prima di Pasqua. Sarà anche l’esordio del nuovo inviato speciale USA sul Clima, Todd Stern.

66 capitali nazionali e 9 tra le 10 metropoli più popolate del mondo hanno confermato la loro partecipazione all’evento di quest’anno, tra cui: New York, Roma, Sydney, Nairobi, Londra, Atene, Mumbai, Bangkok, Pechino, Il Cairo, Kuala Lumpur, Los Angeles, Parigi, Washington DC, Toronto, Barcellona, Mosca, Rio de Janeiro, Copenaghen, Hong Kong, Singapore, Dubai, Manila,  Buenos Aires, Berlino, Città del Messico, Istanbul, Città del Capo.

Alle ore 20.30 davanti al Colosseo il Capitano della Roma, Francesco Totti,  spegnerà il simbolo della sua città, insieme al Presidente onorario del WWF Italia, Fulco Pratesi,  grazie ad un Totem/interruttore che lascerà al buio il monumento per un’ora. Speciali candele Earth Hour verranno distribuite ai presenti. Sarà un’occasione per unire davvero  tutti in un grande gesto pacifico a favore del pianeta, dai tifosi alle famiglie e a tutti coloro che vorranno unirsi al festeggiamento. Durante lo spegnimento è previsto un concerto della Stradabanda di Testaccio che intratterrà il pubblico con il suo repertorio di musica tradizional-popolare.

Una fiaccolata a bordo delle gondole sfilerà davanti al Ponte di Rialto che verrà simbolicamente spento da una delegazione del WWF accompagnata dal Comune della città simbolo dei cambiamenti climatici.

Fonte: WWF

 
 
 

S.O.S. Archeologi!

Post n°158 pubblicato il 06 Dicembre 2008 da Whilky
 

GLI ARCHEOLOGI HANNO BISOGNO DI TE

LO SAPEVATE? Anni trascorsi a scavare nei cantieri, a scrivere articoli e monografie tra archivi e biblioteche, ad allestire mostre e musei, a diffondere la conoscenza e l’amore per il patrimonio archeologico del nostro Paese non servono più a nulla per chi vuole diventare archeologo nello Stato Italiano!

LO SAPEVATE? Bisogna saper rispondere in un’ora a 100 quiz con domande di scienze, matematica, geometria MA NON di archeologia!!!

LO SAPEVATE? Bisogna saper risolvere disequazioni, conoscere la sequenza del DNA e la translitterasi inversa!!!

SAPEVATELO!


SABATO 13 DICEMBRE
A PIAZZA DEL COLOSSEO
DALLE ORE 11


ARCHEOTRIVIAL:
CHI VUOL ESSER FUNZIONARIO?


La Confederazione Italiana Archeologi organizza una manifestazione contro le modalità di selezione ed espletamento del concorso per 30 posti da archeologo al MiBAC:
un partitone di Archeotrivial con le domande dei quiz.

Chiama i tuoi colleghi di studio e di lavoro e partecipiamo numerosi!

Per info http://exnovo.forumfree.net/ o www.archeologi-italiani.it

Siamo tanti e preparati, facciamoci sentire!

 
 
 

Scoperte 47 tombe etrusche

Post n°157 pubblicato il 01 Dicembre 2008 da Whilky
 

Sono 47 in totale le tombe rinvenute nella necropoli di origine etrusca venuta alla luce a Strozzacapponi, alla periferia di Perugia, in seguito ai lavori per la realizzazione di una rotatoria tra la Pievaiola e Castel del Piano.
Trentacinque delle urne sono a camera ed altre a fossa. Alcune si presentavano gia' depredate in antico, altre integre.


Le indagini archeologiche sono state rese possibili grazie ai fondi della Provincia di Perugia per un totale di 160 mila euro, ente impegnato nel progetto di riqualificazione della intersezione stradale teatro del ritrovamento. Questa mattina la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria, in una conferenza stampa, ha illustrato presso l'Antiquarium Ipogeo dei Volumi di Ponte San Giovanni (Perugia) i ritrovamenti delle tombe.


Erano presenti, tra gli altri, il Soprintendente Mariarosaria Salvatore, la responsabile degli scavi per la Soprintendenza Luana Cenciaioli e le archeologhe che hanno seguito tutte le fasi di scavo Maria Cappelletti e Federica Fico, i consiglieri provinciali della I Commissione consiliare permanente, Palmiero Bruscia, Stefano Zuccarini, Fiorello Primi, Edoardo Alunni, Luciano Paci, Paolo Borgioni, Domenico Caprini, Gianfranco Becchetti e Luigi Andreani.


