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Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


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CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

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La Curva di Laffer

Post n°92 pubblicato il 09 Ottobre 2007 da a_tiv
 

L’infelice uscita di Padoa Schioppa in Tv, nella trasmissione su Rai 3 di Lucia Annunziata, in cui ha sostenuto che “dovremmo avere il coraggio di dire che le tasse sono una cosa bellissima”, fa ricordare il  Ministro delle Finanze dei governi Prodi, D’Alema e Amato dal 1996 al 2001. A quel tempo, a chi denunciava l’impennata della pressione fiscale il Ministro  replicava dicendo che il suo gabinetto era sommerso da fax che, al contrario, esprimevano soddisfazione per l’aumento delle tasse. Il Ministro in questione, poco credibile, forse un po’ fanfarone e arrogante, è l’attuale Vice Ministro dell’Economia, il Vice di Padoa Schioppa, il tanto discusso, e descritto come un vampiro, Vincenzo Visco.

Sembra quasi che non sia un caso che Tommaso Padoa Schioppa e Vincenzo Visco siano ora insieme al Ministero dell’Economia.

Le tasse non sono una cosa bellissima. A volerla dire tutta, c’è molto di meglio che pagare le tasse. Anche se a ciascuno può essere dato, nei limiti del lecito, ciò che è l’oggetto del proprio desiderio, c’è un limite a tutto. Assecondare la follia può arrecare danni incalcolabili ed a volte irreparabili. Il prelievo fiscale, oltre un certo limite, mortifica gli investimenti, l’impegno, il coraggio, il rischio, il lavoro.

Le tasse da pagare, però, sono un dovere civile. Sarebbero da porre sull’altro piatto di una ipotetica bilancia per far lievitare diritti e servizi. La logica vorrebbe che più alta sia la pressione fiscale e più alta debba essere anche la qualità e la quantità dei servizi fruibili. Nei paesi del nord Europa è così. Sempre la logica vorrebbe che siano elargiti con più soddisfazione i sacrosanti diritti, che sia diffusa tra i cittadini più tranquillità e sicurezza, che ci sia più efficienza, più ricchezza per il popolo, più fruibilità del tempo libero, buona amministrazione, ordine, pulizia, giustizia più rapida ed imparziale.

Con la contribuzione fiscale dei cittadini ci sarebbe da chiedere la tutela del nostro patrimonio artistico e paesaggistico, la sua valorizzazione come investimento produttivo per il turismo e  l’occupazione. Anche chiedere la realizzazione di infrastrutture più simili al modello europeo che a quello africano non dovrebbe rappresentare una ingiustificata pretesa. C’è in Italia un giacimento di preziosità da valorizzare e da mettere in condizioni di realizzare ricchezza, ma mancano i collegamenti viari, e quelli ferroviari sono una vergogna per pulizia e puntualità; mancano le strutture ricettive, manca la sicurezza e soprattutto manca la presenza e l’autorità dello Stato.

Il Ministro, in televisione, ha parlato dei costi dei beni indispensabili che il gettito fiscale finanzia. Tra i costi ci sono anche quelli della politica che i cittadini dubitano che siano tra gli indispensabili e questo governo, di cui Padoa Schioppa è ministro per le questioni economiche, li ha dilatati e ne ha moltiplicato i fruitori. L’aumento della spesa nel 2007, per 15 miliardi di Euro, non solo appesantisce il debito pubblico complessivo e produce per il futuro ulteriori oneri finanziari, mentre sarebbe da ridurre l’esposizione complessiva e da alleggerire così il costo degli interessi sul debito,  ma è anche sottratta agli investimenti che, al contrario della spesa improduttiva, rendono ricchezza ed occupazione.

L’uscita del Ministro dell’Economia, tra le altre cose, ci riporta alla mente anche la teoria economica di Arthur Laffer. Quando, infatti, si parla di soddisfazione e di felicità nel pagare le tasse non possiamo non pensare che anche in questo campo, come in tutte le questioni, ci sia il punto di svolta: il limite oltre il quale non si sopporta più. La Tolleranza di Voltaire è apprezzabile se rivolta alle idee ed al pensiero, non al sacrificio ed alle vessazioni. In tutte le cose esiste il punto di rottura. Quando, ad esempio, il lavoro da essere piacevole e soddisfacente diventa sacrificio e stress; quando il piacere da essere rilassante, estatico e travolgente diventa ozio e noia; quando la buona cucina da essere gustosa e profumata diventa nauseante e pesante. Perché non dovrebbe esistere il punto di rottura, il limite della tolleranza, il margine della svolta quando si parla di prelievo fiscale?

