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ED E’ SUBITO SERA

Post n°297 pubblicato il 13 Dicembre 2008 da Hiram.sc

    Antonello da Messina - Ecce homo (1473)

    PIACENZA - COLLEGIO ALBERONI

    ED E’ SUBITO SERA

    Ognuno

    sta solo

    sul cuor della terra
    trafitto da un raggio di sole:
    ed è subito sera

    Acque e terre | Salvatore Quasimodo

    (1920-1929)

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Commenti al Post:
Hiram.sc
Hiram.sc il 13/12/08 alle 15:56 via WEB
Ognuno sta solo al centro del suo territorio o al centro della sua città, allorché è colpito dalla illusione della felicità, dal raggio del sole che subito tramonta, e arriva la morte che porta via la vita e cancella ogni cosa. È il tema della solitudine insita in ogni uomo. Ognuno è solo con se stesso, anche se vicino agli altri. La solitudine si affievolisce, ma non scompare quando l’uomo trova l’amore di una donna e l’amore dei figli. Ma anche nelle migliori condizioni possibili egli è sempre solo: se si ammala è lui a soffrire e se muore è lui a morire. Gli altri possono fare molto, possono lenire le sofferenze ma non debellarla e non possono salvarle dalla malattia o dalla morte. Ogni uomo è solo con se stesso mentre si illude di poter capire la vita e si inganna di afferrare la felicità. Subito arriva la morte che rapina ogni illusione e ogni felicità.
 
Hiram.sc
Hiram.sc il 13/12/08 alle 15:57 via WEB
Esiste una corrispondenza tra la solitudine del singolo e la solitudine dell’umanità intera, considerata unica al centro dell’universo. Come ciascuno è solo con se stesso, quando è privo dall’amore, così l’umanità, quando è priva dell’amore di Dio. Come ciascuno è illuminato per un solo istante nel corso della sua vita, così l’umanità, non sempre sorretta dai lumi, alla scoperta della razionalità dell’universo. Come ogni uomo è preso dalle passioni, così l’umanità. Come ciascuno tende invariabilmente alla felicità, così l’umanità tende inevitabilmente a liberarsi dal buio. Come ciascuno perde ogni cosa con la morte che arriva fulminea, così la distruzione della terra arriverà all’improvviso. Come diceva Martin Heidegger: «Solo un Dio ci può salvare».
 
Hiram.sc
Hiram.sc il 13/12/08 alle 15:59 via WEB
Per Maurizio Dardano: «La parabola della vita umana viene descritta nel giro di tre versi: si viene al mondo, si sperimenta la solitudine che ci separa dalle altre creature, si è toccati da una gioia passeggera come un raggio di sole, che trafigge il cuore per la sua stessa fugacità; e poi, senza quasi accorgersi del tempo che passa, si precipita nel buio. La poesia ha un ritmo decrescente e gravita sul verso finale, più breve e concentrato degli altri due: la struttura del testo presenta un raffinato gioco di contrapposizioni e di rimandi lessicali, incentrati sulla parola sole (solo – sole, terra – sole, sole – terra)».
 
Hiram.sc
Hiram.sc il 13/12/08 alle 15:59 via WEB
Così Marisa Carlà: «I tre versi della poesia di Quasimodo esprimono una profonda concezione pessimistica: la condizione di solitudine e di incomunicabilità dell’uomo, la brevità della gioia e la caducità della vita. la lirica è divisa in tre momenti scanditi da tre versi; il pronome indefinito allude ad una condizione universale, al di là della singola esperienza e della specifica situazione storica; l’aggettivo solo indica una solitudine perentoria, accentuata dalla presenza di parole monosillabiche e tronche (sul cuor)…. Il participio passato trafitto indica che la luce è benefica e dolorosa nello stesso tempo: l’uomo prima viene illuminato da un raggio di luce, poi sorpreso e ferito dalla sua fugacità. Il terzo verso, un settenario, accentua con la sua rapidità la drammatica conclusione: la constatazione della precarietà dell’esistenza e il fulmineo sopraggiungere della sera; tutto passa velocemente ed arriva la fine, la sera, metafora della morte.
 
Hiram.sc
Hiram.sc il 13/12/08 alle 16:00 via WEB
Ecco il commento di Vincenzo D’Esculapio: «La lirica si apre sulla constatazione della solitudine dell’uomo che sembrerebbe la contraddizione in quanto esso è posto al centro della terra, della vita nel suo pulsare; la contraddizione è riecheggiata dal termine trafitto, poiché il raggio di sole dovrebbe simbolicamente la luce, la vita, ma riceve, invece, un significato malefico: quello in forza dell’ultimo verso che, intimamente unito al precedente dalla congiunzione ed, dichiara il rapido sopraggiungere della sera, simbolo della fine».
 
Hiram.sc
Hiram.sc il 13/12/08 alle 16:00 via WEB
Per Attilio Cannella: «La breve poesia è una immagine lirica della solitudine, del dolore di vivere, della brevità dell’esistenza. Il primo verso si apre con un pronome indefinito (Ognuno), che introduce “l’uomo senza qualità” della stagione ermetica, l’individuo chiuso nel suo isolamento, solo tra la folla (sul cuor della terra), privo di fisionomia storica e sociale. […] La congiunzione ed e l’avverbio subito esprimono l’effimera durata della vita umana, simile a uno spiraglio di luce, presto annullato dalle tenebre della morte».
 
atena1996
atena1996 il 13/12/08 alle 16:43 via WEB
Grazie per la visita al mio blog...
 
enrica1986
enrica1986 il 13/12/08 alle 16:46 via WEB
è proprio vero... ognuno sta solo...TRAFITTO...e non attraversato...da un raggio di sole... ma quel piccolo e fugare raggio...può rendere ogni tenebra, uno splendido abbaglio... grazie della visita
 
ofregon
ofregon il 13/12/08 alle 16:54 via WEB
già....ed è subito sera...veloce come un battito d'ali....ciao Fra**.^^joe^
 
Dovere_di_vivere
Dovere_di_vivere il 14/12/08 alle 03:15 via WEB
Quel raggio di Sole...è lo scopo della nostra esistenza...poi che sera venga pure! Ciao Hiram...A presto.
 
metelontane
metelontane il 14/12/08 alle 10:32 via WEB
Abituarsi alla solitudine, quando anche il buio era illuminato da quel raggio....difficile...
 
EmHotep
EmHotep il 17/12/08 alle 14:02 via WEB
Ognuno è solo, su questa terra. La solitudine non è nostra nemica, semmai il contrario. Ognuno è solo e solo attraverso questa solitudine, questo ritrovare il proprio sè ed il linguaggio per comunicare con il proprio sè, si viene trafitti da un raggio di sole. Il sole della conoscenza. Poter dire "ho capito". E nel dirlo, passare oltre. Ad un altro livello...
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/12/08 alle 14:21 via WEB
grande intuito la ragazza......complimenti gianni
 
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