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« NostalgiaDa "La voce a te dovuta" »

Una storia particolare

Post n°1760 pubblicato il 28 Marzo 2021 da Vince198

 

 

appuntamento con l'amore

 

 

".. Le sei meno sei, segnava l'orologio sul chiosco informazioni della Stazione Grand CentraI di New York. Il giovane alto in divisa di tenente dell' Aeronautica alzò il viso abbronzato stringendo gli occhi per notare l'ora esatta.
Il cuore gli batteva con una violenza che lo turbava. Tra sei minuti avrebbe visto la donna che negli ultimi tredici mesi aveva occupato un posto tanto importante nella sua vita, la donna che non aveva mai vista e che tuttavia era stata per lui, con le sue lettere, un sostegno continuo.
Il tenente Blandford si ricordava specialmente di un giorno, il suo giorno peggiore della guerra, quando si era trovato con l'apparecchio nel mezzo d'una formazione nemica. Le aveva confessato in una delle sue lettere di avere spesso paura, e solo pochi giorni prima di quel combattimento aveva ricevuto la risposta di lei: «È naturale che tu abbia paura... tutti i coraggiosi hanno paura. La prima volta che dubiterai ancora di te stesso, voglio che tu oda la mia voce recitarti le parole del Salmo: "Quand'anche camminassi tra mezzo all'ombra di morte, non temerei sciagure, poiché Tu sei con me "
...Se n'era ricordato e questo gli aveva ridato forza. Ora avrebbe sentito la sua vera voce. Le sei meno quattro... Una ragazza gli passò accanto e il tenente Blandford trasali. Portava un fiore, ma non era la rosa rossa, come avevano stabilito. Inoltre, questa ragazza poteva avere appena diciott'anni, mentre Hollis Meynell gli aveva detto di averne 30. «Che importa? » aveva risposto lui. «lo ne ho 32 ». Ne aveva 29.

Ripensò al libro che aveva letto al campo d'addestramento, "Schiavo d'amore" di Somerset Maugham; tutto il volume era annotato da una mano femminile. Non aveva mai creduto che una donna potesse leggere nel cuore d'un uomo con tanta tenerezza e comprensione.
Il nome della donna era scritto sull'ex-libris: Hollis Meynell e allora Blandford si era procurato un elenco telefonico di New York e ne aveva trovato l'indirizzo.

Le aveva scritto, lei aveva risposto. Il giorno dopo era partito per il fronte, ma avevano continuato a scriversi. Per tredici mesi era stata la sua fedele corrispondente. Anche quando le lettere di lui non le giungevano aveva continuato a scrivergli e ora il giovane era convinto di volerle bene e di esserne ricambiato.

Ma lei aveva opposto un rifiuto a tutte le sue preghiere per avere una fotografia.

Gliene aveva spiegato la ragione: « Se c'è qualcosa di serio nel sentimento che hai per me, il mio aspetto non ha importanza. Supponi ch'io sia bella. Sarei sempre ossessionata dall'idea che hai puntato su questa possibilità, e un tal genere di amore mi disgusterebbe. Supponi che non sia bella (ammetterai che è il caso piu probabile) e allora rimarrei sempre col timore che hai continuato a scrivermi perché ti sentivi  solo e non avevi nessun'altra. Quando verrai a New York mi vedrai e deciderai ».

Un minuto alle sei...
Il tenente Blandford tirò una boccata nervosa dalla sigaretta. Poi il suo cuore dette un balzo. Una giovane donna veniva verso di lui. Era alta e snella; i capelli biondi ricadevano in riccioli dietro gli orecchi delicati. Aveva gli occhi azzurri come fiordalisi, le labbra e il mento modellati con dolce fermezza. Nel suo abito verde pallido sembrava l'incarnazione della primavera.

