Creato da illustre il 28/09/2007

...l'altra verità

la verità sugli alimenti e l'ambiente

 

Messaggi del 29/09/2007

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 29 Settembre 2007 da illustre

La margarina

Dalla foto di una pubblicità della margherita come appariva nei periodici negli anni cinquanta. E’ più o meno in quegli anni che la margherita si afferma in Italia e inizia ad essere presentata come un sostituto del burro. Con il passare degli anni si è guadagnata l’immagine di prodotto salutare che ha conquistato i consumatori,sebbene si tratti di una rappresentazione non veritiera frutto  di campagne pubblicitarie che hanno giocato su proprietà di leggerezza tutte da verificare.Ancora oggi sono tanti i luoghi comuni e messaggi fuorvianti sui grassi animali e vegetali.

Trovati i colpevoli delle malattie cardiache

Biscotti, crackers e brioschine tra i maggiori indiziati,anche le fette biscottate hanno un buon posto in classifica, e insieme ai grissini e alle torte sono molte lunghezze più avanti di formaggi e carne rossa!

La notizia sembrerebbe sconvolgere le credenze più classiche, ma gli esperti di nutrizione sanno da molti anni che questa notizia veniva semplicemente poco diffusa.E’ invece molto importante oggi che questo dato compaia in primo piano in un numero della prestigiosa rivista “Lancet”.

Non è una colpa diretta dei dolci, ma dei grassi idrogenati e dei “trans fatty acids” che questi prodotti industriali contengono.Un gruppo di ricerca olandese (Lancet 2001 Mar 10;357(9258):746-51) ha potuto verificare che aumentando l’introduzione di “trans fatty acids” nella alimentazione, aumenta proporzionalmente la mortalità per malattie coronariche e comunque la possibilità di ammalarsi; questi grassi particolari (che corrispondono ai grassi vegetali idrogenati utilizzati in molti alimenti quotidiani) sono presenti in quasi tutti gli alimenti industriali e derivano dal trattamento dei grassi di scarto delle preparazioni alimentari.

Per avere una idea della loro presenza nei cibi basta leggere la tabella di composizione di alcuni alimenti, dove sono indicati i quantitativi di “trans fatty acids” o di grassi idrogenati vegetali contenuti. Un biscotto “costa” come una bistecca di carne rossa, e un pasticcino come 3 bistecche insieme!

Come si vede dalla tabella, questi dati sono stati presentati da un'altra prestigiosa rivista (Il New England Journal of Medicine) nel numero del 23 dicembre del 1993, cioè la bellezza di quasi 8 anni fa.

Dove si nascondono i grassi vegetali idrogenati

 Nelle etichette dei prodotti alimentari compare spesso la dizione "grassi vegetali idrogenati": si tratta di quei "leganti" utilizzati dall'industria alimentare per presentare al consumatore un prodotto con determinate caratteristiche di forma e consistenza, ma che non hanno alcun valore dal punto di vista nutrizionale.

 Sono presenti  in tutti i “ prodotti in sacchetto” : cracker,biscotti: brioches, grissini,  dolci,fette biscottate, noccioline,patatine fritte,salatini e snack,e in  moltissimi tipi di pane.                                                                                                                            Nei prodotti di pasticceria industriale: merendine,torte,pasticcini,cioccolato,gelati,inoltre li troviamo nei dadi da brodo e nei fritti e naturalmente nei prodotti dei fast food. Tutti questi prodotti contengono dei particolari grassi acidi in forma "trans", che interferiscono notevolmente nei sistemi di regolazione dei valori di colesterolo da parte dell'organismo.

 Basta pochissimo per raggiungere nell'alimentazione quotidiana una quantità di grassi acidi "trans" sufficiente ad interferire con il colesterolo.

 Ad esempio una bistecca da 150 grammi contiene la stessa quantità di "trans" di un singolo biscotto. (Vedi tabella riportata di seguito)

BASTANO DUE CRACKERS E UN BISCOTTO…
(Tabella ripresa e adattata dal 'New England Journal of Medicine' del 23 dicembre 1993)

Prodotto

Quantità

Contenuto di grassi vegetali idrogenati

Carne di manzo
Pollo
Maiale
Burro
Margarina
Margarina light
Olio vegetale
Fetta di torta
Biscotto
Pop corn
Crackers
Pasticcino
Patate fritte
Brioche
Patatine fritte

150 g
150 g
150 g
5 g
5 g
5 g
5 g
1 pezzo
1 pezzo
30 g
1 pezzo
1 pezzo
100 g
1 pezzo
100 g

0,90 g
0,10 g
0,10 g
0,10 g
0,62 g
0,30 g
0,02 g
1,04 g
0,86 g
1,60 g
0,12 g
3,03 g
3,00 g
da 0,5 a 3,20 g
0,42 g

Una persona che mangi per esempio una briochina a colazione (3,20 g), una piccola porzione di patate fritte a pranzo (3,40 g), due biscotti con il tè a metà pomeriggio (1,75 g) e tre fette biscottate in giornata (1,25 g) ha già introdotto nell'organismo una quantità totale di 9,6 grammi di acidi grassi "trans", che corrisponde all'incirca al 5 % di una immissione di 1800 calorie. Questa quantità è già sufficiente a rendere del tutto vana qualsiasi dieta anticolesterolemica pur correttamente seguita.

