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intervista a "M A C H O"

Post n°370 pubblicato il 24 Gennaio 2010 da maurydgl7
 
Foto di maurydgl7

·                          SFM: CIAO  CARLO, COME MAI HAI VOLUTO DARE VITA A QUESTO TUO TERZO PROGETTO?

CB: Era da parecchio tempo che desideravo impostare un progetto leggermente diversificato rispetto a MIRIAM e Modulation Aurora, incentrato non solamente su

una voce maschile, ma anche che fosse completamente libero da condizionamenti di ogni sorta: ad esempio, il condizionamento linguistico (il primo disco dei M

A C H O utilizza sia l'Italiano che l'Inglese), quello stilistico derivante da un certo apparentamento con l'ambiente dark-wave, quello musicale, derivante

dal quasi esclusivo utilizzo di sonorita' electro.
Con i M A C H O (si scrive con lettere rigorosamente separate ed e' un acronimo scientifico per MAssive Compact Halo Object, la materia oscura dell'Universo)

tutte queste barriere sono cadute, ed anche la scelta del nome ha voluto liberare metaforicamente tutta l'energia non utilizzata nei precedenti progetti,

giocando anche con la provocazione derivante dal senso comune del termine "Macho", dalla verticale contrapposizione tra l'immagine mondana di tale parola ed

il significato fisico profondo e ai piu' sconosciuto.
Abbiamo assunto deliberatamente molti rischi con questo progetto, andando contro molti luoghi comuni (non ultimi l'utilizzo del colore viola - non molto

amato dagli artisti - e soprattutto la scelta di realizzare il set fotografico nei pressi di una Chiesa, a rappresentare la fiducia estrema nella liberta'

d'espressione e nella coerenza).

 
SFM: SEBBENE LO STILE SIA SEMPRE ELETTRO WAVE, TROVO UNA SORTA DI LIBERTA’ D’EMOZIONE DIFFERENTE DAGLI ALTRI TUOI PROGETTI, FORSE ERA GIA’ DA PARECCHIO CHE

VOLEVI FARLO NASCERE!

CB: L'idea risale all'incontro (in realta' un re-incontro, dal momento che avevamo suonato insieme ai tempi del Liceo) con Pierluigi Marchetti che oltre ad

essere un ottimo cantante e' anche scrittore e poeta; tale incontro, avvenuto in un periodo per me di grande stabilita' emotiva e di consapevolezza, mi ha

suggerito l'opportunita' di realizzare un progetto nuovo in parziale opposizione con i parametri delle altre mie band; la radice Elettro Wave e' fortissima e

non smettera' mai di accompagnarmi, ma abbiamo aperto il nostro campo visivo scoprendo traiettorie musicali da noi mai esplorate: ad esempio le parti

elettrica e ritmica di "Dream Ad" sono ispirate dai nostri ascolti rock senza alcun compromesso residuo, mentre "Confine" strizza l'occhio alle band new-wave

di stampo elettrico anglosassone utilizzando un testo in lingua Italiana assai introspettivo, andando a realizzare per noi un connubio molto interessante.

Penso proprio che "liberta' d'emozione" sia un epiteto molto adatto per descrivere il nostro approccio (devo complimentarmi per la tua abilita' nel

descrivere con pochi termini lo stile delle band, ricordo un'ottima descrizione che avevi coniato anche per la musica dei MIRIAM).
 

SFM: PENSI DI POTERLI PORTARE AVANTI TUTTI, O INGLOBERAI NEL FUTURO QUALCUNO NEGLI ALTRI?

CB: In tutta sincerita', credo che M A C H O e MIRIAM si complementino davvero molto bene! In futuro mi piacerebbe che i M A C H O suonassero anche per i

MIRIAM, essendo composti da strumentisti che amano la musica dei MIRIAM e che potrebbero fornire un'interpretazione molto interessante del repertorio della

mia prima band.
I Modulation Aurora si muovono in un territorio diverso, decisamente meno introspettivo, e da questo punto di vista risultano meno apparentati rispetto al resto.
In sostanza, vorrei che tutti i progetti evolvessero ma vedo tra M A C H O e MIRIAM un filo conduttore che mi lascia pensare che le due cose potrebbero

divenire assai sinergiche nel futuro.

 
SFM: NOTO CHE IN PEZZI COME “AIONA” SIA PIU’ CLASSICO, COME UN RITORNO ALLA NATURA, COME LO DEFINERESTI?

