Creato da JonathanLivingston.G il 22/01/2006

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Pdl e Lega al Governo.Sinistra azzerata.

Post n°507 pubblicato il 15 Aprile 2008 da JonathanLivingston.G
 
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Prima dell'analisi del voto vorrei sottolineare come le operazioni di voto siano state ordinate e corrette, i risultati siano arrivati velocemente, a dimostrazione del fatto che se c'è gente seria come il Ministro Amato a gestire le operazioni di voto, non c'è da aspettare tarda notte per esultare.
Vi ricordate il caos creato dal Ministro Pisanu le passate elezioni, con ritardi inaccettabili nell'uscita dei risultati? Speriamo almeno che Pisanu non torni a fare il Ministro.

La terza volta di Berlusconi. Strabiliante Bossi.
Veltroni, che botta!. Il disastro per Bertinotti. 
Il democristiano Casini.

Questi sono dati incontrovertibili.
La Sinistra L'Arcobaleno sarà fuori dal prossimo parlamento, Bertinotti si è dimesso, e l'Italia perde una parte importante, quella Sinistra che ha visto fallire la fusione a freddo fra Prc, Pdci, Verdi e SD.
Flavia D'Angeli, candidato premier per Sinistra Critica (che si attesta attorno allo 0,5%), ha definito il 2008 l'anno 0 della sinistra Italiana. Sommando i voti del Pcl di Ferrando, di Sinistra Critica e della SA, si raggiunge poco più del 4%. Ma essendosi presentati divisi, i partiti non avranno rappresentanza parlamentare. Stessa situazione al Senato dove il partito guidato fino a questa sera da Bertinotti non ha raggiunto da nessuna parte la soglia dell'8%.
Penso che questa sia principalmente una sconfitta di Bertinotti stesso, che dopo la vittoria e l'estremo successo di Rifondazione nelle scorse elezioni, ha pensato troppo allo scranno di Presidente della Camera, abbandonando quindi quella militanza che ne aveva determinato il successo. Ma evidentemente sia i militanti delle forze politiche formanti la SA sia gli elettori hanno sfiduciato i leader che troppo hanno concesso al governo Prodi e che si sono progressivamente allontanati dalle fabbriche, dai cantieri, dai campi, dalle strade e dalle piazze dove il loro elettorato si è sentito smarrito. Al Nord approdo naturale è stata, per assurdo, quella Lega che è quanto di più lontano dal pensiero comunista ma quanto di più vicino al pensiero della gente del nord, abbandonata dalla sinistra e dal centro e che ha trovato in Bossi, Borghezio, Gentilini, Maroni, Calderoli e molti altri interlocutori, ai quali esprimere le proprie paure, le proprie rabbie. Non esprimo giudizi in merito alle scelte del popolo del nord, vorrei piuttosto capirne il perchè.
Credo che cinque anni fuori dal parlamento debbano servire alla sinistra per ricucire quel rapporto con glo operai e non solo dal basso, dall'aiuto concreto da portare nelle fabbriche e nelle case. Senza dimenticare le scuole, le università. Insomma una sconfitta per ricostruire? Staremo a vedere.

Il centro sinistra ha subito la più grande sconfitta della storia contro il Berlusca. Se il Pd ha ottenuto un buon risultato, grazie ai voti rosicchiati alla SA, e sebbene Di Pietro e la sua Idv abbiano ottenuto un gran successo con il 4,5%, anche i dirigenti di questi schieramenti devono ripensarsi e capire che con la popolazione bisogna dialogare, prima di tutto ascoltare. Iniziando dalla Campania, per esempio...
E passiamo ai vincitori. La terza volta di Berlusconi, nessuno ci credeva all'estero eppure gli Italiani hanno ancora una volta stupito. Che dire? Ci aspettano 5 anni difficili, soprattutto alla luce dello strapotere che la Lega ha al Nord. In Veneto il 26%, in Lombardia il 21%. Quello della Lega e di Bossi è un successo che viene da lontano, con anni di militanza nel territorio, di vicinanza alla popolazione ma fatto anche e soprattutto della difesa regionalistica della "razza ariana" del nord. Una separazione mentale pericolosa che è cresciuta su paure e rabbie create ad hoc in ampie fette di popolazione che, evidentemente, si sente protetta da Bossi e Berlusconi.
Pericolosa l'affermazione della Lega, sia per i tanti immigrati che, insieme agli operai locali, mandano avanti il nord produttivo che per l'unità nazionale che pare difficile possa essere garantita dall'Mpa di Lombardo, partito affermatosi nella sola Sicilia (8%). Come faranno i nazionalisti di An a fermare la deriva secessionista?
Fuori dal Parlamento anche La Destra di Storace e Santanchè, alla quale, sinceramente, avevo dato più chances alla Camera in generale e al Senato nel Lazio. Fuori anche i Socialisti e Boselli che, come Bertinotti, si è dimesso. Ce la fa invece Casini, che da buon Democristiano è caduto in piedi, non subendo troppo la corsa al cosiddetto voto utile.  L'Udc riesce ad entrare sia alla Camera che al Senato, con due seggi di cui uno per Cuffaro. E non voglio commentare oltre...

Insomma ci aspettano anni difficili. Forse più di quanto non immaginiamo.
Il paese unito da Garibaldi oggi è in mano di Berlusconi e soprattutto Bossi.
Credo che debba dormirci un pò su.

 
 
 
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