THAT'S ME

L'ANIMA DEL PIACERE E' NELLA RICERCA DEL PIACERE STESSO.

Creato da romagenova il 23/06/2007

COME DISSE ASMODEUS

"chi sa fa,
chi non sa fare insegna
e chi non sa insegnare fa il fottuto critico"

(Simon Bisley)

 
 

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Trenta raggi convergono sul mozzo,

ma è il foro centrale che rende utile la ruota.

Plasmiamo la creta per formare un recipiente,

ma è il vuoto centrale che rende utile un recipiente.

Ritagliamo porte e finestre nella pareti di una stanza:

sono queste aperture che rendono utile una stanza.

Perciò il pieno ha una sua funzione,

ma l'utilità essenziale appartiene al vuoto.

 
 

 

« Ferieeeeee... ancora 24 ...CHI CERCA TROVA.... »

BELLA FESTA...

Lo sapevo.
Prima o poi sarebbe tornata.
Complice la stanchezza fisica e mentale, aiutata da un paio di bicchieri di vino di troppo, aizzata dall'incertezza del futuro, alimentata dal fatto che mi sento un totale fallimento, sabato sera nel bel mezzo di una festa nei boschi BUUUUM ho perso il controllo sulla mia mente.
All'improvviso un senso di oppressione, mi manca il respiro, faccio due passi.
Dopo un tempo indefinito, a me sembrano ore ma credo siano stati al massimo 15 minuti, accasciata su una scalinata riesco a chiamare il mo turco (che a breve diventerà il mio slovacco). Non respiro. Iperventilazione paura e angoscia. Certo il vino non aiuta...
Il mio turco arriva ma non capisce la situazione. Pensa che sia ubriaca.
UBRIACA STO CAZZO!!!!!
SONO NEL BEL MEZZO DI UN ATTACCO D'ANSIA, DI QUELLI DA MANUALE!

Questo è quello che gli vorrei gridare ma non riesco quasi a respirare. Non capisce e mi riporta a casa (lasciando la sua harley da sola nel bosco). A me sarebbero bastati 10/15 minuti con lui che mi calma e mi sarei messa in macchina a dormire (era previsto il pernottamento in tenda ma preferisco il sedile della macchina, è più comodo).
Non parla. Continua a pensare che sia sbronza, anche quando a distanza di quasi un'ora ricomincio a sudare e a iperventilare.
Passiamo la domenica  in camera io a guardare come un'ebete la tv, massima attività giornaliera fino alle 8 di sera alzarmi per bere e fare pipì. Lui dorme tutto il pomeriggio, scazzato.
Poi mi faccio forza e lo riporto nei boschi a prendere la moto e quando gli faccio presente che non me la sento proprio di vedere gente al pub e me ne torno a casa ha uno sprazzo di lucidità e capisce.
NO DICO MA SE FOSSI STATA UBRIACA AVREI VOMITATO, AVREI AVUTO 4 MARMOTTE AL POSTO DELLA LINGUA E UN MAL DI TESTA FOTONICO!!!! E invece niente di tutto ciò.
LUI PENSAVA CHE GLI AVESSI SOLO VOLUTO ROVINARE LA FESTA.
Dettagli sulla sua reazione a parte.... Analizziamo e razionalizziamo l'accaduto cercando possibili cause:

1. sono stanca, fisicamente e mentalmente. Se sopravvivo fino a venerdì poi potrò forse finalmente riposare due settimane.

2. ho avuto un mese difficile tra il lavoro (due settimane senza la mia collega a smazzarmi i giapponesi, l'ecosostenibilità, le paturnie dei capi, i "casini" che di solito si sbrigava lei, i casini che di solito sbrigo io, i clienti impazziti per il caldo.... ma io faccio controllo qualità non customer care...) le menate di mia sorella, un matrimonio e mezzo (mezzo perché al secondo matrimonio ho solo presenziato in chiesa)

3. è estate e voglio uscire un po' la sera, ovviamente ciò toglie ore al sonno...

4. i conti a fine mese non tornano mai.

5. il mio turco, con cui avrei voluto iniziare una convivenza vera e non fittizia che torna a dormire a casa 5 giorni su 7 (perché ha sempre miliardi di casini da sistemare con sua mamma...)

6. il mio turco che prima ha "minacciato" una partenza per il Congo Belga (6 mesi rinnovabili 90/14, ovvero 90 giorni in Congo e 14 a casa... ma quale casa?) poi una per il Sud Africa e infine ha ricevuto e accettato una proposta per 18 mesi (45/5) per la Slovacchia, solo 1200 km da qua, partenza tra meno di 20 giorni.

7. a causa del punto 6 il mio senso di fallimento è quasi diventato una certezza. Volevo e voglio ancora poche semplici cose dalla vita: un lavoro che mi permetta una certa minima stabilità/indipendenza, un marito e se Madre Natura me lo concede almeno un figlio. Ora sul lavoro quasi ci sono ma la stabilità/indipendenza di questi tempi è un'utopia, sono fortunata che ho un lavoro reglolarmente retribuito, non tantissimo ma meglio di un calcio nello stomaco. La famiglia sembra quasi più utopica del lavoro. Secondo i principi (peraltro molto nobili e condivisibili) del mio turco/slovacco bisogna rimandare tutto a fra 18 mesi... almeno... perché potrebbero anche essere due anni (in Turchia doveva rimanere 12 massimo 18 mesi ci è rimasto 22). OK ma io fra 18 mesi ho 38 anni e mezzo. Organizza un minimo di matrimonio, sistema la casa (o cercane una nuova) metti in cantiere un figlio vuol dire partorire almeno a 40 anni.... Ammesso che fra 18 mesi abbia il suo tanto desiderato e meritato lavoro a tempo indeterminato.

8. ho parlato con il turco/slovacco mettendolo di fronte al fatto che di questi tempi aspettare il tempo indeterminato è più utopistico che andare a vivere sulla Luna. Avremmo dovuto parlare ancora in questi giorni, ma ieri è partito per un sopralluogo in cantiere e rientra domani. Avvisandomi di ciò venerdì sera, sareta che io dedico ai giochi di ruolo e lui alla partita a calcetto. Quindi ho dovuto rimandare la conoscenza del suo pensiero in merito al mio discorso fino a giovedì.

9. tutto questo continuo rimandare mi ha fatto saltare i nervi.

Credo che un crisi d'ansia sia il minimo che potesse capitarmi.

Adesso devo SOLO lavorare affinché non riprenda il sopravvento e non mi rovini di nuovo un'altra estate (vedi post del 2007)

 

 

 
 
 
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DOPO LA PIOGGIA

 
 

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