A Dortmund il primo supermercato vegan d'Europa Si trova a Dortmund il primo supermercato vegan d’Europa. Ne parla ampiamente il Corriere della Sera (16-03 2011, pag. 33) che dedica una bella mezza pagina a questo market, battezzato Vegilicious, dove si vendono solo prodotti in cui sono assenti derivati animali come latte e uova. Vi possono essere poi anche prodotti vegan e bio e a Km 0. Insomma il top della sostenibilità non solo ambientale ma anche etica. Il Vegilicious è stato inaugurato lo scorso 26 febbraio e la clientela non manca. Sugli scaffali oltre 1800 prodotti che non hanno tra i loro ingredienti derivati, neanche tracce, animali. L’idea è venuta a Kim Kalkowski (che vedete in alto nella foto) e Raf che è il marito, dopo che molti dei clienti che ha su Vegan Wonderland, ossia lo shop on line, le hanno chiesto di metter su un vero e proprio negozio. Detto fatto: il meglio dei cibi vegan, ma anche detersivi, cosmetici e cibo per cani e gatti, è stato organizzato in 90mq. In Germania ci sono circa 600mila vegani , secondo le stime della associazione vegan tedesca Veganen Gesellschaft e dunque il segmento di mercato diventa decisamente interessante. Kim peraltro è anche autrice di un libro di successo Vegan Wondercakes che insegna a preparare dolci strepitosi senza usare uova e latte e derivati (il che per chi soffre di intolleranze e allergie a questi due prodotti è una vera e propria manna dal cielo). Tra l’altro Kim organizza anche un catering vegan. Dunque, accanto al supermercato, infine un bar pasticceria che sforna dolci e bevande vegani. Il successo di Kim, comunque, oltre che nella maturità dei consumatori tedeschi, si basa sulla sua stessa bravura e capacità di lavorare materie prime decisamente diverse dalle tradizionali. |
Omega3, non solo pesce L’assunzione di omega 3 e’ piu’ efficiente se questi provengono dai vegetali, lo dimostra un nuovo studio. Una buona notizia per vegetariani e vegani – e per i nostri mari – giunge da una recente ricerca medico-scientifica condotta alla fine dell’anno scorso in Gran Bretagna e i cui risultati sono stati resi noti in un articolo apparso di recente sull’American Journal of Clinical Nutrition. Vegetariani e vegani provvederebbero autonomamente alle proprie necessità di acidi grassi essenziali omega-3 a lunga catena (presenti nel pesce) ricavandoli dagli acidi grassi omega-3 vegetali, quindi senza dover introdurre nella propria dieta la carne di pesce. Tali grassi sono importanti per il buon funzionamento dei meccanismi metabolici. E’ già noto da tempo come gli omega-3 si possano ricavare molto più facilmente da fonti vegetali, come noci, semi di lino e olio di semi di lino, piuttosto che dal pesce (che ne contiene decisamente meno di quanto si crede), ma questo nuovo studio rende ancora più evidente come la fonte privilegiata di questi acidi grassi essenziali sia proprio quella vegetale. Il Dr Welch e la sua equipe hanno analizzato dapprima 14.422 uomini e donne dai 39 ai 78 anni all’interno dello studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) e successivamente hanno selezionato 4.902 soggetti nei quali erano stati misurati i livelli plasmatici dei PUFAs (polyunsantured fatty acids: acidi polinsaturi, cioè omega-3 e omega-6). L’acido alfa-linolenico ALA (precursore degli acidi grassi omega-3 a lunga catena) una volta introdotto nel nostro organismo con l’alimentazione, viene metabolizzato e trasformato in EPA e DHA, entrambi votati a alle fondamentali funzioni organiche quali la formazione delle membrane cellulari, lo sviluppo e il funzionamento del cervello e del sistema nervoso periferico, la produzione di eicosanoidi che regolano la pressione arteriosa, la risposta immunitaria ed infiammatoria. Lo studio ha mostrato come, a fronte di una minore introduzione di omega-3 attraverso la dieta tipica dei vegetariani/vegani, se paragonata a chi consuma pesce in quantità (con una percentuale che va dal 57% all’80 % di differenza), i livelli di EPA e DHA sono risultati essere pressoché uguali nei due gruppi di campioni studiati. Ci sarebbe dunque – spiegano i ricercatori – una “efficienza di conversione” in acidi grassi omega-3 a lunga catena significativamente maggiore nei vegetariani/vegani rispetto a coloro che consumano pesce. E’ un dato importante che, oltre al significato etico, getta una luce positiva anche sul futuro delle specie marine selvatiche che, pericolosamente depauperate, sono destinate ad estinguersi. L’EPIC rappresenta il più vasto studio di popolazione condotto sui livelli di ALA e sulla conversione in EPA e DHA e, se questi risultati saranno supportati da ulteriori studi, cambieranno le raccomandazioni per la Salute pubblica, il che avrà un effetto positivo anche sulla preservazione delle specie marine. Fonte: (24/01/2011) Comunicazione a cura di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana http://www.scienzavegetariana.it Societa’ Scientifica di Nutrizione Vegetariana – SSNV si prefigge di fornire ai professionisti della salute e alla popolazione generale informazioni corrette sulla nutrizione a base di cibi vegetali (c.d. plant-based nutrition) e sui suoi rapporti con la salute. |
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