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Gli alti prelati conservatori della Chiesa Cattolica gettano la maschera: l'accordo con i bergogliani

Post n°197 pubblicato il 02 Maggio 2025 da daniela.g0
 

L'Arcivescovo Carlo Maria Viganò, già Nunzio apostolico negli Stati Uniti d'America  

 

E' ormai noto come l'Arcivescovo Carlo Maria Viganò sia stato contattato nei giorni scorsi dalla redazione di "Fuori dal Coro" affinché rilasciasse un'intervista. Ma lo stesso Mons. Viganò in un post su X ha informato poi che «senza alcuna spiegazione e senza alcuna scusa da parte della redazione, il mio intervento non è stato trasmesso». Da qui la decisione dell'Arcivescovo lombardo di rendere disponibile il testo dell'intervista sul suo account X. 

Il mainstream ha riportato alcuni estratti dell'intervista, tuttavia nessuno ha voluto riportare il testo integralmente. Per l'importanza che le dichiarazioni di Mons. Viganò assumono in questo preciso momento storico, ho deciso quindi di riportare il testo completo nella versione pubblicata il 26 aprile su una testata americana, The Gateway Pundit

Ma prima di leggere l'intervista in oggetto, vorrei soffermarmi sul post pubblicato negli U.S.A. il 21 aprile scorso da Mons. Viganò su X e da cui emergono delle conclusioni esplosive e addirittura sconcertanti. Viganò, infatti, in queste sue ultime dichiarazioni prende nettamente le distanze da una folta parte dei conservatori. 

Così scrive su X Mons. Viganò: 

«Nel 2018, Eugenio Scalfari riferì le parole che Bergoglio gli avrebbe confidato a proposito della sua visione dell'Aldilà: 'Le anime peccatrici non vengono punite: quelle che si pentono ottengono il perdono di Dio e vanno tra le fila delle anime che lo contemplano, ma quelle che non si pentono e non possono quindi essere perdonate scompaiono. Non esiste un inferno, esiste la scomparsa delle anime peccatrici'. Questi farneticamenti ereticali si oppongono direttamente alla Fede cattolica, la quale ci insegna che esiste per tutti un Giudizio particolare, cui Bergoglio non ha potuto sottrarsi. La sua anima non è dunque scomparsa, né si è dissolta: egli dovrà rendere conto dei crimini di cui si è macchiato, primo fra tutti l'aver usurpato il soglio di Pietro per distruggere la Chiesa Cattolica e perdere tante anime. 

Se questo non-papa e anti-papa non potrà più nuocere al Corpo Mistico, nondimeno rimangono i suoi eredi, gli eversori che egli ha invalidamente creato ‘cardinali' e che da tempo si organizzano per assicurare un continuatore della rivoluzione sinodale e della destrutturazione del Papato. A dar loro manforte, accorrono i Cardinali e i Vescovi conservatori che si sono ben guardati dal mettere in discussione la legittimità di Jorge Bergoglio. È su costoro che grava la maggiore responsabilità per gli esiti del prossimo 'conclave'». 

Il neretto nel testo sopra è mio. L'Arcivescovo Viganò sottolinea in modo del tutto inaspettato come "la maggiore responsabilità" per il futuro della Chiesa stia dunque gravando sui Cardinali e Vescovi conservatori.

 

Il post pubblicato negli Stati Uniti su X da Mons. Viganò lo scorso 21 aprile  

 

E non solo, nell'intervista censurata da "Fuori dal Coro", Viganò sottolinea anche come «su 136 cardinali elettori, 108 sono stati "creati" da lui; il che significa che qualunque Papa venga eletto nel prossimo Conclave - anche se fosse un novello San Pio X - la sua autorità sarà compromessa dall'essere stato eletto da falsi cardinali, creati da un falso Papa». 

Inoltre il Monsignore afferma con chiarezza ad inizio intervista come «Benedetto XVI era chiaramente contrario al disegno globalista e non avrebbe mai derogato a questi principi legittimando l'ideologia LGBTQ, l'ideologia gender, le follie pseudo-sanitarie dell'OMS in materia di modificazione genetica e spopolamento mondiale, o l'islamizzazione dell'Europa attraverso la sostituzione etnica. Era quindi necessario eliminare Joseph Ratzinger, sostituendolo con un "papa" che - come auspicava il collaboratore di Hillary Clinton, John Podesta - promuovesse l'Agenda 2030, ratificasse la frode sui cambiamenti climatici e convincesse i fedeli di tutto il mondo a sottoporsi all'inoculazione di un siero che ora sappiamo essere stato progettato per eliminare o patologizzare gran parte dell'umanità.» 

Dunque dopo aver assistito ai tanti attacchi ammantati di vile falsità contro Papa Benedetto XVI, finalmente emerge la verità. 

Da sempre su questo blog ho sostenuto la totale estraneità di Papa Benedetto XVI al piano globalista e ho anche sollevato serie preoccupazioni per i Cardinali invalidi eletti da Bergoglio che non potranno che compromettere il prossimo Conclave. 

E dunque l'esultanza per l'avvicinarsi della morte di Bergoglio, da parte di alcuni giornalisti cattolici appartenenti alla cosiddetta controinformazione, risulta del tutto fuori posto. Sempre che si possa definire cristiano sperare nella celere morte di qualcuno, chiunque egli sia. 

La morte di Jorge Mario Bergoglio non risolverà infatti i gravissimi problemi all'interno della Chiesa Cattolica. Almeno, non nell'immediato. 

Mentre con quasi due mesi di anticipo dalle affermazioni di Mons. Viganò, parlando in difesa di Papa Paolo VI e a favore della verità, era stato già rimarcato con forza su questo blog come conservatori e progressisti rappresentino in ultima analisi le due facce della medesima medaglia: entrambi gli schieramenti sono largamente corrotti, eretici e desiderano la distruzione della Chiesa Cattolica. Essi rispondono infatti agli stessi poteri. 

Anche giornalisti molto noti su Telegram, come già sappiamo, hanno preferito occultare la verità, censurando non solo le nostre affermazioni fondate su fatti storici e oggettivamente verificabili, ma anche la verità tutta intera, della quale invece dovrebbero essere al servizio. 

Basterebbe soltanto volersi soffermare brevemente sulla prima Lettera dell'Apostolo Giovanni, per comprendere appieno come la verità sia lo Spirito stesso, mentre chi non è dalla verità provenga invece dal maligno che è il padre della menzogna. 

Cristo stesso è verità, Dio è verità e coloro che si allontanano da essa sono i figli del maligno. 

Se l'Apostolo Giovanni nel suo Vangelo e nelle successive lettere ritorna in particolare e ripetutamente su questo tema, tutta la Sacra Scrittura, in modo mirabilmente concorde, afferma quello che rappresenta il pilastro fondamentale della fede cristiana e cattolica: l'amore e la ricerca della verità. 

Allora è giunto davvero il momento che finalmente cadano i veli che finora hanno tenuto ben coperti gran parte dei cosiddetti conservatori, ammantandoli di una falsa onestà. Essi infatti da tempo tentano di condurre i cattolici disorientati in un recinto di eretici, fatto di errori e falsità, allontanandoli dalla vera fede cattolica, secondo un piano di distruzione che non può essere che prestabilito e di stampo probabilmente massonico. 

Tuttavia i conservatori stanno perdendo ora un pezzo fondamentale della loro battaglia, un pezzo a cui hanno fatto riferimento da anni nella propagazione delle loro farneticanti affermazioni eretiche: l'appoggio dell'Arcivescovo Carlo Maria Viganò, il quale dichiara adesso a chiare lettere come Bergoglio non sia mai stato Papa, a prescindere da quali siano in ultima analisi le motivazioni sottostanti che conducono a queste conclusioni. 

Se Bergoglio non può essere considerato Pontefice, ne deriva di conseguenza necessariamente che lo sono stati invece i suoi predecessori: ma è esattamente quello che i conservatori continuano a negare in modo ossessivo, per cui si guardano bene - ora come in passato - dallo sconfessare il finto papato di Bergoglio

La falsa tesi sostenuta dai conservatori che tutti i Pontefici, da Giovanni XXIII in poi, siano stati eletti in modo invalido, cade allora miseramente. 

