Maxim stava vivendo un periodo particolare della sua vita, un periodo se non di crisi almeno di turbamento interiore e pur lavorando in una grande fabbrica come impiegato, pur guadagnando dignitosamente, da qualche tempo provava una strana disaffezione per tutto quello che aveva sempre fatto. L'appartamento dove abitava gli sembrava angusto e poco soleggiato, benché fosse all'ultimo piano, libri e soprattutto gli arredi ereditati dai suoi, gli sembravano improvvisamente vecchi e si domandava perché mai li conservasse, perché mai risiedesse in quella città, perché mai vivacchiasse fra casa e lavoro; era come se la sua vita fosse una partita di scacchi, iniziata da qualcun altro e che lui ad un certo punto era stato invitato a proseguire e si fosse reso conto della prospettiva di un pareggio o una sconfitta, però l'idea stessa di mutar strategia gli procurava una vertigine ed un'angoscia maggiori.Una mattina, poco dopo la ripresa dalle ferie estive, le giornate ancora calde e la pelle ancora abbronzata Maxim sedeva un po' cupo alla sua scrivania. Un collega Thomas, giovane laureato gli chiese "che ti succede?"
"nulla" disse Maxim, "nulla d'importante."
Thomas, uno spensierato rampollo di gran famiglia che lavorava giusto per fare un po' di gavetta gli sorrise: "ti manca una donna"
"ah, proprio!" rise finalmente Maxim
"ma senti una cosa" disse Thomas diventando serio. Thomas non era un cattivo ragazzo e cercava sempre di coinvolgere Maxim in feste e cercava di presentargli gente e soprattutto donne "mi hanno invitato ad una nuova esperienza, la mia ragazza.."
Maxim ormai rasserenato si allungò sulla sedia "quella fulva che mi hai presentato,l'ultima,insomma.."
"esatto" ridacchiò Thomas "..dicevo, Lyla prima che la conoscessi faceva già parte di un circolo d'appassionati di cose poco comuni, degli spiritisti e questi cercano risposte attraverso pratiche esoteriche.."
"e?"
"lei ha detto di essere stata illuminata in un suo periodo d'incertezza...."
Maxim esitava a credere che quella ragazzona tutta lentiggini che sembrava avere solo il problema di scegliere la mise per uscire di sera o per il tennis potesse aver passato 'periodi' che non fossero quelli mensili.
"ah" disse Maxim
Thomas riprese:"sarebbe,per venerdì; dopodomani è prevista una certa congiunzione astrale che favorisce il contatto fra i mondi..."
"non ti nascondo il mio scetticismo..."
"senti...sei libero di non venire e di non crederci,ma io che sono molto lontano da queste cose spirituali sono rimasto molto colpito,sai? e poi Lyla dice che tu potresti essere un soggetto adatto perché sei molto ricettivo" Maxim batté le palpebre e promise che ci avrebbe pensato; il fatto che una bella stanga come Lyla l'avesse definito 'ricettivo metteva le cose sotto un'altra luce. Quel venerdì lavorativo trascorse come tutti gli altri,al termine Maxim e Thomas si diedero appuntamento per le sette e mezzo. Maxim tornò come sempre nella sua mansarda al quarto piano,dopo la doccia si accontentò di un panino e un bicchiere di bianco leggendo una rivista; di tanto in tanto per riposare la vista spaziava con lo sguardo oltre il panorama dei tetti della città.Scese alle sette e venti e fu una buona idea poiché la grossa berlina di Thomas o meglio del suo ricco genitore, apparve dal fondo della via e Maxim sorrise ai suoi due amici.
"io ci tenevo proprio che tu venissi" esordì la bella Lyla che indossava un abito blu scuro da mezza stagione
"sono un minimo curioso,ma non so se..insomma..potrò fornire apporto o concatenare.."
"non crucciarti,ricorda che esistono forze che agiscono su di noi,non ti è chiesto di crederci,dopotutto sappiamo così poco di noi stessi e del mondo che ci circonda"