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Io sostengo che il senso dell'essere (e quindi della nostra vita) è la relazione, la relazione armoniosa, concetto per esprimere il quale il pensiero greco ha coniato la categoria di logos. Quando il quarto vangelo afferma nel suo incipit: "In principio era il Logos" fa un'affermazione decisiva: fisica, prima che metafisica. Sostiene che il senso dell'essere è la relazione. Per questo, tutto nella nostra vita dipende dalla qualità delle nostre relazioni; per questo il senso della vita è amare, essendo l'amore il vertice della relazionalità.
V. Mancuso
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CRISTINA LEONARDI
Cristina Leonardi è una delicata artista disabile lodigiana.
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Associazione culturale - Brindisi
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You are Elizabeth Bennet of Pride & Prejudice! You are intelligent, witty, and tremendously attractive. You have a good head on your shoulders, and oftentimes find yourself the lone beacon of reason in a sea of ridiculousness. You take great pleasure in many things. You are proficient in nearly all of them, though you will never own it. Lest you seem too perfect, you have a tendency toward prejudgement that serves you very ill indeed.
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LA LIBRERIA DI CASA SOGNO
IN RICORDO DI SARAMAGO
"Scrivere un diario è come guardarsi in uno specchio di fiducia, addestrato a trasformare in bellezza il semplice bell'aspetto o, nel peggiore dei casi, a rendere sopportabile la bruttezza massima. Nessuno scrive un diario per dire chi è. In altre parole, un diario è un romanzo con un personaggio solo."
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IO SONO CON SAVIANO CONTRO TUTTE LE MAFIE
Una cosa è certa: io, come molti altri, continueremo a raccontare. Userò la parola come un modo per condividere, per aggiustare il mondo, per capire. Sono nato, caro Presidente, in una terra meravigliosa e purtroppo devastata, la cui bellezza però continua a darmi forza per sognare la possibilità di una Italia diversa. Una Italia che può cambiare solo se il sud può cambiare. Lo giuro Presidente, anche a nome degli italiani che considerano i propri morti tutti coloro che sono caduti combattendo le organizzazioni criminali, che non ci sarà giorno in cui taceremo. Questo lo prometto. A voce alta.
INTER POST
HANNO SCRITTO DI NOI ...
Post N° 628 di Marion Sogno a Firenze di Cate
Sogno di Marion
Non ho resistito . . . di Mati
Filastrocca di cartapesta di Marematta
Parma! di Tesi
Futulismo contempolaneo di Gold
dedica di Ilike
post post - mare di Ilike
Sono vento.
Sussurro primavere tra le ciocche.
Raggelo di candide sferzate.
Sono vento.
E tu albero forte.
Cadano le foglie, come muoiono le certezze.
Sono vento d'estate,
solletico al sale sulla pelle,
sollievo alla calura.
Sono vento
e il vento non mi piace.
Mi ci abituo, inseguendo una rondine.
Menu
Ho traslocato la mia casa virtuale qui.
Spero che vorrete continuare a frequentarla.
Vi basterà mettermi tra i preferiti del vostro browser per arrivarci o cliccare sul link che ho inserito in questo post.
In caso contrario, grazie di tutto ciò che mi avete dato in questi anni attraverso i vostri commenti.
Ho imparato molto da voi.
Buona fortuna a tutti.
Carla
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Se le mamme non esistessero, bisognerebbe inventarle.
E' solo grazie alla mamma infatti che stasera partiremo, i bambini ed io, per una tre giorni in quel di casa mia.
Le previsioni meteo prospettano tempo sereno con temperature variabili tra i dieci ed i ventuno gradi.
Andrò ad "asciugarmi un attimino le ossa", espressione che mi sembra perfettamente in tema con l'atmosfera da festa anglosassone in arrivo.
Sono molto contenta di poter riabbracciare il mio papà, conoscere l'aristogatto adottato dai miei genitori (mangia solo pesce e carne freschissimi, croccantini e lische no grazie), ammirare il capolavoro di Matilde e Carlo.
