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Messaggi del 11/04/2024

 

La rete nascosta dei trafficanti di bambini venduti in Europa per riti satanici - Prima parte

Post n°165 pubblicato il 11 Aprile 2024 da daniela.g0
 

 

 

Vale ancora la pena di ricordare, benché siano trascorsi alcuni anni, una notizia d'oltreoceano riportata in Italia dal sito No al satanismo ma ignorata dalla maggior parte dei media. 

La notizia è davvero importante e riguarda una rete di trafficanti di neonati sbaragliata dalle forze dell'ordine nell'America Latina e precisamente in Colombia. Entriamo allora nei dettagli: 

«Mentre procedono le indagini e gli interrogatori di persone arrestate (IN FOTO), che facevano parte di una rete di trafficanti di neonati che convincevano donne venezuelane incinte a vendere i loro bambini che, una volta nati, venivano rivenduti in Europa, le autorità colombiane hanno scoperto che molti dei minori sono stati venduti a sette sataniche per essere usati in rituali.

 

 

 

 

Sette sataniche: quelle che pagano meglio   

Il quotidiano colombiano El Heraldo ha potuto stabilire che l'informazione è scaturita dal lavoro investigativo, visto che in alcuni casi i minori sono stati venduti per più di 30.000 euro (circa 130 milioni di pesos colombiani). 

"Quella cifra è molto alta e facendo lavori di ricerca gli investigatori hanno scoperto che la rete di compravendita si estende in varie parti del mondo e che i neonati, comprati da donne incinte migranti dei paesi più poveri, vengono venduti a persone che eseguono rituali satanici", questo ha rivelato un testimone. 

L'ipotesi si è rafforzata quando una delle persone catturate ha sottolineato che la rete a cui apparteneva aveva legami con diverse organizzazioni di tratta di neonati in Europa, che gli avevano spiegato in dettaglio come commercializzavano i minori. 

"Quella persona ci ha detto che una delle reti di trafficanti di esseri umani in Europa vende minorenni a chi paga meglio, e che alcune delle mafie che pagano meglio sono quelle coinvolte con sette sataniche che nei loro riti bevono il sangue dei minori", ha spiegato la fonte. 

Allo stesso modo, gli investigatori sono stati in grado di determinare che la stessa rete di trafficanti si occupava di vendere altri minori a coppie omosessuali, che ne fanno molta richiesta in Europa ed in USA. Purtroppo, dopo gli arresti delle cinque persone coinvolte nella tratta di neonati, due di loro sono riuscite a fuggire prima dell'inizio delle udienze.   

 

Il modus operandi dei trafficanti di neonati   

Com'era noto, il modus operandi di questa gang si basava sull'approccio di contrattazione con donne incinte molto povere che vivevano per strada in stato di grande vulnerabilità. "Una volta nati, i minori sono stati consegnati dalle donne ai trafficanti per essere venduti, allo stesso tempo i neonati sono stati registrati irregolarmente per portarli poi fuori dal paese in Ecuador e infine portati in Europa", ha rivelato un testimone, che ha spiegato che la contrattazione era guidata da una donna venezuelana, una donna ecuadoriana e una cittadina colombiana. I bambini sono stati registrati, con la complicità di un funzionario notarile, come figli di Valeria Pérez Herrera e Hernando Gómez, i capi della gang. 

Dopo diversi mesi di indagine, l'Ufficio del Procuratore Generale della Nazione e Migrazione della Colombia con il supporto del Corpo di Investigazione Tecnica (CTI) e dell'Esercito Nazionale ha effettuato le procedure di ricerca, il 30 aprile 2021, attraverso l'"Operazione Natus", ed ha ottenuto la cattura di sei persone e il salvataggio di un bambino che è stato consegnato all'Istituto colombiano di assistenza familiare (ICBF) per il ripristino dei loro diritti. 

Durante il procedimento giudiziario, le autorità hanno salvato un bambino che era nelle mani di questa organizzazione perché stava per essere venduto in Europa. 

