Il vero volto del Codex Alimentarius Il Codex Alimentarius, è un insieme di importantissime regole su tutto quello che riguarda l’alimentazione, adottate da 181 paesi[1] (il 97% della popolazione mondiale). Ufficialmente il Codex dovrebbe facilitare gli scambi internazionali degli alimenti. Ufficialmente. Un po’ di storia Cosa comprende il Codex?[5] In pratica controlla il cibo dalla produzione, alla trasformazione, al trasporto fino a quando arriva nel piatto e per ultimo nel nostro intestino.Dal punto di vista storico però il Codex non è nato nel 1963, ma è stato un passaggio lento e inesorabile, iniziato molto tempo fa. Nel 1948 viene creata l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con lo scopo di salvaguardare la salute globale e in particolare di stabilire norme alimentari (il vero intendimento è controllare le popolazione mediante il controllo e gestione della malattia!).[8] L’anno successivo, nel novembre del 1961, con il supporto dell’OMS, la Commissione Economica Europea (ECE), l'Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OCSE) ed il Consiglio del Codex alimentarius Europaeus, l’undicesimo congresso della F.A.O. stabilisce il Codex Alimentarius e crea un programma di norme alimentari internazionali.[12] I Comitati del Codex - Comitato dei Principi Generali, con sede in Francia; Oltre a questi importanti nove Comitati, ce ne sono altri tredici, questa volta definiti “verticali”, che hanno la responsabilità di sviluppare standard per specifici alimenti o classi di alimenti:[15] - Comitato dei Grassi e Oli, con sede in Inghilterra; Molto interessante notare come il Comitato responsabile dei prodotti a base di cioccolata abbia sede proprio nella capitale mondiale della cioccolata; come pure il Comitato di gestione delle acque minerali ha sede nel medesimo paese che da i natali - sempre per pura casualità - a società come la Nestlé. Dico questo perché nel paese dell’American Dream’s, o meglio nel paese dell’“American Nightmare”, il grande e democratico presidente Barack Obama (voluto alacremente dai Poteri Forti) ha creato, a seguito di assurde quanto ridicole intossicazioni alimentari (tipo salmonellosi), un nuovo “Gruppo di Lavoro per l’Igiene Alimentare” (Food Safety Working Group) e sta per darne la direzione a un certo Michael Taylor, un avvocato della Monsanto![16] Non male come conflitto di interesse. Il fine ultimo del Codex E’ proprio quello che è accaduto qualche anno fa, quando il 21 maggio 2004 il Governo italiano ha approvato un decreto legge in attuazione della Direttiva numero 2002/46/CE del “Parlamento Europeo e del Consiglio” teso ad uniformare le discipline degli Stati membri sugli integratori alimentari.[17] Ecco perché non si trovano più, se non con grande fatica, in erboristeria gli integratori di compresse da 1 grammo di Vitamina C: sono illegali! Per spiegare invece come tale Codice sarà sempre più lo strumento globalizzante per eccellenza, basta comprendere come funziona il WTO (OMC), l’Organizzazione Mondiale del Commercio. Il Codex - visti gli sponsor - non poteva non essere un grande promotore dei prodotti biotech, cioè degli alimenti geneticamente modificati. Siccome tali cibi pericolosi hanno proprio il sigillo Codex, sarà sempre più difficile per un paese proteggere la salute dei suoi cittadini impedendone l’entrata in commercio. Ecco cosa riporta il sito ufficiale del Codex: - “Alimenti dietetici” la “concentrazione massima” di aspartame è di 1000 mg/kg di peso;[20] Quindi le comunissime gomme da masticare - deleterie di per sé per la dentizione - possono avere una “concentrazione massima” di aspartame pari a 10 grammi per chilo! Forse il veleno per topi fa meno male. continua....
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Ma perché tutto ciò? Per ultimo, tutte le medicine inquinano l’organismo di tossine chimiche: hanno una quantità enorme di effetti collaterali spesso pericolosi. Basta leggere i bugiardini, i foglietti illustrativi, per rendersene conto. Cosa possiamo fare? - Prima di tutto informiamoci. Fintantoché non sapremo con chi o che cosa abbiamo a che fare, non prenderemo coscienza e non potremo adottare gli strumenti adeguati. - Una volta presa coscienza è necessario passare all’azione, perché una informazione fine a sé stessa, non serve a nulla. Se quindi il Sistema ci vuole sempre più malati, per meglio controllarci, dovremo diventare sempre più sani, e per capire come diventare sempre più sani forse è utile comprendere come fanno ad ammalarci. Esami e screening Esami e screening Alimentazione Spegnere la televisione Produttori locali [1] Codex Alimentarius http://www.codexalimentarius.net/web/index_en.jsp |
Post n°92 pubblicato il 19 Aprile 2009 da illustre
Tratto da Report Per chi ha perso la puntata di Report del 23/03/09 sulle "centrali nucleari", qui sotto riporto due spezzoni che fanno molto riflettere, soprattutto come ancora una volta si riuscie a sfruttare (come nel caso dei cereali, sapete che il 70% dei cereali raccolti nei paesi del terzo mondo vanno agli allevamenti di bestiame per garantirci una fetta di carne nei nostri piatti) paesi poveri da parte dele grosse multinazionali con l'estrazione dell'uranio ,petrolio e altri minerali causando l' inquinamento di fiumi , leucemie tra i bambini e villaggi interi abbandonati, privati dalle loro risorse naturali. Tutto questo per le tasche di pochi industriali, perchè abbiamo visto bene che il nostro benessere potrebbe andare avanti anche solo con le energie rinnovabbili, poi ci chiediamo perchè rischiano la vita nei barconi per giungere nel nostro paese.
