alla fine di un'apnea soccombi oppure no. ho scelto di respirare.
Post n°51 pubblicato il 11 Luglio 2011 da corina_vasile
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Post n°50 pubblicato il 18 Aprile 2011 da corina_vasile
Immagino Alina adesso... dopo vent'anni. studiavamo allo stesso Liceo, quello piu' severo della citta'. Profilo... Scientifico. Allora pensavo di fare l'artista. Amavo leggere, andare al teatro, recitare, cantare, scrivere. Amavo le cose belle. Come lei. Ma lei pensava di diventare medico. Oggi lei e' un'artista nel vero senso della parola ed io, nonostante la passione per la mia professione nutro una vera, sincera ammirazione per Lei. La mia amica, creatrice, ricercatrice di sogni.
Diamonds di Alina Alamorean - Paris |
Post n°49 pubblicato il 20 Marzo 2011 da corina_vasile
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Post n°48 pubblicato il 11 Marzo 2011 da corina_vasile
stai male davvero. un male terribile ti consuma. ma proprio oggi mi hai dato la piu' bella lezione di vita. tu ancora ti preoccupi per gli altri. per chi soffre. telefoni e chiedi informazioni. pensi alle persone che vivono nella paura della malattia e vuoi fare del bene.stai vicino attraverso il filo rosso dell'empatia a chi ha bisogno. ti voglio bene papa'. |
Post n°45 pubblicato il 23 Agosto 2010 da corina_vasile
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Post n°44 pubblicato il 06 Luglio 2010 da corina_vasile
nella nostra vita costruiamo un edificio affettivo fatto da quelle persone che contano,con la loro presenza ed i loro gesti. queste poche persone senza di cui la nostra esistenza sarebbe pulviscolo atomico rivelano noi stessi. " piu' la qualita' delle persone del nostro edificio di affetti e' alta piu' tenace e sottile risulta essere il nostro modo di persistere nella vita (...) e questo ci da la garanzia della continuita' del mondo in una forma sopportabile. Ogni essere umano riesce a sopportare la vita perche' protetto dalle persone care. Senza questo muro di amore che ci circonda ci perderemmo nella vita. Se l'odio opure l'invidia sono innocue e' perche' esistono delle persone che amiamo fino alla fine" Gabriel Liiceanumi sento invulnerabile. a volte. |
Post n°43 pubblicato il 04 Giugno 2010 da corina_vasile
ha il colore della terra bruciata, il sapore dell'erba velenosa la consistenza fredda e viscida di un verme la forma smussa di un cuore immobile la superficie che gratta fino a sanguinare il nucleo marmoreo la temperatura del gelo la grandezza di un anima al quadro molteplicata per l'intensita' dell'onda che la trapassa l'altezza di una freccia tachicardica il volto della mancanza non ci sono parole per definire un grande dolore. |
Post n°42 pubblicato il 17 Maggio 2010 da corina_vasile
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Post n°41 pubblicato il 12 Maggio 2010 da corina_vasile
Nelu Pascu - Bottiglie, 2010 Ho incontrato nella mia vita uomini di vetro. Leggeri come piume, belli fuori come le sculture di vetro soffiato dei mastri vetrai di Murano.I colori si mescolano lievi nella trasparenza del vetro ed il bagliore delle pagliuzze dorate li rende splendenti. Ti avvicini a loro con stupore, con l'incanto del bambino intento a scartare i regali di Babbo Natale, li tocchi, li guardi, li tieni nel palmo della mano e non avverti nemmeno la loro presenza da quanto sono lievi. Non hanno alcun peso. Si rompono in mille piccole schegge e lastricano il tuo cammino con la polvere dorata dei sogni, migliaia di frammenti infranti di vita. Feriscono. Il tuo sangue scorre molto tempo dopo aver calpestato le minuscole schegge di vetro. Ho incontrato nella mia vita uomini di granito. Solidi