Hanno voluto paragonare la statura morale di uomini del calibro di Karol Wojtyla, poi divenuto Papa Giovanni Paolo II, a quella di Jorge Mario Bergoglio: ora restano svergognati per mano del loro stesso modello di riferimento e chiusi in un imbarazzante silenzio. 

Hanno perso infatti definitivamente l'appoggio di chi era stato creato a vessillo dei conservatori, ma soprattutto mostrano finalmente al mondo la loro vera identità: essi rispondono in ultima analisi a quelle potenze massoniche che a parole dicono di voler tenacemente combattere.

 

I Cardinali Robert Sarah (a sinistra) e Raymond Leo Burke (a destra), creati Cardinali da Papa Benedetto XVI, sono arrivati insieme in Vaticano martedì dopo la morte di Bergoglio, secondo un video pubblicato su X  

 

Forse le recenti indiscrezioni trapelate su Donald Trump, secondo le quali auspicherebbe come futuro Pontefice il Cardinale Raymond Leo Burke, ci forniscono nuove indicazioni su ciò che sta realmente accadendo. 

Burke, che si distingue per una particolare devozione alla Madonna, è stato elevato al cardinalato da Papa Benedetto XVI e non ha mai sconfessato il Concilio Vaticano II. Mentre d'altro canto il Presidente Trump e i suoi fedelissimi hanno inteso far riferimento in diverse occasioni e soprattutto nei momenti più difficili a Papa Giovanni Paolo II. 

Come avvenne il 3 giugno 2020, quando Trump e la moglie Melania vollero rendere omaggio alla statua di Giovanni Paolo II nel Santuario a lui dedicato, la mattina seguente a una notte infernale, quando Washington si trovò letteralmente sotto assedio a causa di una devastante guerriglia urbana orchestrata dallo stato profondo. Il volto teso di Melania, che divenne anche oggetto di scherno dei giornalisti, rivelava bene tutta la tensione di quei drammatici momenti.

 

Donald Trump insieme alla moglie Melania davanti al Santuario dedicato a Giovanni Paolo II a Washington, il 3 giugno 2020  

 

Inoltre, la visita del Vicepresidente J. D. Vance a Jorge Mario Bergoglio proprio il giorno prima della sua morte deve infine indurci a riflettere. 

Sembra che qualcuno oltreoceano stia lanciando messaggi forti e chiari mentre l'Arcivescovo Carlo Maria Viganò denuncia finalmente tutta la verità su quella che è la vera identità dei molti alti prelati definiti "conservatori". 

Possiamo far ritorno allora con rinnovato interesse all'intervista del Monsignore censurata. Pubblico sotto il testo completo.

 

Un momento della riunione annuale del World Economic Forum tenutasi dal 21 al 24 gennaio 2020 a Davos (Svizzera)  

 

1. Eccellenza, qual è la sua valutazione di Papa Bergoglio? 

Negli ultimi decenni, una lobby sovversiva ha preso il controllo delle leve del potere nei governi e nelle istituzioni, al fine di attuare il piano anticristiano e massonico della Rivoluzione. Le agenzie governative - come sappiamo da quanto sta emergendo anche negli Stati Uniti d'America - hanno interferito nella vita di varie nazioni, organizzando e finanziando la cosiddetta "Agenda 2030" della Fondazione Rockefeller e del World Economic Forum, che consiste nella distruzione della famiglia, nella mercificazione della vita umana, nella corruzione morale di bambini e giovani, nello sfruttamento dei lavoratori e nella privatizzazione di tutti quei servizi che fino agli anni Novanta erano garantiti - senza scopo di lucro - dallo Stato: sanità, infrastrutture, difesa, comunicazioni, istruzione. Per realizzare questo colpo di Stato globale, è stata necessaria la collaborazione (retribuita, ovviamente) di funzionari governativi corrotti, e di politici, medici, giudici e insegnanti corrotti. 

La Chiesa Cattolica, che con il Concilio Vaticano II si era già allineata alla mentalità mondana, era tuttavia rimasta saldamente ancorata ad alcuni principi non negoziabili, ad esempio in materia di morale sessuale o di rispetto della vita umana dal concepimento alla morte naturale. Benedetto XVI era chiaramente contrario al disegno globalista e non avrebbe mai derogato a questi principi legittimando l'ideologia LGBTQ, l'ideologia gender, le follie pseudo-sanitarie dell'OMS in materia di modificazione genetica e spopolamento mondiale, o l'islamizzazione dell'Europa attraverso la sostituzione etnica. Era quindi necessario eliminare Joseph Ratzinger, sostituendolo con un "papa" che - come auspicava il collaboratore di Hillary Clinton, John Podesta - promuovesse l'Agenda 2030, ratificasse la frode sui cambiamenti climatici e convincesse i fedeli di tutto il mondo a sottoporsi all'inoculazione di un siero che ora sappiamo essere stato progettato per eliminare o patologizzare gran parte dell'umanità. 

Questo golpe vaticano è stato reso possibile (e lo sappiamo dalle ammissioni dei suoi protagonisti, tra cui il controverso cardinale Danneels) dalle manovre della mafia di San Gallo, che di concerto con il deep state americano ha spinto Benedetto XVI alle dimissioni ed è riuscita a nominare Jorge Mario Bergoglio alla carica più alta della Chiesa Cattolica. 

Quella di Bergoglio è stata un'usurpazione né più né meno di quelle che hanno permesso alla lobby globalista di imporre governanti agli ordini del Forum di Davos nell'Italia di Conte e Draghi, nella Francia di Macron, nell'Inghilterra di Johnson e Starmer, nella Spagna di Sanchez, nell'Irlanda di Martin, nel Canada di Trudeau, nell'Australia di Arden, negli Stati Uniti prima dei Clinton e di Obama e poi di Biden, e nell'Unione Europea di von der Leyen. Tutti questi leader non sono arrivati al potere legittimamente, ma piuttosto attraverso intrighi, brogli elettorali o manipolazione del consenso; ed esercitano questo potere contro i cittadini e contro le istituzioni che dovrebbero rappresentare. 

E tutte queste persone, senza eccezioni, sono ampiamente compromesse e soggette a ricatti, quindi sono costrette a obbedire se non vogliono che i loro crimini e le loro perversioni vengano alla luce. E né Bergoglio né i suoi accoliti fanno eccezione in questo senso. 

Il giudizio che ogni cattolico è portato a formulare su questo "papato" - che in realtà non è stato un papato, ma solo in apparenza - non può che essere terribile, sotto ogni punto di vista. La Chiesa di Roma, dopo questi dodici anni di tirannia, è devastata da scandali, corruzione, violazioni dei diritti umani - penso all'Accordo con la dittatura comunista di Pechino - e da una gestione fallimentare su tutti i fronti. Le timide critiche di alcuni cardinali e vescovi alle eresie e agli scandali di Bergoglio non hanno minimamente scalfito questo regime globale che vede i governanti del mondo come suoi alleati - contrari al bene sia dei cittadini che dei credenti. 

2. Il giorno della morte di Papa Francesco, lei ha scritto un post su X in cui definisce le dichiarazioni confidate da Bergoglio a Eugenio Scalfari come "deliri eretici". Può spiegare perché? 

Secondo Scalfari, Bergoglio gli confidò di non credere all'inferno e di essere convinto che le anime buone si salvino "fondendosi" con Dio, mentre le anime dannate vengono distrutte, dissolte nel nulla. Ciò contraddice sia la Sacra Scrittura sia il Magistero cattolico, che insegnano che ogni anima, al momento della morte fisica, affronta il Giudizio Particolare ed è ricompensata con la beatitudine eterna (eventualmente passando per il Purgatorio) o punita con la dannazione eterna, a seconda di come si è comportata in vita e del suo stato di amicizia o inimicizia con Dio al momento del trapasso. Per questo ho parlato di deliri eretici: si aggiungono a una lunghissima lista di sciocchezze ed eresie che tutti abbiamo dovuto sopportare negli ultimi anni. 

