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terra di nessuno No Man's Land

 

 

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il Re del mondo

Post n°271 pubblicato il 21 Ottobre 2008 da Hiram.sc
 

"Hai veduto

- mi chiese la guida -

come i cammelli muovono le orecchie impauriti?

E quel branco di cavalli nella pianura che è rimasto immobile e attento?

E le greggi, e le mandrie accasciate a terra?

E gli uccelli che non volano, e i cani che hanno cessato di abbaiare?

Così accade sempre quando il Re del Mondo nel suo palazzo sotto terra prega e scruta i destini di tutti i popoli e tutte le razze".

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Commenti al Post:
Hiram.sc
Hiram.sc il 21/10/08 alle 18:49 via WEB
La scena - descritta dall'avventuriero polacco Ferdinand Antoni Ossendowski in Bestie, Uomini e Dei (1923), si svolge in Mongolia nel 1921; il palazzo dove prega il Re del Mondo si trova nel regno di sotterra, un territorio immenso nascosto alla vista degli uomini e popolato da esseri semidivini, vero e proprio centro spirituale del pianeta. Quel regno esiste fin dalla notte dei tempi: per tutto il remoto periodo denominato dai miti "Età dell'Oro" aveva prosperato alla luce del sole con il nome di "Paradesha" (in sanscrito Paese supremo, da cui Paradiso ); poi, nel 3102 a.C, all'inizio del Kali Yuga della tradizione indù (il termine significa Età Nera e designa il periodo in cui viviamo), i suoi abitanti si erano trasferiti nel sottosuolo per evitare di essere contaminati dal male, e il nome della loro terra era stato trasformato in Agharti, "l'inacessibile".
 
 
Dovere_di_vivere
Dovere_di_vivere il 21/10/08 alle 20:10 via WEB
Fino a che punto mito? Fino a che punto simbologia? Fino a che punto metafora?
 