Per quanto riguarda i lavori di scavo, il ritrovamento piu' importante per ricchezza di materiali e' avvenuto il 4 luglio con la tomba degli 'anei marcna' cosiddetta 'del letto funebre'.
La tomba fa parte di una necropoli molto estesa, costituita da un centinaio di sepolture e si colloca lungo uno degli assi viari antichi che uscivano dalle porte della cinta muraria etrusca di Perugia per raggiungere le citta' vicine, in questo caso Chiusi.

Fonte: La Stampa

 
 
 

Professionisti nei Beni Culturali

Post n°156 pubblicato il 25 Settembre 2008 da Whilky
 
Tag: Varie

La rivista Archeonews, con la collaborazione di diverse associazioni, ha dato il via alla lodevole iniziativa di pubblicare un annuario dove verranno inseriti tutti i professionisti del settore che vorranno aderire a questo progetto. Pubblico direttamente l'annuncio di Archeonews per chi volesse maggiori informazioni al riguardo.

Carissimi Iscritti, Amici e Colleghi,
attraverso la rivista “ArcheoNews, mensile di informazioni economiche per i beni culturali” e in collaborazione con diverse associazioni professionali e di categoria abbiamo intenzione di pubblicare il primo “Annuario dei Professionisti dei Beni Culturali” la cui pubblicazione è prevista per novembre 2008 e verrà presentato in occasione della XI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico che si terrà a Paestum dal 13 al 16 novembre 2008.
L’obiettivo principale dell’Annuario è la creazione di un rapporto stretto tra domanda e offerta di lavoro per le figure professionali operanti nel settore dei beni culturali.
Nell’Annuario verranno inseriti esclusivamente i laureati che operano o intendono operare nel settore dei Beni Culturali ed in possesso di una laurea inerente, con o senza partita iva.
L’adesione all’Annuario è COMPLETAMENTE GRATUITA e non implica nessun obbligo nei confronti dell’Agenzia Magna Graecia, editrice dell’Annuario.
Per aderire all’Annuario basta scaricare i moduli attraverso il sito www.archeonews.info cliccando sul link
http://www.archeonews.info/index.php?option=com_content&task=view&id=20&Itemid=1 ed inviarli all’indirizzo indicato sul modulo.
In questa fase dell’Annuario è IMPORTANTISSIMO e per questo chiediamo il vostro aiuto diffondendo il presente comunicato a tutti coloro che ritenete possano essere interessati all’inclusione nell’Annuario.
Riportiamo di seguito le caratteristiche principali dell’Annuario.

CHE COS’E’
L’Annuario raccoglierà i nominativi dei laureati, con o senza Partita Iva, purchè in forma singola.

A CHI E’ RIVOLTO
L’Annuario è rivolto a tutti i laureati di vecchio e nuovo ordinamento.

LA DISTRIBUZIONE
La distribuzione avverrà in modo capillare a livello nazionale ed in particolare verrà distribuito a:
- Aziende e cooperative del settore Beni Culturali
- Aziende del settore edile
- Aziende e cooperative di scavi archeologici
- Uffici gare e appalti delle Soprintendenze Italiane
- Uffici gare e appalti di Enti che lo richiederanno
- Operatori del settore Beni Culturali
- Musei e Centri espositivi

PER ADERIRE
Per aderire basta scaricare il modulo attraverso il sito www.archeonews.info oppure cliccando sul link diretto
http://win.archeonews.info/modulo_professionisti.pdf. L’adesione è COMPLETAMENTE GRATUITA e non comporta alcun tipo di onere nei confronti dell’Agenzia Magna Graecia, editrice dell’Annuario.

INFO
Maggiori informazioni possono essere richieste chiamando in redazione al numero 0828 781619 oppure chiamando il responsabile al numero 333 9158754.

Dal mio punto di vista è un'opportunità molto valida per chi cerca di vivere in questo settore. Non risolverà sicuramente il grave problema della disoccupazione che ormai pesa come un macigno su questa categoria (e non solo questa purtroppo!), ma potrebbe essere un  buon inizio!

A presto!