3. A cosa si riferisce quando parla de "i suoi eredi... i sovversivi"? 

Bergoglio si è circondato di personaggi corrotti e ricattabili, di cui si è servito con noncuranza per ottenere ciò che voleva. Ha deriso, denigrato e offeso Cardinali e Vescovi onesti. Ha protetto e insabbiato le indagini su Prelati accusati di gravi crimini. Ha promosso l'intera catena di Prelati americani, corrotti e ultraprogressisti, tutti legati all'ex Cardinale McCarrick, che oggi occupano le principali diocesi americane e posizioni chiave in Vaticano. Ha revocato la scomunica al suo confratello gesuita Marco Rupnik, le cui vergognose vicende avevano scandalizzato persino i più moderati. Ha perseguitato tutti i suoi oppositori, me compreso, infliggendomi la scomunica, in violazione del diritto e della giustizia. Tutte queste persone sono ancora al loro posto, continuano a demolire la Chiesa e si preparano, con il prossimo Conclave, a portare a termine il compito loro assegnato: trasformare la Chiesa di Cristo in un'organizzazione ecumenica e sincretista Ordine Mondiale. 

4. Secondo lei, Papa Francesco era un anti-Papa, un non-Papa. Può spiegare perché? 

Il Cardinale eletto in Conclave come Successore di Pietro deve esprimere la sua accettazione e il suo consenso ad assumere le funzioni proprie del Papato. 

Credo che l'accettazione del Papato da parte di Bergoglio sia stata sbagliata perché ha considerato il Papato qualcosa di diverso da quello che è; come lo sposo che si sposa in chiesa escludendo le finalità specifiche del Matrimonio, e quindi annullando il matrimonio proprio per il suo difetto di consenso. 

Bergoglio ha ottenuto la sua elezione con la frode, abusando dell'autorità del Romano Pontefice per fare l'esatto opposto di ciò che Gesù Cristo ha dato mandato a San Pietro e ai suoi Successori di fare: confermare i fedeli nella fede cattolica, pascere e governare il Gregge del Signore e predicare il Vangelo a tutti i popoli. Tutta l'azione di governo e di insegnamento di Bergoglio - dalla sua prima apparizione alla Loggia Vaticana presentandosi con quell'inquietante "Buona sera" - si è svolta in una direzione diametralmente opposta al mandato petrino: ha adulterato il Depositum Fidei , ha creato confusione e indotto i fedeli in errore, ha disperso il Gregge, ha dichiarato che l'evangelizzazione dei popoli è una "solenne assurdità", condannandola come proselitismo; e ha sistematicamente abusato del potere delle Sacre Chiavi per sciogliere ciò che non può essere sciolto e legare ciò che non può essere legato. 

Il Papa non è il padrone della Chiesa, ma il Vicario di Cristo: egli deve esercitare la sua autorità entro i limiti stabiliti da Gesù Cristo e secondo le finalità volute da Dio: anzitutto la salvezza delle anime mediante la predicazione del Vangelo a tutte le creature e per mezzo dei Sacramenti. 

Un Papa non può quindi considerarsi autorizzato a "reinventare" il Papato, a "rileggerlo in chiave sinodale", a "modernizzarlo", a smembrarlo a suo piacimento, a cambiarne la Fede o la Morale. Se pensa che il Papato gli consenta di modificare l'istituzione che presiede, per ciò stesso si trova in quella situazione di difetto di consenso (vitium consensus) tale da vanificare la sua apparente elevazione al Ministero Petrino, perché ciò che ha accettato non è il Papato cattolico come è sempre stato inteso da San Pietro in poi, bensì una personale idea di "papato". 

Per questo sono convinto che il ruolo eversivo svolto da Bergoglio - anche considerato nel più ampio contesto internazionale del golpe mondialista - lo renda un usurpatore, un antipapa, un non-papa appunto, perché era perfettamente consapevole di voler manomettere il Papato trasformandolo in altro e attribuendogli finalità che non sono quelle del Papato: dal culto dell'idolo della Pachamama alla comunione ai divorziati e alla benedizione delle coppie omosessuali, dall'immigrazione alla promozione dei vaccini, dalla propaganda sul clima alla transizione di genere. 

D'altro canto, ne abbiamo conferma da chi elogia Bergoglio non per essere stato un Papa cattolico, ma per le empanadas della popolazione trans di Torvaianica o per la sua calda amicizia con Emma Bonino. 

5. Quale sarà il futuro della Chiesa ora che Papa Francesco è morto? 

La morte di Bergoglio cristallizza, per così dire, una situazione di illegittimità diffusa. Dei 136 cardinali elettori, 108 sono stati "creati" da lui; il che significa che qualunque Papa venga eletto nel prossimo Conclave - anche se fosse un novello San Pio X - la sua autorità sarà compromessa dall'essere stato eletto da falsi cardinali, creati da un falso Papa. Per questo motivo, qualche tempo fa, ho chiesto ai miei Fratelli nell'Episcopato di chiarire questi aspetti prima di procedere all'elezione di un nuovo Papa. 

Certamente, la situazione è disastrosa e umanamente senza soluzione. Tuttavia, come Vescovo e Successore degli Apostoli, non posso fare a meno di ricordare a tutti che la Chiesa, che è il Corpo Mistico di Cristo, è destinata ad affrontare la passio Ecclesiæ sull'esempio del Signore. Sarà proprio da questa passione - in cui tutto sembrerà perduto come in quel Venerdì Santo di 1992 anni fa - che la Chiesa rinascerà, rigenerata e purificata. 

In questi giorni in cui celebriamo la Pasqua, ogni cattolico trova nel trionfo di Cristo sulla morte e sul peccato le ragioni della propria fedeltà al Vangelo. Nostro Signore ci ha detto, poco prima di affrontare la Sua Passione: Non abbiate paura: io ho vinto il mondo.      

 

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo    
23 aprile 2025

 

 

 

 

 

 

 
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Trump istituisce una task force sulle scie chimiche. Il presunto coinvolgimento del NOAA

Post n°196 pubblicato il 16 Aprile 2025 da daniela.g0
 

 

La guerra silenziosa nei cieli   

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump istituisce una task force per indagare sul discutissimo fenomeno delle chemtrails (scie chimiche), bollato dai media mainstream come "teoria del complotto". 

Dopo che i giornali e i media in genere si sono a lungo presi gioco di chi si preoccupa delle scie tracciate quotidianamente nei cieli di tutto il mondo, sembra stia arrivando finalmente il tempo in cui si possa iniziare a fare chiarezza. E forse giustizia. 

E' stata istituita ufficialmente infatti la Chemtrails Task Force. Si tratta di un'unità pienamente operativa, creata per identificare, neutralizzare e perseguire elementi non identificati e non autorizzati che praticano la guerra meteorologica sul suolo americano. 

Il NOAA, il National Oceanic and Atmospheric Administration riveste - a quanto pare - un ruolo di primo piano nell'operazione di ingegneria meteorologica. 

Sembra che esista una rete di dipartimenti ombra nascosti all'interno del NOAA che operano con bilanci in nero, nessuna responsabilità e pieno accesso allo spazio aereo statunitense. 

Questi dipartimenti svolgono le loro attività con la copertura: "Ricerca sul clima"

Le attività sospette consistono nella irrorazione chimica di massa per il controllo meteorologico, la soppressione demografica e la sperimentazione biologica sugli esseri viventi. 

Fonti all'interno della task force istituita da Donald Trump hanno confermato che: 

I voli con rilascio di scie chimiche sono decollati da piste controllate dal NOAA; 

i server di dati contenevano modelli interni per la modifica atmosferica e il monitoraggio della popolazione; 

una cerchia ristretta di "Spray Chiefs" ha coordinato nell'ombra le agende globaliste.   

 

Gli Spray Chiefs - Agenti globalisti in camice da laboratorio   

I fatti gravissimi di cui sopra sono equiparabili ai crimini di guerra. 

I cosiddetti "Spray Chiefs" - burocrati del Deep State che gestiscono le operazioni chimiche - si sono ritenuti per lungo tempo al di sopra della legge. Si sono nascosti dietro credenziali, finanziamenti per la ricerca e falsi dati climatici, e hanno creduto di poter continuare ad avvelenare l'aria impunemente. 

Qualcosa tuttavia sta cambiando. E la presidenza di Donald Trump risulta essere il fattore determinante in questo cambiamento che potrebbe scrivere la parola fine a lunghi anni di ininterrotto avvelenamento dell'atmosfera. 

E non solo negli Stati Uniti, perché l'effetto domino diverrebbe per loro devastante. 