Riposarsi anche un po' non guasterebbe.
Una passeggiata sul lungomare ed un gelato nel mio bar preferito di Bari non dovranno mancare.
E per farvi capire che sensazioni proverò, vi invito a leggere questo post di una simpaticissima blogger milanese.
Intanto che mi preparo alla partenza, approfitto per augurarvi un sereno Ognissanti o se preferite un felice Halloween!
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L'algoritmo di Libero, ignoto anche ai più preparati programmatori, stabilisce quali devono essere i messaggi in evidenza della giornata.
Capita anche a me di ritrovarmi inevitabilmente in home page.
Di solito con quelli che ritengo i miei peggiori scritti, ma questa è un'altra storia.
Capitò ad esempio con il banalissimo post sulle confezioni di pasta, il cui semplice titolo "Suggerimento" fu modificato da Libero addirittura in "Idea geniale".
Mi vergognavo come una ladra per loro.
Quella volta sono stata in home page per una mezza giornata, 1307 visite, e ho ricevuto cinque commenti da utenti a me estranei.
Questa settimana il mio "Sliding doors" è stato in pool position nella giornata di venerdì e perfino in quella di domenica; lo è ancora adesso mentre pubblico questo post.
Peccato, ero convinta di esserci finita per via di Cristina e che qualcuno, leggendo, potesse aiutarci.
Sliding doors, titolo troppo scontato evidentemente e per questo trasformato nel più affascinante "I bivi della vita".
A fronte di 1461 visite nella giornata del 22 e 1300 in quella di ieri, contro una media giornaliera del mese di ottobre di 106, ho ricevuto tre commenti da estranei e due cliccate sull'orribile mano.
Ora, ammettiamo che io scriva con i piedi.
Poniamo che gli argomenti trattati siano noiosi.
Non ho ad esempio l'abitudine di descrivere dettagliatamente, nè con parole, nè con immagini, le mie perfomances sessuali.
Non mi appassiono alle vicende dei rinchiusi nella casa del grande fratello, non faccio parte della schiera morbosa che sviscera ogni particolare dell'omicidio della povera Sarah Scazzi.
Non mi accendo in discussioni politiche, non scrivo neanche barzellette sul premier, non vi auguro buongiorni glitterati, purtroppo per voi.
Supponiamo, cosa non troppo difficile, che sia logorroica, ma almeno in questo Libero è lungimirante e seleziona sempre messaggi brevi.
Possibile mai che solo pochissimi utenti siano interessati ad esprimere il loro parere sulle righe scritte?
Possibilissimo! Leggere è faticoso! Scrivere un commento sensato lo è ancor di più!
Questa è la prova che collegare i blog a Facebook non aumenterà il numero di iscritti a Libero, non darà a quelli già presenti maggiore visibilità.
Più probabilmente servirà a favorire qualche oscura e non pubblicizzata operazione commerciale, del tutto lecita per carità, visto che siamo su un portale che non campa certo di aria.
Lecita ma imposta.
Sono stata un tempo sul libro delle facce, ci sono ancora lì tantissimi tra amici e parenti.
Non ho nulla contro Facebook, a volte è perfino un sistema utile per chi lavora, per ritrovare vecchi amici o per comunicazioni veloci; ma è un mondo diverso che molto presto mi ha annoiato.
Senza offesa, volendo fare un paragone azzardato, Facebook è un asilo e questa è un'università.
Facebook è una piazza dove si spettegola di tutti e Libero è un salotto dove si chiacchiera amabilmente tra pochi amici selezionati.
Lì si pokka, si tagga, (!! sarà pericoloso? ), si mandano cuori e cioccolatini virtuali, si clicca su un pollice nello stesso modo in cui si mangiano patatine guardando una partita di calcio, ci si aggrega a gruppi dal nome improbabile senza neanche sapere il perchè.