   
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Anonimo il 21/10/08 alle 22:26 via WEB
nel tuo supremo essere è racchiusa la risposta. Hiram.:.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 21/10/08 alle 22:18 via WEB
Il mito di un regno sotterraneo e segreto risale alla religione braminica; nel suo inquietante saggio Il Re del Mondo (1927), l'esoterista francese René Guénon elenca una gran quantità di antiche tradizioni a proposito di una Terra Santa per eccellenza; localizzata nel corso dei millenni in molti luoghi reali o leggendari (Atlantide, il Regno di Prete Gianni, il castello di Camelot, l'isola d'Avalon, il Montsalvat dei miti di Re Artù; l'omerica isola di Ogigia, la mitica isola di Thule; il monte Meru, il monte Olimpo, il monte Qaf). La denominazione Agharti e una descrizione organica della sua struttura hanno cominciato tuttavia a diffondersi soltanto a partire dall'inizio di questo secolo, grazie alle opere di Louis Jaccolliot (il quale ne parlò per primo in Les fils de Dieu), Saint-Yves D'Alveydre (che privilegia la dizione indiana Agarttha a quella mongola Agarthi), Ferdinand Ossendowski, René Guénon. Ossendowski riferisce le parole di un Lama mongolo secondo il quale il Paradesha fu fondato dal primo Guru (intermediario del volere divino) intorno all anno 380.000 a.C., e divenne sotterraneo più di seimila anni fa . Per l'occultista Helena Blavatsky, Agharti (che lei chiama "La loggia bianca") è sorta sull'isola del Mar del Gobi dove, in tempi remotissimi, erano atterrati i Signori della Fiamma, semidèi provenienti da Venere. Dottrine esoteriche assai fantasiose fanno risalire la sua fondazione addirittura a quindici milioni di anni fa; gli abitanti di Agharti proverrebbero dal continente di Gondwana, ora scomparso; grazie alla misurazione delle maree effettuata per mezzo del Candelabro delle Ande, essi avevano compreso che una catastrofe stava per abbattersi sulla loro terra, e si erano rifugiati in vaste gallerie sotterranee illuminate da una luce particolare che fa germogliare le sementi, portando con sé il loro bagaglio di antichissime conoscenze.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 21/10/08 alle 22:19 via WEB
La capitale segreta Il cuore di Agharti ha sede sotto l’Asia Centrale, nel vasto territorio che va dal deserto del Gobi alle impervie montagne del Tibet e del Nepal; il Regno si estende per vie sotterranee nel mondo intero fino alle caverne dell’America, ancora abitate dall’antico popolo che disparve sotto terra. La sua capitale è Shambhalla, mitica “Città di Smeraldo” più volte citata dai viaggiatori medioevali, ricercata invano all’inizio nel secolo dall’esploratore Sven Hedin (i suoi viaggi sono descritti nel volume Im Herzen von Asien, 1902), e localizzata in India, in Tibet, in Cina, in Indocina, in Mongolia. Nella città di Shambhalla risiedono il Re del Mondo, i saggi Guru e gli spiriti Pandita; per alcuni commentatori, tuttavia, essa è il centro del male di Agharti, sede degli iniziati di mano sinistra. Il centro del Regno sotterraneo sorge sul principale incrocio delle correnti terrestri, o forse è esso stesso a generare questi fiumi di energia arcana che percorrono tutto il pianeta e si diffondono in superficie irraggiati dai megaliti. Agharti costituisce il mozzo, immobile e immutabile, della Dharma Chakra, la Ruota della vita e della legge della tradizione indù, alla cui rotazione è legato il destino dei mortali. Agharti esiste simultaneamente sia sul piano fisico, sia in unelevatissima dimensione mistica, e solo pochissimi Arhat (illuminati) hanno la possibilità di accedervi. Per evitare che il male vi penetri, essa è tenuta isolata dal mondo della superficie da vibrazioni che offuscano la mente e rendono invisibili le porte di accesso: per questo i non iniziati che l’hanno cercata (tra cui Ferdinand Ossendowski e Sven Hedin) non sono mai riusciti a trovarla. Meglio per loro: i comuni mortali che, per una ragione o per l’altra, riuscissero a varcare uno dei suoi ingressi (ce ne sono in India, in Nepal, nel Borneo e nella Comunità di Stati Indipendenti) incontrerebbero lo stesso destino di un re della dinastia dei Malla, che si perse con tutto il suo seguito nelle immense gallerie, o di un cacciatore che riuscì a entrarvi e uscirne, ed ebbe la lingua tagliata dai Lama affinché non raccontasse cosa aveva visto. Esiste solo un popolo che è nato nelle profondità di Agharti e ora vive in superficie: è quello degli Zingari, che furono cacciati dal Regno sotterraneo. Di Agharti conservano la memoria genetica – lo riprova il loro vagabondaggio senza fine, alla ricerca di una patria che non potranno mai rivedere – e certe facoltà magiche, come la capacità di predire il futuro e leggere la mano. Il Re del Mondo Agharti è retta dal Brahmatma (colui che ha il potere di parlare con Dio) ovvero il Chakravarti (Re del Mondo), che regna per il periodo di un Manvatara, una delle quattordici ere (la nostra è quella detta del cinghiale bianco) da cui è composto un ciclo cosmico. Vaivaswata, settimo e attuale Re del Mondo, è in comunione spiritale con tutti i Manu che hanno regnato prima di lui, tra cui il primo Brahmatma Swdyambhuva; di tanto in tanto – racconta Ossendowski – egli si reca nella Cripta del Tempio dove giace, in un sarcofago di pietra nera, il corpo imbalsamato del suo predecessore, per unire la sua mente a quella dei Manu del passato. La caverna è sempre oscura, ma quando vi penetra il Re del Mondo, le pareti si rigano di strisce di fuoco e dal coperchio del sarcofago si levano lingue di fiamme. Il Guru più anziano sta davanti a lui con il volto e il capo coperti; egli non si toglie mai il cappuccio, perché la sua testa è un cranio nudo in cui di vivo non ci sono che gli occhi e la lingua. Dal sarcofago cominciano a emanare i flussi diafani di una luce appena visibile: sono i pensieri del predecessore del Re, ed esprimono le volontà e i comandi di Dio. Il Brahmatma, insieme al Mahatma (colui che conosce il futuro) e al Mahanga (colui che procura le cause affinchè gli avvenimenti si verifichino), forma una potente triade; da essa dipende una società di cavalieri-sacerdoti, i templari Confederati dell’Agharti, il cui livello più elevato è il cosiddetto "consiglio circolare" formato da dodici iniziati: lo stesso numero – fa rilevare René Guénon – dei Cavalieri della Tavola Rotonda di Re Artù . Di rado il sovrano si mostra al di fuori del suo regno: le ultimi apparizioni pubbliche sono avvenute nel monastero di Narabanchi nel 1890 (a quell’anno risalgono una serie di profezie che anticipano, con una precisione sconcertante, gli sconvolgimenti politici iniziati un secolo dopo), nel 1923 in Siam e nel 1937 a Delhi. Comparirà davanti a tutti soltanto quando il tempo sarà venuto di condurre tutti gli uomini buoni contro i cattivi, ma il tempo non è ancora venuto. Gli uomini più cattivi dell umanità non sono ancora nati.
 