Gli inquirenti, attraverso le intercettazioni telefoniche di alcuni capi della gang, hanno appreso che il bambino insieme alla madre, dopo il parto in ospedale, erano stati portati in una casa nel quartiere di Santa Teresita, nella cittadella La Libertad, dove sono stati trattenuti fino al 25 aprile quando è arrivata Valeria Pérez Herrera, che aveva viaggiato illegalmente dall'Ecuador, per fare i documenti falsi e portare così il piccolo fuori dal paese. 

Con queste informazioni, le autorità hanno organizzato l'operazione e prima che il bambino fosse portato in Europa, l'hanno seguita, catturando i membri della rete e salvando il bambino. 

L'organizzazione criminale, secondo le autorità, aveva il suo raggio d'azione a Cúcuta, nel nord del dipartimento di Santander e vicino al confine con il Venezuela, ed era composta da almeno sei membri ed era guidata da tre di loro. L'operazione investigativa ha avuto anche il supporto dei Servizi di Sicurezza Diplomatica dell'Ambasciata degli Stati Uniti. 

Si stima che ogni anno tra le 600.000 e le 800.000 persone siano vittime della tratta di esseri umani, compresi bambini, uomini e donne. Tuttavia, le cifre non sono precise perché molti casi non sono adeguatamente segnalati. 

A livello globale, secondo un'organizzazione no-profit, oltre 45 milioni di persone sono vittime della tratta di esseri umani, sottoposte a sfruttamento sessuale o al lavoro in schiavitù. Dei 45 milioni, 10 milioni sono bambini».   

 

La maternità surrogata   

I fatti gravissimi sopra esposti risalgono al 2021 ma il traffico di neonati il cui destino è la vendita a coppie omosessuali è un fatto ancora attualissimo. 

Occorre ricordare anche come esista un'altra forma lecita di compra vendita di bambini che è la maternità surrogata. 

Risale a pochi giorni fa la notizia dell'arresto negli Stati Uniti di un noto veterinario omosessuale e giudice di esposizione canina che è "sposato" con un altro uomo. Come ha riportato il sito cattolico LifeSiteNews, l'uomo si trova attualmente detenuto con l'accusa di aver distribuito materiale pedopornografico e di aver drogato bambini al fine di aggredirli sessualmente. Gli agenti dell'FBI hanno fatto irruzione nella sua casa e lo hanno arrestato prima che potesse recarsi in California per ricevere il proprio figlio legale acquistato tramite maternità surrogata, un neonato che aveva intenzione di violentare sessualmente. 

Adam Stafford King, un oftalmologo veterinario del distretto di Chicago che avrebbe dovuto diventare giudice al Westminster Kennel Club Dog Show di quest'anno, è stato arrestato dall'FBI e accusato di aver distribuito consapevolmente materiale pedopornografico. 

"Il veterinario del distretto di Chicago e noto giudice nazionale delle esposizioni canine, Adam King, 39 anni, è stato arrestato con l'accusa di molestie di pornografia infantile dopo aver pubblicato in una chat online il suo piano per aggredire sessualmente il suo bambino appena nato", ha scritto il giornalista del Chicago Tribune, Jason Meisnern, su X, precedentemente Twitter. 

"Ha anche pubblicato immagini ecografiche e abiti per neonati", ha aggiunto.

 

 

 

Le foto dell'abitino per neonati e di Adam King mentre mostra un trofeo, durante una mostra canina, insieme a una bambina il cui volto è stato oscurato  

 

 

Usando l'handle @pervchiguy sull'app omosessuale "Scruff" e sull'app di messaggistica Telegram, King aveva confidato a un compagno pedofilo che vive a New York che preferisce abusare sessualmente dei bambini sotto i 10 anni. 

CBS News ha riferito che "King avrebbe anche inviato alla persona a New York diversi video di pornografia infantile, inclusi almeno tre diversi video di uomini che aggredivano sessualmente ragazzi preadolescenti" e che "ha affermato di aver drogato e abusato sessualmente dei suoi nipoti". 