come rocce, avverti la loro presenza e forma, li guardi con ammirazione e una sorta di timore che si puo' avere solo davanti alle alture.Il granito e' duro, ha peso. Toccarlo da vicino rivela asperita', i suoi spigoli ti sbucciano il palmo delle mani quando cerchi di accarezzarli. Non si muovono mai le rocce. La loro forza e' l'assenza di movimento. Quando si muovono spazzano via tutto nel loro rotolarsi a valle. Si sgretolano insieme a te e ti portano con loro, aumentando la velocita' del loro distacco dalla montagna madre. Finisci su un letto di fiume di lacrime. Vorrei essere il granello di sabbia nella conchiglia, riposare paziente e farmi bagnare dall'oceano per milioni e milioni di lunghissimi secondi.Sogno un amore rotondo come la perla, ne' leggero, ne' pesante, ne' vetro, ne' granito. ( ascoltando il Proteo o "Il mondo al rovescio" Vivaldi)
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Post n°40 pubblicato il 22 Aprile 2010 da corina_vasile
una bella primavera imperfetta foto CV i fiori appena sbocciati un pensiero che scivola su di te senza fermarsi un dolce appena sfornato un po' troppo morbido (che sa di vaniglia) un accapatoio immacolato con la traccia di una lacrima nera di rimmel un dolce sonno d'aprile interotto dal cinguettio degli uccelli e dai ricordi una Tshirt a righe bianche e blu il sogno di salpare le onde di un mare troppo lontano. piccole illusioni di bellezza imperfetta. |
Post n°39 pubblicato il 18 Aprile 2010 da corina_vasile
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Post n°38 pubblicato il 15 Aprile 2010 da corina_vasile
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Post n°37 pubblicato il 07 Aprile 2010 da corina_vasile
Blu - Cristina Lefter Rispecchiato nell'acqua,eterno, frusciando nel vento terreno con le radici nell'arcobaleno e nei colori inesistenti. Arbor inverso sono rimasto, strappato dalla sfera, identico alla sfera, gemella... e tutto mi sembra conosciuto, ma nulla di quello che so mi assomiglia. Nichita Stanescu (traduzione CV ) |
Post n°36 pubblicato il 30 Marzo 2010 da corina_vasile
Dignita',quanta bellezza si puo' nascondere sotto le tue occhiaie? Guardami come lavoro qui, nella fredda officina come piego la mia gioventu' alla penitenza come rifiuto di credere che al di la' delle finestre prende vita qualcosa che non mi sommiglia A chi potrei spiegare il desiderio nascosto( il verme pensante) di farmi succedere le cose solite? Qualche volta immagino una immensa piazza dove' le idee sono lentamente scorticate (la loro pelle frusciante) e accendono un rogo di carne umana. Solo allora mi capita di capire il pensiero profumato solo dalla tua dignita', bellezza.” Elegia XX Mariana Marin
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Post n°35 pubblicato il 26 Marzo 2010 da corina_vasile
" Je suis mauvaise et douce, tendre et cruelle" Jeni Acterian Memorie di una ragazza che non si accontenta Premessa - non so bene il motivo esatto per cui ho deciso di raccontarvi quello che segue.Ci saranno varie puntate di una storia vera che ho scritto d'impulso. Sara' per la mia amica Izi scomparsa o forse perche' un giorno "nonsnonio" mi suggeri' di raccontare l'"altra" mia vita, oltre la Cortina, sara' per il consiglio della Volpoca "scrivi di pancia Corina!" ,oppure per far sorridere il Doc o magari per asciugare lacrime blu... Vi raccontero' alcune storie di oltre Muro. PANE, LATTE E ACQUA DI ROSE (parte prima) Dovete sapere, in primis, che negli anni ottanta in Romania il cibo scarseggiava. Cioe' le cose di prima necessita' tipo pane, latte , carne, farina e molte altri oggetti banalissimicome il detersivo oppure gli assorbenti si ottenevano solo su "cartella"... un tot di grammi di zucchero pro capite al mese...Lo so che non ci credete ma purtroppo non vi racconto bugie!I negozi alimentari avevano l'aspetto di una bocca edentula di balena - una montagna di marmellate scadute e innumerevoli scatole di pesce marinato di dubbia provenienza sopra le quali troneggiava lo spumante nazionale a basso costo e alta probabilita' di sbornia triste con conseguente cerchio alla testa,ma se ti mettevi in "fila" presto alla mattina forse entravi in possesso dell'agognata bistecca con la quale facevi strafelici i dentisti locali, vista la sua consistenza! Per non parlare del caffe' ,il cioccolato ed il sapone!per questi misteriosi ,sognati oggetti c'era sempre il mercato domenicale, nero s'intende...dove' i vicini serbi , all'epoca piu' fortunati, sprovisti di un "conducator" come Ceausescu, venivano a venderci cose che per loro non rientravano nei"sogni".Milinioni di cittadini partivano ogni mattina alla conquista della cena come in una sorta di guerra! Quella mattina invece, tre amiche studentesse decisero di partire alla conquista di un'altra cosa, ben piu' desiderata del cibo... un profumo!Con Mimi, una biondina tutta pepe e risate e con Izi ci pregustavamo gia' il momento di gloria! Di profumi occidentali non c'era traccia!mia madre conservava una bottiglietta quasi vuota di Fidji che annusavo quando mi sentivo triste... Pero'... c'era sempre la famosa Consignatia una vera istituzione per le donne dove' a parte qualche vecchio vestito e antiquariato di svariata qualita' potevi trovare profumi veri, l'acqua di rose bulgara originale ed il magico, inimitabile, chimicissimo Hawai! una fragranza made in Turkey che ogni ragazza adolescente sognava, per far innamorare ai party del sabato sera lo sfortunato amichetto! Hawai me lo ricordo ancora,un qualcosa di esotico e potente,altamente cefalalgico,che costava un quinto dello stipendio di mio padre! Ci comprammo il sogno in multiproprieta' io, Mimi ed Izi. Vittoriose, uscendo dalla Consignatia andammo a berci un caffe' d'orzo che non sapeva ne' di caffe' e ancora meno d'orzo nella pasticceria del centro storico. Mentre sorseggiavamo felici il fluido non meglio specificabile dalle nostre tazze ci si avvicina Jorgos, un nostro collega greco che,sentendo da cento metri il fammigerato profumo, inquanto le tre grazie avevamo abbondato per festeggiare, ci sorride ironico " Profumooo? neeeeee? HAWAI per caso? Ma voi, povere illuse, pensate di profumarvi per andare a fare la fila per il pane?" Morale- quando le cose essenziali mancano, la ricerca del superfluo diventa un grido.di liberta'. foto CV |
Post n°34 pubblicato il 21 Marzo 2010 da corina_vasile
Incontrarsi nella vita e' sempre come aprire una porta che si schiude su una stanza sconosciuta. Alcune porte sono blindate, chiuse a chiave e solo un abile fabbro riesce a trovare l'incastro della serratura.Altre sono aperte, basta un lieve soffio di vento per catapultarti all'interno della stanza...Altre ancora sono semichiuse. Intuisci la luce dai raggi soffusi intravisti ma non hai coraggio di spingerle per aprirle. Attendi con discrezione che dall'altra parte ci sia quel movimento minimo, un fruscio, un respiro, per entrare in punta dei piedi.La stanza a volte e ' avvolta in penombra,e devi accendere le luci, ma se il sole ti invade subito con il suo calore resti abbagliato sull'uscio e poi entri miracolosamente in un posto senza paura e senza tenebre. Tocchi le pareti, annusi il profumo, un profumo che ti sembra di conoscere gia', hai l'impressione di muoverti in uno spazio aperto,vedi il cielo terso e il sole, e non esistono notti se non per farti ammirare le stelle luccenti. Cammini lieve e sorridi alla vita perche' sai che dopo aver passeggiato a lungo attraverso infiniti corridoi bui ti trovi davanti a quel posto unico e dolce come il ventre della madre. Dentro quella stanza c'e' chi ti aspetta da sempre. Sei a casa. foto CV