 
 
 

Eccezionali ritrovamenti ad Orvieto

Post n°155 pubblicato il 02 Settembre 2008 da Whilky
 
Foto di Whilky

Più di un'importante scoperta segna la campagna di scavo 2008 di Campo della Fiera, ad avvalorare sempre più l'ipotesi che si tratti realmente del luogo scelto dagli Etruschi per la localizzazione del Fanum Voltumnae, il grande santuario della loro Dodecapoli. "Nomino un luogo importante, non nomino il Fanum – ha detto con una legittima punta di provocazione la Prof.ssa Simonetta Stopponi, direttrice degli scavi (nella foto seduta al computer), nel concludere la sua relazione per la presentazione ufficiale dei risultati - Se gli scettici ancora ne dubitano ci dimostrino il contrario".


Il ritrovamento più sensazionale è senza dubbio quello di un magnifico busto marmoreo, sotterrato a seguito di una damnatio memoriae, non distrutto forse proprio per la sua bellezza, ma sistemato con estrema pietas con il capo appoggiato a un cuscino di pietra, quasi desiderando e prefigurando il futuro rinvenimento dei posteri. Secondo l'ipotesi messa a punto dal Prof. Filippo Coarelli, illustre etruscologo, attraverso una serie di esclusioni e deduzioni, si tratta con ogni probabilità di un busto dell'imperatore Geta, figlio di Settimio Severo e fratello minore dell'imperatore Caracalla, ucciso e colpito da damnatio il 27 febbraio dell'anno 212. Il ritratto, dunque, dovrebbe essere stato eliminato e nascosto nei primi giorni del marzo 212, per riaffiorare oggi, a quasi duemila anni di distanza, nel suo prezioso splendore. Ad avvalorare l'ipotesi, oltre a varie supposizioni che fanno identificare il busto per un personaggio giovane della dinastia dei Severi, il fatto che sembra somigliare all'unica effigie di Geta che possediamo, quella appena decifrabile su una moneta. Per il resto, la scoperta di Orvieto (nella foto successiva) è quanto mai sensazionale, proprio perché di Geta non esiste alcun ritratto marmoreo originale.

Molti e quanto mai significativi gli altri ritrovamenti archeologici, tutti di epoca romana perché ormai appartenenti allo strato più superficiale dello scavo: anche questo, secondo la Prof.ssa Stopponi, un significativo indizio scientifico verso l'avvaloramento del Fanum, in quanto abitualmente i Romani cancellavano i luoghi di culto degli Etruschi e invece, in questo caso, una volta deportati gli Etruschi a Volsini, proprio per l'importanza del luogo ne avrebbero continuato la frequentazione. A testimoniarla, anche quest'anno sono stati ritrovati numerosi reperti di uso votivo: vasi autoctoni, bronzetti, vasi greci, basamenti di altari, un basamento con pernio per una grande statua, volti sereni di antefisse e una maschera più inquietante di Gorgone (nella foto che segue), mosaici. Queste evidenze si aggiungono a quelle notevolissime degli anni scorsi, come ad esempio il basamento di un grande edificio nella parte meridionale dello scavo, un altare etrusco di larghe dimensioni, altri altari etruschi su pavimenti evidentemente bruciati da sacrifici votivi, una grande fontana circolare con gocciolatoio a forma di testa di leone, frammenti statuari in marmo greco, matrici di antefisse: tutti reperti che avvalorano l'ipotesi di un luogo di culto molto importante, nato nel VI secolo a. C. e frequentato, come dimostra il ritrovamento della Chiesa di San Pietro in Vetere, fino all'età medievale.

Di grande rilievo in questa campagna 2008, oltre al già citato busto della prima età imperiale, il ritrovamento di 214 monete romane che raffigurano i magistrati monetari, tra cui una con un ritratto di Augusto, poste in uno scrigno di fronte a un altare di cui era già stata ritrovata la pietra forata che serviva da coperchio. Preziose e rare, infine, le iscrizioni etrusche rinvenute, tra cui un hapax che sembra alludere al padre degli dei e dunque, per estensione, al Dio a cui il fanum era dedicato.



Indipendentemente dalle lunghe e forse ormai oziose diatribe sul Fanum, il grande sito di Campo della Fiera, in cui le indagini archeologiche sono in corso dal duemila, conferma il suo indubbio rilievo: ben tre ettari di assoluto spessore archeologico, che come ha sottolineato nell'odierna conferenza stampa la Dott.ssa Mariarosaria Salvatore, Soprintendente per i Beni Archeologici dell'Umbria, andranno restaurati, valorizzati e offerti alla fruizione all'interno del già costituito Parco Archeologico di Orvieto e dell'Orvietano. Impegno, questo, che è stato assunto dal Prof. Giuseppe Della Fina, in duplice veste di etruscologo e assessore ai Beni Culturali. Della Fina ha infatti informato che si andrà a ratificare il decollo del Parco nel prossimo Consiglio Comunale di settembre e che la Prof.ssa Stopponi, appassionata protagonista di tanti ritrovamenti orvietani a partire dallo scavo di Cannicella iniziato nel '77, sarà membro del Comitato scientifico del PAAO.

