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Non fu il loro braccio a salvarli, ma la luce del tuo volto. (Salmo 43)

I nostri nemici ci hanno spogliati. L'infamia mi sta sempre davanti.
Perché nascondi il tuo volto,
dimentichi la nostra miseria e oppressione?
Il nostro corpo è steso a terra.
"Il Signore non vi nasconde il suo volto, se voi tornate a rivolgervi a lui."

(Per l'interpretazione dei significati attuali delle parole: spogliati, infamia, miseria e oppressione, nostro corpo, vedi complessivamente i post sull'abito infame.)

 

 

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A immagine di Dio "maschio e femmina"?? Un dialogo con l'Osservatore Romano

Post n°166 pubblicato il 10 Ottobre 2011 da scrivodomani

 

Diario in tempo reale. Nella Bibbia è scritto che «uomo» è il nome dato da Dio ad una coppia maschio-femmina creata ad "immagine e somiglianza" dello stesso Dio Creatore. Genesi 1,27: "Dio creò l'uomo a sua immagine"; "lo creò a immagine di Dio" "maschio e femmina". "E diede loro il nome di «uomo» , nel giorno che furono creati", dice Genesi 5,2.

Quindi, la reale immagine di Dio si ritrova proprio in quell'essere "maschio e femmina". Ciò che è creato e chiamato da Dio «uomo» è una coppia maschio-femmina. E questo è ad "immagine e somiglianza" dello stesso Dio Creatore.

Il Dio Creatore estrinseca se stesso nell'essere uomo-creato, che è una coppia bipolare "maschio e femmina" a somiglianza del proprio essere, che eternamente genera. Così è scritto. E i preti cosa insegnano? Quello che ha scritto ultimamente L'Osservatore Romano. Cominciando dal puntarti contro il dito, tanto per farti capire quanto sei riprovevole se non credi ciecamente a loro, ti dicono che: "Un’esistenza umana dalla quale sia assente la coscienza di Dio creatore, è un’esistenza contraddittoria, infelice e insostenibile", che non si potrebbe nemmeno "giudicare razionale". Perché  "la prima immagine di Dio" è quella "di un Dio amore", "la Parola divina ha rivelato che Dio creatore è Padre, Figlio e Spirito Santo". E perciò l'essere umano "si rende conto di essere uscito dal nulla in virtù di un amore onnipotente e paterno", "vede o, meglio, intravede il volto divino delinearsi con i tratti del Padre, e la creazione provenire dallo stesso cuore, che ama e genera il Figlio". "Finché l’uomo non scopre che Dio è Padre, non conosce veramente Dio".

Ma obiettivamente, detto così il discorso si fa incongruente, non c'è logica, né rispondenza alla realtà del creato e al testo della rivelazione.

Perché se fosse vero che il Dio Creatore è in sé solo Padre, che genera il Figlio, allora quell'essere umano creato "a sua immagine e somiglianza" sarebbe stato solo maschio, che genera figli solo maschi. E in quel caso sarebbe stato vero che l'essere umano si sarebbe percepito come proveniente da un amore "onnipotente" solo paterno. E avrebbe visto tutta la creazione provenire da questo amore onnipotente maschile.

Fatto sta, che invece la creazione e la rivelazione, ossia il libro della natura e il libro della Bibbia, dicono che questo Dio Creatore è l'essere uno e trino, la cui immagine e somiglianza sta nella coppia umana maschio-femmina, che genera il figlio

Il Dio Creatore è certamente genitore, ma come tale, se si rispecchia nella sua creazione, può mai essere solo padre? Secondo la Bibbia, le viscere di Dio che partoriscono l'umanità sono materne: Isaia 49,15 "Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?" Il mistero di Maria non è forse quello della "Dei Genitrix"?

Dunque, Dio crea l'uomo maschio e femmina. E diede "loro", cioè alla coppia maschio e femmina, il nome di «uomo». Se questa coppia bipolare "maschio e femmina" è l'uomo creato da Dio e ciò è "immagine" e "somiglianza" di Dio stesso, allora la rivelazione biblica sta dicendo letteralmente che Dio è in se stesso una >coppia bipolare "maschile-femminile", da cui nasce un figlio, che è Dio-uomo. E non si capisce come sulla base di queste parole bibliche si possa affermare che il Dio Creatore è solo padre.

Ma L'Osservatore Romano insiste che c'è una novità in questo amore paterno: "Ecco, allora, un altro urgente e primario aspetto della «nuova» evangelizzazione: quello relativo alla paternità di Dio verso ogni uomo, da lui voluto e a lui gradito e caro come un figlio. Ma occorre proseguire per cogliere tutta la novità di questo amore paterno".
Ora, la paternità di Dio è esattamente ciò che è annunciato da sempre e perciò, scritto così, non si capisce cosa si voglia dire. Non sarà che "tutta la novità di questo amore paterno" - cui si gira intorno in tutto l'articolo in gergo curiale - stia nel fatto che è amore paterno e materno? E che il Dio Creatore uno e trino è in sé proprio e semplicemente quella coppia genitoriale bipolare maschile-femminile, che si estrinseca nella sua immagine umana matrimoniale, in cui i due sono una cosa sola e generano il figlio nell'unico Dio? Esattamente come, dall'inizio del pontificato, va ripetendo in tutti i modi Benedetto XVI?

Non sarà che dovremo tutti insieme ammettere che quella "esistenza umana dalla quale sia assente la coscienza di Dio creatore, è un’esistenza contraddittoria, infelice e insostenibile", che non si potrebbe nemmeno "giudicare razionale" è proprio quella dei preti? 

