Post N° 233

Dillo alle madri del quartiere Brancaccio

Dillo ai ragazzi  di Scampia che la mattina escono per andare al lavorare passando tra gente che si buca e coetanei che  guadagnano il triplo in maniera disonesta e che ti guardano dalla testa ai piedi ridendoti in faccia facendoti sentire uno stronzo perché tu hai scelto di essere onesto.

Dillo alle persone che alle 4.00 di mattina stanno in stazione a Mirandola , a Forlimpopoli  o in qualsiasi buco del mondo ad aspettare il treno per andare in fabbrica  credendo che di certo  ci siano solo i 1000 euro al mese, almeno quelli  ,ma che rientrando  a casa trovano nella cassetta della posta la lettera di licenziamento. Chiedilo a loro cosa vogliono dalla vita ,  dillo a loro di avere punti fermi. Dillo alle ragazze sbandate in stazione a Bologna violentate dai padri  e poi cacciate di casa dalle madri ,che cadono tra le braccia dei papponi , e inciampano in un ago.

Dillo a chi a 27 anni  è malata e vive  con una madre depressa  che se ne frega , ma che è più viva e sprizzante  felicità e forza da tutti i pori, più di chi ha una villa e un marito miliardario.

Dillo a chi si vomita l’anima tutti i giorni ,dillo a chi si spacca la schiena di lavoro per portare il pane a casa.

Dillo a chi per 10 anni ha  avuto un padre a letto moribondo e che ha continuato a  studiare e lavorare , per pagare l’affitto e portare avanti una casa con 600 euro al mese e non ha perso il sorriso e la voglia di ridere.

Dillo a loro ,chiediglielo se sanno cosa vogliono dalla vita.

Chiedilo a ciascuno di noi qui nei blog ,chiedilo a chi dalla vita non chiedeva nulla di più se non una famiglia e un quotidiano semplice da dividersi, un figlio da mettere al mondo e mille obbiettivi da raggiungere ,a chi ha  realizzato un sogno  con sangue e calci  presi in culo, e che un bel giorno chi comanda ti porta via

Dillo a chi si è visto portare via tutto con una diagnosi di tumore, o con una lettera di trasferimento con alternativa la disoccupazione.

Chiedilo a loro, dillo a loro di non subire, facci vedere tu come  sei più bravo a rialzarti   e a riprendere la corsa  più veloce di noi, diccelo come si fa a prendere l’iniziativa con le mani legate e a vivere una condizione che non ti sei scelto tu

Chiedi a loro cosa vogliono dalla vita ,chiedilo a chi è solo e si  piega  in due col mal di stomaco in casa senza nessuno che gli passi la medicina, ma è sempre pronto a correre se sei tu a stare male.

Chiedilo a chi cerca di realizzare i propri sogni artistici e che nel frattempo si mette in auto

E brucia km di strada svolgendo un lavoro  come un altro e mentre guida sogna ad occhi aperti, perché qualcuno più furbo qualcuno più scaltro, qualcuno con un santo in paradiso ora è su un palco al suo posto e chi se ne frega se è meno bravo di te.

Chiedilo ai ragazzi che hanno pulito i cessi dei ristoranti per laurearsi e che raggiunta la laurea devono lavorare nei  call center  a vendere pacchetti telefonici e bottiglie di vino, cremine anti cellulite per 5 euro al giorno e se non vendi cavoli tuoi, E che non possono trasferirsi per cercare un lavoro migliore altrove    perché hanno casini a casa.

E' solo un caso che le tue certezze abbiano retto fin 'ora , e non le nostre .

Chiedilo a tutti noi che abbiamo ideali , sogni opinioni e soprattutto valori morali

che dopo aver combattuto per ciò che vogliamo non possiamo fare nulla ,proprio nulla se arriva qualcosa o qualcuno a tirarti giù tutto quello che a fatica abbiamo costruito ,dillo a tutti noi che combattiamo ogni santo giorno e che sappiamo che  si vince poche volte, che combattiamo sempre e comunque per poi perdere, che poi ci alziamo e continuiamo a crederci ci lecchiamo le ferite da soli e ci rifugiamo qui dentro solo per una carezza senza pretendere nulla di più, continuando  ad amare il prossimo senza incattivirci , senza sputare sentenza,senza giudicare.

Sali in cattedra e insegnaci a vivere , facci vedere come si fa!