Qui si scrive, si cerca di farlo in maniera degna, ci si mette a nudo, si sbattono in faccia al prossimo gioie e dolori, pensieri ed opinioni.
E' troppo facile fare click su un mi piace situato in posizione strategica, un gioco infantile farlo per primi.
Non implica nessun coinvolgimento né della mente, né dell'anima.
Se scrivo qui è perché mi piace farlo, mi piace che la gente cui sono affezionata legga e mi dica cosa ne pensa, mi piace il confronto, emozionarmi ed emozionare.
Voglio che il mio piccolo delizioso salotto resti tale e non diventi un salone da ballo.
Non ho bisogno di maggiore visibilità ma di più libertà.
QUINDI DATECI LA POSSIBILITA' DI TOGLIERE LA MANINA! OH!
PS: anche perché chi è su FB può linkare da sempre tutto ciò che vuole e chi è su Libero può condividere già da tempo ciò che scrive, su FB e altrove.
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Le borse delle donne.
Credo che gli uomini se lo domandino ogni tanto: a cosa servono così grandi?
Ho nutrito per anni, fino alla nascita dei bambini, la passione per borse piccolissime.
Mi bastava che ci fosse spazio per il cellulare, le chiavi ed il portafoglio.
Alcune erano talmente piccole che riuscivo a farci entrare giusto la moneta necessaria ed un documento.
Dovevano essere soprattutto originali: realizzate all'uncinetto con il mio nome cucito dentro, tempestate di strass e perline, con le frange stile charleston, marocchine di cuoio.
Qualsiasi cosa andava bene, purchè piccola.
Con il tempo sono passata a quelle di media grandezza.
All'interno assomigliano ad una città in miniatura.
C'è la tasca della farmacia, dotata di termometro, tachipirina in supposte, micronoan per convulsioni, bentelan per broncospasmo, aspirina e lenti a contatto, la fiala di aghi per sedute di agopuntura, cerotti, disinfettante, salviettine.
C'è la chiesa.
Un rosario mezzo sgranato regalatomi dalla suora che tenne il corso per la mia cresima tardiva, avvenuta nel 2002.
Un vangelo ricevuto nella stessa occasione.
La biblioteca: un libretto appena acquistato, il moleskine nero con la sua pennina rosa, la smemoranda azzurra.
La banca ed il municipio, surrogati tra un portamonete dall'aria retrò ed un portafoglio di dimensioni extralarge, dotato di infinite tasche dove, più che denaro e documenti, si conservano ricordi.
Bigliettini sciupati che un tempo trovai tra mazzi di fiori, carte stropicciate di baci perugina con frasi improbabili, foglietti di propaganda elettorale di un candidato alla circoscrizione Japigia - Torre a Mare, la pubblicità di un albergo del tempo in cui l'alternativa era un'auto fredda e scomoda.
La cartoleria, ben fornita di forbici, nastro adesivo, colla, un block notes, diverse penne e matite, perfino un correttore.
Il supermercato, un po' misero in verità; briciole di biscotti, avanzi di crackers, caramelle capitate lì chissà come, scontrini dimenticati.
In questa mia città manca una profumeria. Non fa per me.
Ce n'è solo una pallida traccia, uno specchio pieghevole, racchiuso in un contenitore di gomma nera decorata a fiori in rilievo.
Un pezzetto di mia sorella che mi piace portare con me.
Sommerso dall'infinità di roba che nessuno sa come riesca a star lì dentro, l'ombrello di Mary Poppins.
Trasforma, insieme al resto, la mia borsa in un piccolo mondo incantato.
Per volare quando occorre nel paese della fantasia.
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Inviato da: Valerie Lancaster
il 05/11/2020 alle 11:47
Inviato da: divinacreatura59
il 14/10/2019 alle 18:37
Inviato da: Aisha Sadat
il 14/10/2019 alle 16:33
Inviato da: en güzel oyunlar
il 27/11/2016 alle 12:27
Inviato da: çok güzel oyunlar
il 27/11/2016 alle 12:26