Creato da artemisia_gent il 31/08/2007

Mamma & Prof.

Il flusso di coscienza di una mamma alle prese con la vita di tutti i giorni. Casa, scuola, famiglia, ideali, viaggi e pensieri: ecco cosa potete trovare.

Messaggi di Luglio 2015

Passerņ di ruolo?

Post n°1700 pubblicato il 24 Luglio 2015 da artemisia_gent

Con questa mega infornata riuscirò a passare di ruolo?
Non sono mica poi troppo certa.

Ho contato i posti disponibili in organico di diritto sulla mia classe di concorso, ovvero quelli che andranno a ruolo nella cosiddetta fase 0, proprio poche, 23 credo, contando che in gradutaoria siamo circa 1600 cosa sono 23 catedre? Potrebbero spuntare poi delle cattedre in organico di fatto, quindi nella fase B potrebbero andare a ruolo altre cattedre, ma ho letto che di fatto la mia classe di concorso salta la fase B (come saltò il concorso 2012 del resto).

Mi rimane la fase C, anche se non ho capito se sarà nazionale o provinciale. Di fatto oggi mi sono scritta tutte le province italiane e ora cercherò di stilare una classifica, dalla più intasata in poi ovviamente, non ho nessuna intenzione di spostarmi anche perchè so che in organico funzionale qui nella mia provincia c'è posto per tutti.

Milano, Torino, Roma, Napoli, Catania, Palermo e Bari sono le città con il maggior numero di cattedre della mia materia e credo che finiranno proprio infondo alla mia lista perchè spostarsi a Milano non è un problema così grosso, a Torino e Roma si fa, ma le altre proprio no. Ora mi devo studiare bene il mio elenco e iniziare a buttare giù una sorta di classifica, il 28 è vicino e bisognerà pur compilare la domanda di assunzione... sperando d non finire a Canicattì (leggi Agrigento).

Allo stesso tempo ho il terrore di rimanere fuori. Tutti mi dicono che è impossibile. Ho analizzato la graduatoria di Milano, una delle più intasate d'Italia con un decimo degli abilitati italiani iscritti e devo dire che con i miei punti non ero messa malissimo, ero in zona lavoro. 

Per ora aspetto. il mio ufficio scolastico regionale mi ha consigliato di guardare tutti i giorni la mail e di tenere il telefono a portata di mano. Chissà perchè l'ho fatto tutte le estati precedenti, ma questa... no proprio non mi viene naturale di aspettare quel genere di chiamata. Eppure dovrò in qualche modo passare. 
Aspettiamo. 

 
 
 

essere mamma: un vero e proprio lavoro

Post n°1699 pubblicato il 18 Luglio 2015 da artemisia_gent

D'estate ho 2 mesi di disoccupazione piena, ma a dire il vero lavoro più che d'inverno, quando per lo stato sono occupata. D'estate faccio la mamma. E fare la mamma a tempo pieno significa avere un vero e proprio lavoro.

Le mie bambine sono bravissime, ma con 40 gradi le vuoi tenere in casa? Certo che no. Per quanto brave siano diventano dei piccoli diavoli e allora le porto al mare. Se fossimo a casa nostra avrei almeno un giorno di riposo, qualche scusa per rimanere a casa, ma qui dalla nonna proprio no.

così ogni giorno la mia giornata inizia con qualche veloce pulizia, e con la preparazione del pranzo e alle 10e30 fuori di casa per andare verso il traghetto. Una bella passeggiata di 2000 passi... che più o meno saranno un chilometro e 200 metri, ed eccoci al traghetto. Sul traghetto si fanno i compiti in genere, tre o quattro pagine (di quelle più facili, quindi niente operazioni o problemi) oppure si prende il fresco. 

Arrivata in spiaggia devo montare il campo base. Un paio di ombrelloni e 4 sdraio, gli altri arrivano con altri traghetti, ma chi prima arriva prima monta il campo. Dopodichè se non ho preparato io il pranzo, devo andare al bar a prenotarlo. Lo scorso anno facevano ottime lasagne, quest'anno... beh sorvoliamo. Spesso preferisco portarmi un pomodoro, fate voi.

Generalmente i bambini, non so perchè, si trovano sempre tutti sotto il mio ombrellone, mentre le altre mamme possono dormire, leggere, ascoltare musica indisturbate, contando sul fatto che io ho la bambina più piccola e che quindi devo comunque guardarla e così posso guardare anche tutte le ottenni della spaggia.

Anche se va detto, quella spiaggia è un luogo protetto e sicuro, quindi i bambini possono stare liberi senza una stretta soreglianza, e questo è uno dei motivi per cui l'abbiamo scelta.

Quando finalmente ho ottemperato a tutti i doveri della spiaggia (leggi monta il campo base, prepara la truppa con costume e crema e poi oridna il pranzo) sono talmente accaldata che ho bisogno di un bagno. Mi tuffo tra orde di ragazzini, prendo Rachele sulle spalle e nuotiamo un po'. Piccola sa nuotare, ma nel grande mare verde proprio non riesce, ha ancora paura.

Quando decidono di andarsene tutte in piscina tiro finalmente un sospiro di sollievo, finalmente posso leggere anch'io. Anche se ogni 5 minuti una figlia arriva con una richiesta: mamma mi dai la maschera? Mamma mi dai il boccaglio? Mamma L. mi da fastidio. Mamma mi dai il canotto? Mamma perchè non andiamo in pedalò? MAmma ma viene il nonno? E tutta un'altra serie di richieste. Ma la più frequente è Mamma ho fame. Far su e giù dal trampolino e nuotare in piscina mette decisamente fame. Decisamente troppa.