Secondo la CBS, King avrebbe scritto: "In genere uso Benadryl", sottolineando che fornisce un "ampio margine di sicurezza" ed è "facile", sostenendo che "generalmente ci vogliono 30-45 minuti" e "di solito raddoppio la dose per gli adulti." 

Secondo il rapporto inoltre, King avrebbe anche affermato che lui e suo marito stavano aspettando la nascita di un bambino da una madre surrogata il 29 marzo e che aveva pianificato di aggredire sessualmente il bambino dopo la nascita. Presumibilmente avrebbe anche inviato alla persona di New York un'immagine ecografica del bambino non ancora nato e una foto di un vestito da neonato che lui e suo marito avevano ricevuto per Natale. 

"Adoro l'idea di invitare un amico quando avrò mio figlio... deve solo essere qualcuno di cui mi posso fidare ovviamente", avrebbe scritto King in un messaggio. 

"Questa è una condotta atroce, atroce", ha esclamato il Sostituto Procuratore americano Brandon Stone, sostenendo durante l'udienza per la cauzione di King che non dovrebbe essere rilasciato in attesa del processo. 

"Se l'FBI non fosse intervenuta e non lo avesse arrestato, in questo momento sarebbe in California", ha osservato inoltre il procuratore.   

 

"La maternità surrogata mette i bambini a rischio dei peggiori tipi di abuso"   

"Stava per andare in California a prendere il bambino nato da maternità surrogata, ma gli è stato impedito perché sottoposto ad arresto per pornografia infantile", ha dichiarato Katy Faust, attivista per i diritti dei bambini, autrice e fondatrice di Them Before Us

"Quanti bambini vengono aggrediti sessualmente dai loro 'genitori' perché sono stati acquistati tramite Big Fertility?" si chiede la signora Faust. 

In un commento pubblicato su The Federalist all'inizio di quest'anno, intitolato "Incontra 5 pedofili accusati di aver comprato bambini attraverso la maternità surrogata", la Faust ha richiamato l'attenzione sul fatto preoccupante che "l'industria della fertilità sta consegnando bambini su misura a uomini senza nessun controllo della loro idoneità psichica o dei loro precedenti penali". 

"La maternità surrogata mette i bambini a rischio dei peggiori tipi di abuso", ha continuato la Faust. 

"Quindi questo tizio e il suo 'marito' stavano comprando questo bambino tramite la maternità surrogata, bambino di cui intendeva abusare sessualmente, per denaro", ha osservato la scrittrice conservatrice Allie Beth Stuckey. "Cosa succederà al bambino adesso? Negli Stati Uniti non esiste praticamente alcuna regolamentazione sull'acquisto di bambini, il che è assurdo", ha aggiunto la Stuckey. 

"Che il bambino subisca o meno abusi, che sia pagato o altruistico, che sia normale o gestazionale, e indipendentemente dalla composizione del nucleo familiare dell'aspirante genitore, la maternità surrogata viola sempre i diritti del bambino", ha spiegato la signora Faust, attivista internazionale per i diritti dei bambini. 

"Non è un problema che può essere risolto attraverso la regolamentazione. L'unico modo per proteggere i bambini è vietare la maternità surrogata in tutto il mondo", ha avvertito.   

 

L'accusa del sangue   

Cosa si intende per accusa del sangue?  

Wikipedia ci informa che «l'accusa del sangue è un archetipo antisemita secondo il quale gli ebrei berrebbero sangue umano, in particolar modo di bambini, durante la Pesach [Pasqua ebraica, n. d. r.] per scopi magici o rituali; questa falsa accusa ebbe origine nel 1144 in Inghilterra e poi si diffuse durante il Medioevo ed in età moderna, causando processi e uccisione di ebrei; in epoca contemporanea venne ripresa nella Germania nazista, in Polonia e nel mondo arabo-islamico e, successivamente, nelle ideologie complottiste. [...]». 

«L'accusa era incentrata sulla credenza che gli ebrei, durante i loro riti, in particolare durante la Pasqua, uccidessero un bambino cristiano al fine di usarne il sangue per la preparazione del pane azzimo.  

