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OSCURANTISMO

Post n°115 pubblicato il 28 Marzo 2009 da Piero_Calzona
 

OSCURANTISMO

Siamo nel pieno del Medioevo

Mentre 33 milioni di persone nel Mondo sono sieropositive alla pandemia da HIV/AIDS, e migliaia di persone muoiono per questa terribile malattia per contagio, invece di arginare drasticamente questo fenomeno il nostro “amato” Pontefice dice:

IL PRESERVATIVO NON E' SOLUZIONE PER L'AIDS”.

...........

HIV/AIDS e infanzia: dati statistici

La pandemia da HIV/AIDS è in costante evoluzione, e spesso i dati di cui disponiamo non sono che stime con un grado di approssimazione più o meno ampio.
 
In questa pagina trovi le stime più aggiornate e affidabili prodotte dall'UNICEF e da UNAIDS (l'agenzia ONU specializzata su questo tema) sulle dimensioni globali dell'epidemia e sull'impatto che essa produce sull'infanzia e sull'adolescenza.
 
I dati qui riportati sono aggiornati a dicembre 2007.

 

 

Stime globali sulla pandemia

 

33,2 milioni di persone nel mondo sono sieropositive. 2,1 milioni hanno un'età inferiore ai 15 anni e circa il 90% di essi vivono nell'Africa sub-sahariana

Nel 2007 2,5 milioni di persone hanno contratto il virus. Di queste, 420.000 sono bambini sotto i 15 anni

Nel 2007, 2,1 milioni di persone sono morte per cause correlate all'AIDS. Di queste, 290.000 erano bambini sotto i 15 anni

 

Bambini (0-15 anni) sieropositivi: dati regionali

 

Africa Sub-sahariana: 1,8 2 milioni
Asia meridionale: 140.000
Asia orientale: 7.900
Oceania (Australia, Fiji, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea): 1.100
America Latina: 36.000

Caraibi: 11.000
Nord Africa e Medio-Oriente: 26.000
Europa dell'Est e Asia centrale: 9.500
Europa centrale e occidentale: 3.000
Nord America: 11.000

 

 

Trattamenti e cure pediatriche

 

Soltanto il 10% dei bambini sieropositivi riceve cure adeguate.

Globalmente, nel 2005, erano 780.000 i bambini (<15 anni) sieropositivi bisognosi di farmaci antiretrovirali.
 
Circa 4 milioni di bambini necessitano del cotrimoxazolo, un antibiotico facilmente reperibile che costa solo tre centesimi di dollari al giorno per bambino. Il cotrimoxazolo previene le infezioni che possono essere letali per un bambino sieropositivo o per un neonato figlio di madre sieropositiva. Esso inoltre può ritardare i sintomi dell'AIDS e il bisogno di ulteriori terapie antiretrovirali.

I dati mostrano che in assenza di trattamenti medici adeguati, un terzo dei bambini sieropositivi muore prima di  compiere un anno e circa metà entro il secondo anno di vita.

 

Prevenzione della trasmissione madre-figlio

 

Ogni giorno, 1.500 bambini contraggono il virus HIV. In massima parte, si tratta di neonati contagiati dalla mamma durante la gravidanza o alla nascita.
 
Soltanto il 23% delle donne incinte nel 2006 ha avuto accesso a profilassi antiretrovirale per prevenire la trasmissione del virus dell'HIV ai loro figli. Benché ancora molto basso, questo dato segna un notevole miglioramento rispetto allo sconfortante tasso del 3% che si registrava nel 2003.

Dati provenienti dal Nord America e dall'Europa dimostrano come le donne sieropositive che ricevono trattamenti completi per la prevenzione della trasmissione madre-figlio dell'HIV vedano ridursi a meno del 2% il rischio di contagio del virus al nascituro.

Senza servizi di prevenzione adeguati, circa il 35% dei bambini nati da madri sieropositive sono destinati a contrarre il virus.

 

Dati sulla prevenzione

 

Nel mondo, più di 10 milioni di ragazzi di età compresa tra i 15 e i 24 anni sono affetti dall'HIV/AIDS: i giovani in questa fascia di età rappresentano un quarto del numero globale delle persone sieropositive e malate di AIDS.

L'80% delle persone con età superiore a 15 anni, anche nei paesi a maggiore diffusione del virus, non ha ancora accesso ai servizi di prevenzione.
 