E comunque la giornata finisce sempre troppo presto, per loro ovvio, che starebbero ore e ore a tuffarsi senza sosta. Ho provato a tuffarmi dal molo ad occhi chiusi come fanno loro e sinceramente non mi è piaciuto, mi ha dato una sensazione di cadere nel vuoto orribile. Ma a loro piace così tanto. Ovviamente Viki si lancia dal trampolino dei 3 metri, io proprio non riesco. La guardo volare nel vuoto, la invidio, ma non riesco a trovare il coraggio di farlo anch'io. 

Tornare a casa è un altro dramma, specie se stai pensando alla cena, a tutto quello che manca in casa.

Qualche volta facciamo la doccia, ma solo qualche volta, perchè lavarsi ancora se si è passato tutto il giorno in acqua e domani sarà la stessa cosa? Ma le docce dolci al mare non bastano, e mi trovo a domare le lunghe chiome bionde con qualsiasi espediente, ma i nodi non riesco proprio a sconfiggerli.

Spesso dopo cena andrei a letto. Ma ho almeno una lavatrice da ritirare e una da stendere e una da fare. Grazie al cielo posso evitare di stirare per il prossimo mese, perchè proprio ora non ce lapotrei fare.

La sera sono troppo stanca per qualsiasi cosa, non mi rimane che leggere qualche pagina e dormire.

Ah quanto mi manca la capanna. Domani mi compro un thermos e mi porterò all'isola del the caldo alla menta, giusto per rievocare le rilassanti estati di una volta, quando mi alzavo mai prima delle 11, quando si puliva con una manichetta, quando ogni giorno bussava alla porta qualcuno con pranzo o cena pronti per farsi ospitare, quando si stava fino alle tre a chiaccherare nel patio con gli ospiti, quando passavo intere giornate sull'amaca tesa fra due olivi con un libro in mano. Quando per pulire bastava una manichetta. Quando bastava un costume e i vestiti erano superflui.  Le feste con 50 e più invitati. Ah si quelle che erano estati! 

Se trovassi una lampada avrei un solo desiderio da esprimere: "rivoglio la mia capanna al mare". 

Giuro farò di tutto per riavere una cosa simile, prima o poi.

 

 

 
 
 

considerazioni

Post n°1698 pubblicato il 11 Luglio 2015 da artemisia_gent

" se potevo cambiare il carattere, nascevo word"

 

Sono fatta così. Sorriso stampato, sempre.

Amica di tutti.

Ascolto le pene di tutti.

Difficilmente trovo qualcuno che mi ascolti, di solito le persone hanno bisogno di uno che li ascolti e non di uno che racconti tutte le sue sfighe.

Poi ci sono persone che preferiscono farti ridere, perchè sanno cosa hai dentro e non vogliono aprilre il vaso.

E allora dove metto tutta la disperazione che mi porto dentro e che mi lacera? Devo farla uscire per forza, non posso rinchiudere tutto. E allora la metto qui. La lancio fuori. In modo che nella vita vera possa sorriedere ancora. Purtroppo però ovunque ci sono persone che mi dicono che sono fortunata, e si chiedono di cosa mi lamento. Beh tutto quello che mi è successo non è proprio niente, e per quanto io voglia dimenticarlo torna e si ripropone diversamente e spesso son sola ad affrontare tutto questo. Non rimugino. Cerco di dimenticare, ma ogni volta il marcio ritorna sotto altre forme.

Non so come farò ad affrontare il processo. Ci devo essere, non posso evitare. Non posso nascondermi. Non sono pronta a tale quantità di merda che ci tireranno addosso, quando in un paese civile la nostra storia non sarebbe finita in tribunale, la giustizia sarebbe intervenuta prima.

 
 
 

un piccolo aggiornamento

Post n°1697 pubblicato il 10 Luglio 2015 da artemisia_gent

Inutile dirvelo, siamo ancora fuori casa.

Abbiamo licenziato i muratori perchè hanno fatto un vero casino se no a quest'ora eravamo già a casa da almeno un mese. Peccato che per piastrellare bagno e cucina abbiamo scritturato dei posatori che vengono a tempo perso e che sono perfezionisti, quindi lavorano un paio d'ore alla settimana e intanto il tempo passa. In casa mancano giusto i rivestimenti. Cosa da poco, ma so che tornerò a casa non prima di settembre. Meno male che doveva essere una cosa rapida...

Il processo è stato rinviato a dicembre, i tempi della giustizia italiana sono epici si sà, sono riuscita a sopportare tutto solo perchè tutti quegli avvocati in toga mi parevano provenire da Hogwarts. Mancavano giusto due gufi e Silente e poi tutto sarebbe stato perfetto.

Questa poi sarà un'estate tranquilla, sicuramente il 1 settembre sarò finalmente di ruolo, ma non so dove, come e perchè. Sicuramente non partecipo alla fase 0 delle immissioni, vediamo oggi cosa decidono con i sindacati per le fasi successive. Spero solo di non essere trasferita a Canicattì... (qui da noi si usa dire Canicattì per indicare un luogo x lontano, per dirla in frasario scurrile invece usiamo "in culo ai lupi"). Ho mille modi per tornare, ma un anno fuori proprio non vorrei farmelo, per le bambine intendo! Sono molto tranquilla comunque, non ho mai passato un'estate così serena come questa. Vorrei solo essere a casa mia, con il mio divano, la tv, un pc sempre collegato. Sono solo queste le cose che mi mancano. Specialmente in questi giorni, che ho la febbre e non posso andare al mare.

 
 
 

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