La "Curva di Laffer” prende il nome dell'economista Usa che convinse Ronald Reagan ad inserire nel suo programma, alla vigilia delle presidenziali del 1980 negli USA, la  diminuzione delle imposte dirette, scelta che contribuì alla sua elezione a Presidente degli Stati Uniti d’America.

Arthur Laffer teorizzò la presenza di un punto (assi cartesiani) d'incrocio tra i valori delle ascisse(aliquota fiscale) e delle ordinate (entrate fiscali) in cui l'aumento delle imposte (aliquota) fungerebbe da disincentivo alle attività economiche, determinando di conseguenza minore gettito fiscale. Nella sua dimostrazione grafica l’economista americano dimostrò che lo stesso gettito fiscale può essere ricavato con due aliquote differenti: ipotesi, quindi, che renderebbe del tutto inopportuna e controproducente l’utilizzo di quella più alta.

La teoria ci induce anche a convalidare l'idea che la maggiore pressione fiscale, in definitiva, scoraggi anche l'emergere delle attività sommerse e favorisca di conseguenza l’evasione.

La soddisfazione di Padoa Schioppa, pertanto, per essere virtuosa dovrebbe esser direttamente proporzionale anche a quella dei contribuenti: in caso contrario se non sadomasochista risulterebbe velleitaria e folle.

http://vitoschepisi.blogspot.com/

http://illiberopensiero.ilcannocchiale.it/

http://www.loccidentale.it/node/7453

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Commenti al Post:
svitol5
svitol5 il 09/10/07 alle 16:20 via WEB
Salve Vito, non voglio difendere il ministro Padoa Schioppa, ma credo che bisogni ascoltare tutta l'intervista che ha fatto in televisione. In effetti poi ha ricordato che alle tasse debbono corrispondere servizi adeguati, successivamente ha detto che tutti i ricavi dei gettiti fiscali in più dovranno essere restituiti agli italiani come riduzione della pressione fiscale e non più per foraggiare la spesa pubblica come chiedono quelli della sinistra radicale. Ora dalle parole bisogna passare ai fatti e non credo che Padoa Schioppa sia uno sprovveduto in questo senso. Come dici tu la riduzione delle tasse potrebbe essere uno sprone per il rilancio dell'economia ma tutti i governi hanno timore di farlo. E' andata benissimo in America ai tempi di Reagan, va bene su paesi in via di sviluppo come la Lituania con l'aliquota unica al 22%, potrebbe andare bene all'Italia come sostiene l'economista Giannino nel suo libro "Contro le tasse" in cui dice che un governo è tanto più rispettato dai suoi cittadini quanto è minore la pressione fiscale applicata. Il precedente di Berlusconi con una minima riduzione della pressione fiscale a quel tempo non aveva prodotto i risultati sperati anche perché, come giustamente avevi considerato, eravamo in periodo di recessione economica. Un'ultima cosa: il costo della politica è andato sempre levitando, sia con governi di destra che di sinistra anzi lo si deve al governo Berlusconi il moltiplicarsi di province inutili nel territorio italiano. Un saluto e complimenti per la tua analisi. Vito
 
 
a_tiv
a_tiv il 09/10/07 alle 17:32 via WEB
Caro Vito, non posso darti torto se affermi che una frase avulsa da un contesto può distorcere il senso stesso delle parole. Non è propriamente il caso di Padoa Schioppa, però, che come ha dimostrato qualche giorno fa con l'infelice uscita sui "bamboccioni",aiutati ad uscire dalle famiglie con qualche decina di euro al mese, vive completamente al di fuori della realtà. Del gettito restituito agli italiani, consentimi alcuni dubbi. Oltretutto detto e smentito ripetutamente anche in sede di discussione della scorsa finanziaria. Alla fine dell'esercizio scorso ci sono stati aumenti di entrate fiscali per ben 35 miliardi di euro. Tutti o quasi destinati ad aumentare la spesa. Questo Governo ed i suoi personaggi nascondono e mentono spudoratamente, se è vera, come è vera, la denuncia dell'economista Baldassarri che sin dall'autunno dello scorso anno sosteneva che la manovra fiscale, allora in atto, era inutile e controproducente perchè il rientro nei parametri era già di fatto presente, come previsto dalla manovra del 2005 per il 2006 del governo Berlusconi. Baldassarri parlò addirittura di falso in bilancio nei conti dello Stato per nascondere fondi da utilizzare per la spesa nel corrente anno. Ti ringrazio per i complimenti. A presto. Vito
 