A quanto pare, la task force di Trump ha identificato questi agenti al servizio del globalismo. Le loro comunicazioni sono state intercettate e si stanno raccogliendo prove. Si stanno redigendo anche incriminazioni. 

Le accuse sono pesantissime poiché si tratta di crimini federali. Si potrebbero prospettare future condanne all'ergastolo per alto tradimento della Patria.   

 

Il silenzio dei media americani           

Bisognerebbe chiedersi ora che fine abbia fatto la CNN, il prestigioso New York Times e tutti quei "giornalisti investigativi" sempre pronti a criticare e attaccare Donald Trump. La verità sul silenzio dei media americani e internazionali su questa scottante vicenda risiede nel semplice fatto che essi ricevono - come d'altronde ci si poteva aspettare - lauti finanziamenti dal Deep State americano.      

 

La fine di un'epoca      

Il presidente Trump ha dato inizio ad un'operazione di pulizia che coinvolgerà ogni agenzia, dipartimento e istituzione fantoccio. 

Ciò che risulta è: 

Sempre più addetti ai lavori del NOAA si stanno ribellando. 

I piloti stanno testimoniando. 

I server farm vengono perquisiti con ordini segreti. 

Pare che Trump non intenda fermarsi soltanto al NOAA: altre agenzie sono sottoposte a controlli e si sta indagando su altri nominativi. La rete si sta stringendo. 

Quello che Donald Trump ha lanciato è un messaggio allo Stato profondo che ora risuona forte e chiaro: 

"Non siete voi i padroni del cielo. Lo siamo noi. Lo sono le persone." 

Quando questa task force sarà completamente operativa, si potrà scrivere forse definitivamente la parola fine al crimine orrendo dell'avvelenamento quotidiano dell'aria.                                                                                                                                    

 

Le profezie mariane   

A La Salette, la Madonna annunciò con circa due secoli di anticipo che: 

"Satana si sarebbe alzato fino al cielo". 

Ma sarebbe giunto il tempo in cui: 

"Sarà abbassato fino a terra". 

Il mistero di Fatima e l'assalto sferrato da Satana contro Maria si tornano a intravedere in filigrana sullo sfondo di questa intricatissima vicenda che vedrà in ultimo l'Arcangelo Michele, il Gran Principe, muoversi a pietà per l'insistenza delle preghiere del Popolo di Dio.

 

 

 
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Robert F. Kennedy Jr. contro le scie chimiche: "Fermeremo questo crimine!"

Post n°195 pubblicato il 26 Marzo 2025 da daniela.g0
 

Nell'immagine a destra, il Segretario della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti d'America, Robert F. Kennedy Jr.   

 

Circa una settimana fa, Robert F. Kennedy Jr. ha dichiarato pubblicamente la sua ferma volontà per tentare di arrestare il crimine delle scie chimiche, denunciando le forze occulte responsabili dell'avvelenamento dell'aria che respiriamo. Da tempo infatti non è più possibile liquidare le scie chimiche come una semplice teoria: si tratta di una realtà visibile. 

Se ciò risulta vero in Italia e osservabile quotidianamente nei nostri cieli, il fenomeno è altrettanto visibile negli Stati Uniti e ha avuto il suo inizio già da parecchio tempo: il fenomeno è ben documentato a partire dalla fine degli anni Novanta ma i suoi inizi risalgono, in fase sperimentale, molto probabilmente già a partire dai lontani anni Cinquanta. 

Una considerevole quantità di veleni rilasciati nell'aria sotto forma di aerosol e respirati quotidianamente dall'ignara popolazione, prima soltanto americana e poi mondiale, per poterne verificare successivamente gli effetti sulla salute umana: quella di adulti, anziani e bambini. 

Da lungo tempo ormai Kennedy denuncia i crimini contro l'umanità e l'ambiente. Il suo lavoro nel diritto ambientale lo ha condotto a vittorie contro alcune delle industrie più corrotte, rendendolo una delle poche figure pubbliche che non possono essere messe a tacere. 

Ora, sta affrontando il più grande scandalo ambientale del nostro tempo: la contaminazione intenzionale dell'atmosfera. 

Il nuovo Segretario della Salute sta affrontando una potente macchina governativa che ha manipolato la popolazione americana ed europea per decenni, diffondendo bugie mentre continua a spruzzare sostanze chimiche sulle nostre comunità, sui nostri bambini e sul nostro pianeta. Non si tratta di una speculazione, bensì di un atto di guerra deliberata contro la salute pubblica, e Robert F. Kennedy Jr. sta adesso conducendo una battaglia allo scopo di arrestarla. 

In un video diventato ormai virale, Kennedy ha promesso di fermare questo crimine. Le sue parole sono più che semplice retorica: sono una chiamata alle armi, rivolta agli americani, contro coloro che continuano ad avvelenare l'aria che si respira e l'acqua che viene bevuta dalla gente. 

Kennedy sta spingendo per un'azione decisiva adesso, per impedire che milioni di persone continuino a soffrire di malattie respiratorie, danni neurologici e malattie a lungo termine causate dall'esposizione a queste tossine. 

Ogni giorno emergono nuovi riscontri che collegano l'inquinamento atmosferico a condizioni di salute devastanti. Asma, malattie polmonari, sistemi immunitari indeboliti e persino declino cognitivo sono stati associati all'esposizione a sostanze pericolose sotto forma di nanoparticelle trasportate dall'aria. Eppure, il governo americano si rifiuta di riconoscere la crisi, liquidando prove innegabili come "disinformazione". 

Per anni, le élite, le agenzie governative, i mass media, hanno liquidato le scie chimiche come "innocue scie di condensazione"

Ma le prove risultano schiaccianti: queste scie cariche di sostanze chimiche stanno saturando la nostra atmosfera di metalli tossici, aumentando i tassi di malattie respiratorie, cancro e disturbi neurologici. Senza contare la diminuzione allarmante nel sangue umano dei livelli di vitamina D, indispensabile per molteplici funzioni essenziali dell'organismo. 

Come già sappiamo, analisi scientifiche hanno rivelato tracce di alluminio, bario e stronzio in campioni di acqua piovana in tutto il mondo. Questi metalli tossici, se inalati o assorbiti dal corpo, pongono rischi significativi per la salute umana, colpendo i polmoni, il cervello e il sistema cardiovascolare. 

Robert Kennedy Jr. ha trascorso decenni a combattere contro le corporazioni corrotte e le bugie del governo. Ha combattuto per l'acqua pulita e la salute pubblica, in particolare la tutela della salute dei bambini. 

In questo momento probabilmente decisivo, sta prendendo la posizione forse più importante e difficile della sua vita: difendere il diritto di tutti i cittadini americani a respirare aria pulita. A differenza dei politici che si inchinano ai lobbisti, Kennedy ha dimostrato di non essere in vendita, di non temere minacce o di essere messo a tacere. 

Quello che sta emergendo con forza è che la sua lotta contro le scie chimiche è più che politica: è una battaglia a favore dell'umanità. Le sostanze chimiche tossiche che piovono dal cielo stanno avvelenando noi, i nostri figli e le generazioni future. Kennedy sa bene che se non si agirà adesso, le conseguenze saranno irreversibili. 

E il momento più favorevole è arrivato con la presidenza di Donald Trump: se la consapevolezza e le pressioni del popolo americano raggiungeranno velocemente livelli di guardia, Trump sarà legittimato a prendere drastici provvedimenti e a vietare la percorrenza dello spazio aereo ad aeromobili (presumibilmente militari che volano a quote elevate ma non solo, poiché sembra siano coinvolti anche aerei di linea) che portano con essi il loro carico di morte. Anche se i media americani, per la maggior parte, dipingono la battaglia di Kennedy come meramente "personale", omettendo di dire che le sue iniziative sono possibili soltanto adesso, con la presidenza di Trump. 

Ma i media corrotti e falsamente "risvegliati" preferiscono ovviamente usare termini come: "costringere il governo a vietare questo assalto tossico alla gente" oppure: "costringendo persino il presidente Donald Trump a riconoscere la crisi"

La nostra fonte infatti non fa eccezione, dipingendo Robert F. Kennedy Jr. come un eroe solitario. 

Tuttavia la gente si sta veramente svegliando. I media mainstream potrebbero provare a far tacere uno degli ultimi discendenti della sfortunata dinastia Kennedy, ma la voce di Robert è troppo potente per poter essere adesso ignorata. Ha milioni di sostenitori che si radunano dietro di lui, chiedendo risposte, chiedendo azioni.  

