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Martedi Grasso,seconda parte.

Post n°101 pubblicato il 06 Febbraio 2008 da driver64
 
Foto di driver64

Alle nove Giada bussò di nuovo e Samuele rimase a bocca aperta: il vestito di raso bianco fasciava in maniera quasi indecente le  forme generose di lei  e il trucco studiato  le dava un’aria sfrontata.”Ti piace? È un modelloo.. Anni Ruggenti.” Giada aveva portato  per  Samuele un mantello e un cilindro  e una matita cosmetica con la quale,malgrado le perplessità di lui  gli disegnò sottili ed artistici baffi poi lo fece rimirare allo specchio e lo abbracciò “Se sei fico! E che spalle!” Samuele divenne di brace: “Saranno tutte quelle lamiere che maneggio e saldo..” Giada ridacchiò poi prese le maschere: “L’ ultimo tocco prima di uscire...”
Con quella bautta  dal  naso spropositato,il cilindro  e i baffi disegnati  Samuele era irriconoscibile,altrettanto lo era  lei epperò per strada molti si voltavano soprattutto,pensava Samuele, per rimirare Giada e il suo abito. Le strade erano strabocchevoli di gente,di richiami,canti,tutti ridevano allegri. Si diressero verso la stazione perchè Giada aveva in mente il veglionissimo del dopolavoro ferroviario e fu così che arrivarono all’ingresso della sala ricreativa. Potevano scorgerne l’interno che era  tutto illuminato e da dove arrivava una  musica ritmata che invitava al ballo,ma c’erano due tipi che controllavano ed uno chiese : “Avete l’invito? Avete sottoscritto per il soccorso dei ferrovieri?” Giada si assestò le spalline e la scollatura “Ma non mi riconosci,stupidoneee?”  Gli si appese al collo e lo baciò sulle guance. “Poi facciamo un ballo..” Inutile dire che un istante  dopo erano felicemente entrati,ma l’onesto Samuele aveva infilato una banconota da dieci nell’urna della Cassa dei Ferrovieri...Era un’avventura insolita per Samuele,tutta quella gente  che danzava e quel bancone di stuzzichini,frittelle,galani e spumante economico del quale Giada bevve subito due calici e  Samuele,per cavalleria oltre che sete, le tenne compagnia. Quel vino aspro e frizzante  di certo diede loro la carica e  cominciarono a  a ballare per buona parte della serata. Samuele lasciava che fosse lei più esperta a condurre,ma se la cavò benino. Dopo una pausa e una bevuta tuttavia  l’elegante  Giada  scomparve,ma due belle spalle e due gambe agili non rimangono inattive  a lungo in una festa danzante,anche se a dire il vero  le damigelle che si  buttavano  a ballare con Samuele erano tutte più che mature,mentre le più giovani e graziose rimanevano ai lati ridacchiando,forse in attesa che il bel Samuele le andasse a invitare. Samuele però non aveva lo spirito del  gagà e soprattutto non voleva  deludere Giada..che continuava a non  vedersi! Decise di uscire dalla pista e accendersi una sigaretta quando  un piccoletto  in costume da principe gli porse un accendino “Orlando! Amico mio!” Evidentemente,a causa della maschera  l’aveva scambiato per un altro e cominciò un lungo monologo di figli,lavoro,debiti..Samuele si liberò a fatica del reale e fece un altro giro stavolta puntando verso il giardino estivo,dove vedeva qualcuno intento respirare un po’ d’aria E Giada era lì,allacciata ad un ufficiale dell’ esercito del Chissadove, tutto medaglie e galloni e con tanto di baionetta appesa al cinturone. Questa Giada non gliela  doveva fare: praticamente lei lo aveva obbligato ad uscire e lui aveva accettato per cortesia disinteressata...Un po’ ferito la raggiunse e le si rivolse “Ehm,Giada...?” L’ufficiale  notando  l'espressione di lui gli sorrise e fece  “Giada..credo  sia arrivato  il tuo uomo..” Forse lei si spaventò perché si girò di colpo e  altrettanto repentinamente scoppiò a ridere  perdendo l’equilibrio e aggrappandosi proprio a  Samuele “Scherzi del cavolo! Non è il mio uomo!” L’ufficiale comunque  li salutò “Bè,ciao..buona proseguimento...” Lei si riscosse,incespicò: “Ivo,diamine,torna  quii!!” si afflosciò prima ridendo e poi in lacrime. Samuele fu rapido a sorreggerla mentre lei si affliggeva: “Ma che cavolo avete voi uomini al posto del cuore?” Samuele rispose “Non lo so,ma è certo che tu hai bevuto.” Lei si rifugiò fra le sue braccia “E’ vero,tutto gira... E tu non ne approfitti?” Samuele le accarezzo gentilmente i capelli “No,non sono il tipo.” Giada  si sollevò “Andiamo a casa...la tua.”

 

 
 
 
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