blackinvader
blackinvader il 09/10/07 alle 18:11 via WEB
Probabilmente al ministro quando parlava dei "bamboccioni" sono sfuggite alcune cose: -stipendio medio del bamboccione €1000 al mese; -prezzi degli affitti e delle case alle stelle; -bollette aumentate; -generi di prima necessità aumentati; non proseguo oltre... Come fa un trentenne ad andare a vivere da solo se il costo dell'affitto a malapena è coperto dallo stipendio? Sicuramente non con i "mitici" 83€ di sgravi!!! Per quanto riguarda le tasse sono giuste se applicate in maniera adeguata, ma dire che sono bellissime mi sembra un po' fuori luogo dopo la pubblicazione del libro "La casta" e dopo la "finanziaria di lacrime e sangue"... sarebbe come augurare buon Natale a un capitone o dire buona Pasqua ad un abbacchio :-)
 
 
a_tiv
a_tiv il 09/10/07 alle 18:15 via WEB
Ciao blackinvader sono perfettamente d'accordo con te. Grazie per la visita. A presto. Vito
 
   
blackinvader
blackinvader il 10/10/07 alle 19:04 via WEB
Grazie a te caro Vito che ci dai la possibilità di confrontarci pacatamente nel tuo blog. Emiliano
 
     
a_tiv
a_tiv il 11/10/07 alle 09:05 via WEB
Caro Emiliano...i blog da qualche anno sono diventati un veicolo di diffusione di idee e di pensiero. Se prima, attraverso la tv e la carta stampata ci venivano erogate informazioni di tipo professionale (il termine sta ad indicare il lavoro dei giornalisti) ora è possibile esprimersi in maniera più diffusa. Soffermandoci sui blog di informazione, di cultura e di pensiero, questa rivoluzione ha comportato, oltre a tanti aspetti positivi che mi sembra superfluo elencare, anche altrettanti negativi su cui forse vale la pena soffermarsi per sommi capi. Il primo aspetto negativo attiene alla disinformazione. In Internet, tra i blog, nei siti ne circola tanta ed in massima parte orientata contro il sistema, contro gli USA, contro Israele. E' solitamente immoderata, a volte violenta ed offensiva, fatta di luoghi comuni e di ricostruzioni della storia e della politica ad uso e consumo di una parte politica. E' soprattutto negazionista nel senso che tende a ribaltare ogni cosa, anche le responsabilità di grandi tragedie. Un altro aspetto negativo è l'offesa ed il confronto esacerbato e volgare. Alcuni, ritenendosi dotati di grande intelletto, stabiliscono persino se altri abbiano il diritto di esprimersi: sono fascisti che non sanno di esserlo. Si dichiarano persino di essere contro loro stessi, cioè antifascisti, come succedeva in Italia negli anni 70 con la consueta retorica. Nei blog ce ne sono tanti, tantissimi. Altri dicono di essere indipendenti e di mantenersi equidistanti ma appena si esprimono sono quasi sempre da una parte, spesso cavalcano un cavallo "per amore del Paese" anche se non hanno eccessiva fiducia delle capacità del quadrupede. Un altro aspetto negativo attiene all’educazione specialmente quando sostenendo che internet sia di tutti si entra negli spazi personalizzati, in modo anonimo, senza salutare e soprattutto offendendo i partecipanti ad un confronto, per ribadire quasi sempre che tutte le responsabilità ricadono solo e sempre su di un uomo, naturalmente quest’uomo è Berlusconi. E siamo arrivati all’altro aspetto negativo. In internet si banalizza ogni cosa e si attribuiscono responsabilità a grappoli, alcuni risalgono anche ai tempi di Adamo ed Eva per riparare a citare il male dei mali. C’è un enciclopedia mediatica solo dedicata a Berlusconi e qualsiasi discussione si apra alla fine emerge il suo nome. Penso così di aver offerto un quadro abbastanza reale dei comportamenti in Internet …ed è forse la consapevolezza di questi "vizi" che mi spinge a privilegiar il confronto pacato e razionale. Ciao Emiliano, a presto. Vito
 
 
blackinvader
blackinvader il 10/10/07 alle 19:16 via WEB
Ah, dimenticavo... Carissimo sig. Ministro delle Finanze, probabilmente lei non sa che è difficile per un "bamboccione" acquistare una casa di un ente praticamente in saldo (tanto per fare un esempio un appartamento di 180 mq a Roma in zona piazza Fiume per modici 350000€!!!!!!! basta dare un'occhiata ai prezzi di mercato al metro quadrato per farsi un'idea)! Le sara' sicuramente sfuggito che adesso le banche fanno anche mutui a 40 anni, ci ha mai pensato????
 