Kennedy sta esortando la popolazione a chiedere trasparenza alle agenzie governative, alle organizzazioni ambientaliste e agli interessi aziendali. Chiede un'indagine completa sugli effetti a lungo termine sulla salute umana delle irrorazioni atmosferiche e severe azioni legali contro i responsabili.  

Ciò che ora sta assumendo un importanza fondamentale è che il movimento per porre una fine definitiva al crimine delle scie chimiche sta guadagnando sempre più consensi e consapevolezza nel popolo americano: lo slancio è inarrestabile e rischia di riuscire a muovere enormi masse di persone, come già abbiamo avuto occasione di vedere con il MAGA.

 

 

 

 
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Il fumo di Satana e l'attacco dello stato profondo a Papa Paolo VI - Quinta parte

Post n°194 pubblicato il 18 Marzo 2025 da daniela.g0
 

L'arcivescovo Giambattista Montini bacia il suolo della città di Milano il giorno del suo arrivo nell'arcidiocesi (6 gennaio 1955)  

 

I silenzi, il massacro e le stragi   

Pio XII è stato un pontefice contestato per i silenzi e le omissioni ai danni degli ebrei durante il Secondo conflitto mondiale. 

Tuttavia ciò non costituisce la verità. Da quanto risulta invece storicamente, Pio XII si attivò molto, anche se celatamente data la difficile situazione, per salvare gli ebrei. Di tutto questo si è ampiamente discusso in molte sedi e i difensori di papa Pacelli non mancano. 

Invece, sono spesso taciuti i suoi silenzi assoluti durante il massacro di migliaia cattolici polacchi, compresi gli appartenenti agli Ordini religiosi maschili e femminili, durante il Secondo conflitto mondiale; e il silenzio assordante durante il massacro, tutto italiano, subito dopo la conclusione della guerra, dei giovani e giovanissimi fascisti

Ragazzi che avevano dato tutto, nell'ultimo, disperato tentativo di difendere la Patria dall'invasione straniera. 

Ma si annoverano parecchie vittime addirittura anni dopo la conclusione del conflitto mondiale, in quanto nel dopoguerra fu scatenata una vera e propria caccia a tutti coloro che avevano militato nelle fila fasciste. Le vittime furono anche tante giovanissime donne: fu la grande strage delle ausiliarie, dove migliaia di ragazze furono barbaramente trucidate mentre moltissimi corpi non vennero mai ritrovati, anche solo per essere restituiti alla pietà delle famiglie. 

Papa Pio XII non spese mai una parola per denunciare quanto accadeva nel Nord Italia, a pochi chilometri del Vaticano. 

Incredibilmente, invece, sono state rivolte ridicole accuse verso mons. Giambattista Montini, futuro papa Paolo VI. 

Franco Adessa dichiara infatti che Montini era l'uomo della sinistra «con i suoi contatti segreti con rappresentanti comunisti di alto livello»

Adessa dimentica come nel 1962, quando Aldo Moro, da segretario della Democrazia Cristiana, avvia un sondaggio tra i vescovi italiani ritenuti più possibilisti sul centrosinistra, la sua proposta ottiene un giudizio negativo dall'arcivescovo di Milano mons. Giambattista Montini già contrario l'anno precedente alla formazione della giunta con i socialisti (definiti "social-comunisti") proprio a Milano

Franco Adessa parla dell'anti-fascismo di Montini senza mai ricordare che fu invece proprio papa Pio XII a far piazzare delle microspie in Vaticano per scoprire chi fossero gli alti prelati hitleriani e molto probabilmente anche fascisti! 

E sempre papa Pio XII durante la Seconda guerra mondiale trasferì tutte le informazioni a lui pervenute, attraverso una rete capillare di spionaggio (vi militavano appartenenti a Ordini religiosi con dispensa papale speciale), direttamente negli Stati Uniti, il che significa in ultima analisi alla massoneria anglosionista! 

Pio XII costituì infatti un clandestino «Comitato degli ordini» tra i più alti esponenti dei gesuiti e dei domenicani tedeschi con l'incarico di rastrellare documenti e progetti bellici del Fuhrer da tutte le fonti possibili, dalle centraliniste alle segretarie, ai funzionari di governo ostili al regime. Tramite religiosi che avevano avuto dal papa la speciale dispensa per indossare abiti borghesi e «vivere al di fuori delle regole dell'ordine», si inviavano messaggi e dispacci in Vaticano, che a sua volta papa Pacelli faceva in modo di farli pervenire a Londra e Washington. Ne abbiamo già parlato

Lo storico Mark Rieblingn, nel suo libro Le spie del Vaticano (Mondadori, pp.369 ss.), attingendo a numerosi archivi, fra cui i National Archives and Records Admnistration statunitensi e quelli vaticani, ricostruisce dettagliatamente le trame con cui Pio XII cercò di provocare la caduta di Hitler. Il papa prendeva in seria considerazione, come dimostra Riebling, l'eventualità di un colpo di Stato e si dichiarava disponibile a far da mediatore tra i cospiratori e gli Alleati. 

Come sappiamo anche dalle ultime parole di Benito Mussolini, «la Chiesa aveva preferito degli avversari deboli» rinnegando un «amico forte» che era il Fascismo. 

Continua Mussolini, intervistato per l'ultima volta dal giornalista Gian Gaetano Cabella allora direttore del "Popolo di Alessandria": «Diplomazia abile, raffinata. Ma, a volte, è un gran danno fare i superfurbi. Con la caduta del Fascismo, la Chiesa Cattolica si ritroverebbe di fronte a nemici d'ogni genere: vecchi e nuovi nemici. E avrebbe cooperato ad abbattere un suo vero, sincero difensore. Nel sud, nelle zone così dette liberate, l'anticlericalismo ha ripreso in pieno il suo turpe lavoro». 

«Siamo stati i primi, i soli, a ridare lustro e decoro e libertà e autorità alla Chiesa Cattolica. Assistiamo a questo straordinario spettacolo: la stessa Chiesa alleata ai suoi più acerrimi nemici». 

E da quel momento, infatti, le porte all'ideologia marxista e alla distruzione della Chiesa Cattolica in Italia furono spalancate: a farne le spese pagando con la vita anche tanti preti dell'Emilia Romagna, nel silenzio totale degli alti prelati e del pontefice. 

L'avversario debole (o forse sarebbe meglio definirlo amico) altro non era che la lunga mano della massoneria angloamericana che aveva soggiogato l'Italia. Dietro la quale si celano i soliti nomi, Rothschild, Rockefeller, ecc. 

Lo scempio sul cadavere di Benito Mussolini si consumò senza le proteste del papa, senza che dalla Chiesa Cattolica si levasse una sola parola di dura condanna. 

E meno male che il cardinale Ildefonso Schuster, che fece da intermediario tra le parti, promise a Benito Mussolini pochi giorni prima che si accingesse ad abbandonare Milano, il 25 aprile 1945, che non ci sarebbe stato alcuno spargimento di sangue!

 

La copertina del libro di Gianfredo Ruggiero, pubblicato nel marzo 2019: il libro si propone di far luce sulla storia d'Italia nel primissimo dopoguerra  

 

Il fratello di Claretta Petacci, il chirurgo Marcello Petacci, fu inseguito e crivellato di colpi dopo che si buttò nel lago di Como per tentare di sfuggire ai suoi inseguitori. La moglie con i figlioletti fu portata in una casa ed abusata. Tutto il seguito di Mussolini fu barbaramente trucidato mentre sulla morte dell'amante del Duce, Claretta Petacci, si disse che si era messa in mezzo per difendere Mussolini, e perciò venne colpita casualmente

Già, la Petacci, anche se all'epoca aveva solo 33 anni, sapeva troppe cose per rimanere in vita, compresa l'esistenza di quella borsa di cuoio gialla dove Mussolini teneva documenti riservatissimi. In quei documenti erano contenute le prove che dimostravano come Benito Mussolini avesse cercato con tutte le sue forze di impedire la guerra. 

Molto probabilmente vi era conservata la corrispondenza del Duce con il massone primo ministro britannico Winston Churchill, che, a differenza di Mussolini, aveva voluto e alimentato in ogni modo il Secondo conflitto mondiale. 

