Creato da comandantekil il 16/08/2005

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il viaggio del comandante Kil alla colonizzazione del pianeta Felicità Maybe you and I could pack our bags and hit the sky

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DIARIO DI BORDO

Post n°193 pubblicato il 28 Novembre 2006 da comandantekil
Foto di comandantekil

Mi fermo un attimo a riflettere; in tutto il peregrinare di pensieri che vagano nella mente alla ricerca della loro Mecca bisogna pur anche sedersi e trarre alcune considerazioni. I ricordi sembrano piuttosto sbiaditi dal tempo e dal succedersi a volte incessante degli eventi. Ricordo il giorno in cui cominciai questa amena avventura narrativa; il cuore gonfio di un orgoglio ferito, di rabbiosa rassegnazione, di sconforto per non aver saputo indirizzare il cuore stesso e gli eventi nella direzione che avrei desiderato seguire; dover accettare ciò che significava un fallimento di obiettivi che da anni ritenevo scontati e semplici. Tutto lì, in pezzi che non riuscivo a far combaciare come un puzzle folle in cui avessero sottratto dei tasselli o ne avessero mutilato la testa così che nulla si potesse ricostruire.

Iniziai un diario di bordo per cercare di dare una dimensione al mio cammino, per cercare di dare un significato al dolore, per sopire una delusione che piano piano lacerava il mio spirito, avvelenandolo e annebbiando i miei passi.

Benedetto quel giorno in cui, sotto forma di metafora un po' stupida, lo ammetto, decisi di scrivere quel primo post come uno sfogo controllato e amaro allo stesso tempo; Il mio viaggio alla ricerca del pianeta Felicità. Intrapresi quel viaggio senza nessuna pretesa, senza nemmeno sapere dove mi avrebbe condotto; senza la minima consapevolezza che già dal primo commento ricevuto, questo mio viaggio avrebbe cambiato molte cose dentro me. La mia piccola astronave che al varo del viaggio era carica di poco equipaggio e di troppi ricordi, ha cominciato a prendere vita un po' alla volta; i primi amici che riempivano le mie giornate dando alla navicella una rotta fino ad allora sconosciuta e ai quali sono ancora parecchio affezionato (nonostante qualcuno di loro non ne sia convinto), mi hanno spinto ad una rivisitazione del mio modo di pensare, mi hanno dato punti di vista sinceri, e soprattutto tanto cuore senza domandare nulla in cambio. Ho perso un po' di vista quello che era l'obiettivo iniziale e anzi l'ho ampliato perchè la felicità è uno stato d'animo poliedrico e si manifesta in mille sfaccettature. Ho incontrato persone che mi hanno letto dentro come nemmeno io riesco a fare, persone che tanto tenevano a me da accettare compromessi al di fuori della loro natura, sapendo che diversamente mi avrebbero forse perso, e se questo non è amore per un amico, trovate un altro termine!!! Ho incontrato persone che invece non hanno osato addentrarsi dentro quel labirinto complicato e non sempre pulito che è la mia anima e la mia vita; il rischio era forse troppo alto e io stesso non riesco a biasimarli. Ho incontrato persone impagabili che mi hanno regalato più di quanto essi stessi avessero mai dato (anche se ora non l'ammetterebbero mai) dei quali ho dentro un impronta impressa a fuoco sicuramente non spenta e nemmeno sbiadita, persone alle quali comunque sento di volere un bene non comune. Ci sono persone con le quali non ho avuto modo di approfondire, ahimè, la conoscenza come avrei voluto, ma non pongo mai limiti alla provvidenza.

Il mio viaggio è tutt'altro che terminato e spesso temo che sia un po' come la serie di Beautiful, senza fine! Ma ho imparato a mie spese che la felicità non è altro che una potrarsi di momenti di serenità, a volte si manifesta a sprazzi, a volte è continuativa, ma pur sempre a scadenza. Quella che sto trovando in questo strano mondo di buoni sentimenti ed eccessi, in qeusto mondo  di ipocriti e di cuori puliti, in questo mondo che ti avvinghia come un'edera e ti sbatte giù come una put*tana, è sentimento vero che mi ha sollevato da burroni di tristezza e mi ha donato più di un sorriso. E proprio in questo mondo ho scoperto un modo diverso, ma pur sempre vero, di voler bene a persone col cuore grande.

28/11/2006, il viaggio continua

Comandantekil

 
 
 
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