ALLORA SÌ
Amori, amicizia e passione per il Napoli: questi sono gli argomenti che tre giovani amici affrontano da anni nei loro quotidiani incontri nel bar del centro di Vicolo Campano, un piccolo paese della costiera sorrentina. Il loro primo incontro risale ai tempi del Liceo: Rosario, assicuratore frustrato, Felice, architetto stralunato e Massimo, bello e impossibile, da allora non si sono più lasciati. La loro amicizia però viene messa in discussione dall'annuncio del matrimonio di uno di loro. Un anno vissuto tra preparazioni, equivoci, litigi, battute e colpi di scena.
Tutti i proventi saranno devoluti alla fondazione Francesca Rava - NPH Italia Onlus a sostegno del progetto scuole di strada in haiti che assicurano ogni giorno a migliaia di bambini sopravvivenza con cibo, acqua, cure mediche e un futuro con l’istruzione. www.nph-italia.org.
Maggiori dettagli sul sito: www.allorasi.it
NAPOLI - MILANO. SOLO ANDATA.
WWW.NAPOLIMILANO.IT
E' il racconto tragicomico di un viaggio in treno da Napoli a Milano, dove la conoscenza e lo scambio di pareri ed esperienze personali dei vari passeggeri che si alternano durante il tragitto segna tutta la trama.
I protagonisti sono principalmente le 4 persone che si ritrovano casualmente a parlare intorno ad un tavolino ed inevitabilmente finiscono per raccontarsi pezzi delle loro vite.
Autore: Mario Di Maio
Editore: Simple Pagine: 157
Prezzo: 12.00 €
Alcuni brani tratti dal libro:
Ragazzi in motorino - Scuola guida - il nonnino volante - I Mamozzi - Le Poste Italiane - Il Carnevale - Viaggiatori - La Vespa - Una bimba di nome Anna
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La Vespa
Post n°30 pubblicato il 20 Giugno 2007 da dimaio3d
Leggendo un post sul blog di Carnival Town mi è tornato alla mente un episodio della mia infanzia. Primi anni '80. Mio fratello, da buon sedicenne, comincia a martellare mattina, mezzogiorno, sera e notte mio padre per avere la tanto agognata Vespa 50. "Buongiorno papà. Mi compri la vespa? Dai! Ce l'hanno tutti i miei amici!". Moltiplicato 35 volte al giorno. Gioco forza mio padre cede e gli compra il Vespino 50 rosso fiammante. Prima guida. Tutti presenti per assistere all'evento. Mio fratello inforca il mezzo di locomozione a due ruote, tira su un piede, si posiziona per partire manco fosse Valentino Rossi e alza anche l'altro piede. Peccato che non dia gas e ne consegue che per una strana legge di gravità si ribalta su un lato come una tartaruga agonizzante. Si rialza, mezzo scommato di sangue e afferma categorico: "No no. Non ci salgo più". Promessa mantenuta. Ora, visto e considerato che sarebbe stato davvero un peccato non utilizzare il vespino, mio padre decide, dopo mesi di polvere nel garage, di utilizzarlo lui. E decide di portare me, appena compiuti 10 anni, dietro si se. Chiaramente, da buon napoletano, senza manco avere idea di cosa possa essere un casco. Domenica pomeriggio. Si parte, non senza qualche difficoltà, ma comunque si parte. Lungo rettilineo. Vecchietto con bastone che attraversa la strada sulle strisce pedonali a circa 500 metri di distanza. Il dilemma di mio padre è: mi fermo per farlo passare e poi non riparto oppure lo avverto e tiro dritto? Scelta la seconda ipotesi. Peccato che invece di rallentare, mio padre, per una strana combinazione dei nervi della mano, cominci a usare il clacson. Risultato: sfioriamo il vecchietto ad una velocità stratosferica strombazzando come pazzi e bestemmiando perchè si è permesso di attraversare... Salto il passo in cui in uno spiazzale esagerato c'è solo un vaso enorme di fiori e noi lo becchiamo in pieno per raccontare direttamente il ritorno a casa. Siamo a circa 100 metri dal garage e dalla salvezza, quando mio padre, sempre con me dietro, fa decidere alla vespa, che ormai è diventata un cavallo imbizzarrito, che è giunto il momento di disarcionarmi. Per cui, curva a gomito, impennata, e mi ritrovo culo a terra e gambe all'aria. E mio padre cerca di domare la vespa rossa che continua a sgommare, in posizione verticale, contro la saracinesca chiusa di un bar e non riesce a fermare l'animale che, suppongo, voglia entrare a prendersi qualcosa da bere. Morale della favola. Dopo 1 settimana ci siamo venduti la vespa. |
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