La borsa gialla di Mussolini - come sappiamo - non fu mai ritrovata. Il fatto ci ricorda la scomparsa, immediatamente dopo l'attentato di via D'Amelio al giudice Paolo Borsellino, della sua riservatissima agenda rossa. Le immagini di quei primi concitati momenti, dopo l'arrivo dei soccorritori, vedono una valigetta (quella di Paolo Borsellino) nelle mani di un uomo in borghese che si allontana velocemente dalla scena. Probabilmente si trattò di un uomo dei servizi. 

Perché i fatti così amari che hanno condotto oggi Bergoglio al soglio pontificio risalgono non certo e soltanto al Vaticano II, ma a molto, molto tempo addietro, con il processo di infiltrazione massonica e minuziosa della Chiesa Cattolica e, ancora prima, di tutti gli strati della società civile. 

Papa Pio XII in ultima analisi facilitò tale compito, senza opporsi. Non sappiamo se ciò avvenne coscientemente o se fu diretta conseguenza della sua lotta contro il Nazismo, anche se questo altro non rappresentò che il cavallo di Troia con cui la potentissima finanza anglosionista riuscì a conquistare l'Europa.

Il processo di infiltrazione della Chiesa Cattolica durò secoli: il predecessore di Pio XII, papa Pio XI, si trovò di fatto a farne le spese, pagando con la sua stessa vita. 

Ma la storia vera è stata occultata e la verità è tenuta ben lontana dall'opinione pubblica e dai libri di scuola. 

Mentre sul "libero" canale Telegram di Cesare Sacchetti non è accettato alcun contraddittorio non appena l'argomento vada a toccare i papi postconciliari: cancellate le frasi che fanno un riferimento preciso a fatti storici a supporto della verità, come nel caso di San Giovanni Paolo II, di cui si è già avuta occasione di parlare. 

Accuse al pontefice polacco orchestrate ad arte in Polonia e nel mondo, con in testa il famoso New York Times, che già ci aveva preso gusto più di quarant'anni prima con papa Paolo VI. Ma Sacchetti censura il dissenso esattamente come coloro che molto spesso, giustamente, critica.   

 

Il "Vescovo vestito di bianco"   

E, a proposito dei tanto discussi pontefici postconciliari, intendo soffermarmi brevemente sulla figura, odiatissima, di papa Benedetto XVI. Mai un pontefice è stato tanto odiato: 

«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia» (Giovanni 15,18-19). 

Il mistero di Fatima è una lampada che si accende nella notte e che ci illumina. Il Vescovo vestito di bianco, a mio modesto avviso, è proprio papa Benedetto XVI. 

Ci sono stati, nel mio intimo, "fatti precisi" (sicuramente non "prove certe", che sono tuttavia testimonianze di parte) che vanno molto oltre quello che si può oggettivamente verificare e misurare. Altro qui non potrei scrivere, se non uno scambio di sguardi nella notte per mezzo di una vecchia fotografia che ritraeva Lucia dos Santos e Jacinta Marto: foto comparsa inspiegabilmente sul mio smartphone. 

Per alcuni brevi istanti, ho avuto l'impressione che il tempo si fermasse. 

La fotografia è saltata fuori all'improvviso occupando il posto della schermata "Home" del mio smartphone, certa di non aver digitato o scaricato assolutamente nulla, proprio mentre il corso dei miei pensieri stava inseguendo papa Benedetto XVI e il "Vescovo vestito di bianco". 

Da settimane ormai stavo lavorando incessantemente al mio PC, usando lo smartphone esclusivamente per le comunicazioni personali.

 

Jacinta Marto e la cugina Lucia dos Santos nel 1917  

 

Un'esperienza di sicuro tutta mia che rimane custodita nel privato e sulla quale non intendo assolutamente convincere nessuno, ma le oggettive affinità di papa Benedetto XVI con il "Vescovo vestito di bianco", rimangono. 

«Abbiamo creduto che fosse il Santo Padre», scriverà Lucia.   

 

Una riflessione conclusiva   

Ed è proprio con le parole di papa Benedetto XVI che desidero concludere questo articolo, parole già comparse in un mio precedente scritto pubblicato su questo blog nell'aprile 2021: 

Nelle ultime battute del libro "Benedetto XVI, Una vita", lo scrittore ed autore Peter Seewald pone a Benedetto questa domanda: 

«Nel suo libro "Il mistero del male. Benedetto XVI e la fine dei tempi", il filosofo italiano Giorgio Agamben si dice convinto del fatto che la vera ragione delle sue dimissioni sia stata la volontà di risvegliare la coscienza escatologica [che riguarda i tempi ultimi, n. d. r.]. Nel piano divino della salvezza la Chiesa avrebbe anche la funzione di essere insieme "Chiesa di Cristo e Chiesa dell'Anticristo". Le dimissioni sarebbero una prefigurazione della separazione tra "Babilonia" e "Gerusalemme" nella Chiesa. Invece di impegnarsi nella logica del mantenimento del potere, con la sua rinuncia all'incarico lei ne avrebbe enfatizzato l'autorità spirituale, contribuendo in tal modo al suo rafforzamento.» 

Ed ecco la risposta di Benedetto XVI: 

«A proposito delle parabole di Gesù sulla Chiesa, sant'Agostino disse che da un lato molti sono parte della Chiesa in modo solo apparente, mentre in realtà vivono contro di essa, e che, al contrario al di fuori della Chiesa ci sono molti che - senza saperlo - appartengono profondamente al Signore e dunque anche al suo Corpo, la Chiesa. Dobbiamo sempre essere consapevoli di questa misteriosa sovrapposizione di interno ed esterno, una sovrapposizione che il Signore ha esposto in diverse parabole. Sappiamo che nella storia ci sono momenti in cui la vittoria di Dio sulle forze del male è visibile in modo confortante e momenti in cui, invece, le forze del male oscurano tutto. Vorrei infine citare il Vaticano II, che nella costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium (1,8) espone questo punto di vista rifacendosi ad Agostino: "La Chiesa 'prosegue il suo pellegrinaggio fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio' (Agostino, De civitate Dei, XVIII, 51,2: PL 41,614), annunziando la passione e la morte del Signore fino a che egli venga (cfr. 1 Cor 11,26).»  

(Benedetto XVI, Una vita, pp. 1208-1209)

 

Papa Paolo VI insieme a Suor Lucia dos Santos a Fatima, il 13 maggio 1967, mentre celebra il 50° delle apparizioni della Madonna nel suo quarto viaggio apostolico internazionale in Portogallo

 

Il cardinale Joseph Ratzinger, futuro papa Benedetto XVI, insieme a Paolo VI  

 

Un'appartenenza soltanto apparente   

Appartenere alla Chiesa in modo solo apparente significa anche cambiare la verità in menzogna e quindi in calunnia od occultare la storia. Ed è così che, se una parte dei fatti e degli accadimenti storici vengono taciuti, l'immagine che viene trasmessa ai fedeli ne risulterà ovviamente distorta: diventa evidente allora come coloro che fanno ciò non stiano lavorando all'edificazione della Chiesa di Cristo. 

E' una lotta misteriosa che si consuma tra la Chiesa di Cristo e la Chiesa dell'Anticristo, la quale si presenta a noi - come sempre accade - sotto mentite spoglie, con una parvenza di pulizia e di "verità". 

«La verità vi farà liberi», scrive l'apostolo Giovanni. La menzogna invece, come ricordò saggiamente lo stesso arcivescovo Carlo Maria Viganò, è l'emblema del diavolo. 

Cristo è verità. Afferma Gesù nel suo discorso a Nicodemo: 

«Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio» (Giovanni 3, 20-21). 

Non si può omettere o oscurare la verità se le proprie opere sono compiute in Dio. 

Ancora una volta nella storia della Chiesa, come pure nella turbinosa epoca in cui fu pontefice Paolo VI, ci troviamo adesso divisi tra due fuochi opposti, chiusi all'interno della Chiesa: conservatori e progressisti. 