Il sentito ringraziamento della Sovrintendente Dott.ssa Salvatore e della Prof.ssa Stopponi è andato al Monte dei Paschi di Siena, primo e importante sponsor degli scavi condotti dall'Università di Macerata, al Comune di Orvieto e alla Comunità Montana per la collaborazione, a tutti gli archeologi che da tempo affiancano la Professoressa nella direzione dello scavo, ai numerosi studenti delle Università italiane e straniere che in questi anni hanno prestato la loro opera negli stage di scavo estivi per portare alla luce questo notevole patrimonio. Un particolare ricordo è andato infine a Francesco Satolli, il giovane archeologo medievalista orvietano recentemente scomparso, appassionato protagonista di tante campagne estive. A lui è stata dedicata la campagna di scavo 2008, con il lungo, sentito e commosso applauso che ha concluso, con l'intervento di numeroso pubblico, la presentazione.

Fonte: Orvietonews

 
 
 

Essere archeologo

Post n°154 pubblicato il 06 Agosto 2008 da Whilky
 
Foto di Whilky

Voglio riportare in queste pagine virtuali una testimonianza di un'archeologa che riesce, con le sue parole semplici e appassionate, a farti sentire "l'anima" del nostro lavoro..

Un giorno, incontrando alcuni ragazzi di una scuola media, chiesi loro se sapevano chi o cosa fosse un archeologo. La risposta fu immediata e senza esitazione: Indiana Jones è un archeologo! Non fui sorpresa dalle loro parole e continuai nelle domande: perché il personaggio da voi citato è un archeologo? Perché è un esploratore, un cercatore di tesori. A questo punto mi sorse spontaneo un sorriso e mi ritornarono alla mente, in un lampo, i miei sogni di giovane studente, quando decisi di diventare archeologo. Sfogliavo libri con resoconti di scoperte storiche come le piramidi d’Egitto, i tesori di Creta e Micene, i templi della Magna Grecia e della Sicilia e le città sepolte di Ercolano e Pompei. Mi affascinava la bellezza di questi monumenti del passato, ma soprattutto mi incuriosivano le persone che avevano attuato simili scoperte. A volte nelle fotografie vedevo questi “signori” in abbigliamento da esploratore, intenti ad osservare altri individui che asportavano la terra per mettere in luce monumenti, muri o singoli oggetti e pensavo a come sarebbe stato bello fare l’archeologo. Oggi che sono un archeologo, posso sorridere di questo mio sogno di gioventù e dell’idea espressa dai ragazzi, assai simile a quella della maggior parte degli ammiratori di questa professione. Certo, ho scelto di essere un archeologo che opera sul campo, che “scava la terra” per trovare le testimonianze del passato, non indosso sahariana e cappello da esploratore, ma scarpe antinfortunistiche e casco di sicurezza. Chi non mi conosce, e spesso accade, nella migliore delle ipotesi crede che io sia un geometra, solo perché è difficile che in un cantiere ci sia una donna come operaio. Gli archeologi, infatti, non sono esploratori, non viaggiano (tranne rare eccezioni) alla ricerca di tesori, sono piuttosto investigatori che intervengono sulla scena di un “delitto” e raccolgono indizi e dati di un passato troppo spesso sacrificato in nome del progresso. Nella maggior parte dei casi, infatti, l’archeologo opera in situazioni d’emergenza quando, a seguito di lavori edili o di posa di tubature, gli scavi evidenziano resti archeologici sotto il livello stradale o il piano di campagna. L’intervento viene concordato con i funzionari della Soprintendenza Archeologica e solitamente consiste nella valutazione dello stato dei rinvenimenti e, se reputato necessario, nell’ampliamento dello scavo stesso. A questo punto inizia il lavoro, l’indagine vera e propria. L’archeologo non si limita ad asportare la terra per far affiorare i reperti o le testimonianze del passato, ma deve riconoscere e capire la “storia” che ogni strato di terreno racchiude; quindi scava innanzi tutto con la testa e poi con le braccia e con gli strumenti che gli consentono, volta per volta, di distinguere le caratteristiche di ciò che sta indagando. L’archeologo lavora dove ci sono resti archeologici, quindi può essere impegnato in uno scavo all’aperto all’interno di un paese, ad esempio in un cantiere edile, dove a seguito di sbancamenti sono affiorati reperti, o in aperta campagna, dove si posano le tubature di questa o quella azienda di servizi o si effettuano lavori per la realizzazione di strade o ferrovie, ma può trovarsi a operare anche “sotto terra”. Quest’ultima possibilità si verifica nei centri urbani quando si scava per costruire linee metropolitane o si effettuano lavori di sistemazione delle cantine dei palazzi. Stare all’aperto è un aspetto molto bello del lavoro archeologico, ma ha un suo limite: infatti, l’archeologo sa perfettamente cosa significa fare uno scavo in inverno con la temperatura sotto zero, quando due paia di guanti e due di calze non bastano per impedire