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Anonimo il 21/10/08 alle 22:22 via WEB
Religione primordiale Il termine Manu (legislatore universale, mediatore tra l'uomo e la divinità), un altro attributo con cui Renè Guenon definisce il Re del Mondo, si ritrova, in forme diverse, presso tutte le antiche religioni: "Mina " o "Menes " degli Egizi, "Menw " dei Celti, "Minos " dei Greci; nella Qabbalah è l'angelo Metatron, nella religione cristiana la sua funzione è svolta dall'Arcangelo Michele. Ad Agharti è nata, infatti, la religione unica, primordiale e perfetta dell "Età dell'Oro", in grado - per mezzo di pratiche mistiche - di porre l'uomo in totale comunione con Dio. In tempi remoti i Grandi Iniziati di Agharti vennero in superficie per predicare la loro religione; il Maestro Rama, che gli Indù considerano un avatar (incarnazione) del dio Vishnu, la diffuse dall'India fino al Nord Europa, dando origine alla civiltà Indo-Europea. L'antico legame con Agharti si può riscontrare linguisticamente nel termine "Asghard", la città di Odino e degli Dèi dei miti germanici: per questo Adolf Hitler riteneva che i popoli nordici fossero i veri eredi spirituali del Regno Occulto. Tutte le grandi religioni attuali traggono le loro origini dalla religione primordiale di Agharti, così come tutte le tradizioni particolari sono in fondo solo adattamenti della grande tradizione primordiale; i loro supremi sacerdoti e i loro iniziatori (Rama, Melchidesec, Budda, Mosè, i Re Magi, Cristo, Maometto) sono dirette emanazioni del Re del Mondo. Nel corso dei millenni le religioni si sono secolarizzate, e conservano ormai solo qualche pallido ricordo della loro gloriosa e comune identità. Con l'aiuto e gli insegnamenti occulti dei Superiori Sconosciuti , potenti illuminati mescolati agli uomini della superficie, la tradizione originale di Agharti è stata portata avanti dalle Società esoteriche, organizzazioni mistiche composte da ristretti gruppi di iniziati. Certi riti, certi numeri (come il già citato 12, o il 22, quello degli Arcani maggiori dei tarocchi) e certi simboli (per esempio la solare svastica, resa purtroppo tristemente famosa da Hitler) che ricorrono in queste organizzazioni rispecchiano riti, numeri e simboli sacri del Regno Sotterraneo . Renè Guenon fa tuttavia rilevare che, nel XIV secolo, ha cominciato a generarsi tra Agharti e l'Occidente una rottura che è divenuta definitiva intorno al 1650, quando i rappresentanti della Società esoterica dei Rosa+Croce lasciarono l'Europa per ritirarsi in Asia. Da quell'epoca in poi, il deposito della conoscenza iniziatica non è più custodito realmente da nessuna organizzazione occidentale, e la parola perduta va ormai cercata soltanto tra i saggi del Tibet e della Tartaria . Il governo occulto Il Re del Mondo non è soltanto un capo religioso, ma regge anche i destini materiali del pianeta (l'unità tra il potere spirituale e quello temporale è simboleggiata nella figura del Re-Sacerdote Artù). Il Manu fa in modo che il corso della storia segua un preciso andamento (difficilmente comprensibile e non necessariamente positivo secondo i nostri canoni) in accordo con un ineffabile piano divino. In Mission de l'Inde en Europe (1910), lo scrittore Saint-Yves d'Alveydre sostiene che il Re del Mondo è il più alto esponente della Sinarchia, una sorta di Governo centrale di uomini di scienza, potentissimo e ramificato, i cui esponenti terreni (il Consiglio Europeo di Stati e il Consiglio Internazionale delle Chiese) ispirano e controllano i grandi moti politici o d'altro genere che segnano l'evoluzione del genere umano. Al sovrano non mancano i mezzi per eseguire la propria missione: quando lo desidera egli può infatti mettersi in comunione con il pensiero di tutti gli uomini che hanno influenza sul destino e la vita dell'umanità : Re, Zar, Khan, capi guerrieri, sacerdoti, scienziati. Egli conosce tutti i loro pensieri e i loro disegni; se questi sono graditi a Dio li asseconda, altrimenti li fa fallire. In più, se la nostra folleumanità si mettesse a fargli guerra - scrive Ossendowski - i Templari Confederati dell'Agharti sarebbero in grado di fare esplodere tutta la superficie del globo e trasformarla in un deserto, o di prosciugare i mari e trasformare i continenti in oceani.
 