Entrambi lavorano in direzioni che sembrano diametralmente opposte: ma la loro appartenenza alla Chiesa è, in molti casi, solo apparente

Entrambe le divisioni, in ultima analisi, sia con intenzioni malvage o sia con intenzioni persino buone, lavorano esse stesse alla divisione dei fedeli e alla distruzione della Chiesa Cattolica, che ne risulta dilaniata. Vi operano quelli che l'apostolo Giovanni definisce seduttori che corrompono per mezzo delle eresie il Vangelo della salvezza. 

Scrive ancora Sant'Agostino, padre e dottore della Chiesa, nel suo De Civitate Dei

«Prima della fine, in quest'ora che Giovanni considera l'ultima, sono usciti dalla Chiesa molti eretici, che egli reputa come molti anticristi, così alla fine usciranno da essa tutti coloro che non apparterranno a Cristo, ma all'Anticristo, e allora si manifesterà» (Agostino, De Civitate Dei, XX,19,2).  

La nostra fede tuttavia è fondata non su vagheggiamenti e "parole di uomini" ma sul solido deposito della fede contenuto nella sacra Tradizione e nella Sacra Scrittura, a noi trasmesso inviolato dagli apostoli e dai loro successori. 

Ed è proprio la Sacra Scrittura, Parola di Dio in parola di uomini, che ci indica con certezza che, malgrado fuori stia imperversando la tempesta, la barca di Pietro non affonderà.  

Perché a guidarla è Cristo stesso.           

 

 

E alla Chiesa, a cui tutto devo e che fu mia, che dirò? Le benedizioni di Dio siano sopra di te; abbi coscienza della tua natura e della tua missione; abbi il senso dei bisogni veri e profondi dell'umanità; e
cammina povera, cioè libera, forte ed amorosa verso Cristo.

Papa Paolo VI, Pensiero alla morte

 

 

 

 
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Il fumo di Satana e l'attacco dello stato profondo a Papa Paolo VI - Quarta parte

Post n°193 pubblicato il 15 Marzo 2025 da daniela.g0
 

L'arcivescovo di Milano, mons. Montini, tiene in braccio un bambino fra i sorrisi dei presenti  

 

San Paolo VI   

E andiamo all'ultimo atto delle vicende che riguardano il pontefice lombardo: la sua beatificazione e successiva canonizzazione. 

I conservatori più accaniti sostengono che la Chiesa abbia voluto canonizzare Paolo VI e Giovanni Paolo II per poter "blindare" il Concilio Vaticano II. Ma è miope e riduttiva questa interpretazione dei fatti, che non tiene o non vuol tenere conto della realtà. 

Giovanni Palo II fu proclamato Santo a furor di popolo il giorno stesso dei funerali. Fu lo stesso popolo di Dio, giudice indiscutibile, a volerlo Santo. D'altronde i miracoli compiuti dal pontefice polacco, e richiesti per il processo di canonizzazione, non mancarono. 

Per quanto riguarda la canonizzazione di papa Paolo VI, fu lo stesso Giovanni Paolo II a prendere l'iniziativa. Per Wojtyla, Paolo VI era stato guida spirituale e suo ispiratore. 

Per quanto riguarda il miracolo che avrebbe consentito la beatificazione di Paolo VI, ci informa Wikipedia che «la guarigione, scientificamente inspiegabile, avvenne negli Stati Uniti nel 2001, di un feto al quinto mese di gravidanza, in condizioni critiche per la rottura della vescica fetale, la presenza di liquido nell'addome e l'assenza di liquido nel sacco amniotico. I medici consigliarono l'interruzione della gravidanza, sostenendo il rischio di morte del piccolo o di gravissime malformazioni future, ma la madre rifiutò e si rivolse in preghiera all'intercessione di Montini. Il parto avvenne tre mesi dopo con taglio cesareo ed il neonato, contrariamente a qualsiasi previsione, risultò essere in buone condizioni». 

Paolo VI fu beatificato il 19 ottobre 2014 da Bergoglio in una celebrazione tenutasi in piazza San Pietro a conclusione del sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia. 

Wikipedia, che riportò ancora per imparzialità, ci informa che «il 6 marzo 2018, papa Francesco riconobbe un secondo miracolo avvenuto per intercessione di Paolo VI, anche questa volta riguardante un feto: Vanna Pironato, infermiera trentaseienne dell'ospedale di Legnago, e il marito Alberto Tagliaferro erano in attesa della nascita della loro figlia, che avevano deciso di chiamare Amanda, fino a quando un errore commesso durante un esame di villocentesi causò, alla tredicesima settimana di gestazione, la rottura delle membrane e la totale fuoriuscita del liquido amniotico. I medici raccomandarono l'aborto terapeutico, sostenendo che non ci sarebbero state speranze per la piccola, ma i genitori rifiutarono, invocando invece l'intercessione del beato Montini. Il 25 dicembre 2014 Amanda Tagliaferro nacque viva e perfettamente formata, fatto che venne giudicato inspiegabile dal punto di vista clinico». 

Per quanto riguarda la villocentesi, è opportuno rilevare qui come il rischio di aborto sia insito nella procedura, che dunque lo può causare anche se perfettamente eseguita. 

Oggi infatti è dilagata una vera e propria moda seguita dai genitori in attesa, che consiste nel ricorrere a costosi test genetici per scoprire se c'è rischio di qualche malattia ereditaria. 

I test genetici sono ormai molto precisi dal punto di vista tecnico, tuttavia spesso i risultati sono interpretati male (si arriva fino al 35% di casi di scorretta interpretazione) e spingono le mamme in attesa all'interruzione della gravidanza anche se il feto sia in realtà perfettamente sano. Senza contare i rischi di aborto o di danni irreversibili al feto che procedure largamente diffuse come l'amniocentesi o la villocentesi comportano. 

La stessa Vanna Pironato ha infatti dichiarato in un'intervista ad Avvenire: «Non è stata colpa di nessuno, si sa che le indagini prenatali danno un 1% di aborti. Fatto sta che il 23 settembre 2014 mi sentii dire dai medici: signora, questo è un aborto certo, non ci sono speranze. Abbiamo consultato i massimi esperti, dal Gemelli di Roma al San Gerardo di Monza, ma tutti ribadivano il verdetto». 

E' interessante ricordare come la madre della piccola non conoscesse affatto la figura di papa Paolo VI: Vanna è nata nel 1978, anno della morte del papa. La donna non si era mai documentata sulla sua figura fino a quando il dott. Paolo Martinelli, ginecologo al "Mater Salutis", parlò a un'infermiera molto amica di Vanna, dicendole di consigliare alla futura mamma di pregare Paolo VI, che già aveva compiuto miracoli su un altro feto negli Stati Uniti. 

Vanna decise allora insieme al marito di recarsi a Brescia a Santa Maria delle Grazie, dove Montini celebrò la sua prima Messa, e sulla panca all'interno del Santuario trovarono un foglio con la supplica da rivolgergli. «C'erano tre puntini al posto del nome per cui chiedere la grazia e quei tre puntini divennero Amanda per tutti gli amici e i parenti, anche le infermiere hanno supplicato incessantemente Paolo VI». 

I genitori, da quel momento pregarono incessantemente papa Paolo VI in ogni ora del giorno e della notte; mentre Alberto continuava a sostenere la moglie spronandola ad andare avanti, perché il cuore della bimba, ostinatamente, non cessava di battere. 

La mamma entrò in travaglio la notte del Natale 2014 e i genitori si recarono al Policlinico di Borgo Roma (Verona), dotato di un reperto di Patologia neonatale. Vanna chiese ai sanitari di eseguire un parto cesareo ma si sentì opporre un netto rifiuto in quanto era considerato inutile provocare un taglio, visto che per la neonata non c'erano speranze. Il pediatra venne chiamato soltanto su invito del marito Alberto e arrivò - come consigliato dalla ginecologa che assistette il parto - solo, senza la presenza di personale infermieristico. Il parto prematuro si presentava difficile: la bimba era uscita in posizione podalica e restò venti minuti con le piccole gambe fuori e la testa dentro, rischiando l'asfissia e danni irreversibili al cervello. La neonata uscì alle ore 6.58 senza nemmeno vagire, pesava soltanto 865 grammi e la madre era ormai convinta che fosse morta. 

