PREMIO
Questo blog si fregia del premio
assegnatogli da me medesimo con la seguente motivazione:
"Per il divertimento che ho provato nello scriverlo, e per esser riuscito nell'intento iniziale, parlar di musica per parlar anche d'altro. Con un riconoscimento speciale a Nick Hornby e al suo libro 31 canzoni, di cui il presente blog costituisce una mimesi dello stile di scrittura."
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Nick Drake, "Northern Sky"
Post n°46 pubblicato il 14 Marzo 2009 da fattodiniente
Non ho sinceramente mai capito perché Nick Drake sia universalmente riconosciuto quale poeta della tristezza e della solitudine. Oddio, se tutti sembrano pensarla così, un motivo ci sarà; e non posso certo negare che le sue musiche e i suoi testi siano pervasi da una vena di malinconia, di dolce abbandono, ma di quanti altri artisti si può dire altrettanto? Dopotutto, come dice Nick Hornby, la quasi totalità delle canzoni parla di cuori infranti, e non è che esse costituiscano, e abbiano costituito, la migliore delle educazioni sentimentali possibile. (En passant, si potrebbe poi chiedere dove siano, cosa cantino e cosa ascoltino tutti coloro che questi cuori hanno spezzato: dove siete, stronzi? Forse è la parte di umanità che non ascolta canzoni – ipotesi suggestiva ma di cui dubito fortemente). Tornando a Nick Drake, non è in ogni caso il mio autore per i momenti di solitudine e tristezza. Gli farei torto, e credo che – ovunque egli si trovi in questo momento – me ne sarebbe grato. Forse si tende un po’ troppo a confondere la sua opera con la sua vita, e questo è di sicuro fargli un torto. Che poi, stringi stringi, tutte le malinconie, le solitudini, le tristezze, si riferiscono (ovviamente) al mondo dei sentimenti, e quindi dell’Amore (in qualunque declinazione possibile). Amore che non c’è. Perché non c’è più, perché non c’è mai stato, perché non è mai stato all’altezza di quello che dovrebbe essere. E allora, vai di Nick Drake. Che da parte sua canta un mondo apparentemente sottile, etereo, sfuggente forse; un mondo forse anche dolce, ma non necessariamente incantato: anzi, un mondo piuttosto disincantato eccome. Un mondo in realtà spesso duro, pieno di delusioni, rimpianti, rabbie persino.
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