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Post n°1914 pubblicato il 06 Maggio 2024 da Vince198
Il tempo: cos’è il tempo? Lasciando perdere gli aforismi che potrebbero dare al tempo un significato non del tutto esaustivo, ho trovato in giro nel web numerose definizioni, a partire da Aristotele passando per Seneca e altri. Addirittura Einstein disse che il tempo è un’illusione! Il tempo non esiste. Noi non vediamo mai il tempo. Certo, seguiamo con gli occhi il pendolo dell’orologio che oscilla, osserviamo il colore delle foglie degli alberi mutare, le stagioni passare. Ma il passato non esiste in quanto non è più, il futuro non esiste in quanto non è ancora, e il presente sembra essere quell’eterno istante che separa il prima dal dopo. Tra le altre cose che ho letto, ha attratto la mia attenzione il pensiero di S. Agostino in questo tema (ricalcato in parte dallo stesso Einstein), pensiero che secondo me esprime compiutamente una risposta adeguata. Cosa disse, in questo argomento e in sintesi, S. Agostino? «Il tempo in sé non esiste; esistono solo le realtà finite, che sono “in fieri”. In sé il tempo non è niente, perché il passato non è più, il futuro non è ancora, il presente non è ma scorre irrimediabilmente via, scorrendo nel passato.» Da queste che sono all’apparenza semplificazioni si esce chiedendosi dove eventualmente sono passato, presente e futuro. Certo non in sé; essi esistono, solo e sempre come presente, nell’animo umano. Nella memoria è il presente del passato, nell’attenzione il presente del presente, nell’attesa il presente del futuro. Sembra uno sciogli lingua, un giro di parole che inizia, finisce e torna a “scorrere” nel suo moto intriso di eternità. Cosa più che reale è che ciascuno di noi, nel tempo che ci è concesso come corso di vita, secondo le nostre personalissime inclinazioni, cerchiamo di realizzare quel che più desideriamo, che più ci sta a cuore, quello che è più attinente alla realtà, alla nostra realtà. Ci si riesce, non ci riesce? Nonostante buoni propositi non lo si può sapere con certezza. Ci sono accadimenti che, in qualche caso, si manifestano nella più evidente imprevedibilità, altri talvolta si riesce quanto meno ad immaginarli. Dal momento che, personalmente, del mio cursus vitae sono tutto sommato soddisfatto, non sono in cerca di niente di particolare, speciale. Tuttavia quando accade qualcosa che tocca non tanto il corpo quanto l’anima, ci si trova dinanzi a un universo stellato mai immaginato, un insieme di fuoco e fiamme mai osservati e in cui ci si sente coinvolti senza neanche accorgersene. Come se la vita, la vera vita iniziasse in quel momento, sull’orlo di un abisso sconosciuto che può cambiare qualsiasi prospettiva futura. Cosa può accadere in seguito, cosa decidere? Ritirarsi o lasciarsi andare in questo “nuovo mondo” che forse abbiamo vissuto in qualche sogno giovanile? Se nella vita, nel suo tempo che non è infinito, non c’è nulla da temere e solo ad essa abbandonarsi per capire dando un senso compiuto al proprio presente e di riflesso al futuro, allora il volo sull’ “abisso” non sarà paura di volare, ma gioia di sentirsi liberi da qualsiasi legame in un universo dove nulla è programmato, tutto avviene nell’eternità della natura. It tempo, certo tempo non torna più? Ognun per sé e Dio per tutti? Quien sabe...
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INFO
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A. Carracci
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il 07/05/2024 alle 00:46
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