Il giovane le andò incontro, dimenticando di notare che non aveva la rosa rossa; e al suo avvicinarsi un sorrisetto invitante increspò le labbra della ragazza.
«Andate nella mia direzione, tenente? » mormorò. Blandford fece un altro passo verso di lei.
E allora vide Hollis Meynell.
Era ferma dietro la ragazza, una donna ben oltre la quarantina con i capelli grigi ficcati sotto un vecchio cappello.
Era più che grassoccia, calzava scarpe con tacco basso e aveva le caviglie grosse.
Ma portava una rosa rossa al risvolto del cappotto sgualcito.
La ragazza del vestito verde si allontanava in fretta.
Blandford ebbe l'impressione d'essere diviso in due, tanto forte era il desiderio di seguire la ragazza e pur tanto profondo  il sentimento per la donna che con le doti del suo spirito gli era stata davvero compagna e sostegno, Ora quella donna era li. Vedeva che il viso pallido e rotondo era dolce e sensibile negli occhi grigi le brillava un caldo sorriso.
Il tenente Blandford non esitò: strinse fra le dita la copia sgualcita dello "Schiavo d'amore", che doveva servirgli per farsi riconoscere.

Questo non sarebbe stato l'amore, ma qualcosa di prezioso, un'amicizia di cui era stato e doveva sempre esser grato.
Raddrizzò le spalle, salutò militarmente, e tese il libro verso la donna, sebbene mentre parlava sentisse l'amarezza della delusione.

« Sono il tenente John Blandford e voi... voi siete la signorina Meynell. Sono molto lieto che siate venuta. Posso... posso invitarvi a pranzo?»

Il viso della donna s'allargò in un sorriso benevolo. « Non capisco davvero di che si tratti, giovanotto » gli rispose. «Quella signorina vestita di verde mi ha pregato di mettermi questa rosa sul cappotto. E mi ha detto che se mi aveste chiesto di venir con voi, avrei dovuto rispondervi che lei vi aspetta in quel ristorante li di fronte. Ha detto che questa era una specie di prova »."

..

E' un episodio tratta da un romanzo di S.I. Kishor "Storia d'amore". Non è il genere di letture che prediligo, però qualche volta può anche starci a variare.
Mi sono detto: la prova è più che evidente, ovvero non conta tanto l'aspetto esteriore semmai tutto il resto e l'ufficiale ha tenuto fede ai sentimenti, non certo ad altro.

..

Oggi cosa e come potrebbe verificarsi in un fatto del genere? Immagino... telefono in mano, sms o messaggio con un social network, mandare almeno una foto - ecchediamine - possibilmente recente, non della prima comunione .. ahahaha ..

Il cuore che batte lo stesso a mille, la paura di non piacere, di sentirsi a disagio, possibile delusione, addirittura di questi tempi di finire nelle mani di un maniaco...
Anything can happen!

Oggi effettivamente per una donna è rischioso presentarsi ad un appuntamento senza avere certezze sulla persona che si troverà di fronte.
Tuttavia una conoscenza sussiste se c'è stato uno scambio epistolare denso e prolungato nel tempo. Le email anche se uno le cancella, sono recuperabili (ontrack docet per chi non lo sapesse) in quanto rimangono sul secondo server obbligatorio per legge, nel caso di "Libero", per un consistente lasso di tempo in caso di eventuali vertenze giudiziarie.

Con l'uso del telefono, poi, si possono acquisire, volendo, altre notizie circa il numero chiamante se uno non si fida e se poi una donna si sente poco sicura può anche arrivare ad ingaggiare "private policy" etc.
Adesso sto un pò esagerando però esiste anche questa eventualità.

La cosa migliore sarebbe evitare, ma se alla fine il rapporto diventa sempre più profondo e coinvolgente, secondo me "comprimerlo/reprimerlo" significa aver perso tempo. E questo mette entrambi in una condizione di forte disagio interiore. 

Ad esempio qui in casa ho raccolte di scambi epistolari fra
Franz Kafka e Milena Jesenská, fra K. Gibran e la preside americana Mary Haskell, quest'ultimo durato più o meno ... 25 anni. I primi si videro solo per soli quattro giorni, i secondi si ritrovarono insieme spesso, quindi è stato un "connubio d'amore" osmotico e duraturo.

Pertanto o si evita totalmente qualsiasi contatto che diventi troppo profondo anche nel web, così certi guai vengono scongiurati, oppure uno può spingersi a conoscere de visu la persona con cui dialoga da un certo tempo come predetto tralasciando dialoghi scritti/web. Può avere tutto questo un riscontro positivo? Perchè no?

