Dollaro australiano tonico nonostante i dati deboli cinesi
Nonostante i dati commerciali poco entusiasmanti dalla Cina, il dollaro australiano continua a correre – grazie al clima di propensione al rischio che c’è sui mercati – e staziona sui massimi di due mesi contro il dollaro USD.
Australia, Cina e dollaro australiano
L’Australia è fortemente connessa all’economia cinese, principale partner commerciale. Per questo motivo il dollaro australiano è assai sensibile alle vicende macro di Pechino. Secondo l’Amministrazione generale delle dogane cinesi, le esportazioni sono diminuite dell’1% ad agosto su base annuale, mentre le importazioni si sono contratte del 5,6% nello stesso periodo. Il surplus commerciale è così sceso a $ 34,84 miliardi da $ 45,06 miliardi, mentre la stima degli analisti era di $ 43 miliardi. Tutto questo riflette l’impatto negativo della tensione con gli Stati Uniti.
La reazione dei mercati
I dati deboli sul commercio di Pechino avrebbero dovuto farsi sentire anche sul dollaro australiano, che invece ha conservato il suo slancio rialzista manifestatosi la scorsa settimana. La coppia AUDUSD, che ha toccato il livello più alto dalla fine di luglio a 0,6873, è scambiata ancora attorno a questa quota come si può vedere sui siti Forex Trading online gratis. Tuttavia, la mancanza di driver fondamentali dietro la forza dell’AUD suggerisce che i movimenti della coppia sono in gran parte tecnici. Inoltre l’indice del dollaro USA ha iniziato la giornata con un gap rialzista, dopo aver subito perdite la scorsa settimana, e questo sta rendendo difficile per la coppia continuare a spingere più in alto per il momento.
La coppia EUR / AUD è intanto scesa da 1,6110 a 1,6064, in prossimità dei minimi di 6 settimane.
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Dati macro australiani
A contribuire alla marcia del dollaro australiano ci sono anche i dati macroeconomici domestici positivi. L’Australian Bureau of Statistics ha riferito che il numero destagionalizzato di prestiti immobiliari è aumentato del 5,0% a luglio rispetto al mese precedente. Si è trattato di un aumento di gran lunga maggiore dello 0,5% previsto dagli specialisti. Il grande aumento ha seguito il calo dello 0,8% a giugno.