"Aiona" - una bellissima parola greca che significa "secoli" - e' un pezzo pianistico scritto a quattro mani con Ania Dondalska, la mia compagna e

tastierista della band. Quando Ania ha scritto le prime note di questo brano, interamente al pianoforte, mi ha colpito moltissimo la forza interiore

quasi disarmante che deriva dalla sua semplicita': l'ho subito associata a certi paesaggi in bianco e nero dell'est europa (forse per la provenienza di

Ania), nel novecento; insomma, una natura lontana e acerba, eppure forte seppur violentata dal cemento e dalla guerra.
In fase di produzione, abbiamo deciso di aggiungere degli elementi ritmici maggiormente tipici del nostro tempo, con taglio ritmico trasversale rispetto

alla struttura del piano. Come un'istantanea dello stesso luogo in attimi di tempo radicalmente differenti, e l'idea c'e' piaciuta moltissimo.

 
SFM: TROVO ANCHE UNA PROFONDITA’ DI SUONI, CHE RARAMENTE SI ASCOLTANO, UNA RICERCA DI SONORITA’ NUOVE E NON SCONTATE ASSOLUTAMENTE.

CB: Ti ringrazio per questo; la ricerca sonora nel mio caso e' parte integrante del processo creativo, non c'e' assolutamente nulla di manieristico e di

artificioso, e forse proprio questa e' la chiave per non risultare scontati. Rispetto ad altre band, che si ispirano in maniera davvero esplicita ad un unico

riferimento musicale (alcune sono delle autentiche cover band senza volerlo ammettere!), noi non abbiamo ascolti univoci o preferenziali. Se tu mi chiedessi

i 5 CD da portare sulla famosa isola deserta, farei una fatica enorme e forse finirei per portare i miei (ok, questa era una battuta...).
Rispetto alle altre mie band, il passo in piu' e' stato dettato dal non volere per forza rispondere ad una aspettativa, e cio' si e' rivelato uno strumento

potentissimo. Tipicamente, scrivendo ad esempio per i MIRIAM, mi confrontavo con le aspettative di un pubblico e (purtroppo) anche con i limiti di un

contratto discografico. Con i M A C H O ho giocato con la leggerezza e con la profondita' dei suoni, che non sono poi due cose cosi' diverse, e sono pienamente

soddisfatto del risultato.

 
SFM: COME VI SIETE TROVATI PER QUESTO PROGETTO?

Con Ania abbiamo scoperto un'affinita' musicale dopo moltissimi mesi di convivenza, di lei mi ha colpito la totale originalita' di scrittura al pianoforte,

oltre che un'esecuzione vocale di "All My Life For That" registrata senza una precisa direzione ed immediatamente trasformata in repertorio della band per la

purezza eterea del canto (e' l'unico brano con voce femminile del nostro disco "Terra!"). Di Pierluigi ho sempre apprezzato l'eleganza e la capacita' di

scrittura: un pomeriggio di Aprile e' venuto in studio per registrare alcuni take dei miei nuovi brani ed immediatamente abbiamo colto le potenzialita di

questa collaborazione. Con il concerto di presentazione del disco, esordira' con noi al basso Giulio Rivetti, un musicista che conosco da molto tempo e che

aggiungera' nuova capacita' tecnica e compositiva, oltre ad incrementare l'impatto delle nostre performance dal vivo.

 
SFM: IL VOSTRO MYSPACE? AVETE ANCHE UN FACEBOOK O ALTRO?

CB: Il nostro myspace e': www.myspace.com/machomusic

Abbiamo anche una pagina su Facebook:
http://www.facebook.com/pages/M-A-C-H-O/1136965639
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Puo' comunque essere raggiunta attraverso un comodo banner anche dal nostro profilo myspace.
A differenza degli altri progetti, abbiamo scelto di non acquisire un dominio web, nella convinzione che fosse di poca utilita' disperdere i punti di

contatto ed il grado d'interazione offerti dai due attuali profili.
Invitiamo pertanto tutti i lettori di Sands From Mars a visitare il nostro myspace e ad ascoltare i nostri brani: siamo sempre favorevoli a recepire

suggerimenti, critiche e quanto possa aiutarci a crescere come band.


SFM: TI/VI RINGRAZIO PER LA DISPONIBILITA’!

CB: Grazie a te e complimenti come sempre per il tuo impegno nel settore musicale. Un caro saluto anche a tutti i lettori, speriamo di vederci presto per uno

dei nostri live.

 
 
 
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