   
a_tiv
a_tiv il 11/10/07 alle 09:13 via WEB
Caro Emiliano.....No Padoa Schioppa questo lo sa ma... forse pensa che certi privilegi apartengono solo alla "casta". Fanno anche i mutui senza scadenza, cioè i mutui in cui la rata è costante ed al variare del tasso si allunga la scadenza... vanno anche oltre i 50 anni. Tra non molto faranno i mutui con scadenze multigenerazionali. Capiterà che in una famiglia, contraente un mutuo, il bimbo appena nato non sappia ancora che tra qualche decina d'anni avrà un figlio che si è già accollato un debito ed una rata di mutuo. Ciao! Vito
 
dmonax
dmonax il 09/10/07 alle 19:19 via WEB
Il vero motivo per cui ci sono tasse così alte, è perché abbiamo un "debito pubblico". Ma vi siete chiesto come nasca? Pensate davvero che centri la politica? Il debito pubblico è una frode! Informatevi sul signoraggio bancario, è la vera ragione del debito. In parole povere: Chi ha il compito di emettere nuova moneta? Le Banche centrali. La Banche Centrali stampano soldi dal nulla, e li prestano agli Stati. Gli stati devono ripagare il denaro prestato, più gli interessi che però la Banca non stampa. Ecco perché il debito non può diminuire ma solo aumentare. È UNA MEGA TRUFFA CHE CI TIENE SCHIAVI!
 
 
a_tiv
a_tiv il 09/10/07 alle 20:05 via WEB
Ma chi te l'ha suggerita questa cosa? Incominciamo col dire che la Banca centrale ora è solo europea, ed è solo quest'ultima autorizzata all'emissione di banconote... ma i ricavi dall'attività di emissione è fiscalizzata e rientra nelle disponibilità dello Stato. La Bit, da quando c'è l'Euro, non stampa più denaro ed ora ha solo funzioni ispettive e di antiriciclaggio. Il debito pubblico aumenta quando tra la spesa e le entrate c'è una differenza (normalmente per spesa superiore alle entrate) e viene finanziato con l'emissione di titoli obbligazionari pubblici (Bot, Cct, Btp etc.). Negli anni il debito si è andato accumulando per le scelte, da parte dei governi che si avvicendavano, di politiche della spesa e inflazionistiche, rivenienti dalle opzioni consociative di maggioranza, opposizione e sindacati confederali. Pensare di poter ripianare il debito con le economie o con le entrate fiscale sarebbe assurdo. Verrà assolto nel tempo, se non verrà incrementato, e se l'Europa ci costringerà a contenere le spese al di sotto delle entrate, con la naturale erosione del potere di acquisto del denaro. Buona serata. Vito
 
unamicoincomune
unamicoincomune il 10/10/07 alle 12:28 via WEB
Ciao Vito, ottima analisi ed interessanti anche i commenti. Mi sfugge la storia della truffa del debito pubblico ma cercherò d'informarmi in merito. ciao pierluigi
 
 
a_tiv
a_tiv il 10/10/07 alle 14:14 via WEB
Ciao Pierluigi, grazie per la tua valutazione. Sulla questione posta da dmonax sul signoraggio...penso che l'amico abbia preso lucciole per lanterne. Quella del signoraggio è stata, e tuttora lo è con struttura diversa, un modo dello Stato di assolvere i suoi debiti a svantaggio del potere di acquisto del denaro. La stampa di carta moneta porta infatti inflazione. A livello europeo il fenomeno è più sotto controllo, il ricorso è meno discrezionale e l'Italia per la stampa di carta moneta(Euro) concorre solo con circa il 14%. Il debito pubblico, però, si forma con il dilatarsi della spesa, come sta avvenendo con questo Governo. Buona giornata e grazie per la visita. Vito
 
dmonax
dmonax il 18/10/07 alle 00:36 via WEB
Signor lucciole, vede lei non può contraddirmi perché è la verità! Lo Stato emette Obbligazioni in cambio della carta-moneta stampata da Bankitalia, la quale LA STAMPA DAL NULLA, e se prova a dire il contrario, le ricordo che non c'è più copertura aurea dal 71, con l'abolizione degli accordi di breton woods, quindi risparmi la sua disinformazione. E si informi piuttosto: mi può trovare su questo blog: dmonax.blogspot.com.
 
