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animabio

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L’appartamento nuovo.

Post n°31 pubblicato il 18 Novembre 2006 da driver64
 

 

 

Warning! Adults only, extremely xxxx rated, not for feminists or moralists women!

 

Lo ammetto, ho poca fortuna con le donne, però il destino, almeno quella volta non mi ha sfavorito, anzi. Avevo giusto cambiato appartamento  avevo preso in affitto e  arredato con sacrifici una mansarda in periferia; volevo festeggiare in qualche modo la casa nuova e un amico al corrente della mia perenne dieta affettiva  e sessuale mi aveva fornito un  numero di telefono. Sulle prime non volevo accettarlo, ma l'amico insisteva e più per fargli un piacere che per altro lasciai che lui mi mettesse quel biglietto in tasca e  giorni dopo più per curiosità che per effettivo desiderio finii per chiamare. Dopo che mi fui presentato facendo menzione del mio amico,una voce femminile  calda e profonda mi chiese  se avessi delle preferenze. Colto di sorpresa risposi a braccio: dissi che mi sarebbe piaciuta giovane, snella, insomma mi tenni sulle generali; fissammo un appuntamento per il successivo prefestivo, di pomeriggio. Riappesi dicendomi che era stato oltremodo facile anche se era la prima volta per me che telefonavo ad un'agenzia per un incontro.
E giunse quel giorno. La casa sapeva di nuovo e di pittura,mi ero sfiancato a pulire e riordinare anche se molti scatoloni del trasloco erano ancora chiusi, sedetti sul divano e attesi. In periferia i rumori della città arrivavano attutiti e così potevo udire il tic tac dell'orologio a parete. Ecco le due del pomeriggio, l'ora dell'appuntamento, e così trascorse il primo minuto e  poi gli altri. Sospirai, già pensavo ad uno scherzo abilmente orchestrato dall'amico quando il citofono trillò facendomi sobbalzare, mi recai al citofono e una giovane voce  si scusò "Mi spiace!Non trovavo la strada!Andai ad aprire e schiusi l'uscio tornai al divano, un passo rapido  sali le scale, suonò malgrado fosse aperto, allora andai ad accoglierla. Dire che rimasi impietrito è niente, lei altrettanto e dal rossore di una salita affrettata passò ad un altro tipo di rossore, e passammo qualche interminabile secondo guardandoci in totale silenzio.
"Cielo" esalò la giovane che era snella, carina e truccata sobriamente, in jeans e maglietta, scarpe con il tacco basso dall'aria costosa.
"Entra" dissi con un filo di voce. Lei era ancora stordita ma entrò e io richiusi, le ci volle ancora qualche istante  per riaversi, poi chiese "Ma come  è possibile?"
"Ho cambiato casa da poco, e avevo chiesto all'agenzia...u.." mi mancò la voce"una ragazza  carina, tutto qui."
"Da non credersi..." disse amara lei
"E' proprio così" ribadii "non ho visto fotografie,abbiamo concluso tutto per telefono,mi sono attenuto alle regole e basta."
La vidi tentare l'ultima carta: "Ebbene potresti  sempre rinunciare,rimandare,scegliere un'altra,se telefono io e gli spiego.."
Qualcosa si ribellò in me, ho rinunciato troppe volte in vita mia, certo in altre circostanze sono stato generoso, ma quella volta no,non me la sentivo,respirai a fondo e dissi: "Per questa casa mi sono indebitato e per festeggiarla ho anticipato una bella sommetta, mi chiedi di buttarla via? Io sono stato ai patti con l'agenzia, mi aspetto che li rispetti anche tu." Lei si guardò la punta delle scarpe poi sospirò e rialzando la testa si ravviò i bei capelli lunghi accennando un timido sorriso "Sta bene, hai ragione su questo." Sorrisi anch'io: "Poi dopotutto non sei cascata male, sono un uomo come un altro, alla fine e prometto di essere gentile con te."Queste parole finalmente la sbloccarono e rise un po'; io per sdrammatizzare ancora le offersi da bere, ma lei non volle e così mi versai   del liquore.
Lei ora perfettamente a suo agio sorrideva e si guardava attorno e mi fece i complimenti per l'arredamento e quando io finii il bicchiere mi chiese"Cosa facciamo?"
"Niente,  rimaniamo qui" dissi indicando il divano "Sei sana?Che  precauzioni prendiamo?"
Lei tirò fuori dalla tasca dei jeans una bustina argentata, una marca popolare,da supermercato.
"No" dissi "ne ho di migliori nel bagno dove troverai un gel lubrificante."Lei scosse il capo "Io sto bene e non avrei bisogno del condom e di gel." Sorrisi e sedetti sul divano "Allora si può cominciare subito."Lei esitava "Come?"Era davvero naive... "Se hai della biancheria elegante puoi che so, ballare un po', mi piace vederti muovere,altrimenti togliti tutto."
Lei sorrise:"Purtroppo non credo di indossare della biancheria elegante,solo un perizoma e un reggiseno di cotone...vado in bagno" disse.