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LA SOLUZIONE DELLA CRISI ECONOMICA? ABOLIRE LA CARNE di Franco Libero Manco Negli ultimi tempi la crisi economica è il problema più sentito e dibattuto sia a livello personale che istituzionale. In questa allarmante situazione non vi è politico, ente, organismo che non esterni le sue preoccupazioni per le prevedibili conseguenze future anche sulla economia reale del nostro paese. Questo occultamento di verità dimostra quanto l’opinione pubblica sia fagocitata dai mezzi di informazione tramite medici compiacenti, nutrizionisti manovrati e svampite presentatrici di turno (che assecondano e favoriscono gli istinti più cruenti e primitivi degli umani) al servizio delle multinazionali agrozootecniche, petrolifere e chimico-farmaceutiche le quali hanno imposto, a suon di bigliettoni, l’assoluto silenzio sui danni economici (e non solo) del consumo della carne: la parola d’ordine è non nominare mai la carne e derivati animali come responsabili della crisi alimentare e dell’inquinamento del pianeta. Analogo discorso è per pesce il cui consumo è raccomandato con insistenza maniacale per il suo contenuto di Omega 3, reperibile in abbondanza in modo molto più economico e senza effetti collaterali, nel mondo vegetale senza correre il rischio di ingerire le tossine e metalli pesanti troppo spesso presenti negli animali marini. E che importa se, come ha affermato di recente la FAO, “Il 75% delle riserve mondiali di pesce è già stato completamente sovrasfruttato o esaurito”. E che importa se la gente muore di fame, di malattie e se l’ambiente viene avvelenato e le foreste distrutte per produrre carne: l’importante è non urtare gli interessi delle grandi consorterie di macellai, dei pescivendoli e delle lobby chimiche. Eppure è conosciuto da tutti il grande spreco di risorse necessario per produrre la carne che oltre ad essere dannosa per l’organismo umano contribuisce notevolmente ad aggravare la situazione finanziaria e quella ambientale. Tutti sanno che per produrre un solo chilo di carne di manzo sono necessari circa: 15 kg di cereali, 50.000 litri di acqua, 1,5 litri di petrolio e occorre sacrificare ben 12 mq di foresta, senza contare l’iperbolica cifra necessaria a curare le malattie dovuto alla carne (infarto, ictus, arteriosclerosi, ipertensione, diabete, cancro …) Non c’è prodotto nell’universo economicamente più dispendioso, eticamente più inaccettabile, ecologicamente più inquinante, salutisticamente più dannoso. Ultimamente sono stato ad un supermercato dove tra i vari scaffali non manca quello di macelleria dove un solo kg di carne di vitello costa 20 euro. Ebbene, con la cifra di 20 euro al posto un solo kg di carne ho potuto acquistare: 1 kg di : ceci (3 euro), Con questi quantitativi mi sono assicurato non solo il sostentamento alimentare per quasi una settimana ma anche tutti i nutrienti necessari per una dieta sana e completa di: minerali, vitamine, zuccheri, grassi proteine, oligoelementi, enzimi, acqua biologica; mentre se avessi acquistato un kg di carne (tradotto in 5 bistecche) avrei potuto consumare 5 malsani pseudo secondi (senza contorno) di bassissimo contenuto nutrizionale e quindi dannosi per il mio organismo. La spesa pubblica che maggiormente incide sulle finanze familiari è certamente quella sanitaria. In Italia il 75% della spesa sanitaria è assorbita dalle cure per neutralizzare gli effetti della cattiva alimentazione. Quindi con un’alimentazione più sana che escluda i prodotti che causano malattie, la popolazione potrebbe non solo usufruire di una fetta considerevole di fondi ora assorbiti dalle cure mediche ma disporre di un quantitativo maggiore di sostanze alimentari. Più cibo sbagliato più malattie, più malattie più spese mediche e quindi meno soldi per la spesa. Ora la domanda è la seguente: per quale assurdo e irresponsabile motivo la massaia preferisce un chilo di carne a: 1 kg di ceci, 1 kg di noci, 1 kg di pane, 1 kg di pasta, 1 kg di cicoria, un 1 kg di insalata, 1 kg di frutta, 1 kg di patate e 1 litro di olio? E ancora. Non è forse un crimine tacere capziosamente sulla soluzione del problema e soprattutto favorirne la causa spingendo la popolazione a consumare prodotti nocivi per la salute, per l’ambiente e per l’economia? In questa vera quanto paradossale situazione economica a mio avviso è come se uno si lamentasse di non avere abbastanza soldi per scorazzare con la sua Ferrari mentre i fondi a sua disposizione sarebbero sufficienti per sopperire alle stesse possibilità ad un costo 10 volte inferiore utilizzando una comune utilitaria. E dal momento che la carne non è necessaria al nostro organismo, anzi come ho detto può causare malattie anche mortali, chi con scarsità di mezzi si ostina a voler consumare tale prodotto, per il solo piacere del palato, merita, a mio avviso, di subire gli effetti della crisi economica. Franco Libero Manco
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il 12/12/2009 alle 19:33
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il 28/01/2009 alle 18:38
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il 10/05/2008 alle 15:43
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