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Legge 194 assediata.

Post n°370 pubblicato il 03 Gennaio 2008 da JonathanLivingston.G
 
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La legge 22 maggio 1978 n.194, Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza, conosciuta ai più semplicemente come Legge 194, sta subendo duri attacchi trasversali, che vanno dal centro dell'Unione fino alla destra, passando, inevitabilmente, per il Vaticano.
Tutto ebbe inizio il 20 dicembre 2007, quando Giuliano Ferrara, all'indomani dell'approvazione da parte dell'ONU della moratoria sulla pena di morte, lanciò l'idea di una moratoria sull'aborto, definito dal Direttore de il foglio "una pena di morte, legale, che riguarda centinaia di milioni di esseri umani".
Ruini esulta, Bondi prepara una mozione per rivedere le linee guida della legge, la Binetti, teodem del Pd, sposa la causa (non aspettava altro) e spacca la sua coalizione con la Turco che difende strenuamente la legge con un laconico "la legge 194 non si tocca", così come la Prestigiacomo si dichiara contraria ad una revisione della legge che per lei va bene così perchè ha funzionato. "Tutti dovranno ammettere che questa è una buona legge - afferma la forzista - che ha funzionato. E infatti per quanto riguarda le donne italiane, che ricorrono alla contraccezione in maniera sempre più consapevole e che sanno affrontare con responsabilità anche situazioni molto difficili, l'aborto non è più un problema prioritario, i numeri parlano chiaro. Viceversa, il problema è serio per le donne straniere, per le clandestine, che ricorrono in gran numero all'aborto e che mancano di informazione e dell'aiuto anche materiale necessario per affrontare una situazione penosa: su questo terreno sì che si deve fare di più, e su questo credo siano d'accordo tutti".

L'assalto all'arma bianca (che ricorda il colore sociale della DC...) alla Legge 194 non piace quindi nemmeno a parti della destra, e fa letteralmente infuriare la sinistra, con Graziella Mascia, vice presidente dei deputati di Rc, che sentenzia: "ancora una volta gli ambienti più integralisti del cattolicesimo italiano lanciano una campagna provocatoria e anacronistica contro la 194 che nulla ha a che fare con la salute del bambino e che si gioca tutta sulla pelle delle donne".
Ha ragione l'On Mascia: bisogna ricordare che prima della 194 c'erano gli aborti clandestini, le violenze subite dalle donne incinte di bimbi indesiderati, e l'attualità con baby madri, per lo più clandestine, che abbandonano i loro neonati nei cassonetti della spazzatura perchè il loro status clandestino gli impedisce di andare in ospedale ad abortire, perchè magari quel figlio è frutto di violenze sessuali subite in casa o sui marciapiedi, magari ad opera di bempensanti italiani in doppiopetto.
La 194 ha contribuito alla civilizzazione del paese, impedendo di compiere crimini assurdi, salvaguardando la salute della donna, che può decidere se portare o meno a termine la gravidanza.
Sicuramente il tema è delicato, e la coscienza di ognuno di noi ci dice se condividere o meno la legge. La cosa importante è che questa abbia sancito una libertà decisionale individuale, una libertà di scelta se compiere o no un passo. Senza questa legge non c'era possibilità di scelta, non c'era libertà.
Insomma, la 194 NON SI TOCCA!

 
 
 
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