Il primo caso documentato si ebbe nella città di Norwich, in Inghilterra, quando la mattina di Pasqua del 1144 venne rinvenuto il cadavere di Guglielmo, un ragazzo presumibilmente morto per un'aggressione. [...] Si ebbero poi altri casi simili: nel 1168, sempre in Inghilterra, a Gloucester, la comunità di ebrei locale venne accusata di aver rapito un bimbo di nome Harold e di averlo crocifisso il Venerdì santo; pochi anni dopo, nel 1171, un caso simile si ebbe anche in Francia, a Blois; nel 1182, gli ebrei vennero espulsi dalla Francia dal re Filippo II di Francia il quale era convinto che essi praticassero abitualmente l'infanticidio a scopo rituale; nel 1187 si ebbe un caso a Gerusalemme». 

Si tratta di accuse completamente false, secondo quanto scrive Wikipedia, e non esistono in effetti prove certe che possano provare la veridicità di tali affermazioni. 

Sappiamo tuttavia che in Italia l'accusa antisemita di bere sangue umano sfociò già nel Medioevo in numerosi procedimenti giudiziari, anche con condanne al rogo (tre a Portobuffolè nel 1480). 

Ma si annovera una vicenda che di fatto mise fine per sempre nel nostro Paese ai procedimenti giudiziari, e si consumò nel 1855 a Badia Polesine: protagonisti un esattore delle imposte e una giovane contadina. Un libro di Emanuele D'Antonio ha indagato sul caso e ce ne informa Il Gazzettino.it

Uno dei borghesi più illustri e stimati della cittadina, un ricco commerciante, proprietario della ferramenta dove tutti andavano a comprare qualsiasi cosa, nonché titolare dell'appalto dell'esattoria delle imposte, finisce in carcere. Si chiama Caliman Ravenna, è ebreo, l'accusa a suo carico è di aver praticato salassi a una contadina di ventidue anni per poterne bere il sangue. La giovane che accusa il commerciante si chiama Giuditta Castilliero e vive a Masi, un paese della bassa Padovana. 

Racconta di essere stata rapita, portata a Verona e che lì le sono stati praticati salassi, il sangue veniva raccolto in un catino e bevuto da un uomo che identifica senza incertezze in Caliman Ravenna. Questi finisce in carcere, ci rimarrà sedici giorni e ne uscirà completamente scagionato. La calunnia del sangue era stata ritenuta credibile non soltanto dai contadini analfabeti, ma pure dai borghesi e persino dai magistrati. 

Ma stavolta le comunità ebraiche esercitano forti pressioni sulle strutture dello Stato asburgico. Caliman Ravenna viene così rilasciato e torna a rioccupare il ruolo sociale che aveva assunto in precedenza: il palco al Teatro Sociale, cofondatore della Filarmonica, le varie visite nei salotti bene del luogo. Intenta una causa civile a Giuditta Castilliero per dimostrare l'inesistenza delle accuse. La ragazza sarà condannata a sei anni di carcere duro per calunnia che sconterà nel carcere femminile della Giudecca. 

Si ritiene, secondo il libro di D'Antonio, che qualcuno abbia manovrato la Castilliero. 

Ci viene detto anche dall'autore dell'articolo che era una persona marginale, povera, zoppa, senza nessuna prospettiva per il futuro, e che viveva alternando il lavoro nei campi al lavoro in casa. 

Come se l'esser poveri o avere menomazioni fisiche, e quindi scarse o nulle prospettive per il futuro, costituisca una prova di demerito della persona. Dimenticando qui persino il rispetto dovuto alla dignità della persona umana, che non può in nessun caso essere definita "marginale". 

Ma certamente questa povera giovane che viveva del lavoro delle sue mani senza essere di peso a nessuno, non poteva pretendere di avere alcuna voce nella nuova società di stampo massonico che si stava velocemente delineando in Italia. 