 
a_tiv
a_tiv il 18/10/07 alle 16:24 via WEB
Caro dmonax incominciamo col dire che quando la Banca d’Italia (parliamo di un periodo antecedente all’Euro) emetteva denaro lo faceva per acquistare i titoli pubblici, emessi dal Tesoro, di solito residuali rispetto al collocamento. L’emissione di titoli pubblici rappresentano il fabbisogno pubblico per finanziare la spesa: è equivalente alla contrazione di un debito con gli acquirenti. Quando ho affermato, riferendomi alle tue affermazioni: "Informatevi sul signoraggio bancario, è la vera ragione del debito", che si prendevano lucciole per lanterne volevo appunto mettere in risalto che il debito pubblico può essere la causa dell’emissione di carta moneta ma non l’effetto. Si stampava danaro perché aumentava il fabbisogno dello stato. La stampa di carta moneta, se emessa direttamente dallo stato, genera inflazione perché in teoria lo Stato singolo, prima dell’Euro, se facoltato direttamente all’emissione poteva emettere carta moneta a volontà. L’utilizzo della Banca Centrale, dunque, fungeva da compensazione perché a fronte dell’emissione c’era un ente (la Banca Centrale) che vantava un credito per la quantità di titoli acquistati e, pertanto, la circolazione aveva una durata limitata. L’espediente di mantenere un ente autonomo, diverso dalla Stato, ed autorizzato all’emissione di denaro viene generalmente usato dai paesi ad economia di mercato. Serve ad evitare che il fabbisogno dello stato aumenti a dismisura con l’intento di soddisfare le esigenze sociali, senza osservare i criteri di compatibilità e di equilibrio nelle poste dei bilanci. Chiarito questo, penso che sul resto si possa essere d’accordo. Il fatto della convertibilità è una prassi oramai comune a tutti. Oggi i parametri più che sulle riserve auree sono rilevati su valori economici complessivi di ogni paese e tutto sommato è bene che sia così...anche l’oro è un bene sul mercato come tante altre risorse. Le materie prime ed il loro possesso sarebbero di già un buon viatico a costruire un’economia forte ma anche la capacità di trasformarle e renderle beni presenti sul mercato è un valore aggiunto che non va trascurato. Gli accordi di Bretton Woods andavano in questa direzione. Caro amico non ho bisogno di informarmi su cose che conosco e che ad ondate si ripresentano come argomenti di lotta al sistema, anche Grillo non ne parla più da tempo...forse qualcuno gli ha spiegato meglio come stanno le cose! La politica, gli ordinamenti, le Istituzioni sono già di per se compromesse nel sentimento comune della gente che, spesso a ragione, le sente lontane, per introdurre argomenti, del resto capziosi, per renderle maggiormente invise al popolo. Da che parte sto io? Di certo da quella della gente che ragiona o quanto meno ci prova. Buona serata e grazie anche per l'opportunità che mi ha dato di parlare di questo argomento che so essere abbastanza ostico ed oscuro a tanti. Vito PS: A questo punto mi sembra sia anche opportuno definire il termine "signoraggio". Si definisce tale la differenza tra il costo relativo alla stampa o al conio, rispettivamente di banconote o moneta metallica, ed il loro valore nominale.
 
dmonax
dmonax il 18/10/07 alle 18:09 via WEB
Ok, un pò di chiarezza non guasta. Visto che lei è più informato, la prego, mi dica


1) chi crea ed emette la moneta? Sapeva che erano banche private? Basta che vada qui: http://www.altalex.com/index.php?idnot=37819

2) Sapeva che quando Bankitalia crea dal nulla il denaro e lo da allo Stato, vuole in contropartita Obbligazioni?

3) Se il denaro non è di bankitalia, perché lo crea dal nulla non essendoci riserva aurea, ma il valore è un valore indotto, perché Bankitalia emette il denaro prestandolo? NON È ROBA SUA!!!!!! Ci presta i nostri soldi!!!!1

La truffa è gigantesca e non sarà senz'altro lei con i suoi rigiri di parole a nascondere la verità.

