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Messaggi del 03/12/2017

I miei vinili: AC/DC

Post n°486 pubblicato il 03 Dicembre 2017 da roby.floyd

                                                 BACK IN BLACK (1980)

Un classico!
E potrei chiudere qui...e invece devo pur scrivere qualcosa e spiegare (a chi?) l'imprescindibilità di un disco che ha marcato indelebilmente il rock degli anni '80.
E pensare che c'è chi lo considera solo un grande album...
"Back In Black" è stato, inaspettatamente, la linfa vitale che centinaia di gruppi hard attendevano a bocca aperta, il colpo di bacchetta sul leggio dato dai maestri del boogie rock'n'roll.
E tutto questo alla faccia della cattiva sorte che si era portata via Bon Scott solo un anno prima!
L'album nero degli australiani è l'omaggio irriverente, scanzonato, quasi irridente, alla morte dell'amico.
E quasi a rafforzare il clima di sfida, di scherzo con il satanismo dilagante, è proprio "Hells Bells" a prendere per il naso il fato.
Non so dire se gli AC/DC fossero veramente consapevoli della miccia che avevano innescato con questo vinile, per una sorte di romantico senso della fatalità mi piacerebbe pensare di no, di certo i risultati andarono al di là di ogni previsione: all'epoca una moltitudine di fotocopie invase il mercato del rock; da Back In Black in poi, non furono solo i poveri di idee a ricalcare gli AC/DC...ci si misero pure gruppi che di squarci di genialità, almeno in passato, non avevano tanto difetto...un esempio su tutti?
Gli ZZ Top di "Eliminator": il loro metallico, micidiale "chack-tump" della batteria deve tutto agli AC/DC!
E poi, come dimenticare i primi anni ottanta, dove se non suonavi come gli AC/DC, gli Iron Maiden o i Metallica, in ambito hard rock, non avevi benchè minima possibilità di farti ascoltare?
"Back In Black" è una rara miscela, una (forse) irripetibile connessioni di brani tutti azzeccati, perfetti: uno dei più grandi heavy dancing albums di tutti i tempi.
E non credo che qualcuno possa contestarlo...

                           R.I.P. Malcolm

 

 
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