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Messaggi del 11/03/2014

 

Il mistero dei pensionati ( capitolo Ventisettesimo )

Post n°1643 pubblicato il 11 Marzo 2014 da paperino61to

 

 

                    

 

Quando aprii gli occhi il silenzio regnava . A Fatica mi alzai e con stupore notai che ero in mutande e canottiera.

“ Perfetto , ora San Pietro spoglia anche le anime morte “  esclamai ad alta voce. A tentoni cercai come uno stupido l’interruttore della luce come se in Paradiso ci fosse. Cacciai un urlo di sorpresa quando lo trovai veramente.


                

Guardai attorno a me, era la mia camera. Il letto disfatto, l’abatjour in frantumi . Non riuscivo a capire cosa diavolo stesse succedendo , un attimo prima ero in pieno conflitto a fuoco con Lacrima ed ora sono qui nella mia stanza.


                   


Una bottiglia di brandy spuntava da sotto il letto. Andai a darmi una rinfrescata, il ginocchio mi faceva male cane, un ematoma grosso come un cratere si stava formando. Avevo preso una bella botta cadendo dal letto, feci scorrere l’acqua gelida e cacciai la mia testa sotto.

“ Era un dannato, un fottutissimo sogno “ esclamai. Mi guardai allo specchio e ritrassi la parola sogno e ci misi incubo.

                  



“ Aria, ho bisogno di aria “ con il mio ginocchio malandato e un bozzolo che mi cresceva in testa andai sul balcone. L’Aria fresca del mattino mi sferzò sul viso, a breve sarebbe sorta l’alba. Ogni tanto il  pianto di  un bambino rompeva il silenzio che c’era, non potevo immaginare che la quiete sarebbe stata solo apparente.

Tornai in casa  , mi vestii, come riflesso incondizionato guardai l’abito che avrei indossato , non aveva buchi di arma da fuoco e ancora meno sangue. “ Che idiota, un incubo ,  era solo un dannato incubo “.


                 


   Passando davanti alla fotografia di Marylin dissi : “    Benvenuta nella giungla baby “.

Il sole stava sorgendo quando mi vide andare alla locanda di Fred.

Adoro andarci quando non vi è la ressa dei clienti, mi godo la colazione e il suo caffè.

                      



“ Ciao Ducke , come va ? Santo cielo che occhiaie hai addosso !! Vacci piano con le ragazze “ disse Fred appena mi vide.

“ Lascia perdere amico mio, magari fosse stata una ragazza. Un giorno ti racconterò, per ora portami il solito : caffè corretto con gin tonic, un piatto con uova soda e beaçon . Posso accendere la radio ? “.

“ Certo Ducke, puoi fare tutto quello che vuoi, tranne portarmi via la mia clava, sai mi serve quando arriva la madre di Wilma….“ sparì in cucina mentre riempiva il locale della sua risata.


                 


Accesi la radio, uno swing annunciava a tempo di musica il nuovo giorno. Stavo sorseggiando il caffè quando la musica venne interrotta da una notizia :

“ Interrompiamo il programma per una notizia arrivata ora dalla centrale di  polizia. Un altro misterioso omicidio è stato commesso stanotte. Un pensionato di 87 anni è stato ritrovato dentro la sua lavatrice, il pover’uomo era  stato fatto a pezzi prima di entrarci . L ‘unica cosa che la polizia ha ammesso  è che il defunto aveva la pensione minima come gli altri assassinati ”.

                 


Un brivido mi salì lungo la schiena , la tazzina del caffè mi cadde di mano , mentre in lontananza una sirena dava il suo buon risveglio alla città .


                               Fine



 Eccoci arrivati alla conclusione di questo lungo racconto, un Grazie di Cuore a tutti voi che mi avete seguito in tutto questo tempo , con tutto l'affetto vi abbraccio con tutte  le mie piume

                


 

 
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