Invece la bimba era incredibilmente viva e in buone condizioni generali: lo scheletro e gli organi vitali erano tutti perfettamente formati in modo inspiegabile. La neonata venne intubata dal pediatra, che nel frattempo aveva chiamato anche un'infermiera, con le procedure destinate ai bambini nati molto prematuri: ma Amanda non solo avrebbe superato i primi sette giorni, che sono i più critici per questi neonati, ma non avrebbe manifestato in seguito nessuna delle complicazioni tipiche dei nati prematuri. 

Sarebbe rimasta in incubatrice per tre mesi e sarebbe andata a casa l'11 aprile 2015, completamente sana.

 

Alberto Tagliaferro insieme alla moglie Vanna e ai figli Riccardo e Amanda, il giorno del compleanno della piccola  

 

La bambina è stata battezzata con il nome di Amanda Maria Paola il 19 settembre 2015, esattamente a un anno di distanza dal verdetto di morte certa pronunciato dai medici ai futuri genitori. Una fotografia scattata nel maggio 2018 ritrae Amanda di spalle, con i suoi boccoli bruni, mentre dà un bacio alla gigantografia di Paolo VI all'ingresso della sua casa natale a Concesio, il giorno in cui ne è stata annunciata la canonizzazione: è questa l'immagine di copertina di Una culla per Amanda, il libro intervista che Andrea Zambrano le ha dedicato (ed. Ares). 

Un ultimo rilievo sulla vicenda riguarda la particolarità della data di nascita della piccola: il giorno 25 dicembre, lo stesso del Bambino Gesù. Il papà della piccola Amanda, mentre la moglie si trovava in sala parto, pregò a lungo e insistentemente davanti a un piccolo presepe allestito nelle vicinanze, in ospedale. 

I genitori, come da loro stessi dichiarato, intrapresero a partire da quei drammatici momenti un cammino di fede più autentico: vollero leggere l'enciclica Humanae Vitae di Paolo VI per metterla concretamente in pratica nella loro vita coniugale. 

Fu così che, anni dopo la conclusione di questa drammatica vicenda a lieto fine, sarebbe nata la loro terza bambina, Luisa, completando la famiglia.

 

Amanda felice insieme ai genitori  

 

I segni dei tempi   

E' un segno, questo, che come tutti i miracoli che rappresentano anch'essi dei segni, rimanda alla fede e alla sequela di Cristo. 

Il Vangelo dell'apostolo Giovanni, è interamente costruito intorno ai segni che Gesù compie e che svelano progressivamente la sua vera identità di Figlio di Dio venuto nel mondo. 

Allo stesso modo anche la narrazione di svariati fenomeni atmosferici, in tutta lo snodarsi della Sacra Scrittura, Antico e Nuovo Testamento, rimanda al linguaggio dei segni. 

In particolare, gli ultimi capitoli del Vangelo di Matteo (cfr. Matteo 24,1-42) anticipano i segni che accompagneranno gli ultimi tempi. 

E' da non dimenticare come, quando papa Paolo VI arrivò a Pescara il 17 settembre 1977 in occasione del Congresso eucaristico nazionale, sotto una incessante pioggia battente, la pioggia cessò e un arcobaleno apparve all'orizzonte, nel cielo improvvisamente divenuto azzurro. 

Testimoni dell'evento atmosferico furono, tra gli altri, mons. Antonio Iannucci, allora titolare dell'arcidiocesi di Pescara-Penne, che ricorda l'arrivo del pontefice sul luogo previsto per le Celebrazioni Eucaristiche (la grande Rotonda in riva al mare) e il giornalista Giuseppe Montebello. 

Non è possibile dimenticare nemmeno quanto accaduto a Buenos Aires, in Argentina, domenica 17 dicembre 2023: un fulmine ha letteralmente polverizzato la chiave e l'aureola della statua di San Pietro, posta sulla facciata del Santuario della Madonna del Rosario di San Nicolas, situato a nord della capitale. 

L'evento è stato successivamente confermato dal reverendo padre Justo Lofeudo, fatto che ne aumenta la credibilità, trattandosi di un sacerdote sicuramente bergogliano. Da sottolineare come l'evento atmosferico sia accaduto il giorno precedente la pubblicazione della dichiarazione "Fiducia supplicans" dove la Chiesa Cattolica apre alle benedizioni per le coppie omosessuali. 

Anche il luogo dell'accaduto è molto significativo: il Santuario di San Nicolas è in Argentina, patria di Jorge Mario Bergoglio, a pochi chilometri da Buenos Aires, città dove fu vescovo a lungo.

 

La statua di San Pietro sulla facciata del Santuario della Madonna del Rosario di San Nicolas, come si presentava prima di essere colpita dal fulmine (a sinistra) e dopo che aureola e chiavi sono state incenerite (a destra)  

 

Secondo quanto ha riportato il canale Telegram "Le perle del papa", soprattutto, esso è un luogo di culto e di venerazione perché all'interno si trova la statua della Madonna del Rosario, che apparve negli anni Ottanta per anni alla veggente Gladys Quiroga de Motta, lasciandole oltre 1800 messaggi dove la Madonna si ricollegava alle apparizioni di Fatima e all'apostasia della Chiesa Cattolica. 

Infine è da sottolineare come il 17 dicembre sia anche il giorno del compleanno di Bergoglio. 

Si tratta di una serie impressionante di coincidenze che sembrano costituire una risposta perfetta a tutti quei tradizionalisti che definiscono i papa postconciliari come antipapi, per cui Bergoglio ne sarebbe solo la logica continuazione. 

Anche il fulmine autentico (non era un falso) che si abbatté sulla cupola di San Pietro il 12 febbraio 2013, giorno dell'annuncio delle dimissioni di papa Benedetto XVI, è una risposta nel linguaggio dei segni a queste illazioni. 

Sempre che i cattolici vogliano ancora osservare e tenere conto dei segni celesti. 

Per una strana coincidenza, e per tutt'altre ragioni, mi trovavo anch'io a Roma la sera dell'annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI, diventando mio malgrado testimone diretta del forte temporale. Ricordo ancora molto bene il rumore scrosciante della pioggia battente, così forte da stringere il cuore e da farmi temere spiacevoli inconvenienti per il mattino successivo, quando avrei dovuto ripartire per far ritorno a casa.

 

Il fulmine che si abbatté sulla cupola di San Pietro il 12 febbraio 2013, giorno dell'annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI  

 

La distruzione della Humani Generis ordinata dal card. Eugenio Pacelli   

Dopo aver parlato a lungo di papa Paolo VI, vale la pena di tornare ancora indietro nel tempo, precisamente alla fine degli anni Trenta, quando l'Italia si trovò sull'orlo del Secondo conflitto mondiale. Il riferimento è ai concitati giorni che seguirono la morte improvvisa di papa Pio XI, avvenuta il 10 febbraio 1939. 

Sappiamo come il pontefice originario di Desio non riuscì mai a pubblicare la sua enciclica Humani generis, dove accennava anche al destino infelice ed errante del popolo ebraico, conseguenza del suo rifiuto della fede in Cristo. 

Era Segretario di Stato Eugenio Pacelli, futuro Pio XII. Giambattista Montini ricevette allora l'ordine secco, senza mezzi termini, di distruggere l'enciclica di papa Pio XI, compreso tutto il materiale presente in tipografia, da una telefonata diretta di Pacelli. 

Tale ordine, come ci rende noto la storia, non venne tuttavia mai eseguito, visto che almeno alcune parti dell'enciclica dello sfortunato Pio XI sono arrivate fino a noi. 

Ma anche di questo grave fatto si parla poco. 

E' interessante notare ancora come Eugenio Pacelli venne eletto, dopo la morte di papa Pio XI, subito al primo scrutinio, assai diversamente dalle elezioni sofferte del suo predecessore, che videro il susseguirsi di numerosi e travagliati scrutini. È evidente inoltre che Pacelli, quale Segretario di Stato, dovesse per forza essere a conoscenza di tutte le attività del pontefice prima della sua morte improvvisa, come anche dei collaboratori gesuiti di Pio XI. 

Non amo parlare male dei pontefici della Chiesa Cattolica, ma è ormai divenuta palese la logica dei due pesi e delle due misure: tutti i papi successivi al Concilio Vaticano II sono per definizione cattivi. I papi preconciliari sono invece tutti buoni e in testa spiccano le virtù di papa Pio XII, definito "angelico" dalla rivista Chiesa viva.                

 

 

Fine quarta parte.

 

 

 

 
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