L'attesi e non fui deluso, tornò completamente nuda e questo mi piacque,adoro le ragazze disinibite e lei era proprio bella con lunghi capelli lucenti sparsi sul dorso,forse un po' sottile di spalle e torace: le vedevo le costole un po'in rilievo, ma i  seni a forma di  piccoli frutti dal picciolo roseo e appuntito erano graziosi,  molto bella poi la vita sottile che si innestava nei fianchi larghi,al centro del corpo  c'era un  pube elegantemente sfoltito e dietro un sedere tondo e femminile,  insomma un paradiso di pelle appena abbronzata. Mi sbottonai subito  i pantaloncini e lei si inginocchiò davanti a me,aveva già capito cosa volevo,mi cercò il membro e se lo portò alla bocca mentre io affondavo le dita nel morbido dei suoi capelli,  la sua bocca era calda e  ospitale e la sua lingua saettava seguendo la forma del mio membro. Andai a cercare le sue mammelline, per scrupolo le chiesi se potevo, il suo mugolio sembrò d'assenso e cominciai a palpare quelle ghiandole non grandi ma piacevolmente sode. Chiusi gli occhi e mi lasciai andare, ma solo per un po', l'idea di provare altre sensazioni oltre a quella mi attirava. "Basta"dissi ritraendomi, "ora tocca a te." lei si scostò i capelli dal viso, aveva le belle guance rosse sotto il trucco leggero."Cosa devo fare?"
"Mettiti a quattro zampe."
"Mmh" mugolò credo vagamente preoccupata e cercai di rassicurarla "Ho promesso prima all'agenzia e poco fa  a te  di essere dolce,quindi non voglio discutere su  ogni richiesta."
Lei sospirando si dispose come volevo sul tappeto ,mi eccitava guardare il suo didietro ampio ed il solco che si perdeva nello scuro della peluria,mi misi ad accarezzarle i fianchi e i glutei a larghi cerchi,è un preliminare che piace molto alle donne,lo so,e mi piaceva sentirla rabbrividire,tendersi,oscillare lievemente contenendo il piacere: io me la prendevo comoda, ridacchiavo,vedevo i suoi capelli ricadere ai lati del capo. "Ci sei?" chiesi.
"Puoi fare" rispose,ma io volevo prolungare l'attesa,vederla bene eccitata,per questo risalii lungo il suo corpo sino a raggiungerle i piccoli seni pendenti,sentii che scartava."Stai ferma!" esclamai.
"Non ho molto tempo."disse girando un po' il capo.
"Chi ti aspetta? Un'altro? O il tuo ragazzo?"
"N..no"disse.
"Allora  mostra un po' d'entusiasmo,mettici del tuo,non dovrei essere io  a chiederti se  sei bagnata,invitami dai,non sai recitare un po'?"
"Sei molto esigente" sospirò,allora le diedi una sculacciata "Sono io a comandare finché non esci,ora titillati e poi chiamami,ma non a sospiri,gridalo forte,su energia!" Le portai la  mano al suo sesso: "Dentro e fuori,come si deve,capito?"
"Si,si..."
"Non esalare,urla!"
"Sii!"
Cominciava a capire, iniziò a diteggiarsi sempre più in fretta,mi godevo lo spettacolo "Muovi il didietro!" e le allungai un'altra sculacciata e le cominciò a muovere il didietro,la sentivo respirare forte,"Ci sei,allora?"
"Ci sono!"
"E poi?"
"Prendimi!"
"Più forte!"
"Impalami!"strillò fortissimo.
Sorrisi soddisfatto e mi misi dietro di lei,indirizzai il mio membro verso la sua vulva ora divisa e scintillante del suo liquido ed entrai con un lento movimento assaporando ogni centimetro di quella calda profondità, tirando indietro i suoi fianchi,allungandomi sul suo dorso,ubriacandomi del profumo dei suoi capelli e della sua pelle traspirata,rallentando e aumentando la velocità delle spinte,strizzandole le piccole mammelle finalmente un po' più gonfie e ispessite,stropicciandole i capezzoli duri e sporgenti,sentii i suoi movimenti involontari tipici del pre orgasmo,la stavo facendo capitolare,e allora non mi controllai più e venni  con rabbiose spinte.
Eravamo fermi,avevo finito,ma non avevo nessuna intenzione di togliermi da lì,rimanevo afferrato a lei,formavamo una cosa sola,mi sentivo all'apice della soddisfazione. 
"Dimmi come è stato" chiesi, ancora con il fiatone."Sei stato fantastico. Ora mi lasci andare?" chiese lei con voce gentile e  un po'arrochita.
"Certo,principessa."
Aveva i capelli scompigliati che soffiò via dal volto,le guance rosse  e si diresse verso il bagno,la seguii,ma lei si oppose: "No,non è giusto."
"Quante storie,il più è fatto" le sorrisi amichevole,forse la mia aria soddisfatta la convinse e mentre io  orinavo lei entrava nella vasca e si lavava con la doccia  flessibile. Dissi:"Hai fatto un ottimo lavoro",lei mi guardò "Grazie,ma io davvero,non ti facevo così.."
"Così come?"
"..così fanatico .."
"Certe alchimie nascono al momento,non avevo un programma"
"Quand'è così.."
Ci salutammo poco dopo,io ero l'uomo più felice del mondo e per qualche tempo girai per il soggiorno annusando l'evanescente profumo di quella ragazza,poi decisi di ritelefonare a quell' agenzia per fissare un secondo appuntamento..ma..
"Senta,ma il prezzo è raddoppiato! " protestai
"Si trattava di una promozione per il primo incontro.. "
"Pazienza " sospirai, mi  sarei svenato pur di rivederla  e fare un nuovo rodeo, ma pochi giorni dopo quando avevo stanziato i fondi ecco un'altra doccia fredda: "Purtroppo quella ragazza non c'è più,partita per l'estero,ma questa nuova è speciale...." volevo rinunciare definitivamente all'incontro,la segretaria  fu però gentile e pur di non perdere il cliente  mi concesse lo stesso prezzo della prima volta.
Peccato comunque che non avrei incontrato ancora la figlia dell'ex direttrice di divisione dell'ufficio governativo  dove lavoravo,giusto per consolarmi di tutte le volte che la spocchiosissima dirigente ci aveva  decantato la bellezza della figlia e  i suoi  trenta e lode conquistati  agli esami di giurisprudenza..

 

 

 

 

 

 
 
 
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