Nell'Africa subsahariana, meno di un terzo dei giovani sono adeguatamente informati su come proteggersi dall'HIV. 

In molti paesi con le più alte percentuali di contagio, la diffusione del virus tra le donne di età compresa tra 15 e 24 anni è due o tre volte superiore rispetto agli uomini.

Meno del 20% delle persone che fanno uso di droghe iniettabili hanno accesso a servizi per la prevenzione dell'HIV, con punte di copertura inferiori del 10% nell'Europa dell'Est e nell'Asia centrale.

Le persone che hanno potuto sottoporsi al test per l'HIV e usufruire dei servizi di consulenza sono quadruplicate passando dai circa 4 milioni del 2001 ai 16,5 milioni del 2005 (su 70 paesi monitorati).

 

Protezione, cure e aiuti per i bambini affetti da AIDS

 

15,2 milioni di bambini e ragazzi minori di 18 anni hanno perso uno o entrambi i genitori per colpa dell'AIDS. Di questi, 12 milioni si trovano nell'Africa Sub-sahariana.

Si stima che entro il 2010 più di 20 milioni di bambini dell'Africa Sub-sahariana saranno rimasti orfani a causa dell'AIDS.

Meno del 10% dei bambini rimasti orfani o resi in altro modo vulnerabili dall'AIDS riceve aiuti o servizi al di fuori della loro comunità.
 
Una ricerca condotta da Organizzazioni non governative in 28 Stati africani ha rivelato che da 3,3 a 5 milioni di bambini orfani o resi particolarmente vulnerabili dall'epidemia ricevono prestazioni di assistenza sociale (scuola, cure sanitarie, sostegno alimentare o economico, supporto psico-sociale ecc.).

 

Lancet contro il papa: "Ha distorto la scienza"

ROMA - Lancet contro il Papa. Una delle più prestigiose riviste scientifiche del mondo critica duramente le affermazioni che Benedetto XVI ha fatto durante il viaggio in Africa sull'uso del preservativo per fermare l'Aids. "Il Papa, sostiene la rivista in un editoriale riportato anche da Bbc, "ha pubblicamente distorto le prove scientifiche per promuovere la dottrina cattolica sul tema. Non è chiaro se l'errore del Papa sia dovuto ad ignoranza o se sia un deliberato tentativo di manipolare la scienza per appoggiare l'ideologia cattolica. Ma quando qualsiasi personaggio influente, sia una figura religiosa, sia politica, fa una falsa affermazione scientifica che potrebbe avere conseguenze devastanti per la salute di milioni di persone, questi dovrebbe ritrattare o correggere la linea".

I recenti commenti di Joseph Ratzinger sul fatto che il condom aggrava i problemi del virus dell'Hiv sono "terribilmente imprecisi" e potrebbero avere conseguenze devastanti, mette in guardia il giornale. Nel suo primo giorno della sua prima visita in Africa il 17 marzo, Benedetto XVI ha affermato che "non si può risolvere il problema dell'Aids con la distribuzione dei preservativi", che al contrario, "aggravano il problema", scatenando le ire dei governi di Francia, Germania, Spagna e dell'Unione Europea. Invece del preservativo, Ratzinger ha proposto di combattere la "devastante epidemia" con astinenza e fedeltà coniugale.

La rivista londinese sottolinea come il Papa abbia "pubblicamente distorto le prove scientifiche per promuovere la dottrina cattolica sul tema", aggiungendo che il profilattico è l'unico modo efficace per ridurre la trasmissione sessuale della malattia. E chiede al Vaticano di rivedere le affermazioni.


 
Rispondi al commento:
Manfredi_Alter
Manfredi_Alter il 21/04/09 alle 12:40 via WEB
Sono tornata per salutarti e leggere le tue risposte ai commenti, perche ti confesso che leggerti e' sempre un piacere. Non mi piace fare i conti in tasca alla gente, men che mai quando si tratta di beneficenza, quindi trovo di cattivo gusto affermazioni quali quelle lette poco piu' su (non tue). Pero' e' verissimo che il Vaticano e' una SpA, una multinazionale, ovvero un'azienda CON profitto. E' a questo che i credenti dovrebbero in primo luogo ribellarsi. A me poco importa, se non fosse che anche lo Stato da' i nostri soldi al Vaticano. Ciao, Piero!
 
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