La conoscenza fatta  attraverso semplici scritti è parte di un rapporto che potrebbe successivamente sfociare in amore o finire in un nulla di fatto.

Il resto, dal mio punto di vista, dopo un certo tempo il ritrovarsi via web perde quell'originalità che la parola, il dialogo de visu riservano nella loro completezza.

Per cui .. anything can happen oppure, come soleva dire la buonanima di mia suocera, e soleva ripeterlo tre volte "Evitare le occasioni moleste". E quando lo disse internet non esisteva ancora...

Alla fin fine tutto sta nel tipo di rapporto che si instaura e a quello che ne consegue. Un terreno su cui è facile scivolare e farsi male o, perchè no, godere di una conclusione auspicata, positiva e appagante.



Commenti al Post:
monellaccio19
monellaccio19 il 28/03/21 alle 18:11 via WEB
Bellissima descrizione concentrata in poco più di sei minuti! Un amore privo di sentimenti reali e creato virtualmente su supposti sentimenti e forti emozioni ancora da accertare. Un gioco perverso per pescare in fondo ai cuori di chi senta di provare qualcosa. Bellissimo e decisamente vittorioso ne esce il nostro tenete. Ecco cosa siano valori, rispetto e onore dovuto a ciò che si sente nel proprio cuore. Una scena più o meno simile, l'ho vista in un film romantico proprio ieri sera: ebbene, l'uomo coinvolto con una bellissima donna suo sogno giovanile, la ritrova e l'accompagna fino a casa e dietro la porta, dopo che lei gli fa intendere la sua piena disponibilità a concedersi, lui ha un solo attimo di perplessità, dopo di che la lascia basita sul pianerottolo e fugge di corsa a casa della donna che ama, che sposerà e che gli darà tre figli. Su questi uomini c'è da mettere la mano sul fuoco. Buona sera caro amico Vince.
 
 
Vince198
Vince198 il 28/03/21 alle 19:33 via WEB
Sono perfetamente daccordo con la tua disamina, pur non conoscendo il riferimento che hai citato. Altri tempi, probabilmente altri valori, senza alcun dubbio. Se ti raccontassi come ho conosciuto la mia consorte - lei 17 anni ed io 23 di anni (ho pubblicato nel mio profilo una foto del nostro matrimonio in cui siamo insieme a mio fratello e alla sua consorte) - ci sarebbe sul serio di che meditare su quello che oggi avviene anche con l'uso delle moderne tecnologie. Era questo il termine di paragone cui ho accennato e, francamente, trovo decisamente più appagante quella storia che ho citato io e la tua. Credo non ci sia il benchè minimo dubbio sul generarsi di vere emozioni e di tutto quello che ne consegue.
Questo per dire che noi apparteniamo sicuramente ad un altro modo di rapportarsi con il "gentil sesso" (che oggi, diciamocelo pure, non è così gentile come vorrebbe apparire probabilmente per eccessi di aggressività maschile), così come molti uomini oggi han comportamenti più spicci, direi in alcuni casi infantili e volti ad un desolante materialismo. Ritengo quest'ultimo modo di fare un punto di debolezza per l'uomo che ne determina un comportamento incerto e ombroso. De visu le cose sarebbero certo molto differenti.
Se ci fossero rapporti più diretti senza questi social network che a mio avviso fanno più danni che non il resto distorcendo certa realtà, sarebbe un terreno in cui il dialogo - a prescendere da come potrebbe andare a finire - poggerebbe su basi reali, non su espressioni e ragionamenti che divergono quasi sempre dalla realtà.
Niente può sostituire il rapporto diretto con un rapporto scritto da cui non emerge completamente la personalità degli "attori", generando incomprensioni e quant'altro di peggio.
Grazie per il bel commento Carlo, trascorri una lieta serata. Vince ^_____^
 
volami_nel_cuore33
volami_nel_cuore33 il 29/03/21 alle 21:22 via WEB
Ciao Vincenzo, ti porto il mio sorriso e tanto che non entro in un blog, mi perdonerai se non leggo il tuo post troppo lungo e con il Cell faccio fatica, ti abbraccio e auguro a te e famiglia una serena Pasqua, un arrivederci a presto tanti sorrisi Agnese.. :-):-):-)
 
