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Il «mio» Natale
Post n°1881 pubblicato il 22 Dicembre 2023 da Vince198
Giusto ieri, “navigando” in internet non nelle solite notizie da gossip o di problemi “esistenziali” personali – sia chiaro ci vuole anche questo e quello, direi un po’ di tutto, cosa che solitamente a me molte volte manca per via dei miei gusti personali - dicevo ... navigando in internet mi sono soffermato su un dipinto del mio pittore preferito, Michelangelo Merisi da Caravaggio: la Natività! E’ noto di come quest’opera, trafugata dall'altare di un oratorio palermitano nell’ottobre del 1969, non sia stata più ritrovata. Ancor oggi un mistero, una tra le storie più dolorose che l'arte italiana abbia mai dovuto narrare con evidente pathos.
Ripeto: che fine abbia fatto questa preziosa opera nessuno lo sa con certezza, ma non è questo che mi riguarda più di tanto, a parte il fastidio che si può provare nella scomparsa di un’opera così importante, un simbolo indelebile per il Cristianesimo. Probabilmente non il più grande, studiosi gliene antepongo altri di pittori, per me è un punto di riferimento nel mondo dell’ars pittorica irrinunciabile: un carattere indipendente, a tratti molto energico, fatto di alti e bassi che solitamente permeano quel tipo di personaggi dall’anima perennemente inquieta, alla probabile ricerca di una perfezione che non appartiene a questo mondo. Lo definirei un “cane sciolto” che ha lasciato, a noi comuni mortali, opere di infinita grandezza. Non per nulla ho riportato nel fondo del mio blog proprio la sua Natività, per ricordare sia la grandiosità di quest’opera purtroppo andata perduta, quanto l’importanza che ha questa festività in cui ogni anno si celebra la nascita di Colui che ha donato, trentatré anni dopo, la sua vita, per la salvezza di chi ha creduto, crede e crederà in Lui. Sono perfettamente consapevole che questo tema è ostico per molti di noi, ma tant’è: personalmente vivo in questo credo, cerco di trarne il meglio non per le mie convenienze personali quanto perché lo reputo giusto nel suo fine, con tutti i numerosi errori, alcuni dolorosi, che costellano la mia vita di uomo, rispettando profondamente le idee degli altri, di tutti gli altri.
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