Chi legge queste pagine sa del mio amore per il mare, c’è però che ho da parte del mio nonno alpino sangue friulano, ed amo quindi anche la montagna. Sono senza dubbio amori diversi e diverse geometrie, il mare è un asintoto orizzontale, fatto di spazi immensi, senza confini, lo sguardo corre in piano e scivola verso la linea tra acqua e cielo all’altezza degli occhi. Le montagne chiudono i confini in maniera immediata e catturano lo sguardo verso l’alto, imprimono una tensione a salire a tutti i pensieri. I colori del mare sono sfumature, mentre i monti regalano spesso contrasti forti e tinte accese che colpiscono gli occhi. Gli odori di mare sono spesso grevi, viscerali ed amari, quelli montani sono armoniosi e profumano di purezza. Il tempo in mare cambia sempre con lentezza e prevedibilità, la montagna abitua ad essere pronti ed è capricciosa e volubile. Sono due universi agli opposti, com’è possibile amarli entrambi? Com'è possibile amare con la stessa intensità cose tanto diverse? Il silenzio del vento, quello rimane molto simile, che i piedi poggino su livelli liquidi e instabili, o su roccia sicura, resta il canto della brezza che usa melodie comparabili. Un’altra cosa accomuna le genti di mare da una parte e quelle di montagna, ed è il piacere di cantare assieme, forse per affrontare assieme il dubbio che nasce dagli spazi immensi. Oggi ho ricordato questa canzone, è così bella che anche De Gregori ha pensato di proporla in italiano, sono le poche parole di ladino che conosco, che rimangono come eredità e legame verso le montagne del nonno, per me quindi quelle del Carso, alle quali, nonostante le mie scelte, appartengo, anche se in piccola parte.
Stelutis Alpinis - (Arturo Zardini)Stelle alpine.
Se tu vens cà sù ta' cretisSe vieni quassù, tra le rupi là che lôr mi àn soterât,dove loro mi hanno sepolto al è un splàz plen di stelutis;c'è uno spiazzo fiorito di stelle alpine dal miò sanc l'è stât bagnât..dal mio sangue è stato bagnato.
Par segnâl, une crosutePer segnare una piccola croce jè scolpide lì tal cret;l’han scolpita lì nella roccia fra che' stelis 'nàs l'erbute,Tra quelle stelle nasce l'erbetta sot di lôr io dúar cujet.ed io, sotto, riposo in pace.
Ciol, su, ciol, une steluteCogli, sù, cogli una stella alpina che ricuardi il nestri ben:che ricordi il nostro amore tu 'i darâs 'ne bussadutetu le darai un trepido bacio e po' plàtile in tal sen.e poi nascondila nel seno.
Quan' che a ciase tu sês soleQuando a casa sei sola, e di cûr tu preis par me,e di cuore preghi per me, il miò spirt ator ti svole:il mio spirito ti vola attorno: io e la stele 'o sin cun te. io e la stella saremo con te.
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il 03/10/2024 alle 10:31
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il 22/09/2024 alle 17:12
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