al freddo di intorpidire il movimento delle dita. In simili circostanze, anche un ambiente poco salubre come una cantina piena di muffa e con un tasso di umidità elevato, potrebbe sembrare il luogo più bello dove lavorare. Non esiste un’attrezzatura specifica per lo scavo e l’archeologo si avvale di strumenti derivati da altre attività. La pala e il piccone, ad esempio, sono strumenti semplici e vengono solitamente utilizzati per lo scavo di depositi naturali o di riempimenti e livellamenti artificiali, perché questi strati, oltre ad avere sovente un discreto spessore, non vengono danneggiati. Sono gli strumenti più ostili per chi ha iniziato da poco a fare l’archeologo, non si sa mai qual è la posizione corretta da tenere per non arrivare alla sera con un terribile male alla schiena o alle spalle. Ma quando si impara la posizione corretta, allora questi strumenti diventano i più amati nelle fredde giornate d’inverno. Un altro strumento è la cazzuola, che è diversa da quella comunemente nota e utilizzata dai muratori, ha infatti la lama di forma romboidale fusa in un unico pezzo con il manico, per sopportare le sollecitazioni imposte da un energico lavoro su superfici spesso compatte. Viene utilizzata più di altri strumenti perché, asportando piccole quantità di terreno, consente di evidenziare reperti anche molto piccoli come semi o frustoli di carbone. Ogni archeologo possiede una cazzuola, la “sua”, che lo accompagna in tutti i lavori: sa come impugnarla ed utilizzarla per evitare conseguenze dannose al suo polso, ma soprattutto con essa impara a riconoscere anche le minime variazioni nella consistenza del terreno che scava e quindi le variazioni degli strati. Altri strumenti sono la piccozza, una specie di piccone, ma con manico corto, usata quando il piccone è troppo e la cazzuola troppo poco per quello che si sta scavando. I bisturi, proprio i bisturi da chirurgo, vengono utilizzati per lavori particolarmente delicati come lo scavo di tombe e di scheletri, per liberare dalla terra oggetti molto delicati come i metalli, insomma in tutte le fasi di scavo in cui sia richiesta una precisione quasi chirurgica. Nel corso del lavoro si usano spesso paletta e scopino: la paletta più comunemente usata viene detta sessola, ha il corpo di forma triangolare e manico in asse con esso, serve per raccogliere la terra servendosi dello scopino. Per capire cosa si sta facendo è fondamentale tenere pulito, con scopino e paletta appunto, rimuovendo la terra che progressivamente viene scavata con la cazzuola. Carriola e secchi, infine, servono per trasportare la terra lontano dal luogo di scavo. Vi sono poi alcuni strumenti che servono in un momento molto importante dello scavo che è quello della documentazione: quando si evidenzia uno strato è necessario effettuarne la documentazione prima di procedere alla sua asportazione. Questa parte del lavoro è la più ambita perché meno faticosa, soprattutto nelle calde giornate d’estate quando non si sente il bisogno di fare attività fisica per riscaldarsi. Lo strato, o meglio la superficie dello strato, viene disegnata in scala e quotata: il disegno si esegue con metri, bindelle, carta e penna poi con l’ausilio del livello ottico si riportano le quote di punti significativi, cioè la profondità o l’altezza assoluta sul livello del mare; infine si procede ad effettuare la documentazione fotografica. La documentazione è importante nel lavoro dell’archeologo perché consente la conservazione di testimonianze che lo scavo distrugge o che, al termine dello scavo, vengono interrate e ricoperte. Ovviamente non si distruggono le strutture o i reperti, ma i livelli di terreno che ricoprono o avvolgono i beni archeologici. La documentazione viene completata con la compilazione delle schede di unità stratigrafica: ogni strato, ogni struttura è definita unità stratigrafica e viene descritta in apposite schede segnalandone tutte le caratteristiche di composizione, forma e colore, tecnica costruttiva ecc. Da questa descrizione del lavoro dell’archeologo sono emersi i disagi che si affrontano quotidianamente e qualcuno potrebbe dedurre che è un lavoro brutto e faticoso. Con estrema sincerità posso affermare che non cambierei il mio lavoro con nient’altro: a volte mi lamento per la fatica e i calli sulle mani, per l’aspetto trasandato e sporco che ho quando lavoro, ma nulla mi appaga come il vedere affiorare reperti e con essi una piccola parte della nostra storia. È bello mentre si scava cercare di capire perché uno strato ha una certa forma ed è composto da determinati materiali e oggetti, perché si trova in un luogo piuttosto che in un altro. Ponendosi queste domande si cerca di comprendere i processi che hanno portato alla creazione di una determinata sequenza stratigrafica e ad immedesimarsi nelle persone che nell’antichità hanno vissuto e agito in un determinato luogo.