Gli acidi grassi sono essenziali affinché le nostre cellule funzionino normalmente e rimangano vive. Le membrane delle cellule consentono il passaggio dei minerali e delle molecole necessarie dentro e fuori dalle cellule. Membrane sane impediscono a prodotti chimici nocivi e ad organismi come batteri, virus, muffe e parassiti di penetrare nella cellula. Gli acidi grassi sono coinvolti in una miriade di processi chimici nel nostro organismo e sono usati da certi ormoni come blocchi per costruzioni.
Due tipi di acidi grassi, omega-3 e omega-6, non possono essere prodotti dal nostro corpo e così devono venire assunti attraverso la nostra alimentazione. Sono chiamati "acidi grassi essenziali" (EPA), e se ne abbiamo una quantità adeguata possiamo utilizzarli per costruire gli altri acidi grassi di cui abbiamo bisogno. I supplementi a base di acidi grassi essenziali sono stati utili a molte persone con allergie, anemie, artrite, cancro, candida, depressione, diabete, pelle secca, eczema, affaticamento, problemi cardiaci, infiammazioni, sclerosi multipla, sindrome premestruale (PMS), psoriasi, metabolismo pigro, infezioni virali, ecc.
Gli acidi grassi naturali, contengono un doppio legame di una configurazione particolare chiamata anche "cis" dai biochimici. La cis fa sì che la molecola sia curvata in modo che i due atomi di idrogeno siano dallo stesso lato del doppio legame. Questo significa che i legami tra le molecole sono deboli, risultando un punto di fusione più basso
La margarina viene prodotta aggiungendo atomi di idrogeno alle molecole dei grassi per renderle più saturate, elevando il punto di fusione del grasso, in modo che rimanga solido a temperatura ambiente. Questo processo chiamato "idrogenazione", per innescare la reazione richiede la presenza di un catalizzatore metallico e temperature di circa 260°C.
L'idrogenazione è diventata popolare in America perché questo olio non deperisce o diventa rancido così velocemente come gli oli normali e pertanto ha una durata maggiore. Potete lasciare un mattoncino di margarina sul tavolo per anni e non sarà intaccato da larve, insetti o roditori.
La margarina è un non-cibo! Sembrerebbe che soltanto gli umani siano così pazzi da cibarsene. Dato che i grassi nella margarina sono parzialmente idrogenati, i produttori possono dichiarare che è un prodotto "polinsaturo" e vendercelo come cibo sano.
Dato che questi grassi non esistono in natura, il nostro organismo non sa come comportarsi in modo efficace con loro, che agiscono come veleno su reazioni cellulari critiche. Il corpo tenta di usarli come se fossero buoni, avvolgendo le membrane cellulari.
Ciò altera il normale apporto di minerali e di altri nutrienti, permettendo ai microbi delle malattie e ai composti chimici tossici di entrare nelle cellule più facilmente. Risultato: malattia, cellule indebolite, limitate funzioni organiche e sistema immunitario esaurito.
Tali grassi possono anche deviare il normale meccanismo fisiologico per l'eliminazione del colesterolo. Il fegato stiva l'eccesso di colesterolo nella bile e lo invia alla cistifellea che lo svuota nell'intestino tenue giusto sotto lo stomaco. I trans-grassi bloccano questa conversione e contribuiscono ad elevare il livello di colesterolo nel sangue.
Molti di questi problemi sono noti da 15-20 anni, ma sono stati largamente ignorati negli USA. In Europa, sono limitati nelle produzioni alimentari, e alcuni paesi permettono non oltre lo 0.1% di contenuto. Al contrario, negli USA le margarine possono contenerne dal 30 al 50%.
Secondo il Dott. Russel Jaffe, un noto ricercatore medico, gli allevatori non nutrono i loro suini con trans-grassi altrimenti questi morirebbero mangiandoli.
La margarina non è l'unico prodotto alimentare sul mercato con un contenuto significativo di trans-acidi. Ogni alimento che reca la scritta "idrogenati" o "parzialmente idrogenati" sull'etichetta contiene trans-grassi.

Articolo tratto da NEXUS NEW TIME edizione italiana n° 11

 

 
 
 

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