Non sarà che con la nuova evangelizzazione i preti dovranno rileggere la Bibbia e scoprire che a vedere "il volto divino delinearsi con i tratti del Padre, e la creazione provenire dallo stesso cuore" solo maschile sono soltanto loro, che vogliono sentirsi con ciò onnipotenti?

Proprio perché siamo d'accordo sul fatto che - come scrive L'Oss.Romano - "interessa a ogni uomo essere cosciente che, non avendo in se stesso il principio e la ragione dell’essere, senza Dio creatore non sarebbe apparso dal nulla, e, senza il dono divino e continuo dell’essere, si troverebbe, per la sua radicale insufficienza, immediatamente esaurito", vorremmo che i preti riuscissero a spiegare chiaramente quale sia questo contenuto "perennemente nuovo" dell’evangelizzazione circa la "Trinità, ossia Dio creatore, Padre, Figlio e Spirito Santo".

Perché è vero: "la nuova evangelizzazione si rivela ancora più impellente. Di nessuna cosa gli uomini — a qualsiasi spazio o tempo appartengano — hanno più bisogno quanto di conoscere questa «novità». Se la Chiesa non fosse incessantemente occupata a questo annunzio che essa sola può dare, non direbbe niente che varrebbe la pena di ascoltare."

 

Vedi anche: > Iniziazione cristiana: il mistero della coppia inseparabile - Introduzione e Schema da contemplare con la vista interiore > Senso del mistero, percezione interiore del dogma, rappresentazione razionale delle verità assolute nella religione perenne

 

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Diede loro il nome di «uomo». Genesi 5: "1 Questo è il libro della genealogia di Adamo. Nel giorno che Dio creò l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio; 2 li creò maschio e femmina, li benedisse e diede loro il nome di «uomo», nel giorno che furono creati."

Viscere materne di Dio. Isaia 49,15: "Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?"

L'Osservatore Romano: Come e perché esiste solo la verità del Tre. Il Vangelo è sempre quello e l’evangelizzazione è sempre nuova - Chi nega la Trinità obiettivamente nega il Dio Uno - di Inos Biffi, 16.9.2011

Possiamo ora ricordare in questi termini il contenuto perennemente nuovo dell’evangelizzazione: esiste la Trinità, ossia Dio creatore, Padre, Figlio e Spirito Santo.

Un’esistenza umana dalla quale sia assente la coscienza di Dio creatore, è un’esistenza contraddittoria, infelice e insostenibile che solo un’intelligenza obnubilata o contraffatta potrebbe giudicare razionale.

La prima immagine di Dio, i primi luminosi tratti del suo profilo, sono quelli che convengono non a un Dio giudice impietoso che sgomenti e impauri, ma quelli di un Dio amore che rincuora e rassicura. Infondere questa coscienza è il primo compito che deve premere alla nuova evangelizzazione.

Ma la Parola divina ha rivelato che Dio creatore è Padre, Figlio e Spirito Santo: un solo Dio in Tre Persone. Chi ignora la Trinità, non conosce il vero Dio, o lo conosce interlocutoriamente e incompiutamente. E, infatti, la Trinità tempo all’Unità di Dio. Un Dio che non sia trinitario semplicemente non esiste. Chi nega la Trinità, obiettivamente nega il Dio Uno.

Il sapere che Dio è Trinità, importa sommamente a ogni uomo, che si ritrova inimmaginabilmente termine della più segreta confidenza del Creatore, che lo rende partecipe della sua vita intima, alla quale nessun intelletto creato potrebbe mai arrivare. Egli si rende conto di essere uscito dal nulla in virtù di un amore onnipotente e paterno, d’essere stato plasmato a immagine dell’Unigenito di Dio, e di essere avvolto dall’abbraccio che lega il Padre con il Figlio, cioè lo Spirito Santo.

Egli vede o, meglio, intravede il volto divino delinearsi con i tratti del Padre, e la creazione provenire dallo stesso cuore, che ama e genera il Figlio da sempre dimorante nel suo seno (Giovanni, 1, 18). Finché l’uomo non scopre che Dio è Padre, non conosce veramente Dio, ma lo scorge solo da lontano, quasi dall’esterno.

Ecco, allora, un altro urgente e primario aspetto della «nuova» evangelizzazione: quello relativo alla paternità di Dio verso ogni uomo, da lui voluto e a lui gradito e caro come un figlio. Ma occorre proseguire per cogliere tutta la novità di questo amore paterno.

D’altronde, nel Cristo risorto da morte, per mezzo di lui e in vista di lui, «furono create tutte le cose, nei cieli e sulla terra» (Colossesi, 1, 16). Certo, uno potrebbe anche tranquillamente disinteressarsi di tutto questo, ma in tal modo accetterebbe di non sapere perché si trovi a esistere.

Ma allora la nuova evangelizzazione si rivela ancora più impellente. Di nessuna cosa gli uomini — a qualsiasi spazio o tempo appartengano — hanno più bisogno quanto di conoscere questa «novità»: cioè di essere stati da sempre amati nel Figlio di Dio, pensati e creati sul Modello originario che è il Crocifisso risuscitato, e quindi chiamati a condividere il suo stesso destino di gloria.

Se la Chiesa non fosse incessantemente occupata a questo annunzio che essa sola può dare, non direbbe niente che varrebbe la pena di ascoltare.

 

 
 
 
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Data di creazione: 22/02/2011
 

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“I testi biblici indicano che l’eros fa parte del cuore stesso di Dio: l’Onnipotente attende il 'sì' delle sue creature come un giovane sposo quello della sua sposa. Purtroppo fin dalle sue origini l’umanità, sedotta dalle menzogne del Maligno, si è chiusa all’amore di Dio, nell’illusione di una impossibile autosufficienza." (>BXVI, Messaggio per la Quaresima 2007)

 

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