Banche Centrali PRIVATE, stampano denaro dal nulla e ce lo PRESTANO, il debito pubblico, è il debito infinito che noi abbiamo con questi bankieri usurai.
Lei non sarà mica un bankiere che se la prende?
 
 
a_tiv
a_tiv il 19/10/07 alle 09:42 via WEB
Caro amico se fossi banchiere non starei certo a dialogare con te! Incominciamo quindi col dire che non ho la loro spocchiosa autorevolezza e quindi...puoi anche darmi del tu. Io non me la prendo...tengo solo ad indirizzare ogni cosa sui giusti binari. Se devo muovere appunti alla classe politica, alle istituzioni, al sistema trovo, e non mancano, reali episodi di malcostume o malversazioni o di meccanismi obsoleti. Suggerisco a volte soluzioni perché la vera obiezione non è la demolizione delle tesi degli altri ma l’elaborazione di un pensiero diverso. Arriviamo alle tue domande: 1) attualmente ad emettere moneta è la Banca Centrale Europea,la BCE (come si legge sui giornali o si sente in tv). L’emissione delle banconote comporta la distribuzione del "signoraggio" alle banche nazionali nella percentuale stabilita e che, grosso modo, rappresenta il valore delle monete nazionali nel famoso paniere prima dell’uscita dell’Euro. L’Italia partecipa alla distribuzione con il 14,57%; 1 bis) siccome penso che la tua domanda si riferisca ai periodi antecedenti l’avvento dell’Euro, ti rispondo anche su questo. La facoltà ad emettere banconote era stata affidata alla Banca d’Italia, come istituto autonomo dal potere politico. I motivi li ho indicati nel commento di ieri. La partecipazione della Bit non poteva pertanto essere pubblica. Fu assegnata alle banche, tra le quali anche gli istituti di credito in precedenza già titolari dell'emissione. Le banche allora, per lo più fondazioni, avevano ragione giuridica di diritto pubblico, come erano prima della legge sulla riorganizzazione del sistema bancario, la famosa Amato del 1990. L’emissione di banconote, come si è definito costituisce un prestito vero e proprio che la Banca d’Italia concedeva allo Stato a fronte dell’emissioni di obbligazioni. Serviva a finanziare il fabbisogno pubblico e si trasformava così in debito pubblico. Alle banche conferenti la Bit assegnava persino l’obbligo di una riserva in titoli emessi dallo Stato. Si potrebbe definire un circolo chiuso. Non voglio difendere nessuno e neanche perorare la causa della Bit e delle banche in genere che hanno tante colpe ma diverse da questa "bufala" del signoraggio. Ripeto...il sistema adottato corrispondeva al sistema in uso nelle economie di libero mercato, ritenuto più idoneo e più sicuro. 2) si, ma è implicita nella risposte alla prima domanda: era questo il sistema; 3) anche a questa domanda ho dato riposta. Aggiungo che oltre all'emissione anche il controllo della base monetaria era stato affidato alla Bit. La banca d'Italia esercitava, inoltre, il monitoraggio dei flussi inflattivi e della produzione, affinchè l’emissione di carta moneta fosse in linea con il mercato. L’aumento della produttività produce ricchezza e per lo quote di esportazione anche valuta straniera. La riserva valutaria costituiva fonte di solidità del circolante e quindi consentiva maggiore circolazione. La valuta straniera era usata dalla Bit per regolare il valore di cambio della vecchia lira. Ora se mi chiedi se la Banca d’Italia abbia sempre regolato le emissioni in base all’effettiva crescita dell’economia, posso darti ragione. Infatti non è stato mai, o quasi mai, così...erano altri fattori che prevalevano tra cui l’esigenza del mantenimento di un quadro politico. Anche questa volta, benché la materia sia ostica, ho dato le risposte richieste facendo soprattutto uno sforzo di chiarezza. Non so se ci sono riuscito. Non so, però, perché mi accusi di usare giri di parole per nascondere la verità. Per chiudere vorrei aggiungere che in Italia gli illusionisti son tanti mentre non servono illusioni ma verità e saggezza. Ciao e buona giornata. Vito
 
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UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

Storia, Documenti e perizie ufficiali

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http://nuke.crono911.org/

 

LA GIORNATA DEL RICORDO

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Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

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Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTà

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"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

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