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scamandro e la sesta galassia

Post n°233 pubblicato il 07 Gennaio 2014 da stradanelbosco

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 LA SAGA SANDALOSA

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Le rive dello Scamandro e la fascia nord della Sesta Galassia, vicino ad Orione

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CELICE leggeva , mentre tutte nella grande sala ascoltavano.

C'erano proprio tutte, amici e nemici, per una grande riunione sul da farsi.

Così leggeva stando in piedi, da un libro sistemato su un leggio :

***

 

"

"...Quando feci potare il grande albero su richiesta dei vicini ,ad alcuni dei quali dà fastidio perché fa ombra nei loro giardini, e ad altri perché  "Sporca dappertutto quando perde le foglie", il giardiniere passò un pò di tempo in giardino a lamentarsi. Non direttamente contro di me, la cliente che dopotutto avrebbe pagato, ma contro la vita di oggi, la quale, a suo dire, è antialbero. "Ogni giorno" diceva l'uomo con infinita amarezza " qualcuno mi chiama ed io vado. Quando arrivo trovo un bell'albero, un albero che ha impiegato cento anni per crescere - che cosa siamo , noi, a paragone di un albero? Eppure la gente mi dice" Abbattilo", perché mi rovina le rose. Le rose!!Che cosa sono le rose, a confronto di un albero? E così sono costretto a buttar giù un albero a beneficio delle rose. Non più tardi di ieri, ho dovuto abbattere un frassino, lasciando solo ottanta centimetri di tronco che spuntava dal terreno. Per farne un tavolo, ha detto quella; un tavolo, con un albero che ci ha messo cento anni per crescere. Lei voleva potersi sedere al tavolo a bere il suo tè e a contemplarsi le sue rose. Non ci sono più alberi, di questi tempi, gli alberi vanno scomparendo. E se tu invece cerchi di fare un buon lavoro, la gente non è contenta, lo vuole mutilato della sua vera forma. E gli uccelli,poi? Lo sapeva, lei, che su quel ramo c'era un nido?"

" I gatti" -dissi io. " Sarei molto contenta se gli uccelli nidificassero da qualche altra parte".

 " Eh, già" - ha risposto lui-"non si sente dire altro. I gatti! Tutti vogliono far abbattere i loro alberi, e tengono  gatti dappertutto. Ma così facendo, che speranza hanno mai gli uccelli? Parola mia, presto la smetterò con questo lavoro, di questi tempi nessuno vuole più un onesto artigiano - e poi guardi quei gatti, no, dico, li guardi!"

 Per quel giardiniere, alberi e uccelli erano una cosa sola, un insieme sacro, da preferire agli esseri umani - avrei creduto - se la decisione fosse spettata a lui. Quanto ai gatti poi, li avrebbe eliminati tutti quanti.

 Quell'uomo potò il mio albero, ma senza distruggerlo, e su quell'albero, la primavera successiva, un tordo fece di nuovo il suo nido, e come al solito gli uccellini scesero giù sbattendo freneticamente le ali. Uno di essi, però,volò direttamente nella finestra posteriore dell'ultimo piano, infilandosi nella stanza degli ospiti, dove passò un'intera giornata, così ben disposto verso gli umani, da starsene su una sedia a guardarmi da una distanza di pochi centimetri, quasi con gli occhi negli occhi. Non aveva alcun timore delle persone - o almeno, non ancora. Io tenni la porta chiusa mentre la gatta grigia si aggirava furtivamente di fuori. Più tardi, quella sera d'estate, quando tutti gli altri uccelli erano già silenziosi e addormentati, l'uccellino volò direttamente dalla finestra al suo albero, senza avvicinarsi a terra, e dunque è possibile che sia sopravvissuto.

 La cosa mi fa ripensare ad una storia che mi fu raccontata da una signora che abita all'attico di un palazzo di sette piani, a Parigi, nei pressi di Place Contrescarpe. La signora ritiene che si debba viaggiare leggeri, senza ingombro di bagaglio, per essere in tal modo liberi di andare ovunque e in qualunque momento. Suo marito fa il marinaio. Dunque, un bel pomeriggio un uccellino, che si trovava sulla cima di un albero, le volò in casa e non dette alcun segno di volersene andare. La signora è una donna molto pulita, l'ultima persona al mondo che accetterebbe di avere in casa escrementi di uccellino. Ma quella volta " le accadde dentro qualcosa". Allora mise dei fogli di giornale sul pavimento e permise all'uccellino di divenirle  amico. E quando arrivò l'inverno questo non emigrò  verso il Sud come avrebbe dovuto fare; e all'improvviso la mia amica, capì di essere stata investita di una responsabilità. Se avesse messo la bestiola fuori dalla finestra in quel momento, nella Parigi invernale, questa sarebbe morta. Ma lei doveva partire per un viaggio di due settimane, e non poteva lasciare il volatile in casa. Allora comprò una gabbietta e lo portò con sé. E a quel punto si vide:" Immagina un pò! Io, proprio io! io che arrivo in un albergo di provincia con una valigia in mano e un uccello in gabbia nell'altra! Io! Ma che altro avrei potuto fare? Tenevo l'uccellino nella mia stanza, il che voleva dire che ero costretta ad essere gentile con madame e con  le cameriere. Mi ero trasformata in un amante dell'umanità. Buon Dio! Le vecchie signore mi fermavano per le scale, le ragazze mi raccontavano i loro problemi amorosi. Tornai difilato a Parigi e lì rimasi, di malumore, fino all'arrivo della primavera, quando buttai quel dannato uccello fuori dalla finestra, che da allora in poi ho tenuto ben chiusa. Si, perché non accetto che la gente pensi che sono tanto buona; e questo è quanto" ......

 

Poi CELICE s'interruppe.

Fu allora che SANDALOS, la cruenta, chiese a CELICE , chi fosse l'autore del libro.

Ma CELICE non lo volle dire!!

SANDALOS INSISTETTE , FINO A MINACCIARLA!!

In quel mentre s'udirono le grida di ACHILLE che nella montagna vicina urlava disperato per la morte di Patroclo!

Un gelo attraversò tutte le astanti!! Mai urla di dolore e di rabbia s'erano udite più forti!! Anche le montagne tremavano!!

Solo SPADACCIA, quasi imperturbabile, in un angolo del grande salone, sgranocchiava una pannocchia. Ma anche lui era diventato pallido!

E PARMISIA furibonda disse: " Glielo avevo detto a quell'Ettore di non ammazzarlo!" Ma lui cocciuto come una campana,, niente da fare! Saremmo fuggiti da Troia , finalmente liberi da Andromaca, come lui voleva! Ma no, voleva far scrivere al vecchio cieco il libro VI . Si può essere più vanitosi??

MA CELICE, la più imperturbabile fra tutti gli astanti al nefasto grido di ACHILLE, fu IRREMOVIBILE!!! E non rivelò il nome dello scrittore!!

" E io ti dichiaro guerra" urlò SANDALOS.

E guerra si aggiunse a guerra!!

E si combattè in contemporanea sulle rive dello Scamandro e nella fascia nord della Galassia, vicino ad Orione!!

***

 

" 

 

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