Alessandra Massari

 
 
 

Il governo vuole chiudere l'ISIAO!

Post n°153 pubblicato il 27 Giugno 2008 da Whilky
 

Ho copiato direttamente dal sito dell'ANA (Associazione Nazionale Archeologi) le parole sentite del direttore, perchè io non avrei saputo esprimere meglio la delusione e lo sdegno che mi ha invaso alla lettura di questa notizia..
"Cari soci,
vi scrivo in merito ad una situazione che rasenta la follia.
Chi di voi, come me, lavora o ha lavorato per missioni all'estero non può non conoscere l'ISIAO (Istituo Italiano per l'Africa e l'Oriente). Bene. Per un motivo imprecisato, da un pò di giorni, il GOVERNO ITALIANO ha proposto la chiusura di questo istituo che ha permesso le più importanti missioni archeologiche all'estero del nostro paese...le più importanti, lunghe e significative.
Il GOVERNO ha proposto la chiusura di un'istituzione che è UNICA in Italia, attiva a livello internazionale nel campo dell'archeologia, del restauro e della conservazione dei beni culturali, nella ricerca scientifica e nella pubblicazione da oltre 100 anni. Con lo scopo di bloccare questa assurda iniziativa di un'Italia sempre meno attenta a ciò che è la ricerca scientifica ed alla cultura, vi invito a partecipare sottoscrivendo telematicamente (operazione estremamente semplice) la lettera che si sta inviando al Presidente della Repubblica affinchè possa aiutarci.
La lettera è pubblicata sul sito:  www.giuseppetucci.isiao.it.
sottoscriverla è importantissimo e noi, sia come singoli archeologi che come Associazione Nazionale Archeologi, dobbiamo intervenire ad ogni costo.
Vi si richiederà l'ente di appartenenza. Voi potete scrivere l'università o l'ente per cui lavorate o "Associazione Nazionale Archeologi".
Io ho preferito scrivere l'Associazione perchè non mi tocca unicamente come archeologo estremo-orientalista dell'Università Orientale di Napoli, non come archeologo che ha partecipato alle missioni all'estero che Tucci ci ha lasciato in eredità......MA COME ARCHEOLOGO E BASTA.
PERCHE' QUANTO STA FACENDO IL GOVERNO MI INDIGNA IN PRIMIS COME UOMO, POI COME ITALIANO, MA PRINCIPALMENTE COME ARCHEOLOGO."
Vi PREGO di aiutarci sottoscrivendo la lettera e di diffondere questa mail il più possibile.

Grazie a tutti

 
 
 
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Il World Wide Fund for Nature è la più grande organizzazione mondiale dedicata alla conservazione della natura. Grazie al supporto di quasi 5 milioni di persone, lavora incisivamente in quasi 100 paesi. In oltre 40 anni di attività, ha contribuito alla tutela degli ambienti naturali più minacciati della Terra e alla salvaguardia di molte specie animali a rischio di estinzione. Il WWF Italia è una organizzazione che, con l'aiuto dei cittadini e il coinvolgimento delle imprese e delle istituzioni, contribuisce incisivamente a conservare i sistemi naturali in Italia e nel mondo.

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