 
Vince198
Vince198 il 29/03/21 alle 21:49 via WEB
Hai ragione, Agnese, il post è lungo però, secondo me quando avrai un pò di tempo, credo valga la pena leggerlo e lo troverai interessante. Grazie per gli auguri per le prossime festività pasquali che ricambio verso e e i tuoi cari. Un abbraccio, Vince ^____^
 
lascrivana
lascrivana il 30/03/21 alle 20:35 via WEB
Un post molto bello. Una lettura intrigante e scorrevole. In quanto alla tua riflessione c'è tanto di vero. Un abbraccio
 
 
Vince198
Vince198 il 30/03/21 alle 20:56 via WEB
Si Laura! Confermo tutto e non perchè lo dico io: la storia - tratta in piccola parte da un romanzo - è affascinante, roba d'altri tempi ovviamente.
Sul resto del mio dire c'è moltissimo di vero ma non è così importante. Chi se la sente può1 prendersi qualche rischio, ma di poco coraggiosi ce ne sono in giro tanti/e, leoni e qualche leonessa da tastiera che straparlano tantissimi. Arrivati a un qualsiasi dunque dove temono chissà cosa, fanno marcia indietro più veloci di speedy gonzales..
Naturalmente chi cerca dialogo nei blog ne trova quanto ne vuole, però è anche gradevole conoscere gente, mangiare una pizza insieme, far quattro risate e così via. Ho fatto parte di una claque friulana prima metà anni '90, circa 60 persone di varia età, andavamo nelle giornate festive in giro, al mare, allo stadio, a cene.. Si ci siamo divertiti senza eccedere.
É cosa tutto sommato abbastanza normale se presa nel verso giusto.
Si, ho voluto sperimentare molti anni fa questa cosa e ho avuto anche una certa fortuna, devo dirlo per correttezza. Ho conservato l'amicizia sincera di tre persone con cui ogni tanto ci si sente al telefono! Però, credimi, sono esperienze che solitamente non lasciano segni particolari anche se nella vita c'è sempre e comunque da imparare.
Grazie a te, un abbraccio ^_______^
 
qmr
qmr il 02/04/21 alle 10:24 via WEB
"Una giovane donna veniva verso di lui. Era alta e snella; i capelli biondi ricadevano in riccioli dietro gli orecchi delicati. Aveva gli occhi azzurri come fiordalisi, le labbra e il mento modellati con dolce fermezza. Nel suo abito verde pallido." sembrava l'incarnazione della primavera. "Era ferma dietro la ragazza, una donna ben oltre la quarantina con i capelli grigi ficcati sotto un vecchio cappello. Era più che grassoccia, calzava scarpe con tacco basso e aveva le caviglie grosse. Ma portava una rosa rossa al risvolto del cappotto sgualcito. Questo non sarebbe stato l'amore, ma qualcosa di prezioso, un'amicizia di cui era stato e doveva sempre esser grato". Queste riflessioni mi fa capire che in fin dei conti è sempre l'involucro che conta, al di là delle belle parole
 
 
Vince198
Vince198 il 02/04/21 alle 14:42 via WEB
Hanno avuto una corrispondenza di lettere per tredici mesi prima di darsi appuntamento. Dopo di che han deciso di vedersi e onestamente non vedo un prevalere di esclusiva fisicità. La quarantenne si è prestata al "gioco" mettendo alla prova l'ufficiale che ha mantenuto la promessa nonostante la predetta fosse grassoccia etc. e la vera donna con cui aveva l'appuntamento era lì a pochi passi da lui.
L'autrice è la scrittrice americana Sulamith Ish-kishor.
É legittimo il tuo pensiero, sia chiaro, ma non lo condivido come soluzione finale. Non vi è niente di certo a mio avviso.
Svilisce oltretutto un rapporto d'amore a favore di un fattore estetico che, come ben sai, il tempo lentamente "trasformerà" come madre natura sa fare e bene anche.
Ciao, Vince ^______^
 
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