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Post n°33 pubblicato il 18 Marzo 2010 da corina_vasile
Ogni dieci anni ci incontriamo. Una grande festa. Dieci, venti, trent'anni dalla laurea. Incontro in Aula Magna con tanto di Gaudeamus igitur di cui tutti, dico tutti ,ricordiamo ogni parola in latino( mi sono sempre stupita come mai noi cantavamo quasi solennemente quest'inno mentre a Padova non lo si sente per nulla, in nome della goliardia si cantano altre cose ben piu' saporite). Ieri sera mi e' arrivata la mail. Conferma per giugno. 90 laureati In Medicina , classe 1990, Timisoara si incontreranno a giugno. Aula Magna affitata per l'evento. Cena festiva in un bel ristorante., seguita da ballo per tutta la notte. Arriverano 110 persone, colleghi e famiglie da 16 paesi del mondo. Comunicata la mia partecipazione do un'occhiata alla lista dei colleghi. C'e' l'anestesista di Brisbane presente. Anche l'endocrinologo al Mount Sinai New York e anche il chirurgo di Houston . Per non parlare del ricercatore di Boston e famiglia e del radiologo interventista di Haifa, della ginecologa di Mannheim e dell'ortopedico di Rotterdam. Ci sono anche molti colleghi rimasti in Romania, professionisti conosciuti nella citta' della nostra laurea. Ad un certo punto il mio sguardo si ferma. Sento una stretta al cuore. Davanti al nome di Isabella, Izi,cardiologa,ultima residenza in Francia, nella tabella asettica di Excell, c'e una colonna in neretto...cosi' come davanti ad altri quattro nomi... non riesco pensare. Scendo in cucina e mi apro una bottiglia di Pinot Noir. Ne bevo un sorso. Cucino velocemente una pasta all'olio e parmiggiano. Mangio e piango. Izi non c'e' piu'... Ricordo Izi. Eravamo molto amiche. Lei ungherese, piccolina, delicata, bionda, abitava vicino a casa mia. Andavamo alle lezioni in ospedale per l'internato insieme, cammindano a piedi, velocemente tutte le mattine. Studiava molto Izi.Ambiziosa ed orgogliosa aveva superato gli esami brillantemente. Chiusa nella sua stanzetta non si dava tregua.Al quinto anno tra lei e Marcel, uno dei piu' bravi colleghi,quello dei voti massimi persino in statistica oppure in malattie tropicali per intenderci, era nata una storia d'amore.Si sono sposati alla fine dell'Universita' e poi sono andati a Parigi per specializzarsi. Avevano vinto una prestigiosa borsa di studio dello Stato francese. Entrambi. Studiavano come forsenati. Volevo bene ad Izi e Marcel.Sognavo un'amore come il loro. Poi con Izi ci raccontavamo tutto, eravamo amiche per la pelle. Lei sapeva tutto di me. Ci scambiavamo gli appunti e anche qualche vestito. Per fare colpo alle feste ... Ci siamo riviste dieci anni fa. Alla festa dei dieci anni dalla laurea, appunto... Poi ci siamo perse . Cosi' come succede spesso con le persone care della nostra vita. I giorni passano nella fretta quotidiana, la mente smette di pensare, di ricordare... E ti ritrovi davanti ad una colonna excell a domandarti come mai non sei riuscito a sapere nulla? Come mai nei momenti di disperazione, di malattia, di paura, non sei stato li', vicino a quella persona amica?Ho saputo solo oggi della grave malattia di Izi, della sua lotta disperata per sopravvivere e dell'amore immutato di Marcel in tutti questi anni.Ho solo voglia di piangere. Per la mia assenza. Per la nostra caducita' indifferente. Per tutti gli alibi che scorrono in silenzio, con gli attimi della nostra vita. Perdonami, amica mia...