Presumibilmente in cambio di denaro - continua il nostro autore - la donna era stata istruita su come muovere le accuse contro Caliman Ravenna, qualcuno che aveva complici in grado di praticare sulle braccia della ragazza tagli professionali che davvero sembravano l'applicazione di un salasso. 

D'altronde ci viene detto che Ravenna aveva nemici: commercianti suoi concorrenti, i nobili decaduti, persone impoverite che non erano in grado di pagare le tasse dovute all'esattore distrettuale delle imposte, cioè a Ravenna, costrette quindi a vendere campi e costruzioni che molto spesso venivano comprati proprio da esponenti della nuova borghesia ebraica. I colpevoli stavano là in mezzo, scrive Il Gazzettino.it, ma le indagini di D'Antonio non hanno permesso di scoprire chi fossero.   

 

Uno spartiacque   

La vicenda di Caliman Ravenna - ci informa ancora Il Gazzettino.it - costituisce però uno spartiacque: dopo il suo caso non ci saranno più nel Lombardo-Veneto, e neppure nel resto d'Italia, procedimenti giudiziari basati sulla calunnia del sangue. Nel 1860 a Lendinara due venditori ambulanti male in arnese vengono accusati di essere ebrei a caccia di bambini per berne il sangue. Questa volta le cose vanno diversamente: chi ha messo in giro la calunnia viene arrestato e processato. 

Non così in Europa: in Ungheria, in Germania, e soprattutto in Russia, la calunnia del sangue andrà avanti fino a fine secolo. "È interessante il rovesciamento sociale che si è verificato nella vicenda di Badia", conclude D'Antonio, "alla contadina marginale, con pessima reputazione, è stato dato più credito che al ricco uomo d'affari in marsina e panciotto". 

Dopo la lettura di questi fatti sorgono spontanee alcune constatazioni. Le accuse, secondo la magistratura dell' epoca, si rivelarono poi infondate e vi fu una sentenza di assoluzione. Ma sappiamo anche che vi furono forti pressioni da parte della comunità ebraica.  

Un dato balza all'occhio: le accuse mosse a quelle comunità di "bere il sangue dei bambini", un tempo ritenute vere, furono ritenute false in Italia solo ed esclusivamente a partire dalla seconda metà dell'Ottocento. Ciò coincide di fatto con il periodo in cui avvenne l'Unità d'Italia sotto i Savoia che si concluse con la proclamazione del Regno d'Italia nel 1861, e dietro il quale muoveva i suoi fili la massoneria: ne abbiamo a lungo parlato. 

In altri Paesi però, e in testa a tutti la Russia, le accuse furono ritenute vere fino alla Rivoluzione bolscevica. Proprio in questi giorni il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha ricordato in un suo discorso come ben l'85% dei bolscevichi fossero di origine ebraica. Questo spiegherebbe molto bene come mai le accuse cessarono a partire dal 1917, l'anno di inizio della Rivoluzione russa, e con esse i procedimenti giudiziari basati sull'accusa del sangue. 

La Russia infatti si era guadagnata in Europa la fama di essere antisemita e si era così attirata l'odio di molti potenti nemici. I nomi li conosciamo già e sono quelli dei potentissimi banchieri di origine ebraica aschenazita, le sedi delle cui banche erano e si trovano in Inghilterra, Germania e Stati Uniti, come Rothschild, Warburg, Goldman Sachs, ecc.  

Sappiamo già come finì.  

Finì col martirio dei Romanov nel 1917 e l'ombra dell'omicidio rituale sull'atroce fine riservata alla famiglia reale. 

Mentre una nuova nobiltà aveva ormai soppiantato in Europa quella decaduta, che aveva perso gran parte del suo potere e dei suoi privilegi. Per quanto riguarda la famiglia Rothschild ad esempio, cinque linee del ramo austriaco della famiglia furono elevate alla nobiltà austriaca, avendo ricevuto baronie ereditarie dell'Impero asburgico dall'Imperatore Francesco II nel 1816. Un'altra linea, del ramo inglese della famiglia, fu elevata alla nobiltà britannica su richiesta della regina Vittoria.     

 

Fine prima parte

 

 
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