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Anonimo il 22/10/08 alle 00:41 via WEB
OM, l'Essere Iddio significa l'Assoluto dietro al relativo, l'Essere che sottostà al mondo del divenire, l'Actus Purus il cui riflesso è il mondo contingente, il Primum Movens Immobile dell'universo, l'unica Realtà Suprema che si manifesta come mondo fisico ai sensi e mondo mentale al pensiero. Questa Realtà onnipervadente vibra nell'intero universo, dagli atomi fino fino alle galassie. Tu stesso, nella tua realtà più profonda, valicando le frontiere dei sensi, corpo, mente, intelletto, ego, sei quella Realtà-Tatvamasi. Iddio, invocato anche come Allah, Tao, Theos, Jehova, Brahma e con mille altri nomi, è il "Padre nostro nei cieli", la Madre Natura nel cui grembo nascono e muoiono le creature.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 22/10/08 alle 00:42 via WEB
Iddio è la luce intellettuale, il Logos che illumina tutti gli uomini che karmicamente scendono sul nostro pianeta ed è l'essere-Coscienza-Beatitudine, il Sat-Chit-Ananda dell'Universo. Religione è il Sentiero che ci riconduce al Seno dell'Eterno, e in quanto tale, ogni religione con l'auto-coscienza, auto-catarsi e auto-realizzazione di cuore ci riporta sicuramente all'eterno. Tu scegli e segui la tua strada e lascia agli altri cercare, scoprire e seguire la propria che ci conduce a quel regno di Dio che non è altro che superamento del retaggio biologico dei vizi capitali, la purezza dei sensi, mente e cuore che ci conferisce la visione dell'Eterno faccia a faccia. Religione, spiritualmente ed esotericamente parlando, non è altro che la conquista di pace imperturbabile, serenità d'animo in ogni situazione del nostro soggiorno terrestre, la tranquillità di cuore e la visione beatifica di Dio che è l'universo introverso, come l'universo non è altro che Iddio estroverso. Tu puoi conquistare l'immortalità conscia adesso, ora, qui sullta terra con quella filosofia religiosa della vita che ti abilita a fare esplodere la bolla gonfiata dell'egocentrismo degli antropoidi, immedesimandoti con l'oceano dell'Essere, il Sat-Chit-Ananda. Iddio è l'intelligenza, l'Amore, e la Legge cosmica scolpita nel seno di Madre Natura e nel cuore di ognuno di noi. L'amare Iddio sopra tutto è amarlo in tutte le creature, ecco la quintessenza di quella religione che ti conferisce i poteri pr trascendere la vita dei sensi, nomi e forme del mondo fenomenico e ti rende capace di immergerti, identificarti con l'Assoluto trascendendo lo stato di veglia, sogno e sonno, facendo l'anima tua vibrare all'unisono con l'AUM. Allora tu diventerai cittadino di Cosmopolis con unica cittadinanza cosmica e un unico amore serafico mondiale. E' questo il significato esoterico del Mandala detto degli otto sentieri ideato da J.B. Spars nell'anno 1944 per guidare gli aspiranti a meditare sullo spirito universale, sull'Eterno, sull'AUM, sull'Essere-Coscienza-Beatitudine, Sat-Chit-Ananda. Vostro Fratello Anthony Elenjimittam
 
Dovere_di_vivere
Dovere_di_vivere il 22/10/08 alle 03:03 via WEB
Grazie "Anonimo". Nonostante nel mondo superficiale io sia stato sempre illuminato dalla luce del Sole, nel mondo della notte ho cominciato da tempo ad apprezzare le ombre e spesso faccio incursioni nel mondo sotterraneo, ma poi risalgo troppo presto preso dall'illuminazione positivistica e dimenticando l'illuminazione del buio senza il quale non si puoò comprendere del tutto la "Luce". I troppi pregiudizi,retaggi di un'educazione monoculare, ancora mi frenano un pò, anche se come più volte riferito, ho sempre sentito,non sempre consapevolemente, il mistero intorno a me. Sono lieto di non avere perduto questa capacità di sentire; sono, però, triste perchè penso che troppo tardi mi sto avvicinando a verità crudelmente nascoste. Una vita non basta...Ma come si dice... la vita non finisce mai...si rigenera...per cui mi viene qualche speranza. :-)
 
EmHotep
EmHotep il 22/10/08 alle 08:40 via WEB
Come posso non apprezzare questa dotta disquisizione? :-) Proprio per il mio blog ho scelto - e non a caso - il nome di Agharti, il regno del Re del Mondo. Superate le remore di un'educazione fin troppo tradizionale, ho cominciato ad avventurarmi in regni sconosciuti, dove, a volte, vagano ombre e simulacri di paure e pregiudizi. Non c'è niente di nascosto che non sarà rivelato. Oltre i limiti della paura. Mi chiedo, per prima, se è proprio la mia paura ad aver creato delle ombre. E, certo, nella ricerca di ciò che è nascosto bisogna fare molta attenzione, perchè possiamo essere facili prede di suggestioni sbagliate. In fondo siamo fragili e limitati. Questo non deve fermarci, deve solo farci procedere "cum grano salis", nella consapevolezza che il male esiste, anche se non ha necessariamente corna e forcone. :-)
 
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