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Post n°31 pubblicato il 12 Marzo 2010 da corina_vasile
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Post n°30 pubblicato il 06 Marzo 2010 da corina_vasile
“Ciascuno si ritira nella sua paura – la sua torre d’avorio ” - Emil Cioran “Noi usiamo per le passioni la stoffa che ci e’ stata data per la felicita’” - Joubert A volte penso che il mio rapporto con il colore rosso sia strano, fatto di sogni di tramonti fiammeggianti, di sangue e di bandiere. Ricordo molti tramonti rossi della mia vita, sotto le palme di un isola lontana che esisteva forse solo dentro la mia mente o chissa’ ,ci poteva davvero esistere da qualche parte . Vedo tutti i giorni il sangue scorrere come un fluido vitale e prezioso, mi sono assuefata al suo odore forte come ad un mio profumo, come ci si puo’ abituare al ventre della madre e alla vita. Per le bandiere rosse non provo niente, almeno penso di aver dimenticato la rabbia che mi assaliva da bambina quando a scuola ci facevano fare quei giocchi stupidi in cui migliaia di bambini diventavamo delle formiche colorate di rosso sul prato verde dello stadio per celebrare feste di cui mi ricordo solo la paura e la stanchezza. Elena e’ la donna vestita di rosso nel dipinto della mia stanza. Guardo le spalline sottili della sua sottoveste e la crocchia rossa che le stringe la nuca. E bella e non lo sa. Ha la vita e le caviglie sottili nelle scarpe rosse. Mi mostra le spalle davanti al tavolo di un bar sconosciuto e beve vino rosso dal bicchiere di cristallo. Non guarda nessuno, nemmeno l’uomo che sta vicino a lei, stretto nel suo frac nero e nella camicia innamidata. Lui e’ raffinato ,elegante e discreto ma il pittore ha dimenticato di dipingere i suoi occhi. Sta vicino alla donna vestita di rosso ma non la vede. Il fumo di sigaretta avvolge la stanza e la loro solitudine. "Elena" quadro di E. Mendinschi, foto CV Siamo colore.Come l’arancione che diventa rosso dopo una pennellata di illusione e desiderio. Come il rosso che diventa arancione, paura e attesa. Lo sfondo e’ verde come i prati. (ascoltando Jackie Terasson a Parigi)
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Post n°29 pubblicato il 28 Febbraio 2010 da corina_vasile
Bleibtreustrasse:una via di Berlino Charlottenburg,il cui nome deriva dal verbo tedesco treubleiben, "rimanere fedele"
Ieri camminavo per le strade di Berlino. mi sono fermata qui, in Bleibtreustrasse, una piccola laterale di Kurfurstendamm, il viale elegante e pieno di negozi.questa piccola stradina gioiello, affiancata da edifici liberty conserva quel fascino mitteleuropeo della Berlino dei primi Novecento. prima della Guerra, della distruzione, dell'orrore. Qui vissero persone di cultura, scrittori, artisti, pittori, persone che mai avrebbero pensato alla loro citta' come lo si e' vista dopo, completamente in rovine e poi divisa dal Muro. In Bleibtreustrasse la storia dell'ultimo secolo mi ha sfiorato. I miei passi seguivano adagio i contorni delle case ed i miei occhi penetravano le facciate ricostruite, lo sguardo andava oltre le finestre. Non ho potuto non pensare alla storia delle nostre vite, imponderabile e fragile come la grande Storia.I protagonisti siamo noi, spesso ignari dell'effetto di certi momenti, di determinate circostanze apparentemente banali che poi trasformerano in maniera irreversibile la nostra esistenza. I stare out onto the street. I turn my lustful eyes back toward the page. (Michael Blumenthal) |
MADELEINE VIONNET -PARIS 1912